venerdì 29 giugno 2018

Recensione "Le assaggiatrici"; Rosella Postorino

Autrice: Rosella Postorino
Titolo: Le assaggiatrici
Prezzo: cartaceo 14,45 e-book 9,99

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Come si diventa amiche? Ora che ne riconoscevo le espressioni, che addirittura le anticipavo, i volti delle mie compagne mi sembravano diversi da quelli che avevo visto il primo giorno. Succede a scuola, o sul posto di lavoro, nei luoghi in cui si è obbligati a passare tante ore della propria esistenza. Si diventa amiche nella coercizione.



Trama

La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. "Da anni avevamo fame e paura", dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: "Mangiate", davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti - come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.


Decisi che gli avrei scritto ogni giorno, quello che mi passava per la testa, un diario della sua mancanza. Quando fosse tornato, lo avremmo riletto insieme, lui mi avrebbe punzecchiata individuando i brani più tristi o troppo sentimentali, e io gli avrei tirato un pugno sul petto, ma solo per finta. Ci provai: non riuscii a scrivere, non c'era  nulla che potessi raccontare.








Recensione


Buonasera e bentornati con una nuova recensione (lo so, oggi è venerdì e avrei dovuto mettere la rubrica 5 cose che... ma dato che ero un po' occupata in piscina e che in ogni caso, non mi venivano in mente titoli adatti al tema di oggi, al posto della rubrica vi metto questa recensione!).
Rosa è una ragazza che non vive ma SOPRAVVIVE, dall'inizio alla fine del romanzo; per farlo diventa una delle tante assaggiatrici di Hitler, sissignori, QUELL'HITLER! Proprio quello che insieme al suo amico Stalin ha fatto strage di ebrei; ma non essendo lui il protagonista, infatti Hitler viene nominato molto poco, non mi dilungo su di lui e mi concentro su Rosa, che grazie al lavoro di assaggiatrice, conosce altre ragazze che come lei vogliono sopravvivere; Rosa perde il marito in guerra o meglio, suo marito viene dichiarato disperso, il che la porta ad andare avanti con la sua vita. Al lavoro incontra il tenente Ziegler con cui, inevitabilmente la nostra protagonista, instaura un rapporto ben al di là di datore di lavoro (per modo di dire, visto che il tenente è un SS al servizio di Hitler) con Ziegler; mentre una sua amica arriverà ad abortire illegalmente, ed è una delle ragazze che come lei fa l'assaggiatrice; altre hanno destini diversi, una in particolare, ma non dirò altro perché non voglio rovinarvi la suspance. La descrizione del romanzo è limpida e lineare, facile da comprendere, anche se tratta temi particolari; il finale mi ha spiazzata, non avrei detto sarebbe finito in quel modo, ma di sicuro avrei preferito sapere che fine fa il tenente Ziegler alla fine della guerra, perché sembra sparire senza spiegazioni di sorta. 
Il rapporto tra Ziegler e Rosa è un rapporto segreto, di quelli che non bisogna far sapere a nessuno, altrimenti entrambe le persone coinvolte finiscono nei guai; ma mi è piaciuto vedere Rosa di nuovo alle prese con un uomo, dopo che suo marito è scomparso; non credo sia da tutti buttarsi subito in una relazione, che è pure da tenere segreta, dopo che non si hanno notizie delle persone amate, da anni, vi pare?
Nonostante certi temi, questo libro è meraviglioso; se non l'avete ancora letto, fatelo alla svelta, non ve ne pentirete! Anche perché Le assaggiatrici è un romanzo che ti entra dentro, è uno di quelli che si fa fatica a dimenticare.





La mia valutazione

5




Quando perdi una persona, il dolore è per te stesso, che non la vedrai mai più, non sentirai più la sua voce, che senza di lei, credi, non resisterai. Il dolore è egoista: era questo a farmi rabbia.


2 commenti:

  1. Mi affascinano tutte le storie sul nazismo e sulla pazzia di Hitler, ho molto sentito parlare di questo libro ed è molto interessante. Potrebbero farne un film.

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