mercoledì 30 aprile 2025

Recensione tetralogia "Royal Ascot Scandals", Juls Way

 

Autrice: Juls Way

Titolo: Mr Holland non lo verrà mai a sapere

Genere: Historical romance - Regency Collection

Serie: Royal Ascot Scandals #1

Prezzo: e-book 3,99

Link d'acquisto: QUI


Serie Royal Ascot Scandals:

1)Mr Holland non lo verrà mai a sapere

2)?

3)?

4?



Trama

Londra, 1817.

Miss Amy Bellamy si è guadagnata la reputazione di astuta e talentuosa sensale del ton. Indipendente e determinata a non prendere marito, vive con entusiasmo la vita mondana, aiutando giovani debuttanti a trovare l’amore in un mercato matrimoniale spietato.

Ma quando la famiglia Holland le chiede di trasformare il loro erede inaspettato in un gentiluomo degno del bel mondo entro la Gold Cup di Ascot, Amy si trova davanti alla sua sfida più difficile: timido, impacciato e macchiato dal disonore familiare, Edwin Holland è infatti lontano anni luce dal modello

di eleganza richiesto per conquistare il cuore di una fanciulla. Con una scadenza così serrata, ogni lezione diventa cruciale: dall’etichetta al ballo, dal savoir faire alla conversazione, i due

si immergono in un mondo fatto di regole non scritte e aspettative altissime. Ma mentre Edwin impara a destreggiarsi nel complesso universo dell’aristocrazia, Amy scopre in lui un uomo brillante e appassionato, molto diverso da quello che aveva immaginato.

Tra fraintendimenti, sguardi rubati e sentimenti inattesi, entrambi si troveranno invischiati in un gioco pericoloso: quello dell’amore.


Edwin Holland si guardò attorno alla ricerca di lady Weston.

La scorse quasi subito, bionda e capricciosa nel suo elegantissimo abito bianco, nonostante il trambusto della folla che si accalcava per prendere posto prima dell’inizio delle corse. Quando anch’ella lo notò, sorrise e fece per raggiungerlo. Lui s’alzò in piedi per accoglierla, mentre la chaperon si accomodava una fila più indietro.

«Lady Weston, sono lieto che abbiate trovato un momento per incontrarmi» le disse, affabile.

«Non potevo di certo perdermi la Gold Cup» cinguettò lei, con gli occhi fissi sulla linea di partenza.

Era un giorno importante e lui avrebbe dovuto sentirsi nervoso: una delle giovani più ambite del ton sarebbe diventata presto sua sposa. Eppure, non era per nulla eccitato all’idea.

Anzi.

Era arrabbiato.

Furioso, se proprio doveva essere sincero con sé stesso. Il ginocchio destro gli tremava per il nervoso.

«Chi vincerà secondo voi, Mr Holland?» La voce di lady Weston lo riportò alla realtà.

«King Richard» rispose frettoloso. Era l’unico cavallo che conosceva, dopotutto.

«Un’ottima scelta, signore.»


Recensione

Con Mr Holland non lo verrà mai a saperesi aprono le danze della Stagione londinese del 1817, e Juls Way ci fa conoscere due personaggi molto singolari, protagonisti di una storia d’amore appassionante ma anche parecchio divertente.

Questo, infatti, è uno di quei romanzi che si legge con il sorriso sulle labbra e che lascia addosso piacevoli sensazioni di dolcezza e leggerezza.

Particolarmente interessanti sono le dinamiche che intercorrono tra Miss Amy Bellamy Mr. Edwin Hollan, futuro Barone Guilford.

Lei è una donna di ventisette anni compiuti, ancora nubile e che non ha nessuna intenzione di sposarsi. Lui è un medico che ha dovuto abbandonare la propria professione per adempiere agli obblighi imposti da un titolo nobiliare che non gli sarebbe spettato per diritto di successione, se solo suo fratello maggiore non avesse deciso di sposare un'attrice di teatro, facendo in modo che la famiglia lo diseredasse.

«È il caso che tu torni a casa, Edwin. Il buon nome della famiglia è nelle tue mani. Ed eccola lì, la trappola: il sangue, il nome. Al primo cenno di crisi, Edwin era tornato a Hatchlands Park. Non aveva saputo dire di no.»

Edwin non è per nulla capace di destreggiarsi nelle situazioni mondane. Men che meno ha un temperamento e una spavalderia che possano far dimenticare lo scandalo che ha colpito la sua famiglia.

Trovare una moglie e assumersi le responsabilità del suo casato non sembra un’impresa facile.

Per tale ragione, lady Marjorie, nonna di Edwin, ritiene possa essere una buona idea quella di richiedere l’intervento di Miss Amy Bellamy. Nonostante, quest’ultima non sia stata capace di trovare un marito per sé stessa, è risaputo quanto sia brava ed efficace nel combinare i matrimoni altrui. Una capacità che le ha dato modo di essere considerata meno zitella tra le zitelle, di continuare a frequentare i salotti delle famiglie più in vista e di ottenere l’approvazione e il rispetto che altrimenti nessuno le avrebbe riservato.

«“Avete una mente brillante, miss Bellamy. Se foste nata uomo avreste di certo scalato i ranghi dell’esercito.” “E invece sono la figlia zitella.”»

