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martedì 31 ottobre 2023

Recensione "Christopher e la colonia perduta", Cristiano Pedrini


Autore: Cristiano Pedrini

Titolo: Christopher e la colonia perduta

Genere: Paranormal MM

Formato ebook: epub/mobi

Pagine 43

Pubblicato con Youcanprint

ISBN: Prossimamente

Prezzo di copertina:

Ebook: € 0,99

Editing di Federica Amalfitano


Serie The First Boy: 

1)The First Boy

1,5)Il folletto di Natale

2)Il cigno nero

2,5)Diario di un Firstboy alla Casa Bianca

3)L'eterna promessa

3,5)Christopher e la colonia perduta 


«Se il cuore è giusto,

non importa dove sta la testa.»

Sir Walter Raleigh

Trama

Per Christopher la cittadina di Manteo è l’ultima tappa del viaggio in Virginia. Non si era lasciato

sfuggire l’occasione di presenziare alla presentazione di un libro dedicato alla colonia perduta di Roanoke, di cui conosceva la storia.

Fondata dai coloni inglesi nel 1587, nella Carolina del Nord doveva pregiarsi del privilegio di essere

la prima colonia permanente dell'Inghilterra sulla costa orientale del Nord America. Tempo dopo

tutti i coloni che l’abitavano scomparvero nel nulla, dando vita ad un mistero ancora irrisolto.

L’arrivo di un violento temporale obbliga Christopher a fermarsi nella cittadina e a posporre il ritorno a Washington da Lawrence.

Accetta l’invito di Horace Wilson, ricercatore storico del luogo, a visitare i resti di Fort Raleigh,

che sorgeva nei dintorni dell’insediamento di Roanoke: un invito che condurrà il giovane a

rivivere il destino di uno degli antichi abitanti della colonia perduta.



Recensione

Christopher è tornato, in una novella talmente corta che ci ho messo meno di un'ora a leggerla! Siamo nella cittadina di Manteo, nella Carolina del Sud, dove Christopher si ritrova a che fare con la scomparsa di alcuni coloni; perché sono scomparsi? Possibile che Christopher sia stato scelto per rivivere ciò che è accaduto a loro? E se sì, perché proprio lui?

Cristiano Pedrini, come nei volumi precedenti, mischia un po' di fatti realmente accaduti, con un po' di fantasia, e fa nuovamente centro, perché "Christopher e la colonia perduta" pur essendo una novella volutamente corta, arricchisce la storia che è iniziata con "The First Boy" e ritrovare i due protagonisti, per me è stato un vero e proprio toccasana.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3

lunedì 26 settembre 2022

Recensione "The First Boy - L'eterna promessa", Cristiano Pedrini

 

Autore: Cristiano Pedrini

Genere: Narrativa

Formato cartaceo 14x21

Formato ebook: epub/mobi e pdf

Pagine 318

Pubblicato con Youcanprint

ISBN: prossimamente

Prezzo di copertina:

Ebook € 2,99 Cartaceo: € prossimamente

Serie The First Boy: 

1)The First Boy

1,5)Il folletto di Natale

2)Il cigno nero

2,5)Diario di un Firstboy alla Casa Bianca

3)L'eterna promessa


«Ci hai trasformato in un taxi? Oltre ad aver infranto non so quanti regolamenti di sicurezza», sussurrò Elisabeth a denti stretti.

«Ma tu non farai la spia, vero?» si sentì replicare, fissando quello sguardo da innocentino che Christopher sapeva sfoggiare con abile maestria.

«Sali, prima che ti prenda sulle ginocchia e ti sculacci per bene.» Quella battuta si infranse sul volto smarrito del ragazzo. «Che cosa c’è ora?»

«Chi ti ha detto che mi piace lo spanking? Voglio dire, dovrebbe saperlo solo Lawrence e…»


Trama

La vita di Christopher a Washington, accanto al Presidente degli Stati Uniti prosegue tra impegni e viaggi di Stato. Ma agli occhi del giovane First Boy vi sono molte sfide che si intravedono all’orizzonte. La prima è la ricandidatura alla presidenza di Lawrence.

