Buonasera a tutti! Il 24 Ottobre 2019 è inziato un concorso letterario, indirizzato a tutti gli autori che volevano mettersi alla prova e che erano pronti a cogliere ogni occasione per scrivere e farsi leggere. Alex Astrid (che a quanto pare non si ferma neanche se la leghi) del blog "Vuoi conoscere un casino" ha deciso infatti di organizzare un concorso per racconti brevi a tema, al quale possono partecipare autori emergenti e scrittori dilettanti. Simo Simis del blog ilmondodisimis, Alex e Francesca del blog Libri, libretti e libracci sono i giudici, mentre io vi romperò le scatole solo una volta (per vostra fortuna).Se volete saperne di più leggete fino in fondo dove troverete anche il link per sapere come funziona, perché il concorso è ancora in atto e ogni due mesi ci sarà un tema differente.
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Il tema di questo mese:
"Mi chiamo Garion e sono uno stregone"
La classifica:
2. Antonio di Cesare, con "Fantasy na cippa"
L'autore
Racconto che ho preferito:
Mi chiamo Garion e sono uno stregone, un potente stregone!
Tutti da molti secoli affrontano le insidie del boscoincantato che circonda l’ingresso della grotta in cui abito per venire a chiedermi aiuti e consigli. Solo i più meritevoli però riescono a superare le trappole e a trovare l’antro magico dove risiedo. Non offro facilmente le mie magie e conoscenze, occorre dimostrare coraggio e tenacia per perseguire i propri obiettivi e non ritirarsi al primo ostacolo che sbarra la strada.
Nella vita ho affrontato streghe malefiche, demoni infernali, cavalieri oscuri e re tirannici per il bene del popolo e per mantenere la pace e l’equilibrio nel mondo.
Le mie facoltà mentali mi avvertono che qualcuno sta sfidando il bosco per venire da me, vedremo se ce la farà questo prode guerriero.
Mi siedo sulla poltrona con in mano la pipa, aspiro una lunga boccata e chiudo gli occhi per vedere nella mente ciò che sta succedendo all’esterno.
Il forte guerriero con una grande prestanza atletica sta superando tutte le prove seminate sul percorso, avvicinandosi sempre di più. Ammetto che è molto in gamba: coraggio, forza e intelligenza lo aiutano nell’impresa, sconfiggendo le mie magie illusorie, evitando buche, sabbie mobili, alberi e rocce pericolanti, scappando dagli animali feroci e attraversando ponti sospesi ad altezze vertiginose. Nulla sembra fermare il guerriero dai lunghi capelli che paiono raggi di sole.
Riapro gli occhi, mi alzo e mi accingo a preparare la borsa, presto sarà qui a chiedermi aiuto, intraprenderò un nuovo viaggio, questa volta solcherò i sette mari.
Il guerriero con la sciabola in una mano, e con l’altra si sposta i capelli dal viso incollati dal sudore per la lunga ed estrema impresa, avanza furtivamente nell’ingresso della grotta, forse temendo qualche altra trappola.
«Sono qui, sono pronto per andare» affermo con voce tuonante prendendo di sprovvista il prode guerriero dai capelli di sole.
«Sei lo stregone Garion?» domanda rimanendo sempre in allerta, pronta a un ennesimo combattimento.
Mi accarezzo la lunga barba bianca, squadrandola da capo a piedi per poi rifissarla negli occhi blu come le profondità dell’oceano. «Sono io e tu sei Manila, la piratessa della Ciurma del Sole».
Manila mi fissa, ma, a parte un lieve dilatare delle pupille, non dà a vedere lo stupore per conoscere la sua identità. Se si rivolge a me dovrebbe sapere che sono un potente stregone, conosco ogni cosa, appena entrata nel bosco l’avevo riconosciuta nonostante cerchi sempre di farsi passare per un uomo per evocare più timore e autorità.
La piratessa rifodera l’arma nel suo fodero appeso al fianco destro e appare più rilassata.
