venerdì 28 marzo 2025

Gotham - serie tv- amazon prime video (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una serie tv poliziesca che trovate su Prime



Titolo: Gotham
Paese: Stati Uniti
Anno: 2014-2019
Formato: serie tv
Genere: azione, poliziesco, giallo, drammatico, fantastico
Stagioni: 5
Episodi: 100
Durata: 45 min (episodio)
Lingua originale: inglese



Informazioni

Gotham è una serie televisiva statunitense ideata da Bruno Heller e prodotta da Warner Bros. Television dal 24 settembre 2014 al 25 aprile 2019 sull'emittente Fox, basata sui personaggi della DC Comics che appaiono nel franchise di Batman (principalmente James Gordon e Bruce Wayne).

Annunciata per la prima volta nel settembre del 2013, la serie rappresenta un prequel televisivo incentrato sulle origini di alcuni eroi e cattivi appartenenti al franchise di Batman; pur trattando personaggi dell'universo DC Comics, non fa parte del cosiddetto Arrowverse.

In Italia la serie è trasmessa dal 12 ottobre 2014 al 21 luglio 2019 sul canale a pagamento Premium Action e, in chiaro, su Italia 1 e Italia 2.



Trama

La serie segue le vicende della recluta del dipartimento di polizia di Gotham City Jim Gordon, in coppia con l'investigatore Harvey Bullock, e delle loro indagini riguardo ai crimini che avvengono in città. Nel frattempo, il giovane Bruce Wayne resta orfano dopo l'omicidio di suo padre Thomas Wayne e di sua madre Martha Kane, venendo affidato alle cure del maggiordomo di famiglia, Alfred Pennyworth.



Recensione

C'è una città, nei fumetti americani, che è davvero affascinante. E' abitata da personaggi oscuri, cattivi, sanguinolenti e dove le persone che tentano di fare realmente del bene si contano sul palmo di una mano. Ovviamente, stiamo parlando della Gotham City dei comic-book della DC Comics, la città del (super)eroe Batman. Ma questo Gotham non è un serial su Batman... assolutamente no. E' una serie incentrata su James Gordon, un detective 'buono' e uno dei pochi non corrotti all'interno del Gotham City Police Department, che cerca, a tutti i costi, di riportare l'ordine nella sua città. Questo avviene parallelamente all'ascesa di alcuni personaggi che, in futuro, diventeranno dei supercriminali e alle 'origini' di Bruce Wayne, qui un giovincello molto curioso che, dopo la morte dei suoi genitori, decide di indagare sulla corruzione che dilaga nella sua società, la Wayne Enterprises.
Come dicevamo, il serial è incentrato principalmente su James Gordon, che tenta - insieme al suo collega, il Detective Bullock - di far trionfare l'ipotetico bene sul male presente nella città, ma è anche la storia di tanti altri personaggi. Ed infatti, a rubare la scena un po' a tutti - almeno fino a pochi episodi dalla fine della prima stagione quando, improvvisamente, diventa un po' più sottotono - è il personaggio di Oswald Cobblepot, il futuro Pinguino, in questa versione un maldestro criminale al soldo dei pezzi grossi della mafia che, però, trama nell'ombra di diventare lui il Re di Gotham City. La sua rivale è la Fish Mooney di Jada Pinkett-Smith che soffre di una recitazione un po' troppo sopra le righe che fanno diventare il personaggio un bel po' ingombrante e fastidioso. Ma la prima stagione è ricca di altri noti e futuri criminali: da una giovanissima Selina Kyle/Catwoman all'Enigmista, da un accenno del Joker a Poison Ivy, passando per Dollmaker.
Quello che salta subito agli occhi dopo un paio di puntate è come il fumetto sia stato riadattato  per renderlo un vero e proprio poliziesco, con una Gotham City che, seppur moderna, sembra molto più vicina ai noir anni '30 che agli action di ultima generazione. Lo si riconosce dalla fotografia e, soprattutto, dai costumi e dalle location che si discostano non poco dalla Gotham 'dark' che i film ci hanno impresso nella mente. Un noir dove, in particolar modo l'importanza data alla mafia - divisa in due fazioni gestite da Don Maroni e da Don Falcone - e alla guerre tra bande rivali è vitale per la prima stagione e strettamente legata all'ascesa di Pinguino e il 'fallimento' di Fish Mooney. E quando, invece, la mafia non è 'in campo', Gordon si ritrova a dover gestire tutta una serie di casi che coinvolgono omicidi e rapine e ad indagare sulla morte dei genitori del giovane Bruce Wayne, avvenuta nel pilot. Questo porterà il primogenito di casa Wayne, grazie all'aiuto del suo fidato maggiordomo Alfred, a scoprire i loschi segreti della Wayne Enterprises e, dulcis in fundo, anche quelli di suo padre Thomas. Tutto questo, eventualmente, porterà alla nascita dell'Uomo Pipistrello che noi tutti conosciamo.