La campagna elettorale sarà difficile, molti si sentiranno in dovere di mettere in discussione il loro

rapporto, di porre l’attenzione sull’influenza che il ragazzo sembra esercitare su Lawrence, tanto da

costringere Christopher a fargli promettere di non perdere tempo a commentare voci e illazioni che

presto o tardi giungeranno. La scelta del nuovo Vice Presidente, una crisi umanitaria dall’altro capo del

pianeta e i mille risvolti della campagna elettorale metteranno a dura prova l’amore che li lega. Ma

ancora una volta, Lawrence comprenderà che quanto di più prezioso possiede non è l’immenso potere che rappresenta la sua carica, ma la presenza di quel ragazzo e per lui è pronto a rinunciare a tutto.

 

Estratto dal Capitolo Primo


«Okay, ammetto che i film di Spielberg sono davvero ben fatti, ma io ho altri gusti»,

commentò Elisabeth affiancando Christopher, osservandosi attorno, assicurandosi che gli altri

agenti della scorta fossero ai loro posti, precedendoli come i protocolli imponevano.

«Quindi non accetti il mio invito alla mia maratona di Jurassic Park?» sospirò il ragazzo

posando la mano sulla tracolla dello zainetto che portava a spalla.

«Passare una intera serata a fissare lucertole troppo cresciute? No grazie, perché non

chiedi al Presidente di farti compagnia?»

«Ha già visto tre volte tutti i film...»

«Tre volte? Anche un santo avrebbe da ridire su questa tua ossessione.»

Christopher si fermò di colpo, costringendo la donna a fare altrettanto. Osservò il sorrisetto

malizioso comparso sul volto scarno del ragazzo, inducendola a puntare l’indice contro il suo

petto. «Non provarci!»

«Perché no? Potrei sempre chiedere la tua presenza per questioni di sicurezza!»

«Scusa, ma da cosa dovrei proteggerti? Da un Velociraptor che potrebbe sbucare dallo

schermo tv e fare un solo boccone di questo visino?» gli chiese strizzandogli la guancia.

«Potrebbe accadere», replicò Christopher riprendendo il suo cammino, lungo il grande

atrio dell’aeroporto.

«Sai, dopo essermi sorbita per tutto il volo i tuoi aneddoti su quei film vorrei evitarmi

altre torture del genere.» L’agente della scorta lo oltrepassò, anticipandolo e uscendo

all’esterno, fermandosi dinnanzi a una delle limousine presidenziali. Aprì lo sportello

posteriore annuendogli. «Quindi mi vedo costretta a rinunciare al tuo invito.»

Christopher sospirò profondamente immaginandosi di dover passare la serata solo soletto

con la sua collezione di dvd. Si guardò attorno prima di salire in auto quando notò una donna

anziana che a pochi metri frugava convulsamente nella sua borsetta di lana, alternando lo

sguardo al trolley posato davanti ai suoi piedi.

Lentamente gli si avvicinò, incurante dei richiami di Elisabeth, fermandosi accanto a lei,

accorgendosi solo in quel momento che era di bassa statura, forse arrivava al metro e mezzo,

nonostante le scarpe con il tacco che indossava.

«C’è qualcosa che non va?» gli chiese.

«Oh, che intuito. E poi dicono che i ragazzi di oggi non sono svegli», annuì la donna

richiudendo la borsa. «Credevo di avere ancora qualche dollaro per un taxi ma evidentemente

mi sbagliavo. Per la verità non trovo neppure più il portamonete, forse devo averlo chiuso

nella valigia.»

«Ah, capisco», osservò Christopher cingendo le mani dietro la schiena. «E perché avrebbe

dovuto lasciarlo là dentro?»

«Perché negli aeroporti ci sono molti furti. Quindi prima della partenza l’ho messo al

sicuro.»

«Beh, allora ora può aprirla e prenderlo», replicò il ragazzo indicandola.

«Lo farei volentieri ma ho dimenticato la combinazione. Alla mia età è già tanto che mi

ricordi dove abito.» Quella risposta ironica venne accompagnata dal lento movimento delle

piccole mani della donna che si tolse gli occhiali tondi, con una vistosa montatura viola,

ripulendole con il fazzoletto.

«E si ricorda dove vive spero...»

«Credo di sì, a George Town, o almeno credo.»

Christopher sollevò il trolley indicando la limousine, sfidando l’espressione perplessa di

Elisabeth. «Bene, allora le posso dare un passaggio.»

«Con quella?» domandò la donna senza mostrarsi sorpresa. «Chissà quanti litri di benzina

consuma quel mostro ogni chilometro.»

