giovedì 18 agosto 2022

Recensione serie "Outlander", Diana Gabaldon

 


Autrice: Diana Gabaldon

Titolo: La straniera

Serie: Outlander #1

Prezzo: cartaceo 11,40   e-book 6,99

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Serie Outlander: 

0,5)Il mio nome è Jamie

1)La straniera

2)L'amuleto d'ambra

3)Il ritorno

4)Il cerchio di pietre

5)La collina delle fate

6)Tamburi d'autunno

7)Passione oltre il tempo

8)La croce di fuoco

9)Vessilli di guerra

10)Nevi infuocate

11)Cannoni per la libertà

12)Destini incrociati

13)Il prezzo della vittoria

14)Legami di sangue

15)Prigioniero di nessuno

16)Quando accadrà dillo alle api
17)?


Credo che tutti abbiamo un posticino, dentro noi stessi, un luogo segreto che teniamo per noi. È un po’ come una fortezza, dove è nascosta la parte più privata della nostra vita... forse è la nostra anima, forse ciò che ci rende noi stessi e nessun altro.”




Trama
Nel 1945 Claire Randall, un'infermiera militare, si riunisce al marito alla fine della guerra in una sorta di seconda luna di miele nelle Highland scozzesi. Durante una passeggiata la giovane donna attraversa uno dei cerchi di pietre antiche che si trovano in quelle zone. All'improvviso si trova proiettata indietro nel tempo, di colpo straniera in una Scozia dilaniata dalla guerra e dai conflitti tra i clan nell'anno del Signore 1743. Catapultata nel passato da forze che non capisce, Claire si trova coinvolta in intrighi e pericoli che mettono a rischio la sua stessa vita e il suo cuore.




“Devo ancora conoscere una vecchia che creda nelle streghe, o anche una giovane, peraltro. Sono gli uomini a pensare che le donne siano capaci di magie e di gettare il malocchio, mentre si tratta solo del loro modo naturale di essere.”



Recensione

Lo ammetto, con la lettura di questa serie sono in ritardissimo, ma la cosa non mi ha impedito di entrare in un mondo che già adoravo grazie alla serie tv. Sì, ho visto prima la serie, poi ho letto la saga di libri, iniziando da "Il mio nome è Jamie". Ed ecco che mi sono ritrovata a vivere emozioni parecchio intense tra le pagine di un romanzo meraviglioso, un capolavoro senza tempo e, sotto certi aspetti, quasi infinito, un viaggio avventuroso e travolgente animato da personaggi unici. Con mia grande gioia ho avuto il piacere di notare la quasi totale fedeltà della serie alla trama originale o almeno così mi è sembrato durante la lettura. Alla fine di ogni capitolo rivedevo davanti ai miei occhi le scene narrate. Mentre leggevo avevo davanti agli occhi Caitrona e Sam, il che mi ha reso impossibile dare un’interpretazione personale alle caratteristiche dei personaggi, ma ormai è ovvio che è andata com'è andata, amen, non casca il mondo.
L’elemento distintivo della storia è il complesso meccanismo che regola il viaggio nel tempo della protagonista, un aspetto già utilizzato negli anni ma non sempre con la premura usata dalla Gabaldon. Nella sua narrazione non c’è un dettaglio fuori posto ne un tratto indefinito e approssimativo, tutto è collocato correttamente nella linea del tempo, tranne la sua protagonista, Claire. È infatti il 1945 e la giovane Claire si trova in Scozia assieme al marito Frank, un accademico interessato a ricostruire l’albero genealogico della sua famiglia. In una delle tante mattine destinate alla ricerca, Claire decide di andare a raccogliere delle erbe curative in un luogo considerato magico dalla cultura pagana del posto, un cerchio di pietre chiamato Craigh na Dun.  Claire è scettica, ma è comunque affascinata dall’alone di mistero che regna in quel luogo silenzioso e deserto, tanto da lasciarsi trasportare dal sibilo del vento e dal colore del cielo. Arriva così vicino ad una delle pietre, la tocca e… un rumore assordante la investe, un dolore simile all’abbandono della morte la comprime in uno spazio minuscolo come la punta di uno spillo ed immenso come la culla dell’infinito.

