venerdì 15 settembre 2023

Recensione serie "Sevenwaters", Juliet Marillier

 


Autrice: Juliet Marillier

Titolo: Il Figlio della Profezia

Serie: Sevenwaters #3

Prezzo: 17,10   e-book 9,99

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Serie Sevenwaters:

1)La Figlia della Foresta

2)Il Figlio delle Ombre

3)Il Figlio della Profezia

4)Heir to Sevenwaters

5)Seer of Sevenwaters

5,5)Twixt Firelight and Water

6)Flame of Sevenwaters


Stavo bene attenta a non tradire la mia presenza nemmeno con il

movimento di un dito o un battito di ciglia. Ma Darragh sapeva. Mi lanciava

uno sguardo obliquo con gli occhi castani, ammiccava nella mia direzione e

faceva balenare rapido un sorriso che nessuno vedeva se non io, nascosta

presso la pista. Poi i nomadi mi superavano per dirigersi giù alla baia e al

loro accampamento estivo, e io andavo a casa, sgambettando su per la

collina e poi di nuovo giù verso la lingua di terra chiamata Honeycomb, il

luogo dove vivevo con mio padre.

Lui non vedeva di buon occhio le mie uscite, ma non mi imponeva

limitazioni. Sosteneva che per me sarebbe stato più vantaggioso stabilire da

sola le mie regole. L’arte della magia mi imponeva un pesante tributo. Non

mi ci era voluto molto per scoprire che non lasciava tempo per gli amici,

per il gioco, per nuotare, pescare o tuffarsi dalle rocce come facevano gli

altri bambini. C’era troppo da imparare. E quando mio padre non trovava il

tempo per insegnarmi, trascorrevo le ore esercitandomi. Le uniche regole

erano quelle inespresse. E poi non avrei potuto comunque andar lontano,

non con il piede che mi ritrovavo.


Trama

La magia sta svanendo, l'umanità sembra voler bandire gli Antichi Spiriti dal suo destino, respingendoli sempre più a occidente, oltre ogni luogo conosciuto. Se nessuno interviene, l'Irlanda rischia di perdere le sue radici mistiche. Profezie perdute nella notte dei tempi hanno già previsto tutto questo, e hanno indicato la via per evitarlo: per essere salvati gli spiriti della terra di Erin devono guardare al clan di Sevenwaters, una famiglia legata alla linfa vitale della terra, che ha giurato di preservare la magia, pagando la promessa con grande gioia e grande dolore. Spetterà a Fainne, figlia di Niamh, la perduta sorella di Sevenwaters, sciogliere gli enigmi del potere. Timida e solitaria, è stata cresciuta dal padre, l'ex druido Ciarán, figlio della perfida strega Oonagh. Riemersa dalle ombre, la vecchia incantatrice non si fermerà davanti a nulla pur di distruggere tutto ciò per cui lotta la famiglia di Sevenwaters: neanche al sacrificio della sua stessa nipote. Riuscirà Fainne a contrastare la sua malvagità e salvare coloro che ha imparato ad amare?


Avevo dieci anni. Stavo immobile al centro della stanza da lavoro di mio

padre, gli occhi fissi nel vuoto. La fragile sfera si librava sopra la mia testa,

tenuta sospesa da forze invisibili. Feci un respiro lento, lentissimo. A ogni

espirazione un piccolo aggiustamento. Su, giù, a sinistra, a destra. “Ruota

su te stessa” comandai alla sfera, ed essa iniziò a vorticare, splendente nella

luce delle candele. “Fermati. Adesso ruota attorno alla mia testa.” I miei

occhi non seguivano il suo movimento fluido. Non avevo bisogno di

guardarla per vedere come obbediva ai miei comandi. “Fermati. Ora

scendi.” Una pausa infinitesimale, poi la discesa; di fronte a me una scia di

brillante lucentezza, quindi la caduta verso la distruzione. “Fermati.” La

sfera si arrestò a una spanna dal pavimento. Stette sospesa in aria, in attesa.

Battei le palpebre, e mi chinai per raccoglierla nella mano.

Mio padre annuì con gravità. «I tuoi poteri stanno aumentando.

Naturalmente si tratta di trucchi piuttosto semplici, anche se per farli bene

ci vuole disciplina. Mi compiaccio dei tuoi progressi, Fainne.»