Del resto Amy è determinata a rimanere nubile piuttosto che accontentarsi di un marito che non sia in grado di rispettarla, amarla e ammirarla. Lei è bella e intelligente, non le sono certo mancati i pretendenti ma ha fatto in modo di non doversi mai trovare nella situazione di essere costretta ad accettare la proposta di uno di loro.

«Amy Bellamy adorava immaginare la vita amorosa altrui, non la sua. Quella non le interessava affatto. »

Quando lady Marjorie le chiede di aiutare il proprio nipote a trovare una fanciulla con cui fidanzarsi ufficialmente, Amy non si fa pregare molto prima di accettare ma a condizione che venga mantenuta una promessa: “Mr Holland non lo verrà mai a sapere” che i consigli, le lezioni di comportamento e di corteggiamento, che gli da non sono nati spontaneamente ma in seguito a un preciso accordo fatto con sua nonna.

Il fatto che Mr. Holland sia anche un caro amico di sir Basil Sinclair, cognato di Amy (in quanto marito di Violet, sorella maggiore di quest’ultima) risulta provvidenziale nel mantenimento di questo piccolo segreto. Le presentazioni ufficiali tra i due protagonisti, infatti, vengono fatte da lui senza che si renda necessario un intervento diretto della nonna di Edwin.

 «Quell’uomo avrebbe trovato la sua sposa entro la Royal Cup.»

Nonostante Amy sia sempre attratta dalla sfida di riuscire a formare coppie affiatate che possano aspirare a una felice vita coniugale, le appare chiaro, sin dal loro primo incontro, che quella in cui si è imbarcata è un’impresa di non poco conto. 

Prima di riuscire a trovare un giusto equilibrio tra i numerosi suggerimenti elargiti da Miss Bellamy e l’impegno di Mr Holland nel metterli in atto, si rende indispensabile investire del tempo e trovare qualche piccolo escamotage che favorisca l’incontro del futuro barone con la candidata che lui sembra prediligere.

Amy deve fare i conti con un uomo che non ha nessuna idea di quali siano gli atteggiamenti richiesti dall’etichetta. In mezzo alla gente Edwin sembra avere la capacità di scomparire. Non prende parola e manca di spirito di iniziativa, non sa come mostrarsi galante e tantomeno sa come attirare su di sé le attenzioni di una donna. 

« “L’unico scopo della conversazione» gli spiegò lei, “è compiacere le altre persone e, di conseguenza, essere considerato piacevole mentre parlate. Le regole di base sono quelle di sempre: non interrompere, ascoltare, parlare a turni, essere d’accordo.”»

Anche il suo abbigliamento, la sua postura e la sua gestualità sono totalmente inadatti a conquistare una certa rispettabilità e ottenere quel riscatto sociale che tanto giova alla famiglia Holland.

Le uniche occasioni in cui Amy ha potuto vedere un Edwin totalmente diverso dal solito è quando interagiscono tra di loro.

Con lei Mr. Holland perde quell’aria timida, introversa e smarrita che ha invece in qualsivoglia situazione mondana. 

Anche lo stesso Edwin si trova a riflettere: quando ha a che fare con Miss Bellamy non riesce a evitare di essere pungente e polemico. Lei fa emergere la parte di sé leggera e ironica. Non sa perché ma con quella donna si sente libero di essere sé stesso, non deve fingere e non si sente obbligato ad assolvere ad alcun dovere. 

Edwin, infatti, non avrebbe mai voluto rinunciare alla propria professione di medico né avrebbe scelto di sottoporsi alla tortura del ton e dell’etichetta.

Lui non aveva nessuna fretta di prendere moglie e non pensava minimamente di dover sostituire il fratello maggiore nell’acquisizione del titolo e nella gestione delle proprietà di famiglia. Affrontare tutto questo e sopportare le critiche e l’indifferenza da parte di suo padre e di sua nonna, rappresenta un fardello che non crede di riuscire a portare.

«Non faceva altro che domandarsi che cosa c’era di speciale in miss Bellamy. Era ormai una curiosità che lo stuzzicava in continuazione, senza dargli tregua e a cui sentiva che prima o poi avrebbe dovuto dare sfogo. »

Quando si trova in compagnia di Amy Bellamy, però, questa zavorra sembra pesargli meno. Ogni giorno che passa, lei diventa sempre di più un punto di riferimento. Certo non avrebbe potuto immaginare che, a un certo punto, avrebbe iniziato a considerarla, oltre che spigliata e intelligente, bella e attraente.

Ma, al contempo, anche Edwin comincia a suscitare in Amy delle sensazioni impreviste. Lei inizia a vederlo per quello che è: colto, innamorato della sua professione a cui ha dovuto rinunciare a causa di insensati obblighi familiari. Responsabilità che lo costringono, il più delle volte, a ingobbirsi e incupirsi. 

« Arthur era bello, intelligente, capace. Edwin, invece, era solo il figlio cadetto che si era trasferito per fare il medico, quasi rinnegando le proprie origini. Non era vero, ovviamente. Lui sapeva in cuor suo di essere brillante e arguto. Solo non lo era nello stesso modo in cui lo era Arthur. Loro non capivano. Non potevano. Per tutta la vita aveva desiderato unicamente realizzarsi lontano dal peso di quel perenne confronto. Tutto, »

Amy avverte dei veri e propri segnali di pericolo quando si rende conto che condividere gli stessi spazi con lui non la lascia più indifferente. I battiti del suo cuore subiscono una brusca accelerazione non appena egli è nei paraggi.