«Molti, ma purtroppo non mi permettono di farne a meno.»

«Certo, non sarebbe molto pratico per il First Boy andare in giro a piedi.»

Il giovane posò il trolley all’interno dell’abitacolo della vettura, invitando la sua ospite ad

accomodarsi, offerta che accolse sedendosi sul grande sedile di pelle.

«Ci hai trasformato in un taxi? Oltre ad aver infranto non so quanti regolamenti di

sicurezza», sussurrò Elisabeth a denti stretti.

«Ma tu non farai la spia, vero?» si sentì replicare, fissando quello sguardo da innocentino

che Christopher sapeva sfoggiare con abile maestria.

«Sali, prima che ti prenda sulle ginocchia e ti sculacci per bene.» Quella battuta si infranse

sul volto smarrito del ragazzo. «Che cosa c’è ora?»

«Chi ti ha detto che mi piace lo spanking? Voglio dire, dovrebbe saperlo solo Lawrence

e...»

A Elisabeth bastò una frazione di secondo per accorgersi che la stava prendendo in giro.

Sollevò lo sguardo al cielo prima di battere la mano sul tetto della vettura. «Se non sali ci sarà

qualcos’altro di rosso oltre ai tuoi capelli.»

«Ti riferisci forse a...»

«Esatto, al tuo sederino e non mi importa se la consideri una minaccia perché lo è!»

Christopher annuì, trattenendo a stento un sorriso. Si accomodò accanto alla donna e attese

che lo sportello si chiudesse. Vide il suo capo della scorta sedersi accanto all’autista e pochi

attimi dopo l’auto si mise in moto allontanandosi dal terminal.

Il ragazzo allungò la mano verso il suo ospite. «Beh, visto che lei già mi conosce, molto piacere

signora...»

«Mi chiamo Catherine e sono davvero lieta di conoscerti», rispose stringendogliela. «Lo so,

avrai pensato, visto il mio tono e le mie battute, che non mi facesse piacere accettare il tuo

invito, ma in realtà ho dovuto trattenermi perché avrei dovuto abbracciarti. Assomigli molto a

uno dei miei nipoti. Lavora in uno studio legale qui a Washington.»

«Davvero? E perché non è venuto a prenderla all’aeroporto?»

Catherine osservò distrattamente il finestrino, scrutando il panorama. «Non volevo

disturbarlo, è sempre molto impegnato.»

«E come si chiama?»

«Devon, ha ventisette anni, e ogni domenica viene a pranzo da me per gustarsi il mio

insuperabile polpettone.»

«Adoro il polpettone. Oltre a essere una brava cuoca cosa fa di bello?»

La donna si rivolse verso Christopher fissandolo divertita. «Se quello era un autoinvito, sei il

benvenuto. Mi ero fatta l’idea che tu fossi un ragazzino molto curioso, non mi ero affatto

sbagliata.»

«Beh, a parte essere apostrofato come ragazzino, in realtà ha ragione. Sa come dicono, la

curiosità è la porta della conoscenza.»

«Sono una vecchia insegnante in pensione, ho una casetta in cui vivo da oltre trent’anni,

frequento un club della lettura e dirigo un rifugio per animali bisognosi.»

«Un rifugio? E cosa ospita?»

«Gatti, per la maggior parte sono abbandonati, insieme ad alcune amiche ho creato uno

spazio per loro nel retro del mio cortile. Ne abbiamo una trentina.»

«È molto lodevole da parte sua. Sa, io non ho mai avuto un gatto.»

«Alla Casa Bianca non avete animali?»

«Per la verità no, io e Lawrence non ci abbiamo mai pensato.»

Catherine incrociò le dita delle mani, osservandosele. «Potreste adottare uno dei miei

trovatelli. Sarebbe un gesto molto gentile e magari lanciare un messaggio per invitare molte

altre persone a fare lo stesso. Potreste visitare il mio rifugio, farvi accompagnare da qualche

deputato o Senatore amante degli animali e con giornalisti al seguito e...»

Christopher si voltò sollevando le mani in segno di resa. «Scusi, ma lei non è una stratega

politica in incognito? Dovrebbero assumerla al Congresso!»

«Entrare in quel covo di fannulloni? No grazie...»



Recensione

Sono di nuovo qui, sta volta a parlarvi del terzo volume (e forse ultimo?) della serie "The First Boy"; ringrazio l'autore per la copia digitale.

Lawrence e Cristopher sono tornati per farvi innamorare anche più di prima; L'eterna promessa è una montagna russa di emozioni, in cui, per l'ennesima volta, l'amore tra i due protagonisti viene messo alla prova.

Cristopher è quello che ha cambiato il Presidente in modo permanente, e qui la cosa uscirà nuovamente fuori; nel pieno della campagna elettorale però, succede qualcosa che porta Cristopher ad allontanarsi dalla Casa, sarà la cosa giusta?  I due, riusciranno a riavvicinarsi, o il loro amore è destinato a concludersi?

Come ho detto, questo volume (come i precedenti, del resto), porta una marea di emozioni, la voglia di uccidere certi personaggi si alza sempre di più, per poi trovarsi a cambiare idea, perché si capisce che quel che hanno fatto e/o detto, è stato fatto/detto per il bene della coppia protagonista e del Presidente stesso, in modo da far bilanciare le elezioni.

Cristopher e Lawrence, un amore oltre ogni ostacolo, che vi farà impazzire, ecco cos'è la saga "The First Boy", che poi il termine viene usato per definire un ruolo preciso del piccolo ma deciso Cris. Volete sapere qual è "L'eterna promessa"? Dovrete leggere il libro per scoprirlo, io me ne sto zitta.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3










martedì 19 gennaio 2021

Blogtour "The First Boy", Cristiano Pedrini

 


Buongiorno e bentornati sul blog con il blogtour di "The First Boy" di Cristiano Pedrini, organizzato dal blog: tregattetrailibri; pronti a scoprire la mia tappa?




Autore: Cristiano Pedrini
Genere: Narrativa
Formato cartaceo 13x20
Formato ebook: epub/mobi e pdf
Prezzo: cartaceo 20,00  e-book 2,99
Pagine 340
Pubblicato con Youcanprint


Link d'acquisto: QUI

Trama

Christopher Lowen è stato accettato per uno stage negli uffici della Casa Bianca. Mai avrebbe immaginato che, per un suo progetto, potesse ottenere il permesso di entrare nel famoso Studio Ovale. È talmente meravigliato ed euforico che neanche si rende conto della presenza del Presidente degli Stati Uniti d'America, Lawrence Layton.

Il Presidente è subito colpito dall'intelligenza e dalla spontaneità di Christopher, tanto da ascoltarne i consigli. Da quel momento il ragazzo inizia ad attirare sempre di più le attenzioni di Lawrence e allo stesso tempo il risentimento del suo staff. Come è riuscito infatti, da appena arrivato, a manipolare il Presidente tanto da renderlo giorno dopo giorno più debole agli occhi del popolo americano? Amareggiato e spaventato, Christopher vorrebbe andarsene. Ma riuscirà ad abbandonare Lawrence, proprio quando ha iniziato a capire di ricambiare i suoi sentimenti?

Christopher dovrà imparare ad affrontare le proprie paure, anche se questo dovesse significare di scontrarsi con il mondo intero. Ma se l'amore è in grado di piegare l'uomo più forte del mondo, ben presto Christopher e Lawrence comprenderanno come questa debolezza possa diventare l'arma più potente e miracolosa che possono mostrare al mondo.


Estratto


«Mi sembra di essere tornato ai tempi della scuola, quando aspettavo il preside fuori dal suo ufficio, quel vecchio satrapo» sorrise nervoso Christopher fissando le proprie mani che continuava a fregarsi. Anche quello era un tic che doveva gestire nei momenti di eccessiva ansia. «E quante volte lo aspettavi?» si sentì chiedere. “Oh, merda… ora che faccio?” pensò il giovane deglutendo forzatamente prima di decidersi ad alzare lo 18 sguardo verso l’alto. «Salve…» salutò con un cenno della mano Paul che lo osservava. «Non hai risposto ragazzo, quante volte aspettavi il tuo preside?» chiese entrando nel suo ufficio. Christopher si rialzò di scatto seguendolo. «Solo qualche volta… glielo assicuro» disse mettendosi sull’attenti suscitando lo sguardo divertito dell’uomo. «Guarda che non sono un generale, rilassati.» «No, signore. Lei è il Direttore delle Comunicazioni della Casa Bianca» annuì Christopher. 


