sabato 29 aprile 2023

Recensione saga "Poldark", Winston Graham

 

Autore: Winston Graham

Titolo: I quattro cigni

Saga: Poldark #6

Prezzo: 12,35 e-book 3,99

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Saga Poldark:

1)Ross Poldark

2)Demelza

3)Jeremy Poldark

4)Warleggan

5)La luna nera

6)I quattro cigni

7)La furia della marea

8)Lo straniero venuto dal mare

9)La danza del mulino

10)La coppa dell'amore

11)Una lama nel cuore

12)Bella Poldark


"Le donne sono come i cigni, creature aggraziate, bianche, imprevedibili, gentili, feroci, fedeli o infedeli, leali o traditrici."

Trama

Cornovaglia, 1795-1797. Mentre i venti della Rivoluzione francese continuano a soffiare in Europa, dove comincia a brillare la stella del generale Bonaparte, Ross Poldark – riacquistati finalmente la prosperità economica e il rispetto dei suoi concittadini – si trova a dover combattere una nuova battaglia, che vede coinvolte le donne della sua vita. Tutte e quattro – i quattro cigni – sono scosse da crisi profonde: Demelza, la moglie amata e tradita, per la prima volta si sente attratta da un altro uomo, un giovane ufficiale di Marina salvato in Francia dallo stesso Ross; Elizabeth, l’antica fiamma andata in sposa a Warleggan, deve tenere a bada la distruttiva gelosia del marito; Caroline vede messo a dura prova il suo matrimonio con Dwight, così diverso da lei per carattere; e l’infelice Morwenna, ora incinta, non sa più come sopportare le violenze dello sposo, il reverendo Osborne Whitworth. La passione, la lealtà, la vendetta: sono questi i sentimenti che muovono le azioni dei personaggi, costretti ad affrontare le conseguenze delle loro scelte passate e presenti.
Con questo nuovo episodio, che ancora una volta tiene il lettore con il fiato sospeso, continua la saga di Poldark.


Se mi dicessero che Morwenna è morta e sapessi che non la rivedrei più, tutto sarebbe ancora più duro, ma potrei affrontarlo. Altri hanno perso le persone amate...ma quello che non posso sopportare e che mai sopporterò è che l'abbiano sposata con quell'uomo! Beh so che a lei non piace...Sam, so che non può sopportarlo. Questo è cristiano? È opera dello Spirito Santo? Gesù non ha mai ordinato che un uomo e una donna si uniscano e si fondano in una sola carne quando la carne della donna si ammala appena l'uomo la tocca. È scritto nella Bibbia? Dove dice questo nella Bibbia? Dimmi, dove compare l'amore, la compassione e il perdono di Dio?


Recensione

Tra tutti i volumi letti finora di Winston Graham, che compongono la lunga saga dedicata alla famiglia Poldark, I Quattro Cigni, titolo che allude alle quattro figure femminili centrali nella storia, ovvero Demelza, Elizabeth, Caroline e Morwenna,  è stato quello più doloroso da leggere per varie ragioni e qualcuno direbbe che l'atmosfera cupa delle vicende (in modo particolare quelle che coinvolgono la povera Morwenna) sono tali da gravare sul lettore senza quel lieve umorismo che riusciva a risollevare sempre il tono generale. Mi sono mancate le risate, in modo particolare quelle tra Ross e Demelza che rendevano speciale il loro rapporto, e il mio problema in generale coinvolge proprio questa coppia. 

I Quattro Cigni è anche il seguito di La Luna Nera dove avevamo praticamente tutti gli elementi: romanticismo e tragedia, azione e trionfo dell'amore. I Quattro Cigni invece ci trascina nel racconto spesso infelice del dopo "e vissero felici e contenti", ma è inutile girarci intorno. Il problema principale è stato l'allontanamento emotivo di Demelza da Ross. Lei era la mia eroina (e in un certo senso continua ad esserlo), ma tutta la sua storia incentrata sull'iinfatuazione per il fascinoso Hugh Armintage, lascia molto a desiderare. Per fortuna ce ne libereremo nel finale e chiedo venia a quelli che reputano il mio un commento insensibile, ma è un personaggio che ho ritenuto inutile. La verità è che al fronte di una storia reale come quella con Ross, fatta di alti e bassi, ma anche di un sentimento sincero, il racconto di questo soldato, salvato dal carcere dallo stesso marito, che senza un briciolo d'onore finisce per corteggiare la moglie del suo salvatore a colpi di poesie e di assedio l'ho trovato piuttosto fastidioso da leggere e soprattutto da capire.

Certo, ad onor del vero bisogna ammettere che Demelza non è mai stata corteggiata in questo modo, assediata da un uomo che la vede così al di sopra. Anche Ross in realtà, pur amandola ed apprezzandola, l'ha sempre vista alla luce cruda del giorno, ben lontano da quell'idealismo infatuato e lunare con cui il suo cuore ha sempre ricordato la bella Elizabeth. Demelza è la quotidianità, lontano dalla favola. Hugh invece la seduce innalzandola ad una creatura che esiste solo nella fantasia dell'aristocratico e che se può apparire romantico, di fatto risulta solo un'illusione.

Un altro problema è che Ross, come al solito, da tutto per scontato e solo sul finale, quando troverà nella giacca della moglie una delle poesie di Armitage, si renderà conto che il coinvolgimento di Demelza per quell'uomo è stato molto di più che una confusione emotiva passeggera. Lui infatti sembra come al solito perso dietro a mille altri problemi: la sua guerra personale con George Werlaggon, la sua debolezza (mai curata) per Elizabeth, basti pensare al loro incontro nel cimitero e alla fatica che farà per trovare il coraggio di raccontarlo alla moglie (che era nel frattempo venuta a saperlo da Jud nel modo peggiore, travisando il tutto).

