mercoledì 10 maggio 2017

Recensione "Apparition", Connie Furnari

Autrice: Connie Furnari
Titolo: Apparition
Prezzo: cartaceo 4,99 e-book 1,99

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Trama

Si sentono strane storie, riguardo alla Lowland Academy, un vecchio college sperduto tra le desolate colline delle Highlands scozzesi. Quando Edwin arriva da Edimburgo, una nuvolosa mattina d’autunno del 1979, scorge un ragazzo che indossa la sua stessa uniforme scolastica, osservarlo dall’ultimo piano dell’edificio, rimasto disabitato da quando venticinque anni prima un incendio lo ha distrutto. Nessuno vuole parlare di quello che è accaduto quella notte del 1954. I docenti soprattutto, mantengono un atteggiamento sadico e glaciale nei confronti degli studenti, praticando ogni genere di vessazioni psicologiche e corporali. Edwin viene a sapere che quella notte alcuni ragazzi della scuola sono scomparsi nel nulla, durante l’incendio. La Lowland Academy è infestata da oscure presenze che non trovano pace, forse perché è stato fatto loro qualcosa di estremamente crudele. Quando alcuni studenti della scuola cominciano a manifestare segni di possessione, Edwin decide di indagare aiutato da Mya, una sua compagna di classe, e dai suoi amici più fidati. I loro sospetti cadono subito sul professor Riddell, tormentato più di ogni altro dai fantasmi, forse per le conseguenze di qualcosa di orribile che ha fatto, o continua a fare, fra le mura di quel collegio. Deciso a svelare i misteri della Lowland Academy, Edwin entra in contatto con Snake, il ragazzo che lo aveva osservato dalla finestra il giorno del suo arrivo, e capisce che gli spettri non si fermeranno finché non avranno ottenuto ciò che vogliono. Apparition è una storia di fantasmi che trasporta in un’atmosfera onirica, in una scuola infestata da oscure presenze che non sono ciò che appaiono. La vicenda si svela pian piano, fino all’inatteso finale, con atmosfere paranormal thriller e horror. È un racconto per ragazzi dalla narrazione dinamica, ispirato alla celebre canzone Another brick in the wall dei Pink Floyd.






Recensione



Buon pomeriggio a tutti! Questa volta vi recensisco un libro di Connie Furnari che parla di fantasmi, e io sono una che adora queste cose: fantasmi, vampiri e chi più ne ha, più ne metta.

Edwin è un ragazzo costretto dal padre a frequentare una scuola che gli mette i brividi. Questo perché il padre (o meglio la compagna di suo padre, che lui ha sposato dopo la morte della madre di Edwin), non lo vuole tra i piedi; quando arriva a scuola, Edwin scorge un ragazzo della sua età, con la stessa uniforme addosso, che gli da il benvenuto. Tra una lezione e l'altra, Snake (il ragazzo comparso a Edwin il primo giorno), cerca di comunicare con lui, per spiegargli cosa è accaduto a scuola nel 1954, visto che Snake stesso è coinvolto nelle vicende di quell'anno; Edwin ci metterà un po' a capire cosa vuole da lui Snake e cos'è successo nel 1954, nell'incendio che ha distrutto l'ultimo piano della scuola. Non posso nemmeno dirvi cos'è successo al ragazzo che solo Edwin vede, perché se no vi rovino la sorpresa; ma sono cose che NESSUNO dovrebbe subire, che sia in un libro o nella vita reale; certe cose soprattutto in una scuola, dove le cose si insegnano e si imparano. Lo ammetto: non mi aspettavo NIENTE, di quel che viene descritto! Le vicende sono narrate in modo spettacolare, i brividi vengono al punto giusto, le lacrime pure, ogni cosa è perfetta così com'è. Connie Furnari è riuscita a farmi venire i brividi, a farmi urlare (in silenzio e dentro me stessa), a farmi dubitare di me stessa e di quel che leggevo; questa è una storia di fantasmi come non le avete mai lette in vita vostra; aspettatevi un finale che non immaginerete MAI, perché questo succederà: vi chiederete PERCHE' sia finito tutto in questo modo (e no, non vi dirò come).
Se siete interessati a storie paranormali, miste a thriller e horror, state per leggere il libro giusto.


La mia valutazione 
5

"Levai lo sguardo. Il cielo si era inscurito di più. Le nuvole grigie si erano unite fino a creare una coltre opprimente. E a quel punto scorsi ancora qualcosa che mi fece agghiacciare.
Sul vetro della finestra dell’ultimo piano, proprio sul punto in cui avevo visto quel misterioso ragazzo, c’era una parola. Grazie. Come sapeva che volevo andarmene e che alla fine avevo scelto di rimanere? Quel fantasma mi conosceva? Chi diavolo era?"



Alla prossima
Luce <3

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