Commento:

Sissignori, ho scelto la prima conversazione tra i due protagonisti: perché direte voi? Perché adoro il modo impacciato di Christopher, quando si rivolge a Lawrence, perché adoro Lawrence che lo mette in difficoltà, senza farlo apposta e forse senza neanche rendersene conto. Perché è così che inizia un rapporto tra datore di lavoro e dipendente, un rapporto destinato ad andare ben oltre il rapporto datore di lavoro-dipendente e in questo momento NESSUNO DEI DUE ne è consapevole.


Se vi siete persi la recensione la trovate QUI


Per oggi è tutto, a presto con la segnalazione del secondo volume

Luce <3

sabato 28 settembre 2019

Recensione "The First Boy", Cristiano Pedrini


Autore: Cristiano Pedrini
Genere: Narrativa
Formato cartaceo 13x20
Formato ebook: epub/mobi e pdf
Prezzo: cartaceo 20,00  e-book 2,99
Pagine 340
Pubblicato con Youcanprint


Link d'acquisto: QUI














Christopher si chinò sul trolley aprendolo. «Nel 1922 lo stato del Massachusetts apre le sue cariche pubbliche alle donne… a febbraio di quello stesso anno si concluse il summit che portò alla firma del trattato di Washington per fermare la corsa agli armamenti navali e, sebbene non sia un patito di nuoto, se non ricordo male Johnny Weissmuller nuota i 100 metri stile libero in 58.6 secondi, infrangendo il record mondiale e la "barriera del minuto”.»


Trama
Christopher Lowen è stato accettato per uno stage negli uffici della Casa Bianca. Mai avrebbe immaginato che, per un suo progetto, potesse ottenere il permesso di entrare nel famoso Studio Ovale. È talmente meravigliato ed euforico che neanche si rende conto della presenza del Presidente degli Stati Uniti d’America, Lawrence Layton.
Il Presidente è subito colpito dall'intelligenza e dalla spontaneità di Christopher, tanto da ascoltarne i consigli. Da quel momento il ragazzo inizia ad attirare sempre di più le attenzioni di Lawrence e allo stesso tempo il risentimento del suo staff. Come è riuscito infatti, da appena arrivato, a manipolare il Presidente tanto da renderlo giorno dopo giorno più debole agli occhi del popolo americano? Amareggiato e spaventato, Christopher vorrebbe andarsene. Ma riuscirà ad abbandonare Lawrence, proprio quando ha iniziato a capire di ricambiare i suoi sentimenti?
Christopher dovrà imparare ad affrontare le proprie paure, anche se questo dovesse significare di scontrarsi con il mondo intero. Ma se l’amore è in grado di piegare l’uomo più forte del mondo, ben presto Christopher e Lawrence comprenderanno come questa debolezza possa diventare l’arma più potente e miracolosa che possono mostrare al mondo.


L’uomo, che aveva l’abitudine di girare per gli uffici dell’ala ovest con le maniche sollevate anche in pieno inverno, si massaggiò la barba nera come il carbone alzando gli occhi al soffitto: «Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, con l’aiuto della loro arte e intelligenza trasformano una macchia gialla nel sole… ma che cazzo significa?» replicò senza mascherare il suo tipico accento newyorkese.



Recensione

Buongiorno e bentornati sul blog con il Review Party del nuovo libro "The First Boy" di Cristiano Pedrini; un nuovo M/M che vi farà versare tutte le lacrime possibili e immaginabili, sappiatelo!
The First Boy è la storia di Christopher Lowen un ragazzo che è stato  accettato a lavorare alla Casa Bianca, cosa che per suo padre è inaccettabile, visto che i due, riguardo l'ambito lavorativo, hanno idee totalmente differenti; ma è proprio alla Casa Bianca, che la vita di Christopher cambierà da un momento all'altro, per essere precisi, appena entra nello Studio Ovale, luogo del suo primo incontro con il Presidente. Christopher è un ragazzo senza peli sulla lingua, di quelli che ti dicono in faccia ciò che pensi, ed è proprio questo suo lato, oltre ad altri, che faranno breccia nel cuore di Lawrence, che dopo il suo primo amore, ha sempre avuto paura di innamorarsi di nuovo. Sia ben chiaro: ovviamente non mancano gli ostacoli, prima da dentro, poi da fuori; ne succedono di tutti i colori, fino al finale, che è decisamente STRAPPALACRIME! Cristiano Pedrini ha creato un'altra storia capace di arrivare dritta al lettore, per la sua semplicità, per la sua capacità di catturare il lettore e trattenerlo finché non si arriva in fondo, perché è così che vi ritroverete appena avrete per le mani questo libro: catturati dalla storia, tanto da non staccarvene neanche se vi passasse una bomba sotto al sedere! (o forse quella vi farà alzare il sederino, per avere salva la vita, che ne so io??); ripeto però che la storia è talmente intrigante, che non potrete farne a meno!


