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venerdì 24 dicembre 2021

Recensione serie "Armilla Meccanica", Fabio Carta

 


Autore: Fabio Carta

Titolo: Nel cielo

Serie: Armilla Meccanica #1

Prezzo: 2,99

Link d'acquisto: QUI


Cento anni non sono nulla per una montagna.

Un battito di ciglia, nemmeno un tac del suo

lentissimo orologio geologico. Tuttavia in cento anni

ne erano successe di cose all’ombra di quella

montagna. Dopo le difficoltà incontrate dagli

insediamenti originari, molti uomini, venuti a

consolidare quanto ottenuto dai primi eroici coloni,

l’avevano studiata in profondità e selezionata tra

tante insignificanti vette.

Le montagne erano tutte uguali in quella zona,

sparse lungo la catena di Ur, un piccolo arco

montuoso poco a nord della rigogliosa fascia

abitabile del pianeta. Una valeva l’altra.

Tuttavia chi per puro caso o per dovere aveva

esaminato proprio quella montagna, l’aveva infine

scelta.


Trama

"I Meka incarnavano un’idea, quasi un’ideologia in verità, quella del gigantismo meccanico dell’umanità alla conquista delle stelle. Troppo grande l'universo per affrontarlo con le sole piccole membra fornite all’uomo dalla natura". 

Su una remota miniera extrasolare Geuse, un vecchio mek-operaio, giorno dopo giorno vede i frutti del suo duro lavoro sfumare a causa di una crisi economica senza precedenti, che coinvolge tutte le colonie della Via Lattea. Come molti altri medita di prendere ciò che gli spetta e di cambiare vita. Ma non è così facile.

Ad anni luce da lì la Metrobubble, la capitale finanziaria della galassia, è stravolta dallo slittamento temporale tra sistemi planetari, dai disordini e dalle rivoluzioni. Ora a regnare è un feroce dittatore che si fa chiamare Meklord. I nativi del pianeta, i queer, gli fanno guerra per quanto possono, mentre attendono l'aiuto della Terra o di chiunque avrà il coraggio di sfidare per loro le maree del tempo e le armate meccaniche del tiranno.

Un liberatore, un pirata, un avventuriero… o anche solo un semplice operaio.


Nonostante tutto ciò, la torre manteneva ancora un

suo ruolo, aveva una sua importanza.

Era infatti l'unico ingresso ancora praticabile

dell'intera struttura, l’unica porta per le viscere

vuote e abbandonate della Ur-Montagna. Solenne

pur nella decadenza e nella rovina, immobile e

intatta, a dispetto di tutto, delle crisi, delle

rivoluzioni, ma soprattutto del tempo.

Dentro quel vecchio edificio, al riparo dalla luce

incessante dell’esterno, due ragazzi passeggiavano

tra i pianerottoli immersi nella penombra polverosa.

Scendendo le infinite scale, a ogni rampa si

lasciavano alle spalle spaziose suite panoramiche

divenute negli anni magazzini, locali macchine o

dormitori per sfollati. Tutte da decenni

definitivamente abbandonate.

I due ragazzi erano allegri, scherzavano e

chiacchieravano tra di loro, e gridavano giocando

con l'eco che rimbalzava spettrale lungo i corridoi

infiniti e le oscure trombe di ascensori panoramici

crollati oppure fermi, immobilizzati tra decine di

verande pensili che dominavano la sottostante valle.

Passeggiavano incuranti e spensierati sotto

pericolanti cupole a sbalzo, aperte come voragini di

luce puntate sul cielo bianco e che, per quanto ci si

mettesse di lato, era sempre impossibile fissare

direttamente.


Recensione


Oggi vi parlo della serie "Armilla Meccanica", il cui primo romanzo si intitola "Nel cielo"; questo è un romanzo fantascientifico che ha alcune parti complicate da capire.

Geuse è un mek-operai ormai anziano ma rimane comandante della sua nave con un pilota che non si fida del tutto di lui e una fanciulla invece che stravede per il suo capitano, sempre pronta all'azione in qualsiasi momento. Purtroppo però la crisi economica incide molto sui suoi piani oltre a coinvolgere le varie colonie e abitanti della Via Lattea. Nonostante queste complicanze, il protagonista, grazie alle sue lunghissime ore di meditazione, riesce a captare una voce, un messaggio da parte di una donna che lo confonderà fino all'ultimo sulla sua reale esistenza e sulle sue intenzioni,

Come ogni romanzo di qualsiasi genere, anche in Armilla Meccanica abbiamo l'antagonista, re della  capitale finanziaria della galassia è il dittatore Meklord. La capitale è in piena rivoluzione e disordini sociali, dove i queer, i nativi del pianeta, si oppongono con tutte le loro forze al nuovo capo, nella vana speranza che giungano i terrestri in loro aiuto o di altri individui della galassia per sfidare il tiranno.

