venerdì 25 agosto 2023

Cover reveal "Il castello di Axel", Cristiano Pedrini

 Buongiorno, oggi partecipo al cover reveal del romanzo "Il castello di Axel" di Cristiano Pedrini



Autore: Cristiano Pedrini
Titolo: Il castello di Axel
Genere: Romance Fantasy MM
Formato cartaceo 14x21
Formato ebook: epub/mobi e pdf
Pagine 147
Pubblicato con Youcanprint
ISBN: Prossimamente
Prezzo di copertina:
Ebook: € 3,49 - Cartaceo: € 14,00
Grafiche M.D.T Graphic Designer
Illustrazioni di Luca Valli
Editing di Cristina Bollini


«Da secoli la rosa è l’emblema di amore e bellezza. La sua
perfezione è ammirata e il suo dolce sbocciare suggerisce la
capacità di rivelarsi. Anche io vorrei essere come lei, capace
di svelarmi senza tradire quello che sono...»


Trama
Il castello di Bretesche è uno dei luoghi più suggestivi della valle della Loira. Il suo passato è
scandito da fasti e glorie, ma un mistero è racchiuso nelle sue mura. Gestire il maniero, di proprietà della famiglia de Sauve, è compito della governante Marine, aiutata nelle ultime settimane
da Fabien, assunto come giardiniere per curare gli eleganti giardini del castello. Con il passare dei
giorni, egli si imbatte in Axel, un giovane che vive stabilmente nel castello, un personaggio misterioso
che nutre il sacro timore di allontanarsi dalle mura di quella che sembra essere una prigione dorata.
L’arrivo di Dorian, ultimo rampollo dei de Sauve, giunto a Bretesche con l’idea di cedere parte del
castello al finanziere Eduard Fremont, risveglierà in Axel i ricordi del suo passato, trovandosi
costretto ad affrontare un presente incerto, guidato dalle sensazioni che si faranno strada in
lui, alimentate da sentimenti che crede di non saper comprendere. L’amicizia può confondersi con
l’amore? Fabien e Dorian rappresentano la faccia della stessa medaglia?
«Da secoli la rosa è l’emblema di amore e bellezza. La sua perfezione è ammirata e il suo dolce sbocciare suggerisce la
capacità di rivelarsi. Anche io vorrei essere come lei, capace di svelarmi senza tradire quello che sono...»

Parte dei proventi di questo libro saranno devoluti a “I Gatti di Pescara, Chieti & Co. Adozioni Gatti”. Un gruppo indipendente di sensibilizzazione alla tutela dei gatti e promotore di adozioni responsabili.

Estratto dal Capitolo Primo

La foschia iniziò lentamente a diradarsi, allontanandosi sconfitta al sopraggiungere
del tiepido sole di quella nuova giornata, mostrando l’epilogo di un duello dall’esito già
scritto agli occhi stanchi di Fabien. Uno spettacolo che riusciva ogni volta a colmare il suo
cuore di infinite emozioni che non voleva più tentare di classificare. Bastava il loro
sopraggiungere a dare il via a quella quotidianità che molti immaginavano vuota e
ripetitiva. Ma lui sapeva che quel giudizio non corrispondeva affatto alla realtà e non si
preoccupava minimamente di suffragarlo. Immerso in quel silenzio dal quale sapeva
trarre un beneficio impagabile, scorse il suo riflesso nelle acque che aveva davanti a sé.
Poteva distinguerne i contorni ancora imprecisi, ma presto la luce li avrebbe svelati
aggiungendo altri particolari a quel rito che da settimane si concedeva: attendere lo
spuntare del sole sulla riva, con alle spalle la maestosa sagoma del castello di Bretesche,
un luogo del quale Fabien si era innamorato da quando vi aveva messo piede. Nei giorni
passati aveva cercato di comprendere cosa lo spingesse a riversare in quell’edificio tanta
attenzione, molta di più di quella che era necessaria per adempiere al suo lavoro, e ancora
una volta la risposta tardava a giungere. Forse non esisteva affatto, almeno non la risposta
razionale e sicura che voleva trovare. Doveva tenersi stretto quell’unico pensiero scaturito
dalle sensazioni che lo seguivano da quando, nel suo girovagare per il castello aveva
messo piede nella torre dell’ala est che ora tornò a osservare. Adagiata su quelle placide
acque nelle quali si specchiava al pari di un potente ed elegante alfiere che terminava con
un tetto a punta. Le tegole di ardesia brillavano di quell’insolito tono azzurro al cospetto
della grandiosità che scaturiva dal candore delle grandi pietre con la quale era stata
costruita secoli addietro.
Lo sguardo di Fabien rimase incollato al balcone dal quale si era affacciato più di una volta,
ma senza riuscire a cogliere la risposta che una parte di sé continuava a ricercare in modo
ossessivo. Ispirò profondamente l’aria salmastra rimanendo rannicchiato sul bordo della
riva, immerso in quel giardino che si estendeva fino alle rive del lago, protetto dai solidi
bastioni di pietra. Egli strinse le ginocchia tra le braccia, posandovi il mento per osservare
gli ultimi istanti di quel mondo fiabesco e immateriale che scompariva, lasciando il posto a
quello reale che lo reclamava.
«Sei sempre mattiniero» udì alle sue spalle. La voce pacata di Marine sembrò
fondersi con il paesaggio che il ragazzo continuava a osservare per altri interminabili
istanti prima di decidersi a rialzarsi. Si ripulì dalla polvere i jeans, salutandola con quel
timido sorriso che riusciva a sfoggiare davanti a quell’energica donna di mezza età che gli
ricordava la nonna materna con la quale era cresciuto. Avevano la stessa forma del viso,
rotonda, di un rosato acceso e una parlantina invidiabile, ma la somiglianza terminava qui.
I capelli neri, tenuti ben raccolti in una lunga coda, fissati con l’immancabile fermaglio, il
suo fisico robusto e la sua schiettezza instillavano in chiunque fosse al suo cospetto una
sana dose di rispetto e timore.

E lui? Quello stesso Dio aveva concesso ben altro aspetto che inducevano a un diverso
giudizio, a partire dal suo viso pallido, dai lineamenti che qualcuno, senza molti
complimenti, avrebbe definito troppo aggraziati per un ragazzo e che tentava di
nascondere, sforzandosi di lasciar crescere della barba che, in realtà, non voleva,
nonostante i suoi ventuno anni spuntare, limitandosi a qualche sparuto peletto nero qua e
là. Si passò le mani tra i capelli mori, una cascata che teneva in perenne disordine nella
convinzione che gli desse un’aria più decisa e ribelle, un tentativo destinato a essere
ridimensionato dall’azzurro profondo dei suoi occhi che riusciva a trasmettere una
ingenuità spesso confermata dai suoi modi goffi ogni volta che qualcuno tentava di fargli
un complimento.
Marine doveva ammettere in quelle poche settimane dal suo arrivo a Bretesche che quel
ragazzo giunto per rispondere a un annuncio di lavoro, suscitava la sua curiosità.
Sembrava il perfetto discendente di uno dei nobili che vi avevano soggiornato. Qualcosa
nel suo modo di fare, nelle attenzioni che riversava in ogni lavoro che svolgeva, anche il
più semplice e modesto, lo facevano apparire come la persona giusta nel posto giusto.
Vedeva nitidamente la sua gentilezza riempire ogni suo gesto.

4 commenti:

  1. Grazie mille per la recensione sembra un buon libro

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    1. Non è una recensione, ma la presentazione della cover, con trama ed estratto del capitolo 1...

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  2. Ciao la tua recensione mi incuriosisce ben fatta.

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    1. Non è la recensione (che esce a fine mese), ma la presentazione della cover con trama ed estratto del capitolo 1

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