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



Christopher aveva perso la cognizione del tempo. Poteva essere seduto su quella sedia da cinque minuti, oppure da cinquanta, ecco uno dei suoi peggiori difetti che si presentava ogni volta che si sentiva a disagio, la perdita della cognizione del tempo! Ed essere in attesa senza sapere il perché non era certo un buon inizio.


mercoledì 25 settembre 2019

Segnalazione "The First Boy", Cristiano Pedrini

Buon pomeriggio e bentornati con una nuova segnalazione


Autore: Cristiano Pedrini
Genere: Narrativa
Formato cartaceo 13x20
Formato ebook: epub/mobi e pdf
Pagine 340
Pubblicato con Youcanprint
IN USCITA A OTTOBRE 2019









Sono lieto di vedere che siamo diversi. Che insieme si possa diventare più grandi della somma di entrambi. Leonard Nimoy



Trama:
Christopher Lowen è stato accettato per uno stage negli uffici della Casa Bianca. Mai avrebbe immaginato che, per un suo progetto, potesse ottenere il permesso di entrare nel famoso Studio Ovale. È talmente meravigliato ed euforico che neanche si rende conto della presenza del Presidente degli Stati Uniti d’America, Lawrence Layton. Il Presidente è subito colpito dall’intelligenza e dalla spontaneità di Christopher, tanto da ascoltarne i consigli. Da quel momento il ragazzo inizia ad attirare sempre di più le attenzioni di Lawrence e allo stesso tempo il risentimento del suo staff. Come è riuscito infatti, da appena arrivato, a manipolare il Presidente tanto da renderlo giorno dopo giorno più debole agli occhi del popolo americano? Amareggiato e spaventato, Christopher vorrebbe andarsene. Ma riuscirà ad abbandonare Lawrence, proprio quando ha iniziato a capire di ricambiare i suoi sentimenti? Christopher dovrà imparare ad affrontare le proprie paure, anche se questo dovesse significare di scontrarsi con il mondo intero. Ma se l’amore è in grado di piegare l’uomo più forte del mondo, ben presto Christopher e Lawrence comprenderanno come questa debolezza possa diventare l’arma più potente e miracolosa che possono mostrare al mondo.