«Grazie.» Questi elogi erano quanto mai rari. Di solito ciò che faceva era

riconoscere che ero riuscita nel mio intento, e mi esortava a passare a quello

successivo.

«Non montarti la testa, ora.»

«No, papà.»

«È tempo che ti applichi a una branca dell’arte molto più stimolante. Per

fare questo, però, dovrai attingere a nuove risorse dentro di te. Può essere

estenuante. Prenditi qualche giorno di riposo. Inizieremo a Imbolc. Quale

momento migliore?» Il suo tono era aspro.

«Sì, papà.» Ma non gli chiesi cosa intendesse


Recensione

Oggi vi parlo de "Il Figlio della Profezia", terzo volume della saga Sevenwaters di Juliet Marillier. Protagonista del romanzo è Fainne figlia di Ciarán e Niamh.

Fainne è stata allevata dal padre, senza la madre, tragicamente morta; il libro inizia con Fainne che narra la sua storia in prima persona; scopriremo che la ragazza è cresciuta in solitudine, ma ha anche un amico di nome Darren, che forse è qualcosa di più. La ragazza cresce, le sue abilità di maga pure, fino al giorno in cui, purtroppo, non ricompare quella vecchia megera di Lady Oonagh, ossia la nonna paterna di Fainne; quel giorno, la strega le fa fare qualcosa che porterà la ragazza sulla via dell'oscurità. Passano gli anni, la nonna non ricompare più finché lei non viene mandata dal padre a Sevenwaters, dalla famiglia materna; il problema però, è che la nonna l'ha iniziata alla via oscura, convincendola che dietro la scomparsa della madre, ci siano i suoi stessi parenti; ed è così che, Fainne, indossando un amuleto oscuro, finisce per seguire le indicazioni di Lady Oonagh; ma si sa che questi romanzi, hanno svolte imprevedibili.

Nel cercare di carpire informazioni per la nonna, Fainne scoprirà cosa vuol dire avere una famiglia, cosa vuol dire affidarsi a coloro che le vogliono bene, incluso Darren, e noi non possiamo fare altro che seguire la protagonista, in un cammino di crescita e scoperta di se stessa, di ciò che c'è dietro un'antica profezia; perché se suo cugino è chiamato il figlio della profezia, ci sarà un motivo.

Andando avanti con la lettura, però, salterà fuori qualcosa di completamente inaspettato, fino a un finale da brividi, che sicuramente NESSUNO si aspetterebbe; sono rimasta piacevolmente colpita dallo scorrere degli eventi di questa prima trilogia di Sevenwaters e spero vivamente vengano tradotti anche gli altri 3, anche se avranno, com'è giusto che sia, e come è stato per questi tre, altri protagonisti.

La Marillier ha creato una trilogia da brividi; se ancora non l'avete letta, mi spiegate cosa state aspettando? Lasciatevi conquistare dalla storia di Fainne, suo padre, i suoi amici e la sua famiglia. Non ve ne pentirete.



La mia valutazione



Alla prossima

Luce <3


Mio padre riusciva a trasformarsi in una

quantità di diversi soggetti: una volpe fulva dagli occhi brillanti, oppure una

strana creatura, una sorta di spettro simile a un evanescente pennacchio di

fumo. Per quest’ultima mi diede la formula, ma non mi permise di tentarne

la trasformazione. Sarebbe stata pericolosa, se usata in modo incauto. Il

rischio consisteva nel non avere poteri sufficienti per annullare

l’incantesimo. C’era quindi la possibilità che uno non riuscisse più a tornare

alla propria forma originaria. Mio padre mi disse anche che una

trasformazione del genere esauriva notevolmente i poteri di un mago.

Tanto più ci si allontanava dalle proprie sembianze, tanto più intenso era

l’impoverimento. Se per esempio uno si trasformava in un feroce mostro

marino, oppure in un’aquila dagli artigli acuminati, e poi riprendeva il

proprio aspetto, per qualche tempo dopo quell’esercizio non avrebbe potuto

mettere in atto alcuna magia. La trasformazione sarebbe potuta durare fino

a un giorno e una notte, e in quel frangente il mago sarebbe stato

estremamente vulnerabile.

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