sabato 13 aprile 2024

Recensione "La regina degli scacchi", Walter Trevis

 


Autore: Walter Trevis

Titolo: La regina degli scacchi

Prezzo: 13,30  e-book 7,99

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Esiste tutto un mondo in quelle sessantaquattro case. Mi sento… sicura, lì. Posso controllarlo, posso dominarlo. Ed è prevedibile. So che se mi faccio male è solo colpa mia.

Trama

Finita in orfanotrofio all'età di otto anni, Beth Harmon sembra destinata a una vita grigia come le sottane che è costretta a indossare. Ma scopre presto due vie di fuga: le pillole verdi, distribuite a lei e alle altre ragazzine dell'orfanotrofio, e gli scacchi. Il suo talento prodigioso è subito lampante; una nuova famiglia e tornei sempre più glamour e avvincenti le permettono di intravedere una nuova vita. Se solo riuscisse a resistere alla tentazione di autodistruggersi... Perdere, vincere, cedere, resistere: imparare, grazie al gioco più solitario che ci sia, a chiedere aiuto, e a lasciarselo dare.


Qualcosa nella sua vita era stato risolto: conosceva i pezzi degli scacchi, sapeva come si muovevano e si catturavano, e sapeva come far rilassare lo stomaco e le articolazioni, delle braccia e delle gambe, con le pillole che le dava l’orfanotrofio.

Recensione

Oggi vi parlo de "La regina degli scacchi"; trovate QUI la recensione della miniserie Netflix.

La regina degli scacchi è un romanzo di formazione scritto da Walter Tevis nel 1938. Il titolo originale cioè “The queens gambit” è il nome di una famosa apertura negli scacchi, ovvero il gambetto.

Il romanzo è tratto da una storia vera e parla della giovane Beth Harmon che rimane orfana da bambina e nell’orfanotrofio in cui cresce scopre per caso il gioco degli scacchi che diventa per lei un modo di scappare dalla realtà, dal fatto di essere orfana. Il romanzo segue anche la crescita della protagonista sia come donna che come scacchista e la sua lotta fin da piccolissima con la dipendenza, tema ricorrente nelle opere di Walter Tevis. Nel libro è molto importante anche il tema della solitudine poiché Beth cresce quasi completamente sola.



Ho trovato questo romanzo veramente bello e soprattutto molto interessante. I temi trattati sono pesanti, ma l’autore riesce a trattarli con leggerezza rendendo il libro facile da leggere. Parlando di un interesse così poco comune come gli scacchi è difficile far interessare un pubblico che non è già appassionato all’argomento. L’autore, però, ci è riuscito perfettamente e nonostante io non abbia mai giocato scacchi non l’ho trovato né difficile da capire né noioso.

L’autore tratta il tema della solitudine con una grande sensibilità e rende facile immedesimarsi nella protagonista nonostante la sua storia sia così lontana da noi. È interessante anche la rappresentazione delle difficoltà di una donna ad affermarsi in un settore quasi completamente maschile come  quello degli scacchi. 


Questo libro è molto bello anche per come aiuta a capire dei temi così lontani da noi e per come permette di immedesimarsi nella protagonista nonostante sia vissuta negli anni ’40. Lo consiglierei a tutti a prescindere dall’età perché credo possa aiutare a capire meglio la solitudine, la pressione della competizione e altri temi molto interessanti.


La mia valutazione


Alla prossima
Luce <3




E cosa c’entrava essere una donna? Lei era la migliore di tutti i giocatori d’America. Si ricordó della giornalista di «Life» e delle sue domande sull’essere una donna in un mondo di uomini. Al diavolo quella cretina: non sarebbe più stato un mondo di uomini, dopo di lei.

3 commenti:

  1. Il romanzo è piaciuto moltissimo anche a me, la serie non l'ho vista ma spero sia bella.
    Hai letto, sempre di Tevis, L'uomo che cadde sulla Terra? C'è anche il film con David Bowie, è stupendo.
    Baci.

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