 Estratto … 
Capitolo Secondo 
La seconda occasione di Lincoln Christopher aveva perso la cognizione del tempo. Poteva essere seduto su quella sedia da cinque minuti, oppure da cinquanta, ecco uno dei suoi peggiori difetti che si presentava ogni volta che si sentiva a disagio, la perdita della cognizione del tempo! Ed essere in attesa senza sapere il perché non era certo un buon inizio. Continuava a guardarsi attorno osservando la frenesia che lo circondava… funzionari che lavoravano ai loro laptop, che rispondevano a telefoni che squillavano incessantemente e correvano da tutte le parti e lui, in mezzo a tutta quell’agitazione sembrava un’isola felice, almeno in apparenza. «Mi sembra di essere tornato ai tempi della scuola, quando aspettavo il preside fuori dal suo ufficio, quel vecchio satrapo» sorrise Christopher fissando le proprie mani che continuava a fregarsi. Anche quello era un tic che doveva gestire nei momenti di eccessiva ansia. «E quante volte lo aspettavi?» si sentì chiedere. “Oh merda… ora che faccio?” pensò il giovane deglutendo forzatamente prima di decidersi ad alzare lo sguardo verso l’alto. «Salve…» salutò con un cenno della mano Paul che lo osservava. «Non hai risposto ragazzo, quante volte aspettavi il tuo preside?» chiese entrando nel suo ufficio. Christopher si rialzò di scatto seguendolo. «Solo qualche volta… glielo assicuro» disse mettendosi sull’attenti suscitando lo sguardo divertito dell’uomo. «Guarda che non sono un generale, rilassati.» «No, signore. E’ solo il Direttore delle Comunicazioni della Casa Bianca» annuì Christopher. Paul, prendendo un fascicolo dalla scrivania, lo aprì rileggendo il nome. «Esatto e tu sei Christopher Lowen» osservò guardandolo, cercando di capire cosa avesse di speciale quel ragazzo da aver smosso l’interesse di Bethany. «Signore… – si schiarì la voce Christopher – oggi avrei dovuto prendere servizio all’ufficio stampa come collaboratore ma mi hanno detto di presentarmi qui.» Paul si appoggiò alla scrivania allargando le braccia. «Sei stato riassegnato. Lavorerai in un nuovo ufficio. Ed ora devo accompagnarti dal tuo superiore» concluse incamminandosi verso l’uscita, invitandolo con un eloquente gesto a seguirlo. Christopher iniziava a sentirsi un pacco postale che veniva spedito da un posto all’altro tuttavia non poté fare altro che rincorrerlo. Aveva accettato quella proposta nonostante le resistenze di suo padre che aveva bollato la sua scelta come un gioco. “Andare fino a Washington per fare da schiavetto a quegli idioti del governo…” Christopher si ricordava perfettamente quelle parole nonostante le avesse sepolte sotto quella coltre di entusiasmo dal quale si lasciava trascinare per ogni novità; per uno nato e vissuto nel Montana non erano molte le occasioni per varcare i suoi confini, lui era il primo della famiglia a vedere la capitale, ed il primo ad essere andato all’Università, ed ora a quella breve lista poteva scrivere di essere stato il primo Lowen ad essere entrato alla Casa Bianca. Si sentì di nuovo al settimo cielo ma quando, oltrepassando alcune scrivanie, notò il cartellino affisso alla porta che Paul aveva appena oltrepassato, si fermò rileggendo più di una volta quel nome. «Bethany MacKay… non sarà certo…». Tutta la sua baldanza scomparve come neve al primo sole. Si affacciò allo stipite della porta osservando all’interno. «Allora, com’è andato il pranzo ieri?» domandò Paul prendendo un cioccolatino dal capace vaso in bella vista. Bethany, intenta a firmare alcuni documenti che il suo assistente le porgeva a raffica non sollevò neppure lo sguardo dalle carte. «Una meraviglia. Il Presidente non ha fatto altro che inveire contro il rappresentante della minoranza al Congresso e tra una pausa e l’altra si divertiva a raccontare i suoi aneddoti sulla storia americana. Un vero spasso!» «Non doveva essere un pranzo di riconciliazione?» «Lo credevo anche io… comunque che vuoi? Sono già in ritardo di un’ora sul programma della giornata» rispose la donna porgendo l’ultimo documento all’assistente. «Quel tipo, Lowen, è qui, mi avevi detto che volevi parlargli» L’espressione torva di Bethany si addolcì quel tanto da invitare Paul a presentare il ragazzo che era rimasto sulla soglia. «Avanti, entra!» lo esortò «Beh, il mio dovere l’ho fatto. Ora vado ad occuparmi di cose serie» concluse l’uomo uscendo dalla stanza. Bethany posò le braccia sul piano della scrivania osservando il ragazzo che aveva appena oltrepassato la soglia rimanendo rinchiuso in un imbarazzato silenzio. «Lo so, Paul sa essere insopportabile ed anche scorbutico ma sa il fatto suo. Ti chiedo scusa per quella battuta» sorrise la donna esortandolo ad avvicinarsi. «Lei è… » tentennò Christopher indicando la porta. «Esatto hai letto bene. Bethany MacKay, Capo dello Staff della Casa Bianca e il tuo nome è Christopher Lowen» proseguì rialzandosi. «Sì, signora. Ora posso sapere perché mi trovo nel suo ufficio? Non credevo che prendere servizio come assistente all’ufficio stampa richiedesse un colloquio addirittura con lei.» Bethany scosse il capo rialzandosi. «Infatti, normalmente non rientra nelle mie mansioni ma mi hanno passato per puro caso il tuo curriculum e ho deciso di assegnarti un altro compito.»



Quanto vi ispira?? Io l'ho già letto, a ottobre uscirà la mia recensione

Luce <3