C'è, però, da fare un piccolo appunto sul season finale che, decisamente, è più sottotono rispetto a quanto visto fino a quel punto. E' un problema, però, che si rintraccia facilmente in molte di queste serie tv, dove ci si riduce all'ultimo episodio per raccontare tutto quello che avrebbero dovuto spalmare in più episodi. Quindi ci ritroviamo molti spunti interessanti ma buttati un po' a caso, con il ritorno un po' "improbabile" di Fish Mooney, il reclutamento a caso di Selina Kyle e, soprattutto, un combattimento finale tra Mooney e Pinguino decisamente poco avvincente: ci si aspettava sicuramente di più. Purtroppo poco spazio riservato anche ad Edward Nygma/Enigmista che, ridotto a macchietta e 'ignorato' per metà stagione, stava iniziando ad essere un personaggio molto interessante: peccato che per vedere una sua possibile evoluzione dobbiamo attendere la seconda stagione. L'ultimo episodio, dunque, tiene incollati gli spettatori alla poltrona ma si risolve tutto in poco tempo, lasciando pochissima curiosità "per quel che verrà" avendo uno status quo già ben preciso. L'unica 'curiosità' potrebbe venire dalla scoperta, da parte di Bruce Wayne, di un sottopassaggio nella sua dimora... ma, dopo anni e anni di fumetti e film, sappiamo esattamente cosa "c'è lì sotto", ed ecco che anche, in questo caso, la 'curiosità' è già appagata e finisce lì.
Gotham è stata sicuramente un'ottima sorpresa che, nonostante l'odio di molti spettatori e dei fan più accaniti di Batman, riesce ad adattare il mondo di Gotham City e renderlo un noir/poliziesco avvincente, scritto molto bene ed interpretato in maniera ottima da tutti. Peccato per il finale un po' sottotono che non crea curiosità e, anzi, crea uno status quo ben preciso. Speriamo, comunque, che la seconda stagione resti su questi livelli, perché, per ora, è promossa.





La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3



giovedì 27 marzo 2025

Recensione serie "Shakespeare's The Broken Throne", A.A.V.V.

 Buongiorno, oggi vi recensisco il quarto volume della serie "Skakespeare's The Broken Throne", scritto da Nichy Scarlett


Autrice: Nichy Scarlett
Titolo: Antony
Data di uscita: 10 marzo 2025
Casa Editrice: Self Publishing Amazon
Genere: Narrativa - Romanzo
Categoria: Retelling Romance
Elementi: Contemporary, Office, Enemies to lovers
POV: Alternate Points Of View
Autoconclusivo: Sì
⚠
Avvertenze/TW: si consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole.
Numero pagine: 350 circa
Versione: Digitale e Cartacea
Prezzo: gratis per abbonati KU, 2,99€ digitale e 16€ cartaceo

Link d'acquisto: QUI

Serie Shakespeare's The Broken Throne:

