lunedì 12 dicembre 2022

Recensione serie "Honorable Men", J D Hurt

 

Autrice: JD Hurt

Titolo: L'ottavo Re di Roma

Serie: Honorable Men #6

Prezzo: cartaceo 9,88  e-book 2,99

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Serie Honorable Men: 

1)Il Conte di Long Island

2)Lo Zingaro del Sobro

3)Dobermann

4)Raptor

5)L'Avvocato della Mafia

6)L'Ottavo Re di Roma

7) Il Folle di Manhattan


Lui mi sussurrava nell’orecchio: “io una cosa così non l’ho mai provata: sentirmi perfetto a non fare nulla la notte di Natale solo perché respiro l’aria di una persona. Non sai quante volte mi sono sentito finito nella vita. Accanto a te mi vedo immenso; dimmi che noi due non finiremo mai”.

Trama

Dicono che, quando tradisci chi ami, uccidi te stesso. Credo che sia vero.
Sono morta dentro mentre distruggevo la persona più importante della mia vita: Claudio La Barbera.
Non pensavo che sarei stata capace di rovinarlo.
E ora che lui è riapparso a Roma, vuole che paghi.
Ma io ho qualcosa di più grande che devo salvaguardare, un amore che supera l’amore stesso.
Farò di tutto per proteggere Smarty; persino distruggere me stessa.


Dicono che, mentre precipiti, vedi solo la faccia di chi ami. Succede perché non puoi lasciarlo andare.
È ciò che mi è successo quando sono stato arrestato.
Il viso di Flaminia mi è apparso di fronte come un bel sogno.
Ma poi quel sogno si è trasformato in un incubo.
Non perdonerò la donna che mi ha mandato in galera.
E ora che sono uscito da Rebibbia, è bene che paghi.
Tempo scaduto: dovessi distruggere me stesso nel farlo, otterrò vendetta.
Io sono Claudio La Barbera, un ex re, un uomo tradito. Ma soprattutto sono quello che sta per riprendersi tutto.
Compresa la vita di Flaminia Ferrers.


Nota dell’Autrice: L’Ottavo Re di Roma è un dark - suspense - mafia romance. Per gli argomenti trattati e per via delle situazioni sessualmente esplicite contenute nel romanzo è destinato a un pubblico adulto e consapevole. È necessaria la lettura dei tre volumi precedenti (il Conte di Long Island, Lo Zingaro del SoBro e L’Avvocato della Mafia) più lo spin off “Dobermann” per capire trama e personaggi. È un romanzo autoconclusivo.


“Con le cose belle come te, non voglio sbagliare. Io ti proteggerò, Flaminia Ferrers, se necessario anche da me. Per questo non ti bacerò più e non ti toccherò fino a che avrai l’età giusta per volermi davvero. Tu mi sceglierai, gonnellina, ma lo farai solo quando avrai imparato il codice per decifrare il mostro che mi porto dentro”.

Recensione



JD Hurt è l'autrice che si legge (come altre, almeno per me) quando vuoi scatenare le montagne russe sotto forma di emozioni: conflittuali, potenti, sconvolgenti, totalizzanti. Il bene e il male sono un miscuglio unico, l’innocenza dev'essere macchiata dalla cruda e brutale verità, altrimenti non leggi JD, leggi paperino che fai prima. I personaggi sono frutto di un passato tremendo, la maggior parte delle volte un passato di cui non si sanno subito i retroscena da brividi, perché quelli ti vengono svelati capitolo per capitolo; fanno qualsiasi cosa per arrivare alla verità,  per respirare, per starsene tranquilli per un po'. E' un sollievo che si trova facendo compromessi, facendo azioni non esattamente pulite, di durezza, ma soprattutto grazie alla capacità di amare che riescono comunque ad alimentare, nella quale trovano la forza di credere ancora, per il quale sono disposti a sacrificarsi.

Essendo questo il capitolo su Claudio La Barbera, devo dire che si è dimostrato parecchio interessante e non mi ha delusa: un ragazzo tormentato con un passato tremendo (non che gli altri protagonisti di questa serie se la cavino meglio eh, ma lui è quello decisamente più segnato dal passato). L’amore di cui avevamo letto nei libri precedenti per la sua “gonnellina” purtroppo non può ancora venire a galla perché… Flaminia l’ha tradito. Il che ha alimentato l'odio di Claudio, che vorrebbe tornare ad amarla come quando avevano sedici anni, ma l'odio è l'altra faccia dell'amore, o sbaglio?

Claudio La Barbera lo conosciamo a stralci nei romanzi precedenti; ci era sembrato ambiguo, potente, onnipresente e onnisciente, senza rimorsi. Questa è la sua immagine “pubblica”, che ha iniziato a incrinarsi durante la lettura della storia di Cesare, la “sua persona”: il che mi ha portata a pormi parecchie domande. E finalmente, in questo volume interamente dedicato a lui e Flaminia, vediamo il Claudio “intimo” e abbiamo le risposte alle domande. Non ci importa più del suo potere mafioso, della sua capacità di confrontarsi con bande o poteri forti. Nell’intimo è un Claudio tormentato, scosso, preda delle passioni. È una storia concentrata sulle sue emozioni, che slittano dalla rabbia per il tradimento alla voglia di vendetta, dalla tenerezza nei ricordi di un amore puro che “avrebbe potuto essere” all’odio che ammuffisce un sentimento profondo e totale.

Pur fidandosi di giusto un paio di persone, in realtà, Claudio è solo e in quanto “Ottavo re di Roma”, non si appoggia a nessun clan o gruppo di adepti per svolgere ciò gli spetta. 

Il sadismo di Claudio fa parte delle sfaccettature e della crudeltà con cui lui rivela se stesso a Flaminia chiedendole di accettarlo, ma è anche un’arma che usa per torturarla in modo subdolo. Ma risulta chiaro che la perversione sessuale di cui soffre fa parte di lui, non deve essere redenta né curata, forse appena lenita, ma Flaminia deve accettare il pacchetto completo, se lo vuole.

Claudio e Flaminia aspirano a raggiungere la luce anche se al momento hanno i piedi nel fango, e purtroppo il loro malessere è rivolto l’uno verso l’altra perché si sono fatti e si stanno facendo del male reciproco, vuoi con le miglior intenzioni, vuoi per fraintendimenti o per un bene superiore. Devono arrivare a guardare in faccia il dolore per poterlo superare, prima di potersi riabbracciare.

Quella di Claudio è una fuga, anche se non fisica: l’amore e l’odio per Flaminia, il senso di gelosia, la rabbia, la frustrazione per non sentirsi degno della sua fiducia lo spingono a fuggire dai suoi stessi sogni, dal suo stesso bisogno di tenerla al sicuro, dall’impulso primordiale di farla sua; anche se tenta di seguire una strategia, i suoi sentimenti non gli permettono di essere lucido, di farle davvero male, e continuano a dilaniarlo tirandolo di qua e di là.

Che dire di Flaminia?  Anche se agli occhi di Claudio è un angelo celestiale e puro, sinonimo di amore adolescenziale che lui non merita (almeno fino al momento in cui lei non compie un gesto tremendo), Flaminia lo vede come il ragazzo perfetto, il raggio di luce in una vita triste e piena di torture psicologiche. Ogni sua singola scelta è frutto dell’amore, anche quando è dolorosa, terribile da accettare e fa morire un pezzo di se stessa. Delusa da tutti, a partire dalle figure che per lei sono “famiglia”, passando all’aprire gli occhi sui lati oscuri di Claudio, sopravvive aggrappandosi agli iceberg che scopre sciogliersi come ghiaccio finto. Rimane sola a combattere contro tutti, alla ricerca di qualcuno di cui non sappiamo nulla se non un nome: Smarty.

Ed è anche per questo che adoro JD. Gli intrecci che fanno da sfondo alle trame sono intricati ma tutti perfettamente oliati e precisi. È impossibile indovinarli prima del tempo, anche se ogni volta si pensa di aver scoperto la soluzione. Tantissimi segreti, un incastro tra famiglie che porta a tirare fili che provengono da tutti i romanzi precedenti della serie (per questo, anche se il libro può essere piacevole come stand alone, vi consiglio vivamente di leggere la serie in ordine, lo stesso che trovate sopra, possibilmente).

Per concludere: un intreccio magnifico, molto complesso, un vero e proprio puzzle che alimenta adrenalina, mistero, pathos e dà sollievo alle aspettative enormi che avevamo. Ma soprattutto sono le emozioni, l’intensità di sentimenti che purtroppo non riescono a sbocciare in qualcosa di così puro come Claudio e Flaminia sognavano, perché un nome, Smarty, si frappone tra loro.

E' interessante anche l'ambientazione, Roma è pur sempre Roma, no?


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


“Tu non sei così!” strillo fra i singhiozzi, “forse ti piace il dolore, metabolizzi ciò che ti hanno fatto sanguinando! Ma puoi essere dolce con te stesso”. Lui si volta nella mia direzione. “Dolcezza, gonnellina? Ce l’avevo grazie a te, adesso non è rimasto niente. Goditi il mio niente”.


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