lunedì 12 agosto 2019

Recensione "La legge della giungla", Enrico Brizzi

Autore: Enrico Brizzi
Titolo: La legge della giungla
Prezzo: cartaceo 11,90  e-book 8,99

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Sul cartone giallo erano state tracciate le verdi parole della Legge: "Il lupetto pensa agli altri come a se stesso, il lupetto vive con gioia assieme al branco"
Era composta da questi soli due articoli e, pur di ricevere anch'io la mia divisa, mi sentivo già pronto a sottoscriverli col sangue.


Trama
L'infanzia trascorsa a Bologna nello stabile centrale del lotto Iacipì, sotto l'ala protettiva di una nonna cattolicissima, una combriccola di zii comunisti e due genitori insegnanti, convinti che la società italiana sia conformista e superficiale; un matrimonio a quattro anni con Sissi la Piagnona e giochi all'aperto turbolenti e scalmanati; anni divertenti, senza dubbio, ma fuori dal cortile ci sono troppi pericoli. È per questo che il narratore viene catapultato nell'avventuroso mondo inventato da Baden-Powell, in compagnia di Akela, Bagheera, Balù e un intero branco di nuovi amici. Dopo "La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco" e "La vita quotidiana in Italia ai tempi di Silvio", è la volta della vita quotidiana al tempo dei lupetti, fra uscite all'aria aperta, scoperte e promesse non sempre facili da mantenere.



Il momento delle riunioni che preferivo a tutti gli altri, e che attendevo con emozione si ripresentasse, era "la giungla": in tana si faceva buio, ad eccezione di una lampada da campeggio che restava accesa ai piedi di Akela. Allora, nel silenzio generale. il capobranco ci raccontava le storie di Mowgli e dei suoi amici animali, così come le aveva descritte l'inglese Kipling. Non aveva bisogno di leggere le pagine del libro, chè conosceva a memoria ogni avventura, e aveva talento per recitarle, regalando una voce profonda ai lupi e infida allo sciacallo Tabaqui, stridula al popolo delle scimmie e solenne all'orso Balù.





Recensione


Buongiorno e bentornati sul blog con la recensione di questo libro sugli scout (l'autore lo è stato); e io adesso faccio la pignola La frase sul cosidetto cartone giallo adesso è così: "Il lupetto pensa agli altri come a se stesso, il lupetto vive con gioia e lealtà insieme al branco". Detto questo, posso passare alla recensione seria. 
Questo libro ci porta alla scoperta della vita scout, soprattutto da lupetto (perché reparto e clan vengono giusto menzionati e ti fa anche capire che per anni è stato Capo, entrando in Comunità Capi, per l'appunto) e il finale è quello che è (non ve lo dico, se vi interessa vi leggete il libro, che siate scout oppure no); l'autore ci fa conoscere un mondo che io stessa conosco, i luoghi sono diversi, alcune frasi del branco allora erano diverse da oggi, ma il concetto è sempre lo stesso. Conosciamo tutti Il Libro della Giungla, è inutile negare, no? Ma quanti, oltre a me, sanno che Kipling è stato amico di Baden Pawell, il fondatore degli scout e che i due insieme hanno riadattato Il Libro della Giungla, proprio per il movimento scout, per essere più precisi, per i bambini dagli 8 ai 12 anni?? Questo libro come ho detto, parla dell'essere bambino dell'autore, della sua voglia di conoscere il mondo di Mowgli, insieme ai suoi amici, insieme ai Vecchi Lupi, Akela, Bagheera, Baloo (che troverete scritto come si pronuncia, quindi Balù, praticamente dall'inizio alla fine e a me sanguinano le orecchie e gli occhi per questa cosa, seppur fatta apposta con tutta probabilità); non sapete cosa fanno gli scout? Avete due possibilità: o leggete questo libro, ricco di dettagli, o chiedete a me, ma io propenderei per la prima opzione fossi in voi!
Vero è che ci sono parti un po' cruente, ma essendo gli anni '80 non ci si può aspettare altro; leggete questo libro anche se non siete stati o non siete scout, magari vi viene voglia di iscrivere i vostri figli! La lettura è piacevole, scorrevole e fa sorridere.



La mia valutazione
5


Alla prossima

Luce <3



Intuivo cosa stava per accadere, ma ancora non potevo esplodere di gioia. "Enrico ha cacciato sin qui insieme al branco dimostrando di voler rispettare la legge" annunciò solennemente Akela. "Crediamo che sia arrivato il tempo, per lui, di portare l'uniforme da lupetto".

















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