Autrice: Kim Edwards
Titolo: Figlia del silenzio
Prezzo: 11,40 e-book 4,49
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Lei si è risparmiato molte paure, David, ma ha perso anche molte gioie.
Trama
Lexington, 1964. Sulla città infuria una tempesta di neve. È notte quando Norah Henry avverte le prime doglie: è impossibile raggiungere l'ospedale e suo marito David decide di far nascere il bambino con l'aiuto di Caroline, la sua infermiera. Norah partorisce due gemelli: il maschio, nato per primo, è perfettamente sano, ma i tratti del viso della bambina rivelano immediatamente la sindrome di Down. Travolto dalla disperazione, David affida la piccola a Caroline, ordinandole di rinchiuderla in un istituto. A Norah, sedata dall'anestesia durante il parto, dice che la bambina è morta. Ma Caroline non può abbandonare la piccola Phoebe. Con un coraggio che non credeva di avere, fugge in un'altra città, determinata a prendersi cura della bambina e a conservare un segreto che solo lei e David conoscono. Un segreto che nel tempo si farà sempre più insopportabile e, come una piovra, allungherà i suoi tentacoli sulla vita di David e della sua famiglia: lui, ossessionato dal senso di colpa, ma incapace di affrontare la realtà, Norah, inconsolabile per la figlia che crede morta, e Paul, il fratellino di Phoebe, che cresce in una casa piena di dolore. Intanto Caroline vivrà con gioia l'inaspettata maternità ma dovrà affrontare anche molte difficoltà: Phoebe è vivace e sensibile ma i suoi problemi e i pregiudizi che la circondano costringeranno Caroline a combattere una dura battaglia contro il mondo. Fino al giorno in cui i destini delle due famiglie torneranno a incrociarsi.
"È impossibile fermare il tempo", disse a Rosemary, "è impossibile catturare la luce. Si può soltanto alzare il viso e lasciarsela piovere addosso. [...]".
Recensione
Questo libro affronta in maniera non banale un tema delicato che è stato ed è ancora un grosso tabù sociale. La disabilità viene ancora vissuta come un ragione di isolamento dalla comunità e le sfide che devono continuamente vivere le persone con handicap sono enormi.
Questo libro avvicina molto bene alla lacerazione soprattutto relazionale che tantissime famiglie vivono alla nascita di un figlio con handicap. La lentezza di alcuni passaggi descrittivi è ben compensata dall'analisi psicologica meditata che l'autrice conduce sui personaggi che sono tutti indispensabili allo svolgimento della narrazione. L'immedesimazione nei conflitti e nel dolore dei personaggi consente, a chi si lascia permeare, di porsi domande profonde (io cosa avrei fatto? Come avrei reagito?) a cui prima o poi tutti siamo, almeno una volta nella vita, destinati a rispondere. E' un libro emotivamente difficile, ma di grande contenuto e di ottima analisi psicologica. Non puoi pensare di leggerlo e di restare indifferente!
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
Sembrava che il dolore fosse diventato un luogo fisico. Pianse senza chiedersene più la ragione, solo per sfogarsi, come si fa da bambini. Singhiozzò finché non ebbe più fiato e non riuscì a pensare più a niente.
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