venerdì 6 giugno 2025

Storia della mia famiglia - serie tv - Netflix (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una serie tv che trovate su Netflix


Titolo: Storia della mia famiglia

Paese: Italia

Anno: 2025

Formato: serie tv

Genere: drammatico, sentimentale, commedia

Stagioni: 1

Episodi: 6

Durata: 45-50 min (episodio)

Lingua originale: italiano



Informazioni

Storia della mia famiglia è una serie televisiva italiana, diretta da Claudio Cupellini e ideata da Filippo Gravino, prodotta da Palomar e distribuita da Netflix.



Trama

Fausto vive a Roma con i figli Libero ed Ercole, nati dalla relazione avuta con Sarah. L'uomo, ammalato di una malattia terminale dovuta a un tumore, vive gli ultimi giorni della sua vita cercando di trovare una sistemazione per i due figli, non volendo che essi vengano affidati all'ex compagna. Lucia, madre di Fausto che gestisce un salone di parrucchiere a Napoli, decide di far ritorno a Roma visto l'aggravarsi della malattia del figlio. Fausto inizia a intrecciare una rete di supporto emotivo ed economico per i figli, coinvolgendo sia la madre e il fratello Valerio, che gli amici Demetrio e Maria, cercando di trascorrere più tempo possibile con i figli.



Recensione

Storia della mia famiglia prende le mosse da Fausto e dal suo ultimo giorno, per una malattia incurabile che lo costringe a immaginare un'eredità da lasciare a chi ha intorno, ai fantastici quattro a cui chiede di prendersi cura dei propri figli quando non ci sarà più. Si tratta della madre Lucia, del fratello Valerio e degli amici di sempre Maria e Demetrio. Una richiesta che costringe i quattro a mettere insieme un nucleo famigliare alternativo, tra sentimenti, lacrime e risate, tra gioie e dolori, errori più o meno grandi, e soprattutto un vortice di emozioni che affonda le sue radici nel passato e ha ripercussioni in un presente in cui tutti cercano di fare del loro meglio per portare avanti le proprie vite ferite dal dolore.

Al centro di Storia della mia famiglia c'è ovviamente il Fausto di un bravo ed emozionante Eduardo Scarpetta, che incontriamo in un presente che ci racconta i suoi ultimi momenti, ma che Filippo Gravino e la co-sceneggiatrice Elisa Dondi ci fanno conoscere anche attraverso flashback in un passato in cui costruire la relazione con quella che diventa la madre dei due figli Libero ed Ercole, e in cui tratteggia il complesso rapporto con le quattro figure che identifica per prendersi cura dei ragazzi dopo la sua scomparsa: quattro interpreti ugualmente abili nel costruire i rispettivi personaggi, dalla solida Vanessa Scalera che dà vita alla madre Lucia all'imperfetto e fragile Valerio di Massimiliano Caiazzo, fino ad arrivare ai due amici Maria e Demetrio, con cui Fausto ha sviluppato nel corso del tempo rapporti complessi e delicati, mutevoli nel tempo e di complicata definizione.



Un cast abile nel tradurre su schermo e rendere credibili le dinamiche che si sviluppano tra i rispettivi personaggi, nel presente che li vede costretti ad accettare la situazione e subire le scelte inattese di Fausto, così come nel passato che i flashback ci raccontano, in una montagna russa di emozioni forti e rapporti interpersonali da (ri)definire. Quelle dei protagonisti di Storia della mia famiglia sono interpretazioni che colpiscono per autenticità e spontaneità, freschezza nel mettere in scena il dolore così come l'allegria, senza mai essere eccessivi né in un senso né nell'altro, scivolando con naturalezza nel dialetto laddove necessario per rendere ancor più diretto e sincero il dialogo.

Una lode che il cast divide con gli autori, che hanno espresso su carta ancor prima che su schermo l'intento che la serie Netflix riesce a concretizzare. Si parla spesso di dramedy, infatti, ma non è sempre chiaro lo spazio narrativo in cui questo genere va a collocarsi, come naturale ibrido tra commedia e drama. In questo spazio indefinito e spesso labile, Storia della mia famiglia si muove con disinvoltura, ci si trova a proprio agio, riuscendo a stuzzicare nello spettatore sia le risate che le lacrime, mai forzate o gratuite, sempre figlie di una costruzione che seppur ragionata appare naturale e genuina.



