martedì 27 febbraio 2024

[Review Party] Recensione serie "Winchester", A.A.V.V.

Buongiorno, oggi partecipo al review party del quarto volume della serie "Winchester


Titolo: Desire – Volume 4 della Winchester Series
Autore: Penelope White
Editore: Self publishing
Genere: Forbidden, Age gap Romance
Formato: Ebook e Cartaceo (GRATIS su KU)
Pagine: 352 pagine
Prezzo eBook: 2.99 euro (In OFFERTA a 0.99 per i primi 3 giorni)
Prezzo cartaceo: da definire
Data pubblicazione: 21 Febbraio 2024
Link d'acquisto: QUI

Winchester serie:

0)Background

1)Domain

2)Control

3)Attraction

4)Desire

5)?

6)?


“La pioggia cessa all’improvviso. Così come l’incantesimo di una notte che non dimenticherò. Il
suo profumo e il calore della sua pelle, per sempre intrecciati alla vergogna e al rimprovero.”

Trama
Quando nasci in una famiglia come quella dei Winchester hai solo due opzioni: fare ciò che vuole tuo
padre o fuggire. Ed è così che Vincent, secondogenito della dinastia, prepara il suo zaino e mette un oceano
di distanza da quel destino già segnato.
Dopo anni di sacrifici e impegno, riesce a ottenere una cattedra al prestigioso Conservatorio di Parigi e trova il suo mondo nella piccola Giverny, cittadina caratteristica a poca distanza dalla capitale.
A Giverny è solo con la sua musica.
Anche la giovane Sophie, appena trasferita, si trova catapultata in una nuova realtà. Delusa e infelice per un destino che non ha scelto.
A Giverny è sola con i suoi ricordi.
Vincent e Sophie si incontrano.
Due anime affini, ma diverse.
Due esistenze segnate da un percorso comune.
Due persone alla ricerca di un barlume di felicità.
Ma aleggia un oscuro segreto su di loro.
Mentore, amante o… Chi è realmente Vincent per questa ragazza?
Ma soprattutto, qual è il loro più profondo Desire?
“La pioggia cessa all’improvviso. Così come l’incantesimo di una notte che non dimenticherò. Il
suo profumo e il calore della sua pelle, per sempre intrecciati alla vergogna e al rimprovero.”



"Credevi davvero che ti avrei permesso di diventare un inetto pusillanime? Non sino a quando porti il mio nome"



Recensione

Oh, uno ci prova a non farsi piacere certe storie, peccato che con quelle di Penelope White sia matematicamente IMPOSSIBILE! Dopo aver letto i volumi 0,1 e 2, mi sono buttata sul quarto della Winchester serie, e sì, so contare, solo che il 3 al momento di questa recensione, non mi era ancora stato inviato, quindi ho letto Penny prima di Alessia, Vincent prima di Dane.
Fatta questa premessa: la storia inizia con il passato di Vincent Winchester, aiutandoci a capire come e perché si sia trasferito dal Texas a Parigi, per poi arrivare nella cittadina di Giverny; scopriamo che è quello, tra i sei fratelli, a sopportare meno il padre (sia chiaro: non ho detto che gli altri adorano papino, anzi....), tanto da, appunto, trasferirsi da un'altra parte, soprattutto quando scopre il torto che gli ha fatto.. Così Winchester 2, perché Vincent è il secondogenito, decide di abbandonare famiglia e titoli, cognome e quant'altro, per rimboccarsi le maniche e studiare piano, cosa in cui riesce perfettamente, visto che al presente, lo troviamo professore e non più studente.
Quanto alla controparte femminile... Cosa posso dire di Sophie? Una ragazza che ha passato ciò che ogni figlio non deve passare per nessuna ragione al mondo, una ragazza che si fa le ossa e quando conosce Vincent qualcosa scatta. Ma Sophie assomiglia a qualcuno che, in passato, ha fatto parte della famiglia di Vincent.. Questa cosa, quando verrà a galla, perché lo farà, ve l'assicuro, renderà le cose più facili o più complicate tra i due? 
Un altro personaggio che ho adorato è Lexie, la migliore amica di Vincent; con lei le risate sono assicurate, ve l'assicuro! E la domanda mi sorge spontanea: perché cavolo non si può avere un libro su di lei?? Purtroppo questa saga si chiama "Winchester", temo che i personaggi secondari, così resteranno. Mannaggia a queste autrici che ti fanno ammattire....
Non vedo l'ora di scoprire le storie dei rimanenti Winchester.


La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3


"Stavo pensando."
 La sua voce che s'interpone tra la porta e il battente, prima che la richiuda. La fisso dallo spiraglio per esortarla a continuare.
"Perché non trovi qualcosa da fare durante il giorno?"
"Darti una mano in boulangerie non basta?"
"Un hobby, magari."
"Faccio jogging".
"Qualcosa che non ti faccia correre come un'ossessa per l'intera città nel cuore della notte. Philippe, ad esempio, segue lezioni di piano da un noto professore, qui a Giverny. Perché non provi anche tu? E' un cliente fisso, di sicuro ci farebbe un prezzo di favore."
"Non credo ci voglia molto a diventare noti in un posto così piccolo", commento.
"Insegnava al Conservatorio Nazionale di Musica e Danza di Parigi", replica lei, fiera.
"E che ha fatto per essere stato spedito in questo luogo sperduto?"
L'espressione che muta di nuovo.
"Qui ci vive da anni, tesoro. Se non sbaglio una decina, ma prima faceva il pendolare da Parigi e nessuno sapeva molto di lui, se non della villa che ha ristrutturato con la fortuna fatta nella grande città. Una proprietà di famiglia andata in malora dopo decenni di abbandono. A ogni modo, ha preso un anno sabbatico o come si dice. Ma continua a impartire lezioni private a casa sua e resta tappato lì dentro tutto il giorno, se non per la colazione in boulangerie e la spesa."
"Mi sembra un po' presto per la crisi di mezza età", asserisco ironica.
"Ma no" e scoppia in una risatina fastidiosa. "Ha perso un caro amico professore che gli è stato vicino dall'arrivo  a Parigi, vent'anni fa." Si avvicina, abbassando la voce come per rivelare un succoso pettegolezzo in mezzo a orecchie indiscrete. "Vedi, tesoro, non è francese, è americano. Viene da una famiglia abbiente, il padre è un ricco imprenditore, un magnate texano. Sembra sia fuggito senza un soldo, rinnegando il suo cognome, per andare a studiare piano."
"Da solo?" domando incuriosita.
"Esatto". Il sorriso illuminato per la mia improvvisa attenzione.

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