Arriverà un liberatore, un mek-operaio ma che ancora cela bene le sue intenzioni.


La mia valutazione

Alla prossima


Luce <3



"I Meka incarnavano un’idea, quasi un’ideologia in verità, quella del gigantismo meccanico dell’umanità alla conquista delle stelle. Troppo grande l'universo per affrontarlo con le sole piccole membra fornite all’uomo dalla natura". 

giovedì 21 ottobre 2021

Recensione tetralogia "Arma Infero", Fabio Carta

 


Autore: Fabio Carta

Titolo: Arma Infero Il Mastro di Forgia

Serie: Arma Infero

Prezzo: 1,99

Link d'acquisto: QUI


Serie Arma Infero:

1)Il Maestro di Forgia

2)I Cieli di Muareb

3)Il Risveglio del Pagan

4)Delenda Gordia


Le gambe svincolate non avrebbero poi niente affatto pregiudicato l'equilibrio dinamico del rotismo epicicloideo, ché per mantenere la fissità del portatreno planetario - necessaria all'abbrivio dell'accelerazione - bastavano il legame delle braccia dello zodion e un giogo opportunamente modificato

Trama

Su Muareb, un remoto pianeta anticamente colonizzato dall’uomo, langue una civiltà che piange sulle ceneri e le macerie di un devastante conflitto. Tra le rovine v’è Karan, vecchio e malato, che narra in prima persona della sua gioventù, della sua amicizia con colui che fu condottiero, martire e spietato boia in quella guerra apocalittica. Costui è Lakon. Emerso misteriosamente da un passato mitico e distorto, piomba dal cielo, alieno ed estraneo, sulle terre della Falange, il brutale popolo che lo accoglie e che lo forgia prima come schiavo, poi servo e tecnico di guerra, ossia "Mastro di Forgia", ed infine guerriero, cavaliere di zodion, gli arcani veicoli viventi delle milizie coloniali. Ed è subito guerra, giacché l'ascesa di Lakon è il segno premonitore di quel grande conflitto i cui eventi lui è destinato a cavalcare, verso l'inevitabile distruzione che su tutto incombe.


L'identità, ah! Coacervo di sforzi cognitivi volti alla coerenza trascedente, al senso assoluto! Immagine mutevole che si riflette negli occhi degli altri, ma con la presunzione di essere eterna e immodificabile. Essa è la menzogna di un monolite che si spaccia per roccia ma è fatto di creta! E'.. è una semplice percezione soggettiva, uno stratagemma del nostro cervello che ci rende consapevoli di essere autonomi rispetto all'ambiente circostante.


Recensione

"Arma Infero" è un libro particolare, dal carattere fantascientifico, ma che richiama anche le storie cavalleresche; la trama e il libro sono complessi, ma l'autore ha comunque una buona padronanza del linguaggio.

Siamo sul pianeta Muareb, dove veniamo a conoscenza della storia di uno dei veterani del villaggio, che ha conosciuto colui che tutti venerano: Lakon; l'anziano che ha nome Karan, da giovane è stato il Maniscalco, ossia colui che doveva prendersi cura di avanzatissime cavalcature da guerra conosciute con il nome di zodion; Lakon, è stato l'assistente di Karan, e la sua abilità, riconosciuta da tutti, gli è valsa il titolo di Mastro di Forgia; tutto questo però è avvenuto prima della grande guerra che ha devastato il pianeta e di cui Karan è stato testimone.

Questo romanzo, è scritto in maniera complessa, sembra voler richiamare, soprattutto per alcuni nomi, Il Signore degli Anelli, ma ha anche qualcosa de "Il nome della Rosa", di Eco; il lettore vuole comunque arrivare alla fine per capire cosa succederà, e si troverà un finale volutamente aperto, visto che questo, è il primo volume di quattro.

In questo romanzo troviamo anche amore, tradimenti e intrighi, quasi alla Game of Thrones, per intenderci; l'autore tocca vari temi senza, per fortuna, annoiare chi legge, che viene invogliato a concludere il romanzo.


La mia valutazione

Alla prossima


Luce <3


Delle nuvole rapide lassù nel cielo alto non se ne vedono da decenni, tanto che i giovani non sanno cosa siano se non grazie ai racconti dei vecchi, uomini resi deformi dalle mutazioni, accecati dai lampi della guerra, pazzi ormai tenuti in pochissima considerazione.