In realtà il racconto del loro matrimonio è quello di un grande affetto, pieno però di molte imperfezioni. Il finale in qualche modo li riavvicina, soprattutto alla luce del fatto che Hugh Armitage esce definitivamente di scena, ma il peso di questo distacco si fa sentire durante tutto il volume e ho la sensazione che sarà visibile anche nel prossimo, La furia della marea.

Se Demelza è preda di turbamenti che scuotono la sua relazione con Ross, Elizabeth affronta il suo dilemma con George, alla luce della famosa maledizione di Agatha, che aveva aperto uno squarcio nel loro matrimonio. La domanda che come un tarlo divora l'animo di George, portando il suo rapporto con la donna desiderata da sempre sull'orlo del baratro, è se Valentine è suo figlio o, orrore di tutti gli orrori, dell'uomo che odia più di tutti, ovvero Ross. Elizabeth, che sicuramente non è tra le figure femminile che più amo in questa storia, non sa come affrontare la cosa e quando incontra Ross, ovviamente invece di tacere, finisce per riversare su di lui anche questo possibile segreto. Bisogna però ammettere che neanche lei sa se il bambino è figlio di lui o del marito, o almeno così dice al suo vecchio amore, anche se il matrimonio era stato rimandato di un mese e una donna sposata e con prole avrebbe dovuto avere anche un piccolo sentore.

Anche se spesso il nostro eroe in questo libro mi ha lasciato con dei dubbi, alla fine non abbocca e le suggerisce di mentire al marito, cercando di convincerlo in tutti i modi. L'idea che un suo possibile figlio abbia il cognome dei Warleggan e ne diventi l'erede inorridisce talmente Ross che rimuove dal suo animo questa possibilità. Ed Elizabeth, in una scena cruciale, finirà per affrontare George e giocarsi il tutto per tutto per cercare di salvare il suo matrimonio.

Caroline è il terzo cigno della storia, anche se la sua presenza è più marginale delle altre. La vediamo sposa di Dwight che con fatica cerca di riprendersi dalle ferite di guerra. Il loro è un matrimonio dove due mondi così diversi cercano di trovare un modo per comunicare e coesistere ed in qualche modo ci riescono in quanto l'amore che nutrono l'uno per l'altra è forte al punto tale da rischiare tutto pur di vivere accanto alla persona amata. La loro storia è l'unica in qualche modo coronata dalla gioia e premiata con l'annuncio che una nuova vita sta germogliando nella nostra peculiare Caroline.

Lasciare per ultima Morwenna, è voluto, sappiatelo: il quarto cigno a cui allude Ross, o il cigno ferito, come riflette pensieroso in una delle scene finali del romanzo. A lei tocca la parte più dolorosa e drammatica, di cui incolpo per intero la cugina di lei, Elizabeth, nonostante quest'ultima si renda conto che il matrimonio della cugina non ha nulla di simile al suo con Francis. Il problema di Morwenna è che, nonostante il suo cuore ancora spasimi, anche se a distanza, per Drake, si è ritrovata legata ad un uomo disgustoso come Osborne. Tutti i suoi ragionamenti sui suoi bisogni, su quanto si merita, su Rowella, la sorellina di Morwenna, sono stati alquanto duri da digerire perché Graham conduce il lettore nell'animo gretto di un personaggio che si odia con furore e facilità, soprattutto alla luce di quello che succede a Morwenna.

Quest'ultima è sottoposta a violenze fisiche quotidiane, costretta a sopportare un marito che si arroga il diritto di fare di lei quello che più gli piace e quando Dwight interverrà per porvi un freno, dichiarando che la donna, dopo il parto, ha bisogno di essere lasciata ancora in pace, l'uomo pensa bene di rivolgere le sue attenzioni alla sorella quindicenne di Morwenna. La ragazzina è un altro personaggio negativo che ruota intorno alla nostra protagonista: pur essendo così giovane, decide di utilizzare l'attrazione del cognato per ottenere tutto quello che vuole, giungendo perfino a ricattarlo pur di sistemarsi come lei desidera. La concentrazione di soli personaggi negativi intorno a Morwenna, mentre vediamo Drake cercare faticosamente di costruirsi una vita, anche se solitaria, una professione e di affrontare il dolore della perdita, toglie il respiro e ci lascia senza speranze.

Sul finale per fortuna, Morwenna riuscirà a trovare il modo per ribellarsi al marito, accecata dal disgusto provato per l'uomo, dopo aver scoperto la storia con la sorella, ma in questa sua tranquillità ritrovata c'è troppa solitudine per poter trovare un po' di pace, soprattutto alla luce del fatto che il vero amore, quello con Drake, sembra essere ufficialmente naufragato e perso.

In questo sesto romanzo, con cui arriviamo a metà, c'è molto più buio che luce. Pur ritrovando le solite qualità narrative di Graham, mi è mancata la speranza che gli altri volumi mi offrivano. Punti positivi ci sono, come Drake che, novello Ross, cerca di ricostruire la sua vita dopo che ha perso anche l'amore, e Sam che si riscatta rispetto agli altri romanzi, soprattutto alla luce del suo complesso rapporto con Emma, la peccatrice che non riesce ad accettare completamente il perdono e che pian piano si è insinuata nell'animo di Sam.  Piccoli bagliori che spero possano accendersi nel prossimo volume.



La mia valutazione


 



Cara, davvero credo che se tu ed io entrassimo allo stesso tempo in una stanza zeppa di uomini giovani, in un primo momento tutti mi guarderebbero, ma cinque minuti dopo li avremmo tutti riuniti intorno a te. Credo che questa è una differenza per la quale non c'è rimedio.

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