giovedì 12 dicembre 2019

Recensione "La lupa e il santo", Fair Bonet

Autore: Fair Bonet
Titolo: La lupa e il santo
Prezzo: e-book  2.79

Link d'acquisto: QUI








La prima volta che ho avuto a che fare col gioco del
calcio avevo sei anni e frequentavo la prima elementare. Il
gioco più bello del mondo è stato per i primi anni della
mia vita un perfetto sconosciuto. Ricordo di aver avuto tra
i miei giochi d’infanzia un pallone e devo averlo anche
calciato ma senz’altro senza alcun secondo fine e
inavvertitamente mentre i miei compagni di prima
elementare dovevano essere nati tutti con la palla al piede.


Trama
“Il calcio è uno sport giocato da undici fuoriclasse e la tua squadra” diceva Arthur Bloch , quello della famosa “legge di Murphy”, e questo può valere sia che la tua squadra affronti la Juventus o il Campremoldo. La Lupa e il Santo racconta le vicissitudini che da trent’anni mi legano alle sorti del Piacenza Calcio, la Lupa, che nel 2019 ha festeggiato il centenario. Il Santo è il San Lorenzo de Almagro, la squadra di Papa Francesco, che ho iniziato a seguire nel 2012. Il Piacenza appartiene a quel “calcio di provincia” dove può capitare di trovarsi impotenti ad assistere al Gavorrano sciorinare calcio champagne contro il Piace manco fosse il Real Madrid e al Rolo diventare per novanta minuti, quelli in cui affronta i biancorossi, il Barcellona. Nel periodo più turbolento della storia delle tifoserie italiane, tra la fine degli anni ottanta e gli anni novanta, ho assistito a partite nelle curve sbagliate, ho praticato l’autostop e partecipato a follie collettive ingiustificabili. Aggiungeteci una inguaribile maledizione da trasferta, una serie di incredibili “coincidenze” ed eccovi servito un diario pieno di singolari avvenimenti che nessun almanacco potrà mai raccontarvi.



Per un neofita del pallone qual’era il sottoscritto l’esordio

della Nazionale al campionato del mondo di Spagna ‘82
avrebbe potuto spegnere già sul nascere l’amore per il
football. Italia-Polonia infatti avrebbe messo a dura prova la
pazienza del più accanito e navigato tifoso di calcio,
figurarsi quella di un pivellino intenzionato a seguire una
partita intera per la prima volta nella vita.

Recensione

Non avrei dovuto lasciarmi ingannare dal titolo.. mannaggia la miseria! Io che il calcio NON LO CAPISCO, NON LO VOGLIO CAPIRE E NON MI INTERESSA, ho letto un libro proprio su questo sport! AIutoooo! Fatta questa premessa veniamo a noi; Fair Bonet scrive bene per carità, probabilmente è il suo primo romanzo e sono felice per lui ma... Secondo me ci sono troppe descrizioni, so che il libro parla di calcio, ma alla lunga annoia... Mi sa che sto libro non fa per me! E'  pieno di descrizioni di trasferte, partite, voglia di andare allo stadio.. E' una raccolta di racconti, ricordi dell'autore, che può piacere agli amanti del calcio, sicuramente piacerà a chi adora il calcio; a me però non è piaciuto e mi dispiace, perché immagino che l'autore ci tenesse a raccontare ciò che l'ha segnato e caratterizzato da bambino.



La mia valutazione





All’inizio dell’anno scolastico successivo alla vittoria

della coppa del mondo trovammo un tizio fuori dalla
scuola che regalava gli album delle figurine, il mitico album
della Panini che per celebrare lo storico evento aggiunse un
inserto interamente dedicato al Mondiale con le foto delle
partite degli Azzurri. Aldilà della corsa alle figurine per
completare la collezione col classico “ce l’ho-manca”
quell’album mi servì come libro di testo per scoprire
com’era fatto il calcio. Venni a conoscenza dell’esistenza del
campionato di serie A, di quello di serie B e via
discorrendo

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