Più tempo passano insieme e più lei si dimentica di aver promesso a lady Marjorie di fare fidanzare ufficialmente il nipote entro la Gold Cup di Ascot; e lui non sembra più in grado di dare il giusto peso ai passi che sta compiendo verso un matrimonio che non desidera.

«Condividevano, lei ed Edwin, un destino molto simile: non erano i primogeniti a cui erano state dedicate cure e aspettative, avevano entrambi cercato di fuggire dal modello che avevano in casa. Arthur– da quanto ricordava– era stato il figlio ideale. Ideale come lo era stata Violet.»

Nel corso del tempo, ammettere i sentimenti che provano l’uno per l’altra diventa inevitabile. Un post scriptum segna l’inizio di qualcosa di spontaneo, bello e incontrollabile ma che la realtà dei fatti rende complicato e, forse, impossibile.

Edwin avrà il coraggio di andare contro ogni convenzione sociale e di far valere i propri desideri? Oppure dovrà piegarsi alle responsabilità che i propri familiari gli hanno addossato?

E Amy potrà mai rinunciare al proposito di non sposarsi? 

Tutto questo, e molto di più, potrete scoprirlo tra le pagine di Mr Holland non lo verrà mai a sapere.

Juls Way ha saputo dar vita a un Historical Romance ricco di ironia, sagacia e dialoghi elettrizzanti. 

Amy e Edwin sono due protagonisti difficili da dimenticare.

Lei è forte, determinata e capace di mettere al primo posto sé stessa e i propri desideri. Ma è anche poco incline a credere di meritare di essere la prima e unica scelta.

Lui è generoso e altruista ma prigioniero del suo stesso senso del dovere. Incatenato al volere dei propri familiari di cui ha da sempre cercato  di ottenere rispetto e approvazione.

Insieme sapranno elevarsi e migliorarsi.

Amy riconoscerà a sé stessa il diritto di amare e di essere amata.

Edwin imparerà a lottare per ciò che desidera e per cui vale la pena.

E io non posso fare altro che rimanere in attesa del secondo volume, sperando di non dover aspettare troppo, perché mi ha ricordato un po' Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, un po' Bridgerton di Julia Quinn che ho adorato.


La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3


«Perdonate la sfacciataggine con cui mi rivolgo a voi, mia signora, ma inizio a pensare che siate qui affinché io vi faccia da sensale.»

Quella frase fu musica per le sue orecchie.

«Amy Bellamy! Che termini sono questi?» la rimbeccò Eliza.

«Miss Bellamy, mi piace che siate così diretta. Le vostre alte conoscenze e il vostro acume sono ciò che più mi interessa.»

«Lady Marjorie, è vero che Amy, malgrado abbia rifuggito il matrimonio, abbia numerose amiche che potrebbe presentare a vostro nipote. Tuttavia, ritengo sconveniente che si mostri ancora disponibile a questo tipo di… incombenze» disse Eliza Bellamy in un vano tentativo di proteggere la virtù e l’immagine della figlia.

Fece una pausa per bere un sorso di tè, poi aggiunse: «Amy, sai bene che tuo padre non approverebbe.»

Miss Bellamy, però, non sembrava molto interessata alle parole materne. Marjorie intuì che la sua mente si era già attivata.

«Oh, maman! Non temete, sarò discreta, come sempre. Inoltre, le nostre famiglie sono legate da tempo. Non è giusto, forse, soccorrere un amico in difficoltà?»

Eliza sospirò. «Hai ragione, lady Guilford sa che è una persona a noi molto cara… tuttavia, immagino comprenda anche le mie di preoccupazioni, in quanto madre.»

«Vi prometto che sarà mia premura far sì che le regole del buon costume vengano sempre rispettate» le assicurò lady Marjorie. Tutti quegli scrupoli per una figlia zitella, non li capiva proprio.

«Allora è deciso!» chiosò Amy Bellamy, tutta sorridente. Si lisciò la gonna glicine e fece per alzarsi. «Se non c’è altro, mi accomiaterei, con vostro permesso.»

«Un’ultima questione, miss» la interruppe lady Marjorie. «Spero non mi troverete sfacciata, ma ho un piccolo favore da chiedervi.»

«Ditemi» rispose la giovane, compiacente.

«Sarebbe meglio che Edwin non venisse a conoscenza del nostro accordo. Sapete come sono gli uomini, tutta presunzione e fierezza che finisce in vanagloria.»