4)Antony
5) Troilus



Trama
Sei Libero?
𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐲
Io non lo sono mai stato veramente.
Ho messo da parte ogni desiderio pur di soddisfare il volere di Lear, il patriarca della famiglia.
Ed è per obbedire all’ennesimo ordine del nonno che parto per recuperare le azioni dell’Alkemy, che Julio Cesar ha ceduto alla sua amante.
Mi hanno detto che è pericolosa, perché riesce a raggirare gli uomini, a incantarli con la sua bellezza.
Ma io sono pronto a sfidarla.
𝐂𝐥𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐫𝐚
Il mondo mi giudica per il mio aspetto, senza nemmeno conoscermi.
Mi chiamano arrampicatrice sociale, mantenuta.
In realtà sto lottando per salvare l'azienda che ha creato mio padre.
Lavoro sodo, studio tanto e sono pronta a difendere a ogni costo mio figlio e la nostra gente.
Non permetterò a questo inglese di venire in Egitto a dettare legge, a rubare ciò che ho costruito con tanta fatica.
Non importa se il cuore batte più forte, quando sono con lui.
Antony è il nemico.
𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐲 e 𝐂𝐥𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐫𝐚, una passione travolgente, due rivali destinati a incontrarsi e scontrarsi, sullo sfondo della sensuale Alessandria d’Egitto. Un sentimento ostacolato dal potere, dagli interessi, perfino dal destino.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐚𝐫𝐫𝐚̀?
𝐂𝐮𝐨𝐫𝐞 𝐨 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞?
𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞?


Lei era tutto il mio fottuto impero.


Recensione

Oggi vi parlo del quarto e, ahimè penultimo, libro di questa serie; una storia dove le apparenze ingannano e dove i protagonisti non sono affatto ciò che sembrano.
Cleopatra e Antony hanno entrambi dei pregiudizi uno verso l'altro, alimentati dai pettegolezzi che circolano nelle loro famiglie.
Antony è cresciuto sotto l'influenza del pensiero del nonno, e sappiamo che Sir Lear non è un uomo amorevole, men che meno compassionevole: sono due cose a lui ampiamente sconosciute. (Leggete il primo volume per scoprire la sua storia).
Antony quindi arriva ad Alessandria con l'intenzione di riuscire a fare ciò che gli viene chiesto: conquistare la fiducia di Cleopatra per poi estrometterla dall'azienda di cui Lear è co-proprietario.
Il giudizio che ha di lei, sicuramente condizionato dalle male lingue, è quello di una donna che sfrutta la sua avvenenza e la sua bellezza per rigirare a suo piacimento gli uomini.
E invece si troverà davanti  una donna intelligente, arguta, determinata, ma fragile all'interno.
Cleopatra è abituata ad essere giudicata superficialmente ed è una di quelle non interessata al giudizio altrui.
E' di quelle che non ci pensa neanche a far cambiare idea su di sé, del resto, come detto, ciò non le interessa.
Quello che conta è il suo lavoro e la memoria di chi invece ha sempre creduto in lei.
Vede Antony come un ostacolo al quale non è disposta a cedere.

E se ciò che credono non fosse giusto? Se le loro prime impressioni fossero sbagliate?
Ce la faranno a superarle, o si lasceranno sopraffare da esse?

Cleopatra, così come le protagoniste precedenti, mi è piaciuta molto per il suo carattere resiliente.
Una donna a cui la vita ha tolto tanto, che è caduta ma si è rialzata più forte di prima!
Una protagonista che vive a testa alta, che non permette a nessuno di mettere in dubbio la sua dignità.
Una persona che non ha bisogno di essere salvata, ma che si salva da sola!
Antony si dimostra un protagonista intrigante.
Un giovane uomo che si è sempre messo in secondo piano pur di compiacere una famiglia dove l'apparenza conta più della sostanza.
Un uomo che vive nella finzione, mostrando una maschera che sarà destinata a cadere per lasciare spazio alla verità.
Un protagonista che deve fare pace con se stesso e avere il coraggio di mettersi in discussione per afferrare la tanto agognata libertà!
Secondo voi, come andrà a finire? Ci riusciranno, o a vincere sarà Sir Lear? Se avete letto i libri precedenti, presumo abbiate già qualche sospetto, ma non sarò io a dirvelo; leggete il romanzo e lo scoprirete.


La mia valutazione


Alla prossima
Luce <3




mercoledì 26 marzo 2025

3° tappa blogtour "Hacked Heart e il lato oscuro della tecnologia", Laraine Moonstone

Buongiorno, oggi partecipo al blogtour del nuovo romanzo di Laraine Moonstone; ringrazio il blog gliocchidellupo per avermi coinvolta


La tappa di oggi riguarda il lato oscuro della tecnologia all'interno del romanzo stesso.

Quando conosciamo la protagonista, Rochelle e suo fratello Bryan, scopriamo che gli vengono confiscati i cellulari perché a quanto pare, la scuola è sotto assedio per colpa di  un virus informatico e che il ritiro dei dispositivi è più una questione di sicurezza, che una regola.

Già il primo giorno si comincia a parlare di un hacker, che ha scelto i nomi dei gruppi che ci sono a scuola; ma pare siano solo voci quelle su di lui.

Dopo una serie di disavventure di cui non vi parlo perché non è la mia tappa, Rochelle torna a casa e trova sul suo telefono l'app "Hacked Heart", dove, appena la apre, legge questo messaggio: "Welcome to Hacked Heart, where secrets are everywhere and trust is the first things you lose"

(Benvenut* su Hacked Heart, dove i segreti sono la quotidianità e la fiducia è la prima cosa che perdi)."

Dentro trova una valanga di foto e documenti riservati, tutti riguardanti la scuola, le persone che ci lavorano e quelle che la frequentano. Tasse non pagate, denunce per molestie, pesanti atti di bullismo con conseguenti esposti di istigazione al suicidio, documenti che provano che la scuola è stata costruita abusivamente. C'è di tutto. Ma una sola cosa la gela, un articolo in particolare, che mi sembra doveroso riportarvi:

Suicido o omicidio alla Winterhaven? Una ragazza di nome Grace Morris è stata trovata morta nel bosco adiacente alla rinomata scuola di Wraithmoor che lei frequentava, il primo settembre del 2019.

Pare che l'app sia stata creata per rivelare a tutti i segreti della scuola; gli iscritti all'app sono Rochelle, Natha, Alan, Brooke, Cayden, ovvero tutti gli studenti disponibili.

A quanto pare l'app è stata installata dal virus che circola a scuola e pare che tutte o quasi le informazioni al loro interno siano vere.

Insomma, è chiaro che dovranno stare attenti, ma quest'app, alla fine, è un bene o un male per gli studenti della scuola? E per Rochelle e Bryan? 




martedì 25 marzo 2025

Belcanto - serie tv (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo della nuova serie tv rai, Belcanto


Titolo: Belcanto

Paese: Italia, Belgio, Francia

Anno: 2025

Formato: serie tv

Genere: drammatico, in costume, musicale, sentimentale

Episodi: 8

Durata: 50 min (episodio)

Lingua originale: italiano



Informazioni

Belcanto è una serie televisiva in costume che esplora le radici dell'Opera in Italia, un progetto storico e culturale prodotto da Lucky Red e Rai.

La protagonista, interpretata da Vittoria Puccini, è al centro di un dramma ambientato nel 1798, con la regia di Carmine Elia, noto per la prima stagione della serie Mare Fuori e per Noi siamo leggenda.




Trama

Nel 1798, la quattordicenne Carolina, la sorella diciassettenne Antonia e la madre Maria si rifugiano a Milano dopo aver accoltellato a morte il padre violento. Il sogno della sorella maggiore è lo stesso che aveva Maria da giovane: diventare una cantante famosa. Un rispettato maestro di canto scopre però che il vero talento della famiglia è Carolina.





