martedì 4 dicembre 2018

Recensione "E le stelle brillano ancora", Mattia Cattaneo

Autore: Mattia Cattaneo
Titolo: E le stelle brillano ancora
Prezzo: cartaceo 8,77

Link d'acquisto: QUI













Non avrei potuto mai desiderare altro in questi anni se non rivedere mia nonna Hildegard. Da quanto tempo sognavo di tornare da lei, riabbracciarla e sentire ancora nell’aria l’essenza di pino mugo impregnato nei suoi delicati maglioncini di lana e nella sua casa in cui si poteva assaporare la forza di una donna che aveva combattuto molte battaglie nella sua vita.

Trama

E' la storia di due donne, nonna e nipote, che si incontrano dopo tanto tempo nella fattoria dell'anziana donna nel Mencleburgo, in Germania.Un passato importante e un segreto che verrà affrontato andando a ritroso nel tempo durante la divisione del paese per il Muro di Berlino, ricercando e riscoprendo sé stessi, i propri errori, e la propria volontà di vivere la vita. Un romanzo di riconciliazione, d’amore, ascoltandosi e ascoltando la natura che ci accompagna brillando, proprio come le stelle, nella nostra esistenza.



Improvvisamente vidi nella stanza una vecchia cassapanca con un bassorilievo decorato sul davanti. I miei ricordi iniziarono a prendere il sopravvento, quella cassapanca era un immagine che non potevo dimenticare tanto facilmente. Lì, seduta su quell’oggetto così antico quanto di valore, avevo appreso che mia madre mi aveva abbandonato e che sarei stata destinata ad una casa famiglia. Perché era destino che avessi rivisto quella cassapanca? Tanti erano gli interrogativi ma il mio corpo crollò in un sonno profondo.




Recensione

Buon pomeriggio a tutti; comincio con il ringraziare l'autore del romanzo per avermi inviato una copia e-book, senza la quale non avrei letto neanche una frase di questo dolcissimo libro.
E le stelle brillano ancora è un romanzo di riscoperta di se stessi, di segreti nascosti a fin di bene, ma che, come ben si sa, alla fine vengono a galla, incrinando leggermente il rapporto delicato e stupendo tra la protagonista Elsa e sua nonna. Tutto questo succede nel mezzo della natura, nel silenzio necessario a comprendersi fino in fondo, il silenzio necessario a Elsa per capire fino in fondo le scelte prese dalla nonna, per proteggerla da un passato che, se raccontato troppo presto, l'avrebbe distrutta. Elsa scappa da un matrimonio finito male, dalla vita stressante che conduce a Berlino, del resto chi di noi, che abitiamo in città, non ha pensato almeno una volta, di scappare nella tranquilla campagna, per staccare la spina? E questo è ciò che fa la protagonista del romanzo d'esordio di Mattia Cattaneo, si rifugia a Schwerin, dove, come vi ho detto, abita sua nonna, ma è proprio lì, che scoprirà segreti inimmaginabili; Schwerin è anche il posto dove incontrerà il vero amore, nella persona di Thomas, un uomo che negli anni, ha sempre aiutato la nonna di Elsa alla fattoria.
Elsa si fa sempre più domande, ma le risposte, noi lettori le troveremo andando avanti a leggere, Elsa nel parlare con la nonna e chi le sta intorno; la guerra precedende alla caduta del muro di Berlino, fa parte del passato di Elsa, così come la verità nascosta, destinata a venire a galla, una verità che bene o male, cambierà la vita della protagonista.
Come sempre mi fermo perché ho una paura folle di rivelare troppo; questo, come vi ho detto, è il romanzo d'esordio di Mattia Cattaneo, un romanzo che mi ha incuriosita da subito e ha scatenato in me varie emozioni; se volete provarle anche voi, avete una sola possibilità: LEGGERE IL ROMANZO!




La mia valutazione
5

Alla prossima
Luce <3





La lampada del salotto era ancora accesa, lei seduta sulla sua poltrona a fiori, simbolo di una primavera eterna, mi stava aspettando: «Nonna, ancora sveglia?» le chiesi un po’ intimorita, credendo non stesse bene «Elsa, sei tornata. Come è andata con Thomas?» domandò voltandosi lentamente, forse in preda ai suoi pensieri «Fin troppo bene. Ma tu ora mi preoccupi. Cosa ti sta succedendo?» - «Siediti.» disse accarezzandomi la guancia «A volte si deve fare i conti con il proprio passato. Dandoti quel vestito di seta rossa mi si è aperto il cuore. Ed eccomi qui seduta a parlarti con l’anima in mano. Ti ho mentito su quel vestito. Non è il mio. Era di tua madre. Non posso lasciare al vento delle cose che si perdono nei labirinti tetri dell’oblio». Lo sguardo si fece chino sui dolori della vita.
Il sangue mi si raggelò, il mio volto si fece sorpreso e al contempo la mia fronte si corrugò, in attesa di una risposta esauriente. Nonna non aveva mai parlato di mia madre dal giorno in cui mi lasciò. Si asciugò gli occhi, lievemente inumiditi dalla commozione, con un fazzoletto di seta che recava
le sue iniziali, un ricordo dell’adorato marito. Forse, ora, era giunto il momento di scoprire alcuni misteri sospesi nell’aria di Schwerin da quando ero arrivata. Nonna Hildegard prese la mia mano, la mise sulla sua e m’invitò ad ascoltare il suo racconto.

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