Miss Bellamy accennò una risatina. «Concordo, ma non temete: Mr Holland non lo verrà mai a sapere» le promise. A quel punto si levò in piedi. «Siamo d’accordo. Presentatemi vostro nipote, alla soirée. E, se tutto andrà come penso, il vostro Edwin avrà un fidanzamento ufficiale per la Gold Cup di Ascot.»

martedì 29 aprile 2025

Recensione "Sinful Wish", Sagara Lux

Autrice: Sagara Lux

Titolo: Sinful Wish

Prezzo: 15,90  e-book 2,99

Link d'acquisto: QUI



Trama

"𝘜𝘯 𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘷𝘰𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢. 𝘜𝘯𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢 𝘭’𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦.
𝘜𝘯 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘪𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘪𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘦 𝘱𝘦𝘤𝘤𝘢𝘮𝘪𝘯𝘰𝘴𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘳𝘰𝘷𝘪𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘮𝘣𝘪".
𝗔𝗿𝗿𝗼𝗴𝗮𝗻𝘁𝗲. 𝗦𝗽𝗶𝗲𝘁𝗮𝘁𝗼. 𝗣𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝘀𝗼.
Quando vuole qualcosa, Roman Walsh non conosce limiti, né regole. Un matrimonio d'interesse non è né il primo, né il peggiore dei compromessi che ha accettato. È certo di poterlo gestire nello stesso modo in cui ha gestito tutti gli ostacoli a cui si è trovato davanti: con inflessibilità e intransigenza.
Nella sua vita non c’è spazio per l’amore, né per le debolezze.
Solo per la vendetta.
Finché, una notte, una ragazza senza nome riesce ad aprire una crepa nel suo cuore.
Per il bene di entrambi, Roman sa che deve lasciarla andare e dimenticarsi per sempre di lei.
Ma è anche l’unica cosa che non può fare.
𝗔𝗹𝘁𝗿𝘂𝗶𝘀𝘁𝗮. 𝗔𝗽𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮. 𝗥𝗶𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲
Figlia di un politico in rapida ascesa, Raylee Burns crede nell’amore e nel “per sempre”.
Per anni, non ha fatto altro che seguire le regole e cercare di compiacere gli altri, finché suo padre non ha portato all’interno della loro famiglia l’unico uomo che non avrebbe più dovuto rivedere.
Roman Walsh, col suo fascino aggressivo e provocatorio, è tutto ciò da cui dovrebbe tenersi alla larga – e che non dovrebbe mai desiderare.
Non con quella intensità.
Non al punto di fare qualcosa che potrebbe rovinare la vita di entrambi.
Roman cerca vendetta.
Raylee vuole rivalsa.
Non potrebbero essere più diversi, né più sbagliati. Ma, soprattutto, non dovrebbero volersi, né cercarsi, perché Raylee non è soltanto l’unica persona in grado di eludere le difese di Roman, ma anche la sorella della sua futura sposa.

"Raylee era un fottuto casino. Ma era mia"

Recensione

Oggi vi parlo del nuovo romanzo di Sagara Lux, un libro autoconclusivo, che non c'entra con i suoi lavori precedenti. Seguo Sagara da un bel po' ormai, ho letto tutto quello che ha scritto, e mi mancava solo questo, quindi, già prima di iniziarlo ero certa che mi sarei trovata  una storia curata nei minimi dettagli, cosa che si è confermata a ogni riga letta.

Sinful wish è un libro che lascia il segno (come tutti quelli di Sagara e lei lo sa benissimo);  ho adorato ogni singolo dettaglio fin dalla prima pagina, soprattutto quando mi chiedevo: e adesso? Che succederà? Cos'ha in serbo l'autrice per questi due?  Più si legge e più sono chiari gli espedienti dell'autrice, diversi da quelli che, pensando a Sagara, vi verrebbero in mente. Non è un dark romance, seppur questo sia il primo genere a cui si pensa, sapendo come scrive Sagara. Roman è un protagonista che sfuma, che vorresti goderti pian piano. Pagina dopo pagina, strato dopo strato, quasi come una torta da gustare,  Roman emerge in tutta la sua bellezza, profondità, intelligenza. Non fermatevi alla prima impressione che avrete di lui, perché il ragazzo qui, riserva parecchie sorprese.

E Raylee... Raylee è semplicemente perfetta. Immaginate un quadrato che si vuole adattare al cerchio. Troppo esuberante, decisa, appariscente... è sempre stata troppo qualcosa, per suo padre e la cerchia politica nella quale ha deciso di appartenere. Cerca di adattarsi, di limare i suoi angoli, andando contro se stessa addirittura.

Non avevo bisogno di essere protetta dal mondo, 
ma di qualcuno che non avrebbe esitato a bruciarlo per me.


Roman e Raylee non sono destinati a stare insieme. La politica e la vendetta hanno la priorità su tutto: in questi due mondi, non esiste possibilità alcuna di seguire il cuore. Ma quel muscolo traditore c'è. Batte più forte, toglie ogni possibilità concreta di ragionare, ti mostra il fascino dell'irrazionalità e del proibito. Una cosa sbagliata che però, nonostante tutto, è così giusta da fare male.


Eravamo troppo diversi, troppo… sbagliati. 
Se mi fossi avvicinato a lei non l’avrei soltanto sporcata: 
avrei oscurato del tutto la sua luce.

"Sinful wish" racconta magistralmente tutto ciò. Sagara Lux ci immerge in una storia piena fino all'orlo di ombre, mostrandoci però anche la luce. In modo sagace, ci fa addentrare nella storia, lasciandoci tasselli di un puzzle sul cammino. Quando li hai raccolti tutti, scopri che compongono un'immagine diversa rispetto a quello che pensavi mentre li assemblavi. 
 
«Non tutti i desideri sono fatti per essere esauditi»
«So che è così, ma a volte è comunque bello credere in qualcosa, 
anche se sai che non succederà.»

Questa citazione racchiude in modo perfetto Roman, Raylee e tutti i personaggi che incontriamo durante la lettura, ma non solo. Non vi sembra che riguardi tutti noi? Quante volte siamo rassegnati?  Quante volte, davanti a quella candelina o con il naso all'insù per vedere una stella cadente, esprimiamo un desiderio sapendo già di chiedere troppo? Capita a tutti, è nel grande disegno della vita. Il più delle volte, i nostri sogni si scontrano contro l'ineluttabilità della realtà, è vero. Ma il segreto, come scritto da Sagara, sta nel continuare a coltivare la speranza. Non mollare mai. Continuare a credere che, prima o poi, quel desiderio espresso si realizzi e cambi la nostra vita. Proprio come per Raylee e Roman.


La mia valutazione



Alla prossima
Luce <3

Vi lascio una citazione libera e una card qui sotto


«Ci stai provando con me, Roman Walsh?» 

Giocai con l’accendino che mi era rimasto tra le mani. «Sei stata tu a sfidare il mio appetito.» 

«Mangiando il tuo arrosto?» 

Il mio sguardo scivolò senza alcuna incertezza lungo il suo corpo. «Sai di aver fatto di peggio.» 

Non sarebbe arrossita in quel modo, se non avesse capito a cosa alludevo. Se pensava che il buio della notte l’avrebbe salvata del mio sguardo, era in errore. Non appena si era voltata verso di me, le luci della casa le avevano illuminato il viso arrossato dal sole di quel pomeriggio – e a me avevano formicolato le mani. 




lunedì 28 aprile 2025

7 blog per 1 autore: Daniela Gatto

Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?


Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - BUONA LETTURA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO

Tutto sul romanzo
COVER + TRAMA + ESTRATTI
Raccontaci come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta.



La cover è stata scelta tra le proposte fatte dalla Literary Romance, la casa editrice. Mi ha colpita perché richiama immediatamente l’Egitto, luogo in cui è ambientato il romanzo, con i suoi colori caldi e le sabbie, i monumenti mozzafiato. C’è però anche un richiamo alla storia d’amore che fa da fil rouge alla trama.
L’idea per questa storia è nata in modo inaspettato, io faccio da giuria popolare a un concorso letterario locale. Tra i vari racconti da valutare ce n’era uno che parlava delle Aleksandrinke. Non ne avevo mai sentito parlare e quindi sono andata a fare qualche ricerca e quello che mi ha sorpresa è quante poche informazioni si riuscissero a trovare. È stato un colpo di fulmine.
Le Aleksandrinke sono la testimonianza di una delle prime emigrazioni al femminile, che partivano soprattutto dalla Slovenia e dal goriziano verso l’Egitto in un periodo in cui Alessandria d’Egitto, soprattutto, ma anche Il Cairo erano attraversate da un periodo di grande benessere economico grazie alla costruzione del Canale di Suez.  
Allega un estratto card e la cover del romanzo

Trama: 
Gorizia 1968. Sara, ormai anziana, siede accanto alla finestra e ripensa al suo passato, ai momenti che hanno definito la sua vita.
Moraro, 1909. Sara ha undici anni quando si reca a Gorizia con la madre e la nonna. Durante una visita, sente pronunciare con disprezzo una parola sconosciuta: Aleksandrinka. Nonostante la curiosità, nessuno le spiega il significato di quel termine.
Negli anni seguenti, Sara cresce in un mondo scosso da grandi cambiamenti. Durante una festa di paese, balla con Giuseppe, un giovane che diventa presto il suo grande amore. Quando scoppia la Prima guerra mondiale, i due si sposano. Sara è incinta, ma non riesce a rivelare la notizia a Giuseppe che muore in battaglia. Distrutta, giura che farà di tutto per proteggere il figlio che porta in grembo. È allora che la parola Aleksandrinka torna nella sua vita, questa volta come una possibilità. Scopre che si riferisce alle donne che emigrano in Egitto per lavorare come governanti, balie o domestiche, guadagnando abbastanza denaro per dare una vita dignitosa alle loro famiglie. Tornata a Gorizia, chiede aiuto a una delle Aleksandrinke viste anni prima. La donna le offre un lavoro come balia da latte, ma a un prezzo altissimo: Sara dovrà lasciare il suo neonato alle cure di altri per accudire il figlio di una famiglia francese al Cairo. Con il cuore spezzato ma determinata a garantire un futuro migliore al suo bambino, accetta. Pochi giorni dopo il parto, si imbarca a Trieste con destinazione Egitto, iniziando un viaggio che cambierà per sempre il suo destino.

QUARTA DI COPERTINA
Gorizia, 1968. Sara, ormai anziana, siede accanto alla finestra e ripensa al suo passato, ai momenti che hanno definito la sua vita.
Moraro, 1909. Sara ha undici anni quando si reca a Gorizia con la madre e la nonna. Durante una visita, sente pronunciare con disprezzo una parola sconosciuta: Aleksandrinka. Nonostante la curiosità, nessuno le spiega il significato di quel termine.
Negli anni seguenti, Sara cresce in un mondo scosso da grandi cambiamenti. Durante una festa di paese, balla con Giuseppe, un giovane che diventa presto il suo grande amore. Quando scoppia la Prima guerra mondiale, i due si sposano. Sara è incinta, ma non riesce a rivelare la notizia a Giuseppe che muore in battaglia. Distrutta, giura che farà di tutto per proteggere il figlio che porta in grembo.
È allora che la parola Aleksandrinkatorna nella sua vita, questa volta come una possibilità. Scopre che si riferisce alle donne che emigrano in Egitto per lavorare come governanti, balie o domestiche, guadagnando abbastanza denaro per dare una vita dignitosa alle loro famiglie. Tornata a Gorizia, chiede aiuto a una delle Aleksandrinke viste anni prima. La donna le offre un lavoro come balia da latte, ma a un prezzo altissimo: Sara dovrà lasciare il suo neonato alle cure di altri per accudire il figlio di una famiglia francese al Cairo. Con il cuore spezzato ma determinata a garantire un futuro migliore al suo bambino, accetta. Pochi giorni dopo il parto, si imbarca a Trieste con destinazione Egitto, iniziando un viaggio che cambierà per sempre il suo destino.



domenica 27 aprile 2025

Recensione trilogia "Il re delle volpi", Fiore Manni

 


Autrice: Fiore Manni

Titolo: Il re delle volpi

Prezzo: cartaceo 16,62  e-book 4,99

Link d'acquisto: QUI


Trilogia Il re delle volpi:

1)Il re delle volpi

2)Il tempo delle volpi

3)?


«Non credo che sia una buona idea» provò a dire Marian.


Trama

Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Marian ha ben poco da festeggiare: la madre l'ha promessa in sposa al detestabile Carl Lawrence, e a lei non resta che ubbidire. È proprio nella residenza di campagna del futuro marito che la ragazza incontra una volpe nascosta in un cespuglio. Incredibile ma vero, la volpe le parla. Si chiama Macbeth, e la fa una promessa: se Marian lo aiuterà a tornare a Faerie, il Re delle Volpi in cambio esaudirà qualsiasi suo desiderio. Marian, che per tutta la vita non ha fatto altro che subire le decisioni altrui, non ha dubbi. Questa è l'occasione che ha sempre sognato per rivendicare la sua libertà! Appena varcato il passaggio tra l'Altrove e il mondo di Faerie, però, scopre di essersi cacciata in un mare di guai e che Aleister, il Re delle Volpi, non è esattamente come se lo era immaginato. In compagnia del viziatissimo (ma affascinante) re, Marian dovrà sfuggire a fate vendicative, introdursi nel labirinto sotterraneo dei nani, difendersi da frotte di goblin e da mostri feroci. Ma soprattutto, per la prima volta, dovrà imparare a far sentire la propria voce. Una storia di magia, amore e crescita personale, che ci riporta alle atmosfere dei romanzi di Jane Austen e di Diana Wynne Jones.


L’idea che Marian potesse un giorno rimanere zitella tormentava la signora Crawford da moltissimo tempo. […] Una volta in carrozza sulla via del ritorno, mentre Margaret ed Elizabeth [sorelle di Marian] cicalecciavano in preda all’eccitazione facendo a gara su chi avesse ricevuto più inviti, la signora Crawford ebbe una rivelazione: Marian era inequivocabilmente scialba e insipida, come una minestra con troppa acqua e poco sale.


Recensione

Siamo  nell’anno 1899, in Inghilterra, e la signora Crawford ha una figlia da maritare. Marian, da poco diciottenne, è una ragazza grigia e anonima, che non ha la minima voglia di prendere marito. Eppure per lei sembra tutto già perfettamente architettato. Vittima di un matrimonio combinato con un certo Carl Lawrence, Marian e la sua famiglia partiranno alla volta della villa in campagna dei Lawrence per assistere al primo incontro tra i due promessi sposi. Proprio in quella tenuta circondata dal verde, durante una fuga nel bosco, Marian si imbatterà in una volpe parlante di nome Macbeth. L’incontro, a dir poco in credibile, si rivelerà per Marian l’occasione perfetta per escogitare una via d’uscita: infatti, le racconta Macbeth, se lei lo aiuterà a ritrovare la strada di casa sarà ricompensata dal suo padrone, il Re delle Volpi, il quale esaudirà ogni suo desiderio! 

Peccato che “casa” per Macbeth significhi Faerie, un mondo magico popolato da creature 

pericolose che sembrano essere uscite direttamente dai racconti folklorici inglesi. Dopo 

aver affrontato mille peripezie, Marian finalmente si imbatterà nel famigerato Re delle Volpi, che in

 realtà non è altro che un ragazzo affascinante, viziato e tremendamente cocciuto di nome 

Aleister. Insieme, Marian, Macbeth e Aleister dovranno affrontare una missione 

molto pericolosa, la cui riuscita avrà conseguenze di vita o di morte sull’intero mondo umano. Peccato che, tra uno scontro e una fuga rocambolesca, Marian si ritroverà ad affrontare 

un’altra avventura altrettanto terrificante: i propri sentimenti.  

“Se il Negromante fosse riuscito nel suo intento, cosa sarebbe accaduto a loro e a tutti gli 

abitanti di Faerie e dell’Altrove? Marian non era in grado di darsi una risposta, ma avrebbe

 messo sotto torchio Aleister. Lo osservò mentre dormiva, indugiando sul suo viso. 

Aveva la ciglia ridicolmente lunghe, ed era bello come solo una creatura magica poteva essere. 

Era un egocentrico senza speranza, un re giovane e viziato con un’altissima 

opinione di sé, e Marian se ne stava innamorando.”