Ed è abile anche Claudio Cupellini alla regia nel far suo questo approccio e cucirci sopra la messa in scena necessaria a sostenere questa alternanza di sensazioni senza strafare, senza mai calcare la mano nel sottolineare i momenti più drammatici o lasciarsi andare alla commedia laddove l'allegria l'avrebbe concesso: il regista si muove con misura nel costruire le sequenze che si alternano tra presente e passato, avvalendosi di un'ottima selezione musicale per sottolineare i momenti, accompagnarli e permettere alla storia di Fausto e la sua sgangherata famiglia di venir fuori dallo schermo e raggiungerci.

Quello che ci racconta Filippo Gravino in Storia della mia famiglia parte da uno spunto drammatico, ovvero la malattia e l'ultimo giorno di Fausto, ma la serie Netflix si sviluppa alternando sensazioni e suggestioni differenti, tra passione e allegria, riuscendo a emozionare e persino a divertire nonostante tutto. Bravo Eduardo Scarpetta a incarnare la figura del protagonista, ma altrettanto in parte i quattro interpreti che lo circondano e ne accolgono l'eredità, da Vanessa Scalera a Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell'Anna e Antonio Gargiulo. Misurata ed efficace la regia di Claudio Cupellini, come è a fuoco la selezione musicale che accompagna il racconto e ne enfatizza le emozioni.



Il cast e la sintonia che riesce a trasmettere. Come una vera famiglia.

La regia di Claudio Cupellini, che sostiene emozioni e sentimenti senza mai calcare la mano.

La costruzione narrativa, che spazia su piani temporali diversi per costruire un tutto unico e organico.

La selezione musicale con canzoni, che spaziano dai Blur ai The Cure, capaci di enfatizzare l'aspetto emotivo.

Non è una storia deprimente ma è triste, quindi se non volete ritrovarvi a piangere ogni 3x2, forse non fa per voi.



La mia valutazione


Alla prossima
Luce <3




giovedì 5 giugno 2025

Segnalazione "La mia olimpiade sei tu", Gioia De Bonis

Buon pomeriggio; oggi vi segnalo il nuovo romanzo di Gioia De Bonis


Titolo: La mia olimpiade sei tu

Autrice: Gioia De Bonis

Genere: sport romance – curvy love – chick lit – She falls first/He falls harder

Categoria: FM romance

Setting: Roma/Parigi OLIMPIADI

Autoconclusivo: Sì

Disponibile su: Amazon

Editore: Self publishing

Formati prezzi: Ebook €1,99 – Cartaceo flessibile 12 - Gratis con KU

Link d'acquisto: QUI


Li guardo con invidia, mentre sono pronto ad assaggiare i miei tristissimi pancakes, per darmi dello stronzo da solo dieci secondi dopo, perché non appena deglutisco il primo boccone un'esplosione di sapore mi fa tremare le gambe e mugolare dal piacere.

Trama

Le Olimpiadi sono appena iniziate e Alberto Meteuri ha fame… di vittoria, certo, ma anche di

cibo, perché, be’, Parigi sarà anche la capitale dell’alta cucina, ma ciò che propinano agli atleti nella mensa del villaggio olimpico non è proprio ciò che si definisce tale.

E lui sta letteralmente smaniando per un piatto di pasta ben cotto e perché no, per una torta al cioccolato…

Per fortuna, però, Andrea, super pr della Nazionale, ha la soluzione: Matilde Fosco, sua migliore amica e cuoca straordinaria.

Matilde arriva a Parigi con molte speranze, una busta di spille con un hashtag molto particolare da regalare a chiunque e una selezione di coltelli da chef.

Firma un contratto e inizia la sua avventura come chef segreta della nazionale italiana.

Due aiutanti. Bigliettini nascosti. Incontri a tarda notte.

Possono un nuotatore olimpico all’apice della sua carriera e una cuoca spiantata fin troppo appassionata,

riuscire a restare assieme anche quando i riflettori, a cui il primo è abituato e di cui la seconda è stata in

qualche modo vittima, verranno puntati su di loro?

Alberto vincerà la sua personalissima Olimpiade?