Recensione


Il period drama è un genere tv che funziona, poiché il fascino del passato è innegabile e, paradossalmente, senza tempo. Tuttavia, all'estero - soprattutto nel mondo anglosassone - sono dei maestri nell'arte di imbastire certe opere, facendoci riflettere sulla società contemporanea (a partire dalla famigerata Downton Abbey, consci del paragone ingombrante), nel nostro Paese facciamo più fatica a proporre prodotti che non suonino posticci e fuori tempo massimo.

L'ultima dimostrazione in tal senso viene purtroppo da Belcanto, una fiction Rai che parte da un presupposto potenzialmente interessante: esplorare l'esplosione dell'opera lirica nell'Ottocento italiano attraverso una storia al femminile che possa parlare di emancipazione e rivalsa. Addirittura, provando a fondere il genere con il musical. Dopo la presentazione - tematica - a Sanremo, la serie arriva ogni lunedì in prima serata su Rai1 per quattro settimane.



Siamo nell'Italia dei moti rivoluzionari del '48 e tre donne - Maria (Vittoria Puccini) e le sue figlie Antonia e Carolina (Caterina Ferioli e Adriana Savarese) sono unite da una forte passione per la musica. La donna però le ha sempre trattate in modo diverso: ha fatto studiare l'italiano e il canto alla maggiore, mentre ha trattato con condiscendenza la minore, lasciandola esprimersi in dialetto, e senza invogliarla ad una cura estetica.

Il marito Iginio (Antonio Gerardi) tratta tutte e tre come serve, finché un terribile incidente non porta il trio a fuggire a Milano per provare a trovare fortuna in quel mondo che la protagonista sembra conoscere più di quanto non dica. Trovano riparo nella locanda di Domenico (Carmine Recano) mentre le due ragazze provano ad ambientarsi in una città molto diversa, piena di possibilità ma anche di pericoli. Serie in costume, romance, Storia d'Italia, musical e romanzo di formazione: forse sono un po' troppi ed ambiziosi gli elementi messi sul palco e il risultato è una performance stonata.

Oramai molte nuove produzioni del nostro servizio pubblico provano a catturare una fetta di spettatori grazie alle reunion del fenomeno degli ultimi anni, ovvero Mare Fuori. Oltre al già citato Carmine Recano alias il comandante Massimo Esposito, tra gli interpreti figura infatti il giovane Giacomo Giorgio (Ciro Ricci) che qui è Enrico, aspirante scribacchino che preferisce combattere con le parole piuttosto che con le armi e - per ribaltare ancora la rappresentanza di genere - ha una sorella che invece imbraccia le armi lungo le strade.

Ha un animo idealista che lo avvicinerà a Carolina, già legata a Saverio (Andrea Verticchio), parte del coro di voci bianche che sogna anch'egli una vita migliore attraverso la musica. Nel cast c'è anche Vincenzo Ferrera (l'educatore Beppe Romano nel in Mare Fuori) che qui diventa il Maestro Crescenzi, a cui viene affidata Antonia ma che mette gli occhi sul talento (nascosto) di Carolina. Una storia di rivalsa, quindi, ma anche di potenziale rivalità quella presentata da Belcanto.



Ciò che purtroppo delude della serie è il comparto tecnico: si vede come non si sia utilizzato un budget adeguato per riproporre i costumi e le scenografie d'epoca (oppure non si sia saputo usare al meglio ciò che si aveva?). Anche la recitazione - per quanto ben scelti - risulta teatrale ed esasperata. Un vero peccato, considerati i tanti temi e toni a disposizione. Il lip synch è discutibile ma d'altronde anche sulle serie musical abbiamo purtroppo molto da imparare.