Il Re delle Volpi è un libro che mi ha lasciato delle sensazioni a dir poco piacevoli. 

Con il suo stile di scrittura asciutto ed estremamente visivo, Fiore Manni 

ci prende per mano e ci accompagna in un’avventura degna di un high fantasy… 

ma come se ad indossare spada e armatura fosse la stessa Jane Austen! L’elegante e 

severa ambientazione edoardiana si scontra con quella rocambolesca e adrenalinica del  

mondo di Faerie, una dimensione magica che regalerà al lettore tutti gli elementi tipici 

della letteratura fantastica più classica: goblin imbroglioni che si divertono a fare dispetti; 

fate che ingannano gli umani e scambiano changeling nelle culle; nani che abitano profonde 

miniere, avidi di pietre preziose; maghi dai poteri incredibili che si scontrano a suon di incantesimi. 

All’interno del romanzo è facilissimo capire quanto la sua autrice sia a sua volta appassionatissima di letteratura fantastica. Lo si percepisce grazie alla miriade di citazioni che costellano le pagine del suo romanzo, che per i più attenti conoscitori del genere non sarà difficile riconoscere.

Insomma, Il Re delle Volpi è un romanzo che conquisterà chi, come Marian, considera i libri una vera e propria linfa vitale. Fiore Manni intreccia tutti questi elementi con grande eleganza e padronanza della materia, senza risultare stucchevole e senza darci l’idea di aver “scopiazzato” in giro. Questo pericoloso rischio viene aggirato grazie ad una storia originale di fondo molto solida, la quale è il vero e proprio fulcro del romanzo.

In generale sono rimasta molto soddisfatta da questa storia, ma tra i punti forti di Il Re delle Volpi spiccano questi due: la relazione tra Marian e Aleister e il villain della storia, il Negromante. Marian e Aleister sono due personaggi che affiancati funzionano meravigliosamente: il loro rapporto si basa sullo scherzo e sulla diversità. Infatti, essendo personaggi opposti (anche se qualcosa di importante in comune la hanno), vanno a ricreare quelle spassosissime dinamiche di rintuzzo in cui Aleister è capace di far uscire di testa Marian in ogni pagina e Marian è pronta a rimproverare il giovane re ogni tre per due. I loro litigi sono spassosissimi e vengono inquadrati in modo tale che non siano mai fini a se stessi: proprio questo costante confronto tra i due permetterà alla timida Marian di diventare più forte e sicura di sé e all’arrogante Aleister di mettersi in dubbio e affrontare le proprie responsabilità. Insomma, sarete certamente soddisfatti da due archi narrativi ben strutturati che portano all’effettiva maturazione dei personaggi, come dovrebbe essere in qualsiasi buon libro e com’è fondamentale che accada in un romanzo di formazione. 

"Non puoi chiudere la porta al mondo e lasciare fuori tutto. Hai delle persone che si preoccupano per te. Hai dei sudditi di cui prenderti cura. Aleister, sei un re… Non puoi continuare a interessarti solo di te stesso" disse Marian, sentendo le guance andarle a fuoco e le mani che iniziavano a tremare.

"E cosa mi dici di te?"

"Io non mi tiro indietro davanti alle responsabilità" rispose Marian accalorandosi.

"Davvero? Non sei forse scappata da casa perché non ti volevi sposare? Che fine hanno fatto le tue responsabilità verso i tuoi genitori e il tuo fidanzato?"

Altro personaggio che vi regalerà grandi soddisfazioni è il villain della storia, Feardorcha, il Negromante. Misterioso, pericoloso e sfaccettato, si tratta di un “cattivo” che corregge la usuale superficialità degli antagonisti più classici. Nonostante Il Re delle Volpi sia un romanzo destinato ad un pubblico di giovanissimi, Feardorcha è capace di mettere i brividi anche ai più grandi grazie alle sue maniere affascinanti e allo stesso tempo crudeli. Ho apprezzato molto leggere di un personaggio realmente spaventoso, che durante tutti gli scontri con i nostri eroi mi ha fatto dubitare sull’effettivo successo del bene contro il male. Si tratta di uno di quei personaggi che ti fa continuamente chiedere: “e adesso come si metteranno in salvo? Come riusciranno a sconfiggerlo?”. Pieno di assi nella manica, sempre un passo avanti a tutti, Feardorcha è un mago oscuro degno dei grandi antagonisti del fantastico. Spero che nel prossimo libro (perché, a quanto pare, Fiore Manni sta lavorando ad un sequel) riusciremo ad approfondirlo ancora di più.

Sono un'amante delle fiabe, delle ambientazioni magiche e delle atmosfere fairycore, ma ci ho messo un po' a iniziare Il Re delle Volpi, perché ho dato la precedenza ad altro. Sicuramente l’idea di Fiore Manni è stata quella di scrivere un romanzo per giovanissimi e teenager, diciamo tra i 12 e i 18 anni. Quindi se vi aspettate un romanzo con forti tinte dark, svisceramento psicologico, linguaggio forbito e complesso o spicy… temo che rimarrete delusi. Ma se invece siete alla ricerca di un libro spensierato, avventuroso, in vero e proprio stile fiabesco, con una scrittura dinamica e trascinante e dei personaggi spassosi, allora Il Re delle Volpi potrebbe esaudire il vostro desiderio. Insomma, per apprezzare questo romanzo bisogna un po’ scavare nel nostro Io alla ricerca della versione più fanciullesca di noi, quella abituata a credere nelle fate e innamorata della magia. Personalmente, si tratta di un lato di me che rispolvero sempre molto volentieri e che mi regala ogni volta emozioni incredibili.


