venerdì 29 marzo 2019

Recensione "Viaggio di sola andata", Stefano Venditti

Autore: Stefano Venditti
Titolo: Viaggio di sola andata
Prezzo: cartaceo 10,20  e-book 2,99

Link d'acquisto: QUI








Signore, tu sai che ho lasciato la mia casa
per compiere il mio dovere, e tu sai anche che,
dove il destino mia ha spinto, l’ho compiuto senza
ritorno.
Nessuno conosce la mia sorte,
il dolore del cuore e la sofferenza
della mia carne,
tu sai quanto ho invocato il tuo aiuto,
ma così tu hai chiesto,
io non sarei tornato alla mia casa,
disperso in un turbine di neve,
di mare, di sabbia, di ghiaccio e di fuoco,
nell’infinito tuo regno.
Signore, tu che solo conosci la mia sorte
e tutto il dolore del mondo,
conforta mia madre e mio padre,
consola la mia sposa e proteggi i miei figli,
di’ loro che mi ritroveranno nella fede in te
che tutto comprendi,
e nell’amore verso la patria e la famiglia,
così mi sentiranno vicino almeno nello spirito.
Signore, tu che sei stato trafitto sulla croce
dalla lancia pietosa di un soldato, concedi, ora,
queste grazie a chi si è perso
nel turbine della guerra,
senza lasciare traccia,
ti prego, Signore,
per il mio ultimo riposo,
fammi tornare in seno alla mia terra natia.



Trama
“La storia del soldato Giovanni Picciano mi è capitata tra le mani grazie a uno strano destino. Destino che mi ha rimesso in contatto con un’amica di Busso, Nicole Fratangelo, che non vedevo e non sentivo da diverso tempo. In una delle e-mail della nostra “chiacchierata” virtuale, Nicole mi ha raccontato che una sua amica, Carmela Picciano, era alla ricerca di un giornalista che potesse aiutarla a tenere alta l’attenzione nei confronti dei soldati dispersi nella campagna di Russia durante la Seconda guerra mondiale. Nello specifico, la signora Carmela era alla ricerca di un cronista che potesse, attraverso la scrittura, portare all’attenzione del popolo molisano, e non solo, il suo appello: trovare il maggior numero possibile di informazioni su suo zio, Giovanni Picciano, disperso nelle vicinanze del fiume Don.” Con questo breve saggio, il giornalista Stefano Venditti ha voluto dar voce a un interrogativo che ancora oggi assilla moltissime famiglie che non hanno avuto più notizie dei loro cari partiti per la Seconda guerra mondiale e risultati oramai dispersi. Attraverso la storia di Giovanni Picciano, l’autore affronta un tema di cui spesso si parla poco, con la speranza di dare alla famiglia del soldato, e a tante altre, un luogo su cui, finalmente, poter piangere le sue spoglie."





Ascolta, o Dio,

non una volta nella mia vita ho parlato con te,
ma oggi mi viene voglia di farti festa.
Fin da piccolo mi hanno sempre detto
che non esisti, io stupido ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue opere,
ma questa volta ho guardato dal cratere di una
granata al cielo sopra di me
affascinare dal loro scintillare,
a un tratto ho capito
come poteva essere l’inganno.
Non so, o Dio,
se mi darai la tua mano,
ma io ti dico e tu mi capisci.
Non è strano che in mezzo
a un spaventoso inferno mi sia apparsa la luce
e io abbia scorto te?
Oltre a questo non ho altro da dirti.

Sono felice solo perché ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare,
ma non ho paura, tu guardi a noi.
È il segnale! Me ne devo andare!
Si stava bene con te!
Voglio ancora dirti, e tu lo sai,
che la battaglia sarà dura:
può darsi che questa notte stessa
vengo a bussare a te.
E anche se finora non sono stato tuo amico,
quando verrò mi permetterai di entrare?
Ma che succede, piango?
Dio mio,
tu vedi quello che mi è capitato,
soltanto ora ho cominciato a vedere chiaro.
Salve, mio Dio, vado e difficilmente tornerò.

Che strano, ora la morte non mi fa paura.






Recensione

Buongiorno a tutti e bentornati sul blog con la recensione del libro "Viaggio di sola andata", dell'autore emergente Stefano Venditti; questo libro ci parla della forza di chi ha perso qualcuno al fronte.
Ma andiamo per gradi e capiamo il succo della storia; intanto mi correggo: più che un romanzo, è una raccolta di fonti che riportano alcune notizie sulla storia del soldato Giovanni Picciano, quindi NON E' un romanzo vero  e proprio; come ho detto, qui si scopre la forza dei parenti che cercano in tutti i modi notizie del defunto o scomparso Giovanni. Non si capisce quale delle due opzioni sia quella giusta, ma secondo me, ormai Giovanni è morto, questo non vuol dire però che i discendenti debbano smettere di cercare almeno qualche traccia di una tomba, se mai è stata fatta; spero per loro che ci riescano.
In questa raccolta di informazioni, perché per me questo è, si scopre la vita di Giovanni, come è diventato soldato e ciò che è successo dopo. Vale la pena leggerlo, per cercare di capire chi, come la sua famiglia, ha perso qualcuno al fronte.



La mia valutazione
5


Alla prossima
Luce <3

3 commenti:

  1. Sembra interessante, da prendere in considerazione.
    Ciao!

    RispondiElimina
  2. La trama mi ispira parecchio :)
    Grazie per questa bella recensione!

    RispondiElimina
  3. Molto interessante e profondo, ma passo, non fa per me :*

    RispondiElimina