domenica 4 luglio 2021

Recensione "Isolato", Marco Arcangeli

 


Autore: Marco Arcangeli

Titolo: Isolato

Prezzo: 12,35

Link d'acquisto: QUI


Da che ne avevo memoria, ero sempre stato solo.

Cresciuto senza padre né madre lo stalliere fu l’unica

persona a prendersi cura di me. Non avevo incontrato

molti uomini e lui era uno dei pochi su cui riponessi la

mia fiducia. In quei giorni c’era confusione nella stalla:

molte persone erano apparse dall’altro lato della posta,

a scrutarci con sinistro interesse e ad alcuni avevano

aperto la bocca e controllato gli zoccoli


Trama

Isolato è un mulo testardo. Come tutti i muli, del resto. Orfano dalla nascita, la solitudine è l’unica figura che l’accompagna fino a quando non conosce il padrone, un uomo dal “buffo cappello in testa da cui spiccava una piuma marrone bella dritta”. Assieme, affiorano in lui tutti quei sentimenti negati dal fato e, in breve tempo, diventa l’unica vera persona su cui poter contare.Scoprendo il calore della fiducia, però, si rende conto anche di quanto sia facile perderla. E in quel momento, di nuovo solo, decide di reagire.Durante il suo percorso, tra alti e bassi, si imbatte in un ragazzino, a prima vista molto diverso dal padrone. Ma sarà poi davvero così?Un racconto personale di un mulo, della sua solitudine e della sua battaglia; tra sofferenze, ricordi e piccoli momenti di felicità, questo cammino tra le montagne alpine in tempo di guerra lo porterà a farsi delle domande e a capire che l’aiuto è qualcosa di spontaneo, perché, con la persona giusta al nostro fianco, l’esserci non dev'essere neanche chiesto. Qualunque sia il cammino, nessuno potrà mai farcela da solo.


Per terra su di un fianco ero inerme, in completa balia dell’uomo col cappello con la piuma, certo che la fine sarebbe arrivata presto. Neanche lo stalliere avrebbe potuto salvarmi. Ma poi, qualcosa scattò: mi pervase un moto d’istinto vitale e, mentre lo vidi farsi sempre più vicino, mi tirai su di scatto. Riuscii a controbilanciare le zampe e a tirare su il busto, rimanendo accovacciato a terra, ma con la testa dritta, a guardare l’uomo che teneva sempre il capo della corda tra le mani. Sembrò contento della mia reazione e abbozzò un timido sorriso, stando fermo a guardarmi. Disse qualcosa rivolto nella mia direzione agitando la corda in modo che si creassero dei moti simili a delle onde che si propagavano per tutta la sua lunghezza.

Recensione


Buon pomeriggio, oggi vi parlo del romanzo "Isolato", nome del protagonista del libro, che per vostra informazione è un mulo.

Il nome del protagonista rispecchia la sua personalità e condizione di vita; a parlare è proprio lui, che ci narra le sue avventure, ambientate durante la guerra; assistiamo quindi alle barbarie della nostra specie, guardandole però con gli occhi degli animali, più precisamente quelli di Isolato, che ci fa capire cosa pensa di ciò che lo circonda; con questa storia breve, ma intensa, l'autore ci porta a chiederci il perché di certi comportamenti da parte nostra, nei confronti degli animali stessi.

"Isolato" è un grido di dolore, di voglia di riscatto, di voglia di attenzione da parte di chi, in teoria, dovrebbe proteggere gli animali, oltre a se stessi; il mondo di Isolato è il NOSTRO mondo, ma a volte necessitiamo di altri occhi, in questo caso l'autore ha deciso per quelli di Isolato il mulo, per vedere ciò che tendiamo a non vedere, o che NON VOGLIAMO PROPRIO vedere.


La mia valutazione


Alla prossima


Luce <3


Erano passati due giorni da quando io e il mio nuovo padrone lasciammo la stalla in cui ero nato e cresciuto.

Ci fermammo in una vallata molto ampia con tre casupole vicino a un modesto casolare in legno e un’altra stalla, molto più piccola di quella a cui ero abituato. Il particolare che richiamò maggiormente la mia attenzione fu la scoperta di grandi e lunghe linee di ferro parallele che andavano a morire dentro le fauci di un’enorme montagna: questa, assieme alle altre, si stagliava come un gigante di pietra ai piedi della valle.

Tutte queste novità mi avevano agitato e non fu facile per me far fronte alla mia nuova vita, ma avevo fiducia in quell’uomo dal cappello a punta e qualcosa mi rassicurava che non fosse mal riposta.

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