La regia di Carmine Elia continua a sperimentare coi generi, apprezziamo lo sforzo, ma in questo caso purtroppo non funziona. Se si parla di lotta per la libertà di classe, tanto sullo sfondo storico quanto come strumento di emancipazione, in un mondo chiuso ed elitario come quello della lirica, il concetto appare sfocato. È chiaro comunque che gran parte dell'evoluzione del soggetto si basa sul rapporto tra le tre donne, legate da un segreto che Maria custodisce. Segreto che, una volta svelato, cambierà per sempre le loro vite. Ciononostante, la premessa dei primi due episodi non lascia però la giusta curiosità nel voler proseguire la visione.

Belcanto è un’operazione ammirevole dal punto di vista ideologico per provare a fare qualcosa di diverso nella fiction Rai italiana, e un’idea così strampalata non poteva che venire allo sperimentatore per eccellenza ovvero Carmine Elia. Il risultato, però, è tutt’altro che lusinghiero, dimostrando ancora una volta come nel nostro Paese non abbiamo i mezzi – o la visione – per realizzare tanto i period drama quanto le serie musical. Nonostante il buon cast coinvolto che però viene penalizzato da una recitazione troppo scolastica.





La mia valutazione




lunedì 24 marzo 2025

7 blog per 1 autore: Cinzia Fabretti

Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?


Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - BUONA LETTURA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO

Tutto sul romanzo

COVER + TRAMA + ESTRATTI

Raccontaci come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta.

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Come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata?

Come per il primo volume, mi sono occupata personalmente della copertina. Sottolineo che sono consapevole del rischio di non aver reso un buon servizio al libro, ma lavorando a questo progetto da anni, ho riflettuto e sognato così a lungo sulle copertine (che appartengono a una saga) da aver maturato alcune necessità.

In primo luogo non volevo nulla di realizzato con l’AI. Per un gusto tutto personale, amo ciò che sa di imperfetto e quindi di mano umana. Inoltre Inurasi, l’isola su cui si svolge la vicenda, è un luogo immaginario e quindi non volevo in copertina neppure delle foto, che sarebbero state inevitabilmente di luoghi reali. Amando molto la pittura, passione che procede di pari passo con la scrittura, la conclusione è stata: vorrei in copertina un dipinto.

Mi sono armata di pennelli e ho scelto dei soggetti. Nel paese dei Venti il soggetto principale era una leonessa, con ovvio richiamo al nome della protagonista, Leona, e alla sua personalità. Nel secondo volume ho mantenuto la stessa composizione sostituendo alla leonessa un cavallo, che ha un ruolo nella storia, breve eppure significativo. Lo sfondo è per entrambe le copertine molto scuro, una caratteristica usuale per le storie d’avventura, e sul retro dei libri, che ospita la quarta, ho ritratto in entrambi degli scorci bui di edifici in pietra, materiale antico e consono alla storia. Questi muri di pietra sono utili anche a rendere il clima di oscurantismo, a tratti soffocante, della società inuri, dove la solidità diventa immobilismo. Nella prima di copertina de I boschi di Chiura, infine, ho inserito delle foglie, a dare uno sprazzo di colore. Il loro tono autunnale ha anch’esso un legame profondo con la vicenda, non a caso alcune di esse sembrano ‘tingersi’ di rosso sangue.

Allego qualche scorcio della tela via via che nasceva, progettata come uno steso di copertina.

 

Qualche info in più rispetto alla trama scelta

 

Mi chiedete infine qualche nota aggiuntiva rispetto alla trama. Vi dirò che nel preparare il secondo volume di questa saga (non ancora conclusa) mi sono resa conto che ha una maggior componente ‘romance’, rispetto agli altri libri. Non perché abbia voluto strizzare l’occhio a uno specifico gruppo di lettori, ma perché i protagonisti principali sono giovani, e non più bloccati solo nell’ambiente oppressivo della caserma. E l’amore, o l’attrazione, sono parte importante di ogni essere umano, in particolare nell’età di questi miei. Allego una card con un breve estratto senza nomi. Attenzione: chi ha letto il primo libro potrebbe fantasticare su chi siano, questi amanti, ma preciso che nel secondo volume oltre a ritrovare vecchi personaggi ne incontriamo di nuovi.

