giovedì 31 luglio 2025

Recensione serie "An Heir Comes to Rise", Chloe C. Peñaranda

 




Autrice:  Chloe C. Peñaranda

Titolo: La nascita di un erede

Serie: An Heir Comes to Rise" #1

Prezzo: 17, 00  e-book 7,99

Link d'acquisto: QUI


Serie An Heir Comes to Rise:

1)La nascita di un erede

2)L'ascesa al potere

3)Il trono di cenere

4)A Clash of  Three Courts (inedito in Italia)

5)A Sword from the Embers (inedito in Italia)

6)A Flame od the Phoenix (inedito in Italia)


In Ungardia, neppure nei sogni si era al sicuro. Infatti, quello era l’unico posto in cui umani e Fae si ritrovavano a pari livello di vulnerabilità. Addormentarsi significava rischiare che le proprie menti finissero alla mercé delle intrusioni dei Notturni; significava essere inconsapevoli della loro agghiacciante presenza.

Trama

In uno scontro tra armi, un corpo mortale può soccombere. Ma in uno scontro tra sogni, può esservi l’ascesa di un potente erede.

Nel villaggio esterno di un regno in cui i Fae sovrastano gli umani, Faythe, un’orfana con un talento per la spada, sa quanto sia importante tenere la testa bassa di fronte alle pattuglie Fae. Lei e il suo migliore amico Jakon aspirano a una vita migliore, e il suo desiderio di fendere la spada in combattimento potrebbe offrirle uno scopo e il denaro che brama così tanto.
Quando attira l’attenzione della guardia reale Nik, scopre ben presto che la sua natura mortale non è l’unica ragione per cui deve passare inosservata. Nik è un Notturno, un silenzioso assassino della mente con il potere di penetrare nei sogni altrui e, che lei si fidi o no, sta per risvegliare in Faythe abilità che un’umana non dovrebbe possedere. Abilità da Notturno. Abilità pericolose. Abilità che insegneranno a Faythe che il sangue scorre più denso dell’acqua… e se non imparerà presto a fidarsi dei poteri superiori, il sangue scorrerà davvero.
Perché questa non è una battaglia che Faythe può vincere con la spada. Dentro le mura della città, i sospetti aumentano, e nel villaggio esterno lei ha legami stretti da proteggere. Sembra che tutti moriranno con un segreto oscuro da raccontare, ma se un’improbabile fanciulla umana fosse nata celando dentro di sé il segreto più oscuro di tutti?


Contro un uomo, contro un Fae, contro i dannati Spiriti se necessario: lei si sarebbe battuta per quelli che amava.

Recensione

La nascita di un erede è un libro fantasy, primo capitolo della serie intitolata An Heir Comes to Rise, ambientato in un mondo abitato da Fae e umani, dove umano significa essere inferiore. High Farrow è un regno tirannico, guidato dal suo re con un pugno di ferro, dove gli umani vivono nel terrore e nella povertà e sono considerati utili solo per il lavoro. 

La protagonista è Faythe, una ragazza orfana e povera che vive in un capanno con il suo amico Jakon. I due ragazzi non hanno nulla al di fuori della loro amicizia. Svolgono lavori umili e fanno fatica a provvedere al loro mantenimento. Il loro villaggio è vicino alla città dei Fae e al palazzo, zone proibite per la razza umana. Grazie alle abilità dei Notturni, capaci di intrufolarsi nella mente degli altri durante il sogno e scoprire anche i pensieri più segreti, nessuno è al sicuro. 

In questo regno di paura e restrizioni, per caso, Faythe scopre che ha delle abilità particolari simili a quelle dei Notturni. Con l’aiuto del Fae Nik, che diventa il suo confidente, amico e maestro, la protagonista pian piano scopre e ammette le sue abilità e prova ad allenarsi per poterle controllare. 

Questo primo volume è incentrato principalmente su Faythe, sulla scoperta e l’accettazione delle sue doti e della magia che la circonda. Nonostante la scrittura scorrevole e molto articolata, ho trovato lungo questo incipit. La monotonia è stata a tratti spezzata dai rapporti fra i vari personaggi. Ho apprezzato molto Marlowe (amica di Faythe e ragazza di Jakon), personaggio introdotto per rafforzare il concetto di magia. Si tratta di una ragazza dolcissima che svolge un lavoro considerato da uomo (fabbro) e che conquista sia i due amici che il lettore. Nik rimane fino alla fine un personaggio misterioso e incomprensibile e l’autrice ha saputo mantenere la suspense e creare un protagonista tutto da scoprire. 

La trama mi è piaciuta parecchio anche se può risultare piatta a tratti, con pochi colpi di scena e non tanto avventurosa, come normalmente sono i fantasy. Potrei ipotizzare che sia una scelta letteraria e che il primo volume voglia proporre solo una presentazione dell’ambientazione e dei personaggi. Scelta, che potrei confermare se nei prossimi volumi il ritmo della narrazione diventerà più incalzante. 

Un crescendo nella narrazione c’è stato: Faythe, man mano che la storia si sviluppa, prende consapevolezza del suo ruolo e delle sue qualità. Rimane comunque un personaggio ancora da scoprire e sicuramente nei prossimi capitoli sarà interessante seguire la sua espansione. 

Anche se le mie aspettative erano superiori, visto il genere letterario, non mi sento di diminuire il valore e la qualità della scrittura e consiglio questo libro a chi ama il genere.


La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3








mercoledì 30 luglio 2025

C'era una volta.. Pollon - anime - Amazon Prime Video (recensione)

Buongiorno; oggi vi parlo dell'anime "C'era una volta.. Pollon", che trovate su Amazon Prime Video



Titolo: C'era una volta.. Pollon

Paese: Giappone

Anno: 1982-1983

Genere: animazione, commedia, avventura, fantasy

Stagioni: 1

Episodi: 46

Durata: 24 min (episodio)

Lingua originale: giapponese


Informazioni

Pollon (オリンポスのポロン?, Orinposu no Poron, lett. "Pollon dell'Olimpo") è un manga shōjo scritto e disegnato da Hideo Hazuma, pubblicato a partire dal 1977 dall'editore Akita Shoten sulla rivista Princess. Dal manga è poi stato tratto un adattamento anime dal titolo C'era una volta... Pollon (おちゃめ神物語コロコロポロン?, Ochamegami monogatari korokoro Poron, lett. "La cicciottella Pollon, storia di una dea scapestrata"), prodotto da Fuji Television, composto da 46 episodi e trasmesso tra il 1982 e 1983.

Il manga viene pubblicato in Italia per la prima volta nel 2001 dalla Lexy Production in quattro volumi; successivamente la distribuzione passa a Magic Press Edizioni, che pubblica una nuova edizione del fumetto in due volumi nel 2010 e la serie completa in volume unico nel 2017.

In Italia la serie anime è stata trasmessa per la prima volta su Italia 1 nel 1984. La sigla italiana è interpretata da Cristina D'Avena, scritta da Alessandra Valeri Manera e composta da Piero Cassano dei Matia Bazar, e si intitola Pollon, Pollon combinaguai. Oltre ai canali televisivi Mediaset, la serie è stata replicata anche sull'emittente locale crotonese Radio Tele International e fu trasmessa anche in Francia da La Cinq col nome La petite Olympe et les dieux.




Trama

La storia tratta delle avventure della piccola Pollon, unica figlia del dio Apollo, che vive con suo padre e tutte le altre divinità sul monte Olimpo, ma rappresentato come un posto simile alla Terra dei giorni nostri, con televisione, supermercati ecc.

Si possono osservare sostanzialmente tre periodi. Nei primi episodi, Pollon è molto impacciata e la curiosità che le provoca lo stare a contatto con gli altri dei, fa cacciare la ragazzina in un sacco di guai. In seguito sembra maturare e fornire reali soluzioni ai problemi che affliggono i suoi comprimari. Lei desidera sopra ogni cosa di poter a tutti gli effetti diventare una grande dea: a tale scopo suo nonno Zeus decide che ogni buona azione di Pollon debba essere ricompensata con una moneta che andrà a riempire un magico salvadanaio.

Insieme ad Eros, il giovane dio dell'amore e suo inseparabile compagno di disavventure, Pollon va dunque alla ricerca di persone da aiutare, imbattendosi appunto nei protagonisti dei miti greci rivisitati in chiave moderna e fantastica. Ad aiutarla lungo il suo cammino trova anche la Dea delle dee, che la incoraggia e la salva da brutte situazioni, come un angelo custode, regalandole un fermaglio col quale contattarla e usare il Miracolo Bon Bon, un amuleto dai poteri magici.

Le situazioni in cui si viene a trovare traggono spunto dalla mitologia della Grecia classica, con chiari riferimenti alla cultura giapponese, spesso mutando anche la più triste tragedia in chiave umoristica. Durante lo svolgimento della storia vengono presentati di volta in volta gli dei dell'Olimpo, gli eroi e i miti a loro legati: essi compaiono allo spettatore come esseri tutt'altro che divini, fallibili e dediti al vizio e soggetti alle debolezze umane, proiettando sempre le situazioni da un punto di vista umoristico.

Come ultima fatica per diventare dea, Pollon salva la Terra dai mali usciti dal vaso di Pandora: grazie alla speranza, che era rimasta in fondo al mitico vaso dei demoni, la bambina riesce a imprigionare di nuovo i mostri e scopre che la Dea delle dee era proprio la Dea della Speranza. Come segno di riconoscenza per gli sforzi di Pollon, la dea le cede il titolo.




Recensione

Con un sogno nel cassetto difficile da realizzare come diventare una dea a tutti gli effetti, capirete bene che il lavoro da fare è molto! In una mitologica Grecia molto atipica (gli animali parlano, cantano e ballano e il Sole fuma), sopra il monte Olimpo, gli Dei, fra un banchetto e un bagordo, controllano la vita degli uomini sulla Terra. Ma, diciamocelo, non sono proprio superiori a questi ultimi per virtù, anzi!
Come tradizione classica vuole, Zeus è un dongiovanni, farfallone con ninfe e mortali, e sua moglie Era è gelosissima e costantemente all'erta (nonché armata di uno strano frustino sadomaso che usa contro il marito fedifrago), mentre un po' diversi appaiono gli altri: l'orbo Efesto, Dio del fuoco, non ne combina mezza giusta in quanto a macchinari; Afrodite, la Dea della bellezza, combatte contro la vecchiaia con creme e unguenti; Artemide, dea della Luna, si dà tante di quelle arie per la sua bellezza da svilire sempre le divine colleghe e il gigantesco Poseidone, il Dio dei mari... non sa nuotare! Ma nonostante siano una ciurmaglia di divinità sgangherate, la bionda bambina Pollon, li guarda e desidera essere come loro. La piccola, immortale, ma spontanea e sboccata, è la figlia di Apollo, il Dio del sole, padre single snaturato e costantemente ubriaco, che infatti è continuamente in ritardo, quando si tratta di far sorgere l'astro sul mondo ed è costretto a essere svegliato dalla nervosissima e isterica Aurora (Eos).



Ma cosa deve fare Pollon per avere un posto tutto suo nell'Olimpo? La bambina, che vola a dorso di una papera (che in realtà era un guardone punito da Artemide per averla vista nuda), si fa aiutare dal suo migliore amico il "nanerottolo uccellaccio" Eros, Dio dell'Amore, che non è proprio un bronzo di Riace, anzi è proprio una delusione, tanto è vero che Pollon non smette mai di ricordargli che è "brutto come la fame", motivo per cui viene bistrattato da tutti, mortali e immortali, fisicamente e psicologicamente. Solo che ogni tentativo per emergere si trasformerà in un pasticcio.
Vuole diventare la dea del sole? Mentre corre per il cielo azzurro con il carro solare del padre, vola troppo vicina alla Terra e provoca ustioni di 3 grado a tutti. Vuole diventare la dea della musica? Suona e canta la lira al matrimonio di Euridice e Orfeo e infastidisce un serpente velenoso che morde la sposa, spedendola nel regno dei morti. Vuole prendere il posto di Eros come dea dell'amore? Con il suo arco magico riesce a creare coppie promiscue: uomini con uomini, vecchie con neonati, uomini e maiali, donne con cavalli. Insomma, ovunque ci sia Pollon, c'è confusione! Un lungo apprendistato che farà tremare le mura dell'Olimpo.
Il titolo originale dell'opera significa letteralmente "Colocolo Pollon, la storia della dea burlona". L'anime trae ispirazione da un bellissimo e originale fumetto di Hideo Azuma, pubblicato nel 1978. Realizzato con la regia di Takao Yotsuji e con la produzione di Kokusai Eigasha e Azuma Hideo, arrivò in Italia nel settembre del 1984, con il titolo "C'era una volta Pollon", composto da 46 spassosissimi episodi di 24 minuti l'uno.



Impossibile non sbellicarsi dalle risate di fronte alle avventure di Pollon che rivista (a volte distorcendo) i miti greci con l'ottica infantile, ma che, allo stesso tempo, mantiene perfidia, cattiveria e cinismo che ritroveremo in pochissimi altri cartoni al mondo. Un anime allegro, stupendo, "educativo" e divertente allo stesso tempo. Si discosta a sufficienza da tutti gli altri cartoni che lo hanno preceduto e succeduto, sia sotto il profilo del messaggio (l'importanza della speranza nella vita, come benzina per quei sogni che si vogliono vedere realizzati) che della comicità, grossolana e politicamente scorretta quanto basta per far sghignazzare e solleticare adulti e bambini. Suscita ben più di qualche risata e si colloca nella mirabile categoria dei "capolavori". Simpatia per i personaggi dai tratti bamboleschi, arricchiti da tinte pastello che rendono la visione ancora più piacevole. Ottime le musichette di Masayuki Yamamoto, ancor più mitica la sigla cantata dalla sempreverde Cristina D'Avena "Pollon Pollon Combinaguai".