La mia valutazione


"Perché sei dovuto fuggire da palazzo?"

Macbeth si grattò pigramente un orecchio con la zampa posteriore.
«Veramente non ne ho idea. […]»

«Bene, e adesso che si fa?» chiese impaziente Marian.
Macbeth, sovrappensiero, provò a leccarsi la zampa fasciata.
«Come prima cosa dobbiamo trovare del cibo. Non mangio da ieri e sto morendo di fame. […]»

«Questa medicina puzza…» disse la volpe poco convinta mentre si annusava la fasciatura nuova.

Macbeth le zampettò attorno, annusando l’aria.
«Non ne sono sicuro» ammise dubbioso.
«In che senso non ne sei sicuro?»
La volpe si sgrullò via l’acqua dalla pelliccia.


*-* *-* *-*


Autrice: Fiore Manni

Titolo: Il tempo delle volpi

Prezzo: cartaceo 17,10  e-book 9,99

Link d'acquisto: QUI



Trilogia Il re delle volpi:

1)Il re delle volpi

2)Il tempo delle volpi

3)?


"Potresti aiutarmi a tornare a casa? [...] 
Devo tornare al palazzo del Re delle Volpi, ma si tratta di un viaggio troppo difficile da intraprendere da solo. Per me potrebbe rivelarsi davvero arduo, ma con te... sono sicuro che ce la caveremo benissimo insieme."

Trama

La vita di Marian è profondamente cambiata. Ora che Aleister è al suo fianco, non c'è prova che non si senta in grado di affrontare, compreso il fatidico pranzo di Natale in cui il suo fidanzato verrà ufficialmente presentato in famiglia. Decisa a contenere le domande indiscrete di sorelle e cognati come farebbe di fronte a un'orda di hobgoblin all'assalto, sa che l'ostacolo vero sono in realtà i suoi genitori: non le permetteranno mai di trasferirsi a vivere con Aleister prima del matrimonio. A meno che a convincerli non sia lui, il carismatico e brillante Re delle Volpi, dotato di armi di persuasione magiche capaci di far breccia nelle difese più ostinate. Ma proprio quando la strada verso la loro vita insieme sembra spianata, tutto precipita. Marian viene colpita da un nemico oscuro e potente mentre sta per raggiungere Faerie. Un Re delle Volpi ombra inizia a seminare panico e distruzione tra i Sidhe. Come se non bastasse, l'unico in grado di fare luce su questi misteri è il Negromante, rinchiuso in una cella inespugnabile. Pur di salvare l'unica persona per cui valga la pena vivere, Aleister però è disposto a tutto, persino a stringere un patto con il suo vecchio nemico, in una lotta contro il tempo che lo porterà alle sorgenti della magia del sangue e dei suoi inconfessabili segreti.


"Voleva vivere ancora mille avventure prima di fermarsi e sposarsi."


Recensione

Quando ho letto  "Il Re delle Volpi" avevo solo voglia di inseguire una piccola volpe parlante in un un regno fatato, un po' come Alice con il Bianconiglio. Avevo bisogno di un mondo che fosse al contempo magico, di conforto ma entusiasmante, proprio come Faerie. Sarò anche fuori tempo come età, visto che il target è per adolescenti (e io sono ben oltre), ma del resto: quando mai leggere ha un limite d'età???

Il libro, in ordine, mi ha fatta ridere, preoccupare, urlare, piangere e disperare, come capita spesso quando le storie sono interessanti.
In generale ho davvero apprezzato il tono più adulto della storia e mi emoziona pensare a tutti quei ragazzi che cresceranno con questi libri. 
Penso che Marian sia un meraviglioso personaggio femminile: è coraggiosa, intelligente, curiosa e sensibile. In questo volume in particolare ci mostra un nuovo aspetto di sé, più maturo e riflessivo: ora che ha conosciuto l'amore, sente tutte le responsabilità e le paure che ne derivano e cerca di comprendere quali siano i suoi sentimenti al riguardo e come gestire queste nuove emozioni. 

"Marian trovava quella sensazione piacevole ma allo stesso tempo insopportabile. Si era bastata per tutti quegli anni, com'era possibile aver così disperatamente bisogno di qualcun altro adesso?"

Ho apprezzato anche la sua decisione di rimandare il matrimonio per godersi quante più avventure possibili prima. 

"Voleva vivere ancora mille avventure prima di fermarsi e sposarsi."

Questo secondo libro comunque si concentra molto di più su Aleister e si percepisce, procedendo con la lettura, un inaspettato cambiamento da parte del sovrano più vanitoso di Faerie, nonostante lui cerchi di nasconderlo col suo fare altezzoso e ironico. So che presto sarà un ottimo re. Mi è piaciuto moltissimo il trio che si è formato per salvare Marian (Ofelia è incredibile e ho rivalutato Feardorcha, in cui ripongo tanta fiducia per il futuro) e non vedo l'ora di rincontrarlo nel prossimo volume!


La mia valutazione


Alla prossima
Luce <3