Estratto

E quando ho messo il naso fuori dalle porte, be’, trovarmi lì davanti quel figo di Alberto è stato

sia bellissimo che spaventoso, perché santo cielo ho firmato un contratto che mi vieta praticamente

anche solo di respirare nella direzione degli atleti, figurarsi corrergli incontro e pregarlo di

assaggiare me come stava facendo con i miei pancakes.

No. Non potevo.


Biografia autrice

Nasco a Tivoli, in provincia di Roma, il 24 gennaio del 1990. Ho da sempre avuto la

passione per i libri e la scrittura. Nel 2016 inizio a pubblicare su Wattpad alcune fanfiction,

ma arrivo al mondo dell’editoria solo l’anno dopo, quando il giorno del mio compleanno

pubblico il primo volume della Sweet Men Saga, Sweet Revenge. Ho partecipato al Salone

del libro di Torino, al Romics, al Lucca Comics, al Firenze Comics come autrice di romance

e fantasy, e al Festival del Romance di Milano e Roma. I miei romanzi spaziano fra più

generi, ma ciò che li accomuna tutti è l’avere al loro interno storie d’amore piccanti.


Segnalazione "Cole", Samantha Dionigi

Buongiorno, oggi vi segnalo il primo romanzo di una nuova serie


TITOLO: Cole

SERIE: Sins’ Tower Serie #1 Autoconclusivo

AUTORE: Samantha Dionigi

GENERE: Billionaire Romance

EDITORE: Self Publishing

DATA DI PUBBLICAZIONE: 05 giugno 2025

PAGINE: 370 ca

COSTO: Offerta lancio e-book a € 0,99 e poi € 2.; € 16.00 cartaceo; Presente in

KindleUnlimited

N.B.: Presente in tutti gli Store Online

Link d'acquisto: QUI


Trama

Cole Weston è un uomo maledettamente ricco, il re incontrastato del mondo del lusso

e del peccato. La lussuria non è solo il suo vizio, è la sua essenza.

Un desiderio insaziabile che alimenta ogni sua scelta, ogni sua notte. Non ha mai creduto

nell'amore, né nelle relazioni.

Per lui, la vita è un susseguirsi di piaceri carnali e di corpi da possedere. Proprietario del

Lust: l’esclusivo club a luci rosse più ambito di Manhattan, Cole ha costruito un impero su

ciò che gli uomini e le donne desiderano ma non osano confessare.

È il padrone del piacere, colui che conosce ogni sfumatura della seduzione.

Ma il suo mondo dorato subisce uno scossone inaspettato quando una promessa gli si stringe

attorno come una catena: prendersi cura di Ella Huston, la figlia della sua migliore amica,

Velma Watson, scomparsa oltre cinque anni prima di cancro.

Ella è dolce, innocente, lontana anni luce dal suo universo fatto di desideri proibiti e

notti peccaminose. È un'anima pura, che non dovrebbe mai avvicinarsi al buio che lo

avvolge.

Eppure, quando i loro mondi si scontrano, Cole scopre che la tentazione più pericolosa non

è quella che si paga a caro prezzo, ma quella che non dovrebbe desiderare affatto.

Perché il vero peccato non è la lussuria. È desiderare qualcuno che non puoi avere. E lui,

per la prima volta nella sua vita, si scoprirà schiavo di un desiderio proibito.


mercoledì 4 giugno 2025

Recensione "Essenza di fuoco e potere", Sephy Fontaine

 


Autrice: Sephy Fontaine

Titolo: Essenza di fuoco e potere

Prezzo: 10,90   e-book 1,50

Link d'acquisto: QUI


«Ragazza, mi senti?» ripete a bassa voce, forse per non stordirmi ulteriormente.

«Sì. Potreste dirmi dove... mi trovo?» mormoro.

«A Brexir, un povero villaggio delle Terre del Sud» risponde la donna, allontanando finalmente

la lanterna dal mio viso.

Allora torno a guardarla, ripetendomi il nome del villaggio nella speranza che riaccenda i miei

ricordi perduti. Ma la mia mente, purtroppo, continua a rimanere vuota.

Mi porto una mano alla fronte e respiro profondamente.

«Perché ti trovi nel nostro orto?» mi domanda la bambina, accarezzandosi la punta della treccia

scura.

