mercoledì 2 agosto 2023

Recensione pentalogia "Creature grandi e piccole", James Herriot


Autore: James Herriot

Titolo: Cose sagge e meravigliose

Serie: Creature grandi e piccole #3

Prezzo: 12,82   e-book 6,99

Link d'acquisto: QUI


Serie Creature grandi e piccole:

1)Creature grandi e piccole

2)Beato fra le bestie

3)Cose sagge e meravigliose

4) E il Signore le creò

5)Per amore di tutte le creature


"Sembra allora che sia finita per la vecchia Fiore" egli disse, e posò la mano fuggevolmente sul dorso della decrepita vacca. Era una mano enorme, resa gonfia dalle fatiche. Sull'ossatura del signor Dakin c'era ben poca ciccia, ma le dita molto ispessite stavano a testimoniare un'esistenza di duro lavoro. Asciugai l'ago e lo lasciai cadere nella scatola di metallo ove tenevo tutto il necessario per suturare, i bisturi e altri strumenti chirurgici. "Be', dipende da lei, naturalmente, signor Dakin, ma questa è la terza volta che devo cucirle le tette e temo che la cosa continuerà a ripetersi." "Eh, sì, è proprio malconcia." L'agricoltore si chinò ed esaminò la fila di nodi lungo la cicatrice di dieci centimetri. "Cribbio, si stenta a credere che possa essere conciata così... soltanto perché ci ha poggiato su lo zoccolo di un'altra vacca." "Gli zoccoli delle vacche sono affilati" dissi. "È quasi come se fosse stata tagliata da un coltello.


Trama

Herriot, il veterinario di «Creature grandi e piccole», sta per diventare padre. Allo scoppio della seconda guerra mondiale viene arruolato nella RAF e scopre un mondo nuovo. Il ricordo dei suoi animali e del tempo passato gli dà la forza di sopravvivere. Questo libro ne racconta la storia. Dijames Herriot (1917-1995), scrittore e veterinario scozzese, la Rizzoli ha pubblicato Creature grandi e piccole (1974), Beato fra le bestie (1977), E il Signore le creò (1982), Per amore di tutte le creature (1993), Storie di gatti (1994), I cani più amati. Le storie più belle (1996).


"Ah, sei qui, vecchia accattona!" ansimò. "Credevo di averti smarrita!" Si voltò verso il contadino. "Per Dio, sono spiacente, signor Dakin. Deve aver voltato nell'altro sentiero della fattoria, e io non me ne sono accorto." Il signor Dakin alzò le spalle. "Non fa niente, Jack. Non è colpa sua. Avrei dovuto avvertirla." "Si rimedia subito, comunque." Il mandriano sorrise e si avvicinò a Fiore. "Vieni, figliola, ti riportiamo fuori di qui." Ma si fermò mentre il signor Dakin gli metteva un braccio davanti. Seguì un lungo silenzio e Dodson e io guardammo stupiti il contadino che continuava a tenere gli occhi fissi sulla vacca. C'era una patetica dignità nella vecchia bestia che se ne stava là, contro le assi muffite del suo stallo, gli occhi pazienti e senza alcuna pretesa. Era una dignità che trionfava sull'aspetto antiestetico dei lunghi zoccoli voltati all'insù, delle costole rilevate, delle mammelle flosce e penzolanti sin quasi a sfiorare l'acciottolato. Poi, sempre senza parlare, il signor Dakin si insinuò senza fretta tra le vacche e un sommesso tintinnio metallico risuonò mentre riagganciava la catena intorno al collo di Fiore. Subito dopo, egli si portò in fondo alla stalla e tornò indietro con una forcata di fieno che, abilmente, gettò nella mangiatoia. Era quello che Fiore stava aspettando. Prese nelle labbra una boccata di fieno tra i paletti e cominciò a masticare con placida soddisfazione. "Cos'è questa storia, signor Dakin?" esclamò il mandriano, allibito. "Mi stanno aspettando, al mercato!" Il contadino vuotò la pipa battendola contro la porta semiaperta e cominciò a riempirla con tabacco scuro tolto da un'ammaccata scatoletta di latta. "Mi spiace di averle fatto perdere tempo, Jack, ma dovrà tornare indietro senza di lei." "Senza di lei?... Ma..." "Sicuro, mi crederà tonto, ma è così. Quella figliola è tornata a casa e a casa rimarrà." Rivolse al mandriano uno sguardo che esprimeva decisione ferma e definitiva. Dodson annuì un paio di volte, poi uscì a passi strascicati dalla stalla. Il signor Dakin lo seguì e gli gridò dietro: "La pagherò per il tempo perso, Jack. Segni sul mio conto"


Recensione

Oggi vi parlo del terzo volume di questa pentalogia. Continua il racconto autobiografico di James Herriot; come sempre assistiamo a varie fasi della vita degli animali che vengono curati da Herriot stesso (prima c'èra anche il suo principale, ma adesso è in pensione, per cui di fatto, è tutto nelle mani del protagonista/autore).

Però assistiamo anche a sprazzi di vita quotidiana di Herriot e la moglie Helen, così come di quelle dei loro compaesani, che sono poi i padroni degli animali di cui sentiamo parlare.

Questi libri si leggono in fretta e strappano parecchie risate, per farvi un esempio, qui abbiamo un caso di scambio vacche: viene presa quella sbagliata da mandare al mattatoio, poi si risolve tutto per fortuna; oppure i casi di animali con false gravidanze, tutti nello stesso periodo, tra l'altro!

Leggere questi romanzi strappa sempre una risata, se non li avete ancora letti, fatelo!



La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


"Sì?" grugnii. "Herriot... ehi, dico, Herriot... è lei, Herriot?" La voce era satura di tensione. "Sì, sono io, Lord Hulton." "Oh, bene... bene... accidentaccio, devo proprio scusarmi. È una spaventosa scortesia svegliarla in questo modo... ma ho qui qualcosa maledettamente strana." Seguirono crepitii sommessi che io ritenni essere una pioggia di fiammiferi intorno al ricevitore. "Davvero?" Sbadigliai, e gli occhi mi si chiusero senza che lo volessi. "In che senso, precisamente?" "Be', sono rimasto alzato con una delle mie troie migliori. Si è sgravata e ha dato alla luce dodici bei maialini, ma c'è qualcosa di molto strano." "Che cosa vuol dire?" "Non è facile descriverlo, vecchio mio... ma, sa, la... ehm... l'orifizio posteriore... c'è una dannata cosa, grossa, lunga e rossa che ne penzola fuori." Spalancai gli occhi e la bocca mi si aprì in un grido silenzioso. Prolasso dell'utero! Rimediare era una dura fatica nel caso delle vacche, un'esercitazione piacevole nel caso delle pecore, un compito impossibile in quello delle scrofe. "Lunga, rossa!... Quando?... Come?..." Stavo balbettando inutilmente. Domande superflue. "È semplicemente saltata fuori, caro figliolo. Mi aspettavo un altro maialino, e invece, oplà, ecco la cosa. Mi ha sconvolto."

1 commento: