giovedì 16 aprile 2020

Recensione "I calpestii della bestia", Gianmarco Dosselli

Autore: Gianmarco Dosselli
Titolo: I calpestii della bestia
Prezzo: cartaceo 14,00  e-book 2,79

Link d'acquisto: QUI







“Come Dio, di cui è nemico, il Diavolo si interessa a tutti gli uomini, umili o potenti che siano; e come gli dei dell’antica mitologia, interferisce sempre nelle vicende umane. Demonio, Satana, Lucifero, Belzebù, Belial… tanti nomi, ma il maligno è uno e molti. Se ne può parlare tanto al plurale quanto al singolare.”

Trama
All'insaputa dell'umanità, Gesù Cristo è da molto tempo sulla Terra in attesa della ricorrenza del  giudizio escatologico. Tramite la truce e satanica dea Ana Jana, lo viene a sapere Lucifero; questi ordina a una setta l'invio di mercenari per eliminare il figlio di Dio nascosto in un monastero nella Repubblica Monte Athos (Grecia). Nel giorno dell'assedio, Lucifero apparirà ai suoi adepti...



«Hai un figlio! Perdiana, questa è bella!» Le parole vibrarono, come per una scossa di angoscia. Una allucinazione. «Il figlio esiste ancora?» «Sì.» rispose ammansita. «Non volendo io il bambino, allora contattai un mediatore, un uomo che individuò una coppia sterile italiana… Restai muta con tutti per non rovinare la mia reputazione. Alla nascita del mio piccino, lo affidai ai coniugi cremonesi, i Faita. Mio figlio si è fatto chiamare Anthony; la coppia lo volle con un nome inglese. A dieci anni si vestì da chierichetto e, più tardi, si fece accanito catechista; a trentadue anni si sposò e perdette moglie e figli, vittime di un tragico incidente durante la visita presso una basilica francese. Dopo la tragedia egli ritornò a vivere con i genitori adottivi. Moralmente diverso… Non più sé stesso. Non comprese più certi obblighi. Ripudiò la Chiesa e Cristo. Dovette assumere dosi di calmanti. Ora come ora sembra non riuscire a trovare una risposta logica.» «Santi numi! La vedovanza lo avrà spossato. Sarebbe, adesso, un laico “oblato”?» «Scontroso e asociale, direi. La settimana scorsa i Faita vennero a farmi visita. Mi svelarono agghiaccianti cose su di mio figlio. Anthony, disertando così Chiesa e Dio, colpevoli della morte dei suoi cari familiari, scelse Satana per ottenere regole e decisioni di vendetta. Mio figlio, da due anni, è a capo della “Setta del Dio Nero”.* Pare sia unica al mondo che ammetta la presenza reale di Cristo in mezzo all’umanità.»

Recensione


Buongiorno e bentornati sul blog con la recensione del libro "I calpestii della bestia"; già dalla trama fa venire i brividi..
Io a volte mi domando perché leggo certe cose..ah sì, giusto! Ho aperto un blog, mi sono vincolata a delle case editrici, QUINDI, leggo quello che mi viene girato, per recensirlo.
No ragazzi, tranquilli, il blog non chiude! In ogni caso... Questo romanzo parla di cose fuori dal normale, soprattutto per chi, come me E' FORTEMENTE CREDENTE; adesso non mettetevi a dirmi che è un libro, pura fantasia e non so che altro, LO SO! Solo che non pensavo di leggere una cosa così.. mi si passi il termine SCABROSA.
Non succede spesso, ma questo è uno di quei libri che proprio non mi ha preso, vuoi per la storia assurda, vuoi perchè a volte c'erano errori di ortografia (sta a vedere che mi becco un "visionaria" pure! insieme a chissà che altro...); sorry, ma I calpestii della bestia proprio non mi ha convinto.
Come ho detto, è una storia fuori dalla logica, troppo fuori; speravo in qualcosa di meglio, e dal titolo certo non mi aspettavo una lotta tra Gesù sceso di nuovo sulla Terra, che si nasconde dagli umani e Satana.. Ma stiamo scherzando?? Per non parlare dei protagonisti, uno più fuori di testa dell'altro.. bah!


La mia valutazione
Alla prossima

Luce <3













9 commenti:

  1. Che tu sia una avventuriera per quanto riguarda i libri strani e assurdi non ho alcun dubbio ormai...comunque non è che se hai una collaborazione con la CE devi per forza leggerli tutti XD
    Parlando del libro ovviamente non lo leggerò ;)