«Non lo so. Non ricordo cosa mi è successo. Non so neanche chi sono.»

«Sei vittima di una grave amnesia» diagnostica la donna, prendendomi il viso fra le mani.

«Madre, ha i piedi nudi» la avverte la bambina.

«Riesci ad alzarti?» mi chiede poi.

Annuisco.


Trama

Mi sveglio in un villaggio senza sapere chi sono, e una donna mi accoglie nella sua casa. Dopo solo qualche giorno di tranquillità, si verifica un evento che mi getta nel panico, ma fortunatamente non sono sola in questa situazione. Rhael è disposto ad accompagnarmi nel Regno di Aldrathia, poiché soltanto lui può proteggermi dalle creature oscure e misteriose che mi perseguitano. Durante il viaggio, veniamo attaccati dai soldati reali, inviati dai Governatori, una razza divina che domina su ogni cosa. Per questa ragione, Rhael è costretto a cercare aiuto nelle Terre dell’Est. Nel frattempo altri ricordi prendono forma nella mia mente, ricordi oscuri che sconvolgono la mia esistenza.


"Nel profondo, so che ci sono dei ricordi ancora più cupi in qualche angolo della mia memoria. Ricordi che, improvvisamente, lasceranno l'oscurità."



Recensione

Oggi vi parlo del nuovo romanzo di Sephy Fontaine; la protagonista la conosciamo quando viene trovata in mezzo a un bosco e soccorsa da  una bambina, che la porta a casa sua; la ragazza non ricorda assolutamente nulla: né come si chiama, né da dove viene, né cosa le sia successo. Quando, per lavorare, si ritrova in un pub di scommesse, incontra Rhael e tra i due, come capita spesso, le cose non iniziano affatto bene.

Un giorno però, sbucano strani esseri che chiamano la protagonista con il suo vero nome, il che la porta, pian piano, a ricordare qualcosa; ed ecco che scopriamo la verità su di lei e su chi la accompagna; niente è come sembra.

I guai sono dietro l'angolo e la verità verrà svelata pian piano; Nythis, questo il suo nome, aveva uno scopo; riuscirà questa volta a portare a termine tutto? Riuscirà a ricordare se stessa e chi si è lasciata alle spalle?

Rhael invece è qualcuno che si è allontanato dai suoi parenti, ma quando  incrocia Nythis le cose sono destinate a cambiare; come andrà a finire tra questi due? 

Cosa si cela nel passato di Nythis che le fa così paura? Per scoprirlo dovrete leggere il libro!

Io mi sono divertita tanto e ho provato un mix di sensazioni da brivido.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


«Da qui non si fugge. Non esiste libertà. Non esiste vita» disse con voce sinistra.

«Sarò l'ultima cosa che vedrai. L'Oblio. La Fine. La Tenebra.»

Alle sue spalle apparve una figura dal volto annebbiato. L'unica cosa che riuscii a distinguere furono dei capelli chiari.

«Fai in modo che la sua permanenza qui sia un tormento. Falla soffrire» disse con voce profonda, malvagia.

L’ombra si piegò leggermente e disse: «Come desiderate, padrone».

martedì 3 giugno 2025

Il giardiniere - miniserie tv - Netflix (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo della miniserie Netflix "Il Giardiniere"

Titolo originale: El jardinero

Paese: Spagna

Anno: 2025

Formato: miniserie tv

Genere: thriller, sentimentale

Episodi: 6

Lingua originale: spagnolo


Informazioni

Il Giardiniere (El jardinero) è una serie televisiva thriller romantica spagnola creata da Miguel Sáez Carral. Il cast principale è composto da Álvaro RicoCatalina Sopelana e Cecilia Suárez.




Trama

Il giardiniere racconta la storia di Elmer, un ragazzo che in seguito di un grave incidente automobilistico ha perso la capacità di provare emozioni. Elmer conduce una vita piatta e priva di stimoli all'interno del vivaio e centro di giardinaggio gestito dalla mamma autoritaria, la China Jurado. In realtà sotto la copertura del vivaio si nasconde un'altra fiorente ed illegale attività sotterranea di omicidi su commissione. Uccidere è facile per Elmer, privo di emozioni, che si comporta come un freddo sicario capace di uccidere in segreto persone sotto commissione, sbarazzandosi dei loro corpi come fertilizzante per le piante.

Tuttavia, mentre progetta l'omicidio di Violeta, un'affascinante maestra d'asilo, l'equilibrio psichico del ragazzo si rompe e inaspettatamente Elmer si innamora di lei tornando a provare emozioni dopo tantissimo tempo. Mentre Elmer lentamente impara ad amare, sua madre fa tutto il possibile per porre fine alla vita di Violeta.


Recensione

Partendo da un contesto narrativo che ricorda tantissime altre storie dello stesso stampo, prima fra tutte Dexter, questo prodotto seriale segue le ombre di un killer simile a tanti altri, per poi cambiare rotta prendendo in esame quello che ha dentro, tagliando la narrazione attraverso un piglio sentimentale sicuramente inatteso, quanto anticlimatico per alcune sue cose. Il tutto accresciuto dal volto di un Álvaro Rico che trova riconoscibilità ulteriore in relazione al catalogo di Netflix, data la precedente fama ottenuta con la serie Elite

I killer a sangue freddo si sono ritagliati, nel corso del tempo, un posto di tutto rispetto nell'immaginario contemporaneo, rivelando una certa fascinazione da parte del pubblico, cinematografico e seriale, che non smette mai di nutrirsi con nuovi racconti e sperimentazioni in questo senso. Il male come attrattiva in un mondo caratterizzato più da grigi che non da colori netti, sfumato dalle debolezze e fragilità dell'umano che diventa mostruoso. Ne Il giardiniere molte di queste riflessioni tornano a parlare col grande pubblico, portando a discussioni sì interessanti ma piuttosto disordinate e non troppo nuove.

Già nella sua primissima sequenza di apertura sembra tutto chiaro e derivativo ne Il giardiniere. Un giovane uomo ne uccide un altro con una siringa. La situazione è apparentemente calma e ordinata, distaccata anche in termini di immagini, tornando nello sguardo spento di un protagonista distante da tutto quello che lo circonda. In un'apertura del genere si incrociano tanti altri prodotti simili, imprimendo uno stile netto a una storia dai tratti inattesi col proseguire degli eventi.



Elmer è in apparenza un ragazzo come tutti gli altri, ci racconta la madre come narratrice onnisciente, se non fosse per un incidente alla testa che lo ha reso praticamente apatico. Non prova alcuna emozione fin dalla più tenera età. Questa condizione, però, si scontra con una profonda creatività e attaccamento alla botanica, che ha trovato energia, sviluppo e sostentamento nel grande vivaio gestito dalla madre.

Il rapporto fra questi due è più che morboso e problematico, al punto che la seconda, negli anni, è arrivata a sfruttare il distacco emotivo del figlio impiegandolo come killer su commissione, con l'obiettivo di realizzare qualcosa cui aspira da tempo. Il giardiniere, quindi, si apre con una serie di dinamiche nere, frenando le esecuzioni di Elmer con un incarico che cambierà per sempre la sua esistenza. La morte del prossimo e i soldi sporchi come pretesto, quindi, per una narrazione sopra le righe in cui i sentimenti diventano il fulcro, ma anche il motivo di attrattiva, oltre la violenza diretta e sottocutanea.

Come anticipato, Il giardiniere attinge da un immaginario preciso, quello del killer distaccato e animalesco, anche se qui indirizzato da una mano "che sta sopra", da una persona che ne guida le ragioni principali e le azioni. Tutto nasce nella famiglia del protagonista non a caso, e nel suo rapporto tossico con una madre che non si fa alcuno scrupolo a sfruttare il proprio bambino. Così la tensione del racconto si snocciola proprio fra questi due personaggi, portando a una narrazione con tre facce riconoscibili: quella più sentimentale, quella nera e quella poliziesca con le indagini.



Le varie sparizioni effettuate da Elmer, infatti, aggiungono all'equazione un elemento giallo, con una costruzione che, ancora una volta, resta nel classico e nell'elementare, quasi pigro e secondario. Due membri del corpo di polizia si interessano a quello che sta accadendo e nutrono dei sospetti su alcune persone scomparse, lanciandosi nella costruzione di un puzzle che gli spettatori intuiscono fin dall'inizio, anche perché non è tanto quella la miccia principale degli eventi.

Curiosamente e inaspettatamente, oltre alle morti e alle esecuzioni di Elmer, c'è proprio quello che ha dentro come fulcro di un disegno che indaga innanzitutto il suo umano, a contatto con le scelte e gli "obblighi familiari" che lo mettono costantemente alla prova. Le cose cambiano quando la sua apatia comincia gradualmente a sfumare, sostituita da nuove sensazioni che trovano spazio nella vita di un ragazzo vergine da questo punto di vista. Anche se l'innesco è apparentemente esterno e sociologico, la realtà del suo corpo si manifesta e sembra rispondere ai soprusi della vita quotidiana.



Così, ne Il giardiniere, ogni cosa torna ai rapporti con l'altro. Che si tratti della madre di Elmer o degli altri protagonisti coinvolti nella vicenda, il dolore reciproco resta la costante di un intreccio piuttosto altalenante nel suo insieme e alienante, in cui la violenza fisica trova un punto d'incontro con quella psicologica, ancor più feroce, subdola e sottocutanea. La realtà dei fatti non si rispecchia negli atti mortali di Elmer o nelle indagini della polizia, ma in tutte le problematiche dell'umano a contatto con se stesso, in un gioco mai del tutto equilibrato, affascinante ma anche dimenticabile e scorretto in cui nessuno vorrebbe mai e poi mai identificarsi. Il giardiniere è una miniserie che affronta il tema del killer apatico inserendolo in una narrazione che mescola noir, tensione familiare e ricerca di umanità, ma senza trovare un vero equilibrio. Se da un lato il racconto seriale tenta di distinguersi con un taglio sentimentale e introspettivo, dall’altro resta ancorato a cliché già visti, con sviluppi prevedibili e una componente investigativa debole e secondaria. Il rapporto disturbato tra Elmer e la madre regge il cuore della narrazione, ma lo fa in modo altalenante, spesso forzato e poco originale. Nonostante l’idea di indagare l’interiorità del protagonista risulti interessante, l’esecuzione rimane disordinata, con uno stile narrativo che alterna momenti intensi ad altri dimenticabili, in una costruzione che fatica a coinvolgere fino in fondo.



La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



lunedì 2 giugno 2025

7 blog per 1 autore: SARA CHINI

Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?


Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - BUONA LETTURA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO


Tutto sul romanzo

COVER-TRAMA-ESTRATTI



Raccontaci come hai scelto la cover, chi l'ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta.

La cover è stata ideata dalla mia editrice (e editor) Claudia Cintio, insieme a Suwan (l’illustratore della CE) e Giuseppe (il grafico della CE). Mi sono state proposte diverse immagini e scritte e mi è stato chiesto quale mi piacesse di più. Dopodiché ho seguito l’evoluzione della cover e ho sempre potuto dire la mia al riguardo, quindi sono stata coinvolta in tutto il processo fino alla fine. Il risultato è meraviglioso, amo entrambe le cover e non le avrei fatte diversamente.

Per quanto riguarda i colori, abbiamo scelto di seguire il colore degli occhi dei personaggi, quindi Lumia ha una cover verde, Darkess l’ha rossa, direi azzeccata l’idea di mantenere il libro bianco per entrambi. L’interno delle immagini, invece, rispecchia un po’ il “mondo personale” dei personaggi: Lumia vive in città, una città malata sia per via del virus Sigma che per la politica assolutista, Darkess vive all’esterno della città e nel secondo libro lo vedremo inserito in un ambiente più “naturale”.

 


In allegato le cover dei due romanzi e un piccolo estratto.




domenica 1 giugno 2025

Monthly wrap up maggio + tbr giugno


Serie tv viste


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione  QUI


Recensione QUI


Recensione QUI

*-* *-* *-*

Libri letti


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI


Recensione QUI

*-* *-* *-*

Letture in corso

Venerdì  ho iniziato questo nuovo romanzo di Gioia De Bonis; vi farò sapere appena finisco


A casa ho iniziato questo, dopo aver finito Zerocalcare; lo conoscete? Pareri?

*-* *-* *-*

TBR giugno




Appena finisco "La mia olimpiade sei tu, finisco la trilogia "Wicked" e a seguire leggerò le novelle della serie in questione; poi? Bah, poi vedremo!