«Stregone Garion sono qui per chiedere umilmente aiuto per…».
«Conosco anche il motivo per cui sei qui» la interrompo, alzando una mano per fermarla. Manila aggrotta la fronte, forse non confida ancora pienamente nelle mie capacità anche se è venuta a chiedermi aiuto. «Posso vedere nella tua mente i tuoi ricordi, e vedo un furioso scontro contro i pirati malvagi del Teschio di Fuoco. Avete cercato di salvare gli innocenti depredati, e lo avete fatto a caro prezzo. Hai perso uomini fidati della ciurma, ma più di tutti l’uomo che ami, ma hai anche scoperto che i pirati del Teschio di Fuoco sono demoni e gli uomini che hanno ucciso non sono morti veramente, sono stati presi per poterli trasformarein demoni, per ampliare il loro dominio sui mari. Ora sei qui per chiedermi aiuto per sconfiggere e salvare i tuoi uomini».
Manila annuisce solamente, deglutendo la saliva, in attesa che parli ancora.
«Per aiutarti devo venire con voi perché dovremmo raggiungere i confini del mondo e andare oltre, nel regno dei demoni. Non sarà affatto facile per nessuno, ma insieme forse potremo farcela».
A questo punto le faccio largo e usciamo dalla grotta, con la mia magia il bosco ci fa passare indenni e così in pochi minuti ci ricongiungiamo al resto della ciurma, dirigendoci alla costa.
All’orizzonte vedo il grande galeone dei pirati, la Rosa dei Mari, e più mi avvicino e più noto la sua imponenza. Saliamo a bordo e tutti prendono il loro posto e, fatta risalire l’ancora, salpiamo.
Al mio fianco Manila detta ordini a destra e a manca per governare il galeone, seguendo le mie indicazioni. Sotto il sole i suoi capelli e la pelle ambrata brillano come se avessero luce propria, lo sguardo determinato a salvare i suoi uomini e l’amore della sua vita.
Ci sono cose che neanche un mago potente come me riesce a vedere, come il futuro. Non si può prevedere ogni singola variabile, per cui il futuro, soprattutto quello lontano, è sempre incerto, ma una possibilità di vittoria ce l’abbiamo e la sfrutteremo!
Navighiamo sempre a nord, le temperature si abbassano drasticamente e grandi iceberg iniziano a impedirci il cammino, ma proseguiamo intrepidi, l’ingresso per la terra dei demoni non è molto lontano.
Nonostante sia circa mezzogiorno, qui il sole non illumina e pare esserci ancora la notte e più ci avviciniamo al punto d’ingresso più la notte appare buia e infida, come se ci fosse un pericolo dietro a ogni onda.
«Fermiamoci qui» ordino e Manila segue le mie parole. «Siamo arrivati», anche se sembra di trovarci sempre in mezzo al mare.
Invoco una potente magia dalle parole sconosciute ai pirati e una sorta di muro trasparente azzurrino si palesa agli occhi di tutti.
«Oltrepassandolo saremo nel mondo dei demoni. A quel punto dovremo combattere, ma continuerò ad aiutarvi».
Manila mi fa un grande sorriso di ringraziamento, per poi dare l’ordine di procedere dopo aver incitato la ciurma.
Il galeone solca lentamente le acque, passando il muro come fosse gelatina. Un’atmosfera inquieta ci avvolge, un freddo ulteriore ci entra fino alle ossa. Avverto la presenza di demoni ovunque, l’oscurità è totale, poi un filo di luce si palesa all’improvviso e una voce ci spaventa.
«Bambini è ora di cena, a tavola» ci chiama la mamma, interrompendo il gioco che facciamo io e mia sorella Manila.
Vorrà dire che salveremo i pirati domani.
Grazie mille
RispondiEliminaEh sì tu sarai la giudice della prossima edizione, che inizia il 10 dicembre :D
RispondiEliminaTutti racconti belli, difficile scegliere!
Grazie tante :)
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