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  2. Prima parte



    Avvisato da certi miei conoscenti (potenziali navigatori) del suo post “azzardato” inerente al giudizio del mio romanzo “I calpestii della bestia”. Leggo la recensione (quattro parole in croce) creata per sfizio e fastidio a causa della trama, paragonabile al “de profundis”, e perdo il lume degli occhi. Dei citati errori ortografici, non contesto (per i pochi libri che “vendo”, l'editing dal costo micidiale lo evito); errori che tutti praticano, altrettanto lei: “E' “– va l'accento (fatto così per evitare la ricerca di caratteri speciali); “perchè” – va l'accento acuto), persino Dante e Manzoni, in altri termini grammaticali (a detta di Aldo Gabrielli, linguista), sono incappati in certe imperfezioni. Non è il sopra menzionato argomento che mi interessa; metto la parentesi e “apro” il succo del mio “reale” commento.
    Chi le scrive è uno scrittore per hobby (dunque, non professionista), pensionato; altrettanto sono un cattolico praticante. Lei, signora Benedetta Leoni, ammette che la trama “fa venire i brividi”; ebbene, prima di stilare la storia fantasy e a modo mio, come opera paterna, ho letto le profezie di S. Giovanni Damasceno, S. Ippolito, S. Agostino e S. Roberto Bellarmino; costoro, come tanti altri, sono fra quei Padri e Dottori che affermano esplicitamente che la venuta dell’Anticristo avverrà alla fine del mondo, poco prima del ritorno di Cristo per giudicare l’umanità. Che cosa dire di suor Bertina Bouquillon: “La fine del mondo si avvicina e l’Anticristo non tarderà ad arrivare.”? E di Santa Brigida di Svezia: “Il malvagio prevarrà."? Molti altri venerati hanno descritto le profezie che danno indicazioni generali su quando si verificheranno alcuni degli eventi degli Ultimi Tempi. Gli stessi, all'unanimità (volendo dire), hanno dichiarato che i seguaci satanici e Lucifero “...sono al potere quasi dappertutto “, “...gli eretici e i tiranni verranno improvvisamente e inaspettatamente.” Ignobile e schifoso il suo: “Ma stiamo scherzando!”; a cosa scherzo, io, una volta esaminati gli scritti di molti venerati e profeti?
    E lei, ma guarda un po', definisce con un fesso scrivere “Questo romanzo parla di cose fuori dal normale, soprattutto per chi, come me è fortemente credente.” E che cavolo sta a significare? Pure l'uso dell'aggettivo “scabrosa”! Santi numi! Non è scabroso, per lei, il videogioco "I Am Jesus Christ",  che permette al giocatore in pratica di "trasformarsi in Gesù" ? Dei film scabrosi: “L'ultima tentazione di Cristo” (laddove Lui “scopa” Maria Maddalena); “Agnus dei”; “La prima tentazione di Cristo”, con Gesù gay; e altri film dove rivelano i dettagli più scabrosi e cruenti.? Non mi dica che i film sono cose differenti dal libro! NON ME LO DICA! (segue)

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  3. Seconda parte:

    Si è espressa contro queste scemenze cinematografiche? Nel mio romanzo, il Cristo è solo in 3 – 4 pagine, e Lui tenta, quanto meno, di elevarsi, superarsi, godere della luce con appresso la natura umana irrinnegabilmente salda nell'essenza sua stessa; possibilmente con il sorriso e con la mano tesa verso il suo nemico ovvero solo come soluzione estrema. Nulla di empio.
    A questo punto, ecco la ragione e il motivo del mio riempire di pagine offrendo al lettore una storia mai letta da nessun altro libro; offrendo al lettore appassionato di avventure alla “Mission impossible” (inseguimenti, duelli, aggressioni, cadaveri...). Io sempre convinto che una lettura deve essere avvincente, tale da invitare chi legge a “voltare pagina”. Esistono libri infarciti di espressioni vanamente gonfie, abbruttite e appesantite da tecnicismi, barbarismi, neologismi e altre diavolerie con difficoltà del capire; fiumi di frasi difficili, fatica di apprendere il senso.
    La sua “boiata”: “Per non parlare dei protagonisti, uno più fuori di testa dell'altro.. bah!”. Li ha presi come pazzoidi dei film di Quentin Tarantino? “Fuori di testa” anche la coppia (principale del romanzo) in crisi, che ritrova alfine l'amore per volere del loro figliolo decenne? Certo che lei non ha veduto in là del proprio naso. Ha criticato il mio libro per i gusti non consoni al suo animo, diversamente da altri giudizi critici espressi da certi curatori, persino trovando un “ottimo l'intreccio dell'opera” scritto in un blog.
    Pare lei un pulcino nella stoppa quando vuole esprimere giudizi negativi; doveroso citare la negazione, doveroso descrivere contrarietà, non la riprensione né l'impulso irresistibile a mordere l'Autore. Io, per altri, quando una storia non ha il mio consenso, lascio ugualmente descritto un delicato approccio per non tediare un qualsiasi lettore, amante di tal genere di lettura o l'Autore. O, meglio, dovrei imparare da lei? Ma va là, sciura; ogni tanto vada a raccogliere fiorellini dei campi. (Fine)




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  4. Insomma, si può sapere dove sta quella benedetta di donna Benedetta! Appari!

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  5. Vacca boia, si può sapere come rintracciare 'sta Benedetta (di nome, ma non di fatto)!

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    1. Oh, ma hai mai sentito la parola VITA TU? Si da il caso che io ne abbia una! Non posso sempre rispondere a tutti; e comunque qual è il problema, di grazia?

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  7. “Oh”, chi! Che è 'sta sua interiezione? E che cosa c'entra il termine “vita” per discettare nel blog da lei piacevolmente aperto? Quale è il mio problema? Ostiss, menzionato sopra, in due parti. Condensando: si può emettere un giudizio negativo alla mercé di lettori, ma il suo non ha né garbo né grazia; uno scritto dilavato, penoso... Anch'io recensisco (raramente, a dir il vero, e spesso su cartaceo), e in due occasioni avevo espresso la mia “civile” negazione a delle novelle “affannate”, appesantite da un linguaggio farraginoso e da un monotono tono moralistico, ma alla fin fine dato la forza ai lettori (amanti di storie d'amore) a “saperlo apprezzare” anche non condividendo il mio parere. Impari! Altro che citare: “...mi si passi il termine SCABROSA” e quel pezzente “Bah!” . Dopo la sconcezza del suo: “Questo romanzo parla di cose fuori dal normale, soprattutto per chi, come me è fortemente credente”, il succo del mio richiamo è capire che ha, lei, di tanto stile d'opposizione nella costruzione di una mia immaginaria opera capace di esercitare una forte suggestione e indirizzata a chi ama il genere soprannaturale.


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