lunedì 10 settembre 2018

Recensione serie "Excalibur", Bernard Cornwell

Autore: Bernard Cornwell
Titolo: Il cuore di Derfel (Excalibur #2)
Prezzo: cartaceo 8,51 e-book 6,99

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Serie Excalibur:
1)Il re d'inverno
2)Il cuore di Derfel
3)La torre in fiamme
4)Il tradimento
5)La spada perduta





Se la sorte della Dumnonia era segnata, quale importanza poteva avere il mio ritorno? E Nimue non era morta; lo sapevo perché la cicatrice mi pulsava. E se Merlino non si curava di lei, allora io non mi curavo di Gorfyddyd o di Aelle o dello spregevole Lancillotto e della sua ambizione di fare parte dei seguaci di Mitra. Amavo Nimue anche se lei non mi avrebbe mai amato e il giuramento di sangue mi obbligava a proteggerla. Perciò dovevo andare dove Merlino non era andato. All'Isola dei Morti.





Trama

Torna l'attesa voce di Derfel Cadarn, il guerriero fattosi monaco, un tempo protetto di Merlino e paladino fedele di Artù, per accompagnarci lungo un nuovo capitolo delle sue memorie, che lo vede impegnato a lottare su due fronti ugualmente insidiosi: l'amore e la guerra. Dopo aver affrontato i demoni dell'Isola dei Morti per liberare la sacerdotessa Nimue, Derfel è accanto al suo signore, Artù, nella sanguinosa battaglia contro il regno del Powys. Il re di quelle terre vuole infatti vendicare a caro prezzo l'offesa subita da sua figlia Ceinwyn, ripudiata da Artù che le ha preferito Ginevra. Artù e i suoi cavalieri riescono a vincere solo grazie ai poteri di Merlino, e si decide di sancire la ristabilita unità dei britanni celebrando l'unione tra Ceinwyn e Lancillotto. Neanche questa volta però è destino che il matrimonio della nobile fanciulla abbia luogo: durante la cerimonia di fidanzamento, Ceinwyn abbandona il promesso sposo e fugge con Derfel, di cui si è innamorata. Un amore che rischia di mettere a repentaglio il fragile equilibrio politico raggiunto a costo di molte, troppe vite umane...





Nimue balzò verso di me, sibilando, i denti scoperti, un occhio ridotto a livida orbita arrossata e l'altro rovesciato tanto da mostrare solo il bianco. Cercò di mordermi, mi graffiò, imprecò con voce stridula, tentò di cavarmi gli occhi.


"Nimue!" Gridai.
Soffiava, sbavava, lottava, cercava d'azzannarmi il viso.
"Nimue!"
Mi urlò un'altra imprecazione e con la destra mi afferrò per la gola. Aveva la forza dei pazzi e lanciò un grido di trionfo, mentre serrava la stretta.
Poi, di colpo, seppi cosa dovevo fare. Senza badare al dolore alla gola, le afferrai la mano sinistra e tenni la mia palma contro la sua, in modo che le cicatrici del nostro patto di sangue fossero a contatto.
Lentamente sentii diminuire la sua stretta. Lentamente l'occhio buono di Nimue si rigirò e fu ancora una volta lo specchio dell'anima della mia amata. Mi fissò e si bagnò di lacrime.
"Nimue", dissi, e lei mi si aggrappò al collo. Violenti singhiozzi le squassavano il petto. La tenni stretta, l'accarezzai, la chiamai per nome.
I singhiozzi rallentarono, infine cessarono. Restammo abbracciati per un bel pezzo. Poi sentii che Nimue muoveva la testa.
"Dov'è Merlino?" Mi domandò con voce sottile, da bambina.
"Qui in Britannia", risposi.
"Allora dobbiamo andare." Mi tolse le braccia dal collo e mi guardò il viso. "Ho sognato che saresti venuto."
"Ti amo", dissi. Non avevo avuto l'intenzione di dirlo, anche se era vero.
"Per questo sei qui", replicò lei come se fosse ovvio.
"Hai una veste?"
"Ho il tuo mantello. Non mi occorre altro, tranne la tua mano."
Strisciai fuori dalla grotta, rinfoderai la spada e avvolsi il mio mantello intorno al corpo livido e tremante di Nimue.
Lei infilò la mano in uno strappo del tessuto di lana, strinse la mia e insieme passammo fra i mucchietti di ossa e risalimmo l'altura fin dove il popolo del mare si era radunato a guardare.







Recensione

Buongiorno, qualche settimana fa sono riuscita a finire anche il secondo volume della serie Excalibur; la voce narrante è sempre quella di Derfel, fedele amico, compagno di avventure di Artù; nel primo volume abbiamo cominciato a conoscere la storia di Artù, qui si continua, quindi continuano anche le avventure di Derfel; Il cuore di Derfel si manifesta molte volte in questo romanzo, sia per la dedizione alla causa di Avalon ed alle sue tradizioni, sia per i suoi amori che si manifestano in modo schietto, onesto ed appassionato e che caratterizzeranno il futuro non solo suo ma di tutto il regno. Una miriade di luoghi e personaggi sono elencati nelle prime pagine ed insieme alle utilissime cartine geografiche saranno d’aiuto al lettore fino all’epilogo.
Devo dire che rispetto al romanzo precedente, e per fortuna! Merlino comincia ad avere un'importanza rilevante, ma è anche vero che sembra un vecchio pazzo alla ricerca di tesori, a detta sua, che riporteranno in Britannia gli antichi dei e il dio cristiano scomparirà, ma Derfel ci fa capire che forse, queste sono solo fantasie di un anziano e che non succederà mai. Artù è felicissimo della sua vita con Ginevra e  sempre più determinato a combattere i sassoni; ma nel corso del romanzo Derfel ci narra anche la sua ostilità con Lancillotto, il suo amore per la principessa del Powis (la stessa ragazza abbandonata da Artù, che come ben si sa, ha poi sposato Ginevra); se prima le ostilità con Lancillotto riguardavano le sue "abilità" con la spada, o per meglio dire, quella di scappare quando si tratta di combattere, le cose si complicano, quando Artù (sotto insistenza di Ginevra, che non aspetta altro) decide di far sposare Lancillotto e Ceinwyn, l che, come potrete ben immaginare scatena la gelosia del nostro protagonista e narratore; quindi: in questo romanzo i colpi di scena non mancano, ce ne sono talmente tanti da non riuscire a contarli e vi ritroverete sommersi da vari sentimenti a volte anche contrastanti. La magia è sempre più presente, man mano che si va avanti con i romanzi e questo da alla saga una marcia in più.
Ho adorato anche questo romanzo, proprio per i suoi colpi di scena continui e non vedo l'ora di andare avanti (cosa che sto già facendo a dirla tutta), con la saga, per riuscire a capire come andrà a finire.
Se siete fan di Artù, dei suoi cavalieri e tutto questo, non lasciatevi scappare la serie!


La mia valutazione
5

Alla prossima
Luce <3





"Ti supplico di risparmiare la vita a Derfel. Non è qui come spia, ma come emissario di pace."

"Non voglio la pace!" Gridò Gorfyddyd. "Non me ne faccio niente, della pace. Voglio vedere Artù piangere come un tempo pianse mia figlia! Lo capisci? Voglio vedere le sue lacrime! Voglio vederlo implorare come implorò mia figlia. Voglio vederlo strisciare, voglio vedere lui morto e i miei uomini soddisfatti della sua puttana. Nessun emissario di Artù è benvenuto qui e Artù lo sa! E tu lo sapevi!"
Gridò a me le ultime parole e mi puntò la spada al viso.
"Uccidilo! Uccidilo!"
Il druido Tanaburs, nella veste malamente ricamata, saltellava su e giù. Gli ossicini infilati nei suoi capelli sbattevano come fagioli secchi scossi in un vaso di coccio.
"Se lo tocchi, Gorfyddyd" disse una nuova voce nella sala, "la tua vita è mia. La seppellirò nella latrina della Rocca di Idion e chiamerò i cani a pisciarci sopra. Darò la tua anima agli spiriti bambini in cerca di giocattoli. Ti manterrò nelle tenebre fino al tramonto dell'ultimo giorno e poi sputerò su di te finché non comincerà la prossima epoca... E anche allora i tuoi tormenti saranno appena all'inizio."
Sentii la tensione scaricarsi come un'onda. Un solo uomo avrebbe osato parlare in quel modo ad un grande re: Merlino. Merlino!
Lo stesso Merlino che ora mi passò a fianco e con un gesto regale adoperò il bordone nero per spingere da parte la spada. Poi si accostò a Tanaburs e gli mormorò qualcosa all'orecchio. Il druido scappò urlando dalla sala.
Era proprio Merlino, che poteva cambiare aspetto come nessun altro. Amava fingere, confondere, ingannare. Poteva essere brusco, malizioso, paziente, nobile, ma quel giorno aveva deciso di comparire in gelida, semplice maestà. Non c'era sorriso sul suo viso abbronzato, non c'era traccia di gioia negli occhi infossati, solo un'aria di tale autorità e arroganza che gli uomini a lui più vicini caddero istintivamente in ginocchio e persino Gorfyddyd, già pronto a trapassarmi il collo, abbassò la spada.

4 commenti:

  1. Mi fai venire troppa curiosità con questi libri... chissà se un giorno non decida di leggerli :D

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  2. Grazie, amo molto il genere e quindi lo leggerò. Buona giornata.
    sinforosa

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