Stremata dalla sensazione appena provata, riapre gli occhi e si accorge di essere nello stesso luogo di partenza, circondata dagli stessi boschi, ma con dei dettagli strani e angoscianti nelle vicinanze. Vede infatti degli uomini a cavallo vestiti con la divisa dell’esercito inglese, armati di fucili antichi, non ci sono strade. Nel nascondersi si imbatte in un soldato di alto grado che porta lo steso cognome del marito: Randall. Capisce nel modo più irrazionale possibile che quell’uomo è l’antenato di Frank, il cuore dei suoi studi e delle sue ricerche. Sconvolta da una simile scoperta, cerca di dare un senso all’accaduto. Invano. Quel Randall, non il suo Frank, è un uomo spietato che cerca pure di aggredirla senza ritegno. Riesce però a sfuggire all’aggressione grazie all’aiuto di uno scozzese burbero e animato, almeno inizialmente, non da buone intenzioni. Quest’ultimo la porta nel punto di ritrovo del suo gruppo: una decina di scozzesi armati fino ai denti, insanguinati e feriti. Ed estremamente diffidenti. La guardano con disprezzo e curiosità: porta delle scarpe stranissime per quell’epoca, per non parlare poi dei suoi vestiti. Nel gruppo c’è un uomo con una spalla lussata, sta soffrendo. I suoi capelli rossi spuntato come lingue di fuoco dalle teste riunite intorno a lui. Ha il capo chino, lo sguardo vacuo e sofferente. Claire gli si avvicina per aiutarlo con l’articolazione e dal momento in cui le sue mani toccano la pelle del ragazzo, tutto il mondo, il suo mondo, finisce per approdare in un luogo oscuro, profondo: il mondo di James Alexander Malcom MacKenzie Fraser. Un pianeta che vi consiglio con tutto il cuore di andare a visitare.
Claire scoprirà così di essere approdata nel 1743, in una Scozia vicina all’inizio dell'insurrezione giacobita, lontana da Frank, dal mondo a lei noto ma dentro ad un altro universo, lo stesso nel quale viveva solo pochi giorni prima, solo però con duecento anni d’anticipo. Con non poca riluttanza e confusione, Claire, la straniera, la nostra cara Sassenach, cercherà di saperne di più sulla sua condizione, lotterà per riprendersi il suo presente, accorgendosi poi di non voler altro che far diventare suo questo passato.
Una storia piena di passione, avventura, dolcezza e dolore, ricca di emozioni travolgenti, un mix di contrasti equilibrati e potenti allo stesso tempo, che creano una forte dipendenza.
Lo stile di Diana Gabaldon è meraviglioso. Estremamente descrittivo, puntuale nel disegnare anche il più piccolo guizzo di un muscolo sul volto di un uomo, apre le porte verso l’infinito, spingendo la mente a viaggiare alla velocità della luce. Le pagine non si leggono, in realtà si divorano. Il rumore del fuoco, il frusciare delle lenzuola, il suono ruvido della voce di un uomo capace di amare con quel coraggio che ammette la sconfitta. E che dire dei protagonisti? Vivi, pulsanti, graffianti, indelebili. Claire è coraggiosa, intraprendente, brillante, a volte pure irritante. E Jamie… il guerriero dai capelli di fuoco, valoroso come pochi, tenero come nessuno. Al suo interno i contrari convivono e sopravvivono senza scontri: testardo e devoto, autoritario e arrendevole, ruvido e dolce, amante passionale e fragile sognatore. 
Avendo visto e letto la serie, ammetto di non distinguere del tutto l'una dall'altra (e sono praticamente la stessa cosa, o per lo meno, trattano lo stesso argomento). Ma ormai, come si è soliti dire in questi casi, il dado è tratto e non mi resta altra scelta se non quella di continuare questa strepitosa e affascinante avventura, che è ancora in fase di scrittura (o per noi, in fase di pubblicazione).


La mia valutazione




Ci aggredivamo a vicenda spinti da un impulso disperato, mordendo e graffiando, in cerca di sangue, mentre l’una tentava di attirare l’altro dentro di sé e lacerava la sua  carne nel furioso desiderio di diventare una cosa sola. Il mio grido si mescolò al suo, e ci perdemmo alla fine l’uno nell’altra in quell’ultimo istante di dissoluzione e compimento.

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