 

 

DATI DEL LIBRO:

Titolo: I boschi di Chiura

Serie: Saga di Inurasi. Volume secondo della dilogia dedicata a Leona Asaloi

Autore: Cinzia Fabretti

Editore: Self publishing

Genere: Avventura, ucronia

Formato: Cartaceo, eBook

Prezzo cartaceo: 16 euro

Prezzo eBook: 4,50 euro

Pagine libro: 466

Data pubblicazione: 3 Marzo 2025

In esclusiva su Amazon

Preordine dell'eBook già attivo al seguente link:

https://www.amazon.it/boschi-Chiura-Inurasi-saga-Vol-ebook/dp/B0DXC977S3

 

 

BREVE BIO

Mi chiamo Cinzia Fabretti, sono nata a Taranto 13 lustri fa e negli ultimi quindici anni ho potuto finalmente dedicarmi alla scrittura. Dopo un lungo tirocinio su Wattpad e la pubblicazione di qualche racconto inserito in antologie (Il grande racconto di Modigliani, collana Artistica per ‘Edizioni della Sera’; ChiarOscuro, MdS editore, e altre), nel 2021 è uscito il mio primo romanzo, La leggenda di Mezzafaccia, Brè Edizioni, che vi propongo se amate le avventure ambientate nella natura e se vi piace che i rapporti umani siano i grandi temi di un libro, dall'amicizia all'amore, dall'incontro-scontro con lo straniero e con il diverso.

Nel Marzo 2024 ho autopubblicato Il paese dei Venti, primo volume di una dilogia che si completa nel 2025 con il presente romanzo I boschi di Chiura.

Spero molto in una buona accoglienza di questa dilogia che mi permetta di pubblicare altre avventure, che sono già nei miei progetti, ambientate a Inurasi.



QUARTA DI COPERTINA

La saga di Inurasi, volume secondo.

Un popolo che ripudia ogni modernità e che disprezza gli stranieri e la loro tecnologia. 

Di sé gli inuri dicono di voler solo vivere in pace nella propria isola, senza contatti col mondo esterno, aggressivo e amorale.

Ma è proprio così che stanno le cose? Quanti eventi del passato sono stati nascosti a questo popolo dai suoi stessi governanti?

Leona vorrebbe aprire gli occhi a quanti più inuri possibile, ma da lontano farlo sarebbe irrealizzabile e lei, a Inurasi, non potrà restare. Non da federale. L’isola le lancia una sfida inaccettabile: non avrai il coraggio di farlo, Leona!

 

TRAMA

 

I Boschi di Chiura è il sequel del romanzo Il paese dei Venti, che ha narrato l'anno che la protagonista ha vissuto a Inurasi. Leona, la straniera federale, ha portato a termine la sua missione ed è sopravvissuta con onore, cosa che in pochi credevano potesse fare. Ma.

Al momento di ripartire è inquieta, in un anno non ha visto quasi nulla di Inurasi e sente di aver ottenuto ben poco, in termini di cambiamento, con la sua presenza rimasta ignorata dai più.

Lei, invece, nonostante l’abissale distanza dalla sua mentalità di donna moderna, ha constatato che ci sono valori e sentimenti su cui, con gli inuri, ci si può intendere. L'esperienza vissuta a Inurasi l'ha cambiata, obbligandola tra l’altro ad affrontare un sentimento che da sempre aveva voluto negare.

Infine, la scoperta che superare gli esami di fine corso le ha guadagnato un diritto impensabile l'ha condotta sul margine di un precipizio: potrebbe diventare un militare di carriera, se volesse, ma solo a condizione di prendere la cittadinanza inuri, rinunciando per sempre a rientrare in patria.

Da quella, una voce ragionevole la chiama:

È tempo di tornare a casa, Leona, smetti di guardarti indietro. Certe oasi nel deserto sono solo miraggi, inganni pericolosi su cui non si può fare affidamento.

Non vorrai davvero restare lì?