martedì 14 settembre 2021

Recensione "I quaderni botanici di Madame Lucie", Mélissa Da Costa

 


Autrice:  Mélissa Da Costa 

Titolo: I quaderni botanici di Madame Lucie

Prezzo: 17,10  e-book 9,99

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"Chiudere le porte e custodire il tesoro é qualcosa che appartiene all'inverno.

La primavera é arrivata.

E la prova é il messaggio scritto nero su bianco sulla parete della mia cucina: condividi."


Trama

Fuori è l'estate luminosa e insopportabile di luglio quando Amande Luzin, trent'anni, entra per la prima volta nella casa che ha affittato nelle campagne francesi dell'Auvergne. Ad accoglierla, come una benedizione, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un rifugio. È qui, lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte improvvisa di suo marito e della bambina che portava in grembo. Fuori è l'estate ma Amande non la guarda, non apre mai le imposte. Non vuole più, nella sua vita, l'interferenza della luce. Finché, in uno di quei giorni tutti uguali, ovattati e spenti, trova alcuni strani appunti lasciati lì dalla vecchia proprietaria, Madame Lucie: su agende e calendari, scritte in una bella grafia tonda, ci sono semplici e dettagliate indicazioni per la cura del giardino, una specie di lunario fatto in casa. La terra è lì, appena oltre la porta, abbandonata e incolta. Amande è una giovane donna di città, che non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure suo malgrado si trova a cedere; interra il primo seme, vedrà spuntare un germoglio: nella palude del suo dolore, una piccola, fragrante, promessa di futuro.

Recensione

Buongiorno, oggi vi parlo del romanzo "I quaderni botanici di Madame Lucie"; questa è la storia di una donna, Amande Luzin, che, distrutta dal dolore, si rifugia in campagna, dove decide di non far entrare neanche un raggio di luce, nè in casa, nè nella sua, ormai considerata inutile, vita.

Ma quando trova i diari della vecchia proprietaria, tutto cambia, perché Amande inizia, finalmente, ad elaborare il lutto; è quindi una storia di caduta, rinascita e dolore profondo. Il tema principale è quindi l'elaborazione del lutto, l'autrice lo descrive talmente bene che si entra subito in sintonia con Amande, magari non fa piangere, ma vi assicuro che il magone è assicurato.


Non esiste un manuale da consultare quando si perdono persone a noi care, c'è solo una donna che tenta di fare del suo meglio per andare avanti, senza di fatto farlo perchè la vita di Amande non si può definire vita. La storia infatti ci racconta di una donna che affronta il lutto, così come una depressione forte, ma che cerca di salvarsi da sola e lo fa accettando di tornare alla vita, aprendo a poco a poco la porta che ha chiuso e cercando di capire che anche altri attorno a lei stanno male, come i genitori di suo marito,  che decide di aiutare in modo da ricambiare il favore. Non rifiuta i ricordi dell'uomo che ha perso, non può che tenerseli stretti, così come le occorre tempo per aprirsi, per accettare che la vita va avanti ed è proprio questo il tema del libro: capire che anche nei momenti più difficili è possibile ricominciare, si deve andare avanti per quanto faccia male e si deve essere disposti ad avere una seconda occasione, proprio come Amande che trova la forza di farlo anche grazie ai fiori, un altro filo conduttore della storia stessa.



La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3

2 commenti: