Titolo: Ernora la bambina vampiro
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Ero figlia di un re, di un grande conquistatore: Bijorn Ragnassonn. Un vichingo. Mio padre era bellissimo. Alto, biondo, imponente, un Dio in terra. Avevo circa dieci anni e lo avevo visto solo per brevi periodi, durante la mia vita.
Vivevo, assieme alla mia numerosa famiglia, in una grande casa dal perimetro rettangolare, calda e accogliente. La nostra abitazione era più lunga che larga, con il tetto ricoperto di paglia che toccava quasi terra, travi di legno a formare le pareti e a sostenere la struttura.
Mi piaceva riunirmi con i miei fratelli e le mie sorelle intorno al focolare, a scaldarmi e a mangiare. Ero una bambina tranquilla, piccola per la mia età, biondissima come mio padre. Eravamo felici. Io ero felice.
Quando nostro padre tornava da uno dei suoi viaggi, era una festa per tutti. Appena rientrava andava a sdraiarsi sull’ampio giaciglio e dormiva di un sonno profondo. Dopo si destava, rinvigorito, e mangiava con avidità. Poi, rinfrancato, spartiva tra i suoi uomini i bottini conquistati nelle missioni. L’ultima volta che partì era diretto al sud, disse. Non lo rividi mai più.
A.D. 2017 "In tutto il mio peregrinare per il mondo, ho conosciuto molti vampiri. E' stato naturale, per me, interessarmi alla loro nascita nell'immortalità. Il mio nome è Zaffiria di Tobermory e ho ricevuto il Dono Oscuro nel lontano 1781."Zaffiria, voce narrante di questi racconti, condurrà il lettore tra i sentimenti, le leggende e la paura che da sempre accompagnano i vampiri, svelando vicende dai risvolti più inaspettati.Sette storie diverse una dall'altra, ma tutte unite da una sola cosa: essere stati scelti dalle tenebre.
«Chi siete? E dove mi trovo?» domandai con un filo di voce, tastandomi la gola.
Toccai qualcosa di duro, vi passai sopra i polpastrelli. Sembravano crosticine.
Mi ero forse ferita?
«Sei sulla mia nave» mi disse in tono dolce.
Lo osservai: sembrava temermi, perché fece ancora due passi indietro, andando quasi a sbattere la schiena sulla parete.
Non resistetti. Grattai le ferite sul collo, tirando via le croste.
Fece male.
Bagnato.
Mi guardai la punta del dito medio: rosso.
Sangue.
Girai gli occhi sullo sconosciuto che aveva detto di chiamarsi Galen e lo vidi mutare: si ingigantì, divenne enorme, mi sovrastò.
Me lo trovai sopra.
«Ferma…» mugolò, «non farlo, non…» disse con voce roca, con gli occhi spalancati e una strana espressione in volto.
Spaventata dal suo tono di voce mi ritrassi, alzando la coperta e portandomela addosso, ma lui mi afferrò per le spalle, mi tirò su e, con un gesto veloce, avvicinò la sua bocca aperta al mio collo e affondò i denti nella mia carne.
Gridai.
Dolore.
Faceva male.
Mi sentii sollevare in aria, mi strinse e succhiò con avidità, a grandi boccate, mentre mi toglieva la vita goccia a goccia, e io scivolavo via.
Si staccò, la bocca rossa del mio sangue che gli colava sul mento, i denti lunghi, aguzzi e rosati.
Il suo volto. Lo misi a fuoco. Sembrava affrancato da ogni cosa. L’espressione di pura estasi gli lisciò la pelle, la rese porcellana e poi terracotta dipinta, gli occhi emisero un bagliore rosso, scintillio e lussuria. Mi sorrise.
Non vidi altro.
Abbassai le palpebre, mi sentivo troppo debole. Mi abbandonai.
Un freddo inatteso, come spire di serpente, mi attanagliò.
Le mani mi si intorpidirono, come i piedi, poi le gambe, la pancia, il viso, le ossa, le viscere.
L’anima.
Freddo.
Mi scossi, tremando senza volontà di farlo. Senza potermelo impedire.
Freddo. Gelo.
Avvertii il cuscino dietro la nuca, la coperta gettata addosso.
Recensione
Buongiorno e bentornati sul blog con la recensione di questa novella veramente corta! (80 pagine), la storia però fa parte di una raccolta di racconti sui vampiri, anche se io ho letto solo questa al momento. Questa novella parla di una bambina, resa immortale da un vampiro, che però dopo anni, vuole diventare adulta, perché non sopporta più il corpo di un tempo; Chiara Kikki Effe ci parla dei VERI VAMPIRI, quelli che uccidono umani per mangiare e restare in vita, quelli che dormono di giorno e vivono di notte perché se no la luce del sole li incenerisce, per non parlare del paletto al cuore, che li uccide. Ernora, come ho detto, diventa vampira fin da piccola, all'età di 10 anni, lo stesso giorno in cui, cercando legna per la famiglia, quando è ancora umana, perde la famiglia stessa, che è letteralmente uccisa dai vampiri stessi. A salvarla non è uno di quelli che hanno ucciso la sua famiglia, ma un altro che ne ha sentito la presenza.
Se avete il fegato e la voglia di leggerla, questa novella potrà piacervi, altrimenti LASCIATE PERDERE, NON SIA MAI CHE VI RITROVIATE IN BAGNO A VOMITARE... :D
Una storia cruda, pesante, come solo quelle dei veri vampiri possono essere.
Se avete il fegato e la voglia di leggerla, questa novella potrà piacervi, altrimenti LASCIATE PERDERE, NON SIA MAI CHE VI RITROVIATE IN BAGNO A VOMITARE... :D
Una storia cruda, pesante, come solo quelle dei veri vampiri possono essere.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
Luce <3
Cover bellissima... grazie per la recensione ;)
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