sabato 30 marzo 2019

Recensione "Io sono l'usignolo", Emanuela Navone

Autrice: Emanuela Navone
Titolo: Io sono l'usignolo
Prezzo: cartaceo 14,45  e-book 2,48


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Un uccello enorme, dal ventre gonfio e le piume seghettate. Le zampette
sono spesse e con protuberanze; le ali spiegate, tante righe calcate sul foglio.
Occhi piccoli e neri. Nel becco, lungo e appuntito, stringe il corpo
di una donna, il busto da una parte e le gambe dall’altra. La donna ha
occhiali dalla montatura spessa e capelli che disegnano onde nere.
La maestra straccia il disegno. «Che cos’è?»
Il bambino è di nuovo al suo posto, le mani dietro la nuca.
La maestra sbatte la mano sulla cattedra. «Dio santo, che cos’è?!»
Il bambino schiude le labbra. «Un usignolo, signora maestra.»



Trama

Chi è Florian Chevalier e perché ha bruciato la casa del sindaco di Val Salice? Questo si domanda il giornalista Rubino Traverso, intenzionato a scoprirne di più e sorpreso che nessuno voglia raccontare nulla. Quando, proseguendo le ricerche, inizia a ricevere disegni bizzarri e strani messaggi intimidatori, capisce che la verità non deve venire a galla. Che cosa nascondono gli abitanti di Val Salice? In un agosto spazzato dal vento, Rubino scoprirà a poco a poco che perfino un piccolo paese sperduto fra i monti liguri ha i suoi scheletri nell’armadio. E dovrà a tutti i costi scoprire quali. Cosa sei disposto a perdere pur di conoscere la verità?




«Sa che è stato quasi raso al suolo da un incendio?»

In meno di un secondo, la mia espressione scocciata diventò incuriosita.
«Non lo sapevo.» Fissai la donna con vivo interesse.
La farmacista pescò una confezione di paracetamolo nascosta
tra un flacone di sciroppo per la tosse e un detergente intimo. Caracollò
verso il bancone e vi posò la medicina. «Successe vent’anni
fa.» Scosse la testa. «Una vera tragedia.»
Posai una banconota da ventimila lire accanto al registratore di
cassa. Lo sguardo della farmacista sembrava afflitto, ma dietro si
scorgeva qualcosa, una specie di forte desiderio, un’aspettativa.
dai chiedimi cosa successe ti prego
Stetti al gioco.
«Che cosa successe?»
La donna parve gonfiarsi come un palloncino. Si allungò verso
di me e mise una mano sulla bocca. «L’incendio distrusse la casa
del sindaco e si propagò per metà del paese. Montignani, sua moglie

e suo figlio non ce la fecero.»



Recensione

Buongiorno a tutti e bentornati sul blog con la recensione di un libro giallo, scritto dall'autrice emergente Emanuela Navone; questo è un romanzo GIALLO CON I FIOCCHI, uno di quelli che una volta iniziato, non ti lascia più, perché vuoi sapere cosa succede, e soprattutto, vuoi capire come andrà a finire. 
La domanda in copertina: "COSA SEI DISPOSTO A PERDERE PUR DI SCOPRIRE LA VERITA'?" non è una domanda buttata lì per caso, ha un suo perché, e ora, analizzando tutto vi spiegherò il perché, vi va di scoprirlo?
Rubino Traverso il protagonista di questa storia, è un giornalista, che si trasferisce a Val Salice (Liguria), insieme a moglie e figlia, per cambiare aria; ma non sa ciò che lo aspetta, e forse, anzi, sicuramente, non lo sappiamo nemmeno noi che leggiamo il libro. Un giorno, si ritrova a dover andare in farmacia, perché la figlia si sente poco bene, peraltro sono appena arrivati tutti e tre a Val Salice; grazie alla farmacista, che gli svela un segreto della città, ossia che vent'anni prima c'è stato un incendio, probabilmente doloso, o forse no, ma nessuno è disposto a parlarne; così la curiosità di Rubino Traverso si accende, inizia a indagare per poter scrivere un articolo, che gli garantisca il posto di lavoro; c'è un problema però: tutto ciò che scopre, lo scopre a un prezzo fin troppo alto.. ma questo lo capirà solo dopo. La verità verrà a galla, il lettore resta sorpreso dall'inizio alla fine, perché si svelano tanti di quei misteri che non si sa più dove sbattere la testa; fino al finale, un finale che lascia a bocca aperta, perché non lo si aspetta proprio! Non dirò altro per evitare di spoilerare, ma se vi ho incuriosito almeno un po', leggete questo romanzo (a meno che non siate paurosi, nel qual caso, sopratutto se volete dormire di notte, forse è meglio che lasciate perdere la lettura, ma vedete voi!), non ve ne pentirete.




La mia valutazione

5



Alla prossima
Luce <3




«Perché siamo qui, Ros?»
Mia moglie si sciolse i capelli, le ricaddero sulla schiena in onde
rosso fuoco. «Per favore, Rubino.»
«Ce l’avremmo fatta anche a Genova.»
«No.» Rossana scosse il capo. Profumava di fritto e vaniglia.
«Non è solo cambiare aria, lo sai.»

«Questo silenzio mi opprime.»


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