martedì 28 settembre 2021

Recensione "Del Leone e del Cerbiatto", C. B. Ipieobon

 


Autore: C. B. Ipieobon

Titolo: Del Leone e del Cerbiatto

Prezzo: cartaceo 8,89   e-book 2,89

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La Rocca a quest’ora della sera è già silenziosa. In montagna la notte

scende presto.

Jing si è rintanata ai piani superiori; cammina avanti e indietro in una delle

sale che si affacciano sullo strapiombo. Come ha potuto farsi ingannare così

facilmente. Come ha potuto credere che l'accordo potesse concludersi senza

nulla in cambio. Come ha potuto essere così stupida. Comincia a scendere la

scala a chiocciola lentamente, per avere il tempo di pensare, assorta in ogni

passo che compie. Per un istante il suo piedino rimane sospeso nel vuoto

prima di appoggiarsi sul gradino successivo, mentre le sue dita accarezzano

le pareti di roccia. Il suo palazzo, la sua casa, è abbarbicato su un fianco

della montagna, scavato nella pietra e costruito addossato ad essa. Quando

giunge al livello dell'entrata principale, alza gli occhi e comincia a correre

per i corridoi e i passaggi scavati nel fianco del monte. È un susseguirsi di

scale che scendono e salgono e collegano fra loro le camere della Rocca.

Ormai Jing potrebbe percorrerle anche al buio.


Trama

«Da quando in qua il Leone non rivendica ciò che è suo e anche ciò che non è suo?
Questo potrebbe essere un ostacolo al raggiungimento del... traguardo.»

Alla Rocca, il palazzo del Regno del Nord, è stato appena concluso l'accordo di pace che sancisce la fine dell'indipendenza del popolo delle montagne e la sua sottomissione alla dinastia di DaeHyun III, Leone del Pugnale, Signore dei Regni Centrali. Ma l'accordo imposto dall'invasore prevede delle condizioni che la fiera e orgogliosa Principessa del Nord non può accettare... non nel modo in cui queste saranno onorate da suo padre e dal Comandante.
Quando Jing decide di prendere in mano le redini della sua vita, cambierà per sempre, nel giro di poche lune, il suo destino, quello del suo paese e quello di tutti i Regni Centrali.

NOTA DELL'AUTORE
È un romanzo d'amore, senza se e senza ma, senza alcun megalomane intento didascalico.
È la storia d'amore tra un uomo e una donna dove l'uomo è un uomo e la donna è una donna, nonostante l'uomo, a volte, pensi come Venere e la donna, a volte, agisca come Marte.


«Da quando in qua il Leone non rivendica ciò che è suo e anche ciò che non è suo?
Questo potrebbe essere un ostacolo al raggiungimento del... traguardo.»

Recensione


Buongiorno, eccomi qua a parlarvi del romanzo "Del Leone e del Cerbiatto"; ringrazio l'autore per la copia  omaggio.

 "Del Leone e del Cerbiatto" si legge velocemente; io in due giorni ho concluso. Nonostante ci sia il classico cliché di lei, la bella (o cerbiatto, come viene soprannominata qui) si innamora della bestia (o per meglio dire, il leone); la principessa fa parte del popolo del Nord e fa di tutto per riuscire a difenderlo: anche andare a casa del leone per rimanere nel suo palazzo, rispedendo a casa la sua serva, che le aveva fatto da sosia.

Una ragazza, nella casa di una bestia.. Vi ricorda qualcosa? Non so.. tipo: La Bella e la Bestia? Mi sa che questa storia è liberamente ispirata proprio a questa fiaba, anche se la protagonista femminile, all'inizio può sembrare una giovane Pocahontas; è una storia d'amore senza se e senza ma, pur avendo come contorno anche qualche battaglia.

Non posso dirvi altro senza rivelare troppo; se avete voglia di leggerlo provate pure, io resto in attesa del seguito, che, sono quasi sicura, riserverà qualche sorpresina.



La mia valutazione


Alla prossima


Luce <3


«Generale…», la fanciulla respira profondamente in modo che la voce

risulti la più fredda possibile, «Generale, sono... la Principessa Jing del

Regno del Nord».

Il Comandante nemico posa il dispaccio sul tavolo con calma studiata,

prendendosi tutto il tempo per osservare la figura esile davanti a lui, che non

sembra certamente una Principessa in quella semplice tunica con i pantaloni

e i capelli sciolti sulle spalle.

«Non capisco», replica Kim, aggrottando la fronte.

«Avete compreso bene, Generale». La fanciulla alza il mento e lo guarda

dritto negli occhi. «Sono la Principessa Jing del Regno del Nord e sono qui

per rispettare l'accordo fra il mio paese e il vostro».

Nel silenzio seguito a quelle parole, il Generale serra la mascella, mentre

Jing, immobile al centro della stanza, sostiene il suo sguardo. A parte quel

piccolo movimento, il viso del comandante del Leone è imperscrutabile.

«Vi chiedo...», continua, sforzandosi di assumere il tono più umile

possibile, «anzi, vi prego di perdonare mio padre e il mio popolo per aver

mentito. Mio padre non è uso a questi stratagemmi… stava solamente

cercando di tenermi al sicuro, come farebbe qualunque genitore con il

proprio figlio».

Un altro breve momento di silenzio segue quelle parole, come se il

Generale dovesse assimilare quel concetto. Incrocia le braccia e la fissa.

Ritta in mezzo alla tenda del nemico, Jing attende la reazione dalla quale

dipenderà il futuro del suo popolo: nonostante mostri sicurezza stringe i

lembi del mantello nelle mani, perché ha l'impressione che il Generale stia

cercando di leggerle nella mente. Quando parla, tuttavia, il suo tono è

tranquillo.

«Voi siete la Principessa? E la fanciulla che mi è stata presentata tre giorni

fa?».

«È la mia dama di compagnia».

«La vostra dama di compagnia? Quella fanciulla è la vostra serva?».

«Non è la mia serva, è la mia dama di compagnia».



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