Il doppiaggio italiano è affidato alla AB SERVICE, con la direzione di Renzo Stacchi (che fa il suo lavoro mirabilmente!) e, fra le voci note, c'è da segnalare quella dell'attrice Aurora Ciancian (che presta la voce alle divine Atena e Aurora/Eos) e Riccardo Rossi (Narciso). Un'ovazione va a Liliana Sorrentino, voce della spocchiosa protagonista, e a Fabrizio Mazzotta, sgraziato Eros.
È uno degli anime più famosi per l'abbondanza di stupidaggini e di canzoncine: tutti conoscono "Sembra talco ma non è!", cantata da Pollon prima di fornire alle persone tristi che incontrava una polverina stupefacente che dava allegria. Nettamente superiore a ogni creazione è esilarante, demenziale e caricaturale. Se avesse un corrispettivo nella cinematografia mondiale, sarebbe senza alcun dubbio.
Noi tutti, bambini o meno, abbiamo imparato i suoi distorti miti greci, apprezzandone brio e ironia che permeavano su quelle irresistibili e assurde vicende. Ma soprattutto, abbiamo imparato proprio da Pollon una lezione importantissima che potrebbe essere racchiusa in un detto popolare: "cuor contento il Ciel l'aiuta", come a dire che se si ha speranza e il sorriso fra le labbra, anche la più tragica delle vicende si trasf
orma in una spassosa storia umoristica. 




La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3




Qui sotto vi lascio la sigla cantata da Cristina D'Avena



martedì 29 luglio 2025

Recensione tetralogia "Royal Ascot Scandals", Laura Vegliamore

 

TITOLO: I DOLORI DELLA GIOVANE LOTTIE

SERIE: ROYAL ASCOT SCANDALS - VOLUME II

AUTRICE: LAURA VEGLIAMORE

CASA EDITRICE: WORDS EDIZIONI

GENERE: HISTORICAL ROMANCE - REGENCY COLLECTION

FORMATO: CARTACEO LIMITED EDITION - CARTACEO - EBOOK

PRE ORDER CARTACEO IN ESCLUSIVA SULLO SHOP ONLINE DI WORDS EDIZIONI

SUCCESSIVAMENTE DISPONIBILE IN TUTTI GLI STORE

Link d'acquisto: QUI


Serie Royal Ascot Scandals:

1)Mr Holland non lo verrà mai a sapere

2)I dolori della giovane Lottie

3)D'amore e nobiltà

4?


«Preferisco farmi chiamare Lottie Everleigh. Non vedo perché la cosa dovrebbe stupirvi così tanto.»

«Lottie è un nome banale, ne converrete con me.»

«Affatto, Capitano. Lo trovo un nome delicato, affascinante e romantico. Inoltre, è simile a Lotte, il nome

dell’eroina del mio romanzo preferito.»

Trama

Inghilterra, 1817

Quando la dodicenne Lottie Everleigh vede per la prima volta Eldon Bethencourt ad Ascot, il cuore le scivola tra le righe dei romanzi che tanto ama. Sognatrice incallita, gli scrive una kettera d’amore che mai avrebbe dovuto lasciare il cassetto della fantasia... e invece, sette anni dopo, quella lettera viene spedita per sbaglio, scatenando un turbine di equivoci, passioni e dolori degni del Werther.

Dietro una corrispondenza romantica si cela però un inganno: a scriverle non è Eldon, ma il tormentato e affascinante cugino Hareton, segnato da un passato tragico e dall'ombra di un amore impossibile. Tra duelli verbali, balli in maschera e verità nascoste dietro una scommessa, Lottie si ritrova al centro di una storia più avvincente di qualsiasi romanzo abbia mai letto.

Ma può l’amore sopravvivere a una bugia?

E cosa accade quando la vita reale pretende il suo finale?


«No, miss Everleigh. Non ritengo che uccidersi per amore sia opportuno. Né intelligente.»


Recensione

Oggi vi parlo del secondo romanzo della serie "Royal Ascot Scandal"; avevamo iniziato con "Mr Holland non lo verrà a sapere", ora siamo alle prese con "I dolori della giovane Lottie".

Oggi vi recensisco il secondo volume della serie "Royal Ascot Scandal";  vi ricordo che è una tetralogia e  che ogni libro ha personaggi differenti e diverse autrici. Ad aprire le danze è stata Juls Way con  Mr Holland non lo verrà mai a sapere, che vi consiglio di recuperare prima di leggere questo, anche se non è strettamente necessario.

Abbiamo a che fare con intrighi, sotterfugi, bugie, omissioni e segretucci, cosa che apprezzo particolarmente.

Che Lottie fosse una ragazza tutto pepe, lo avevo capito già nel romanzo precedente, ma non potevo essere pronta a quello che ho letto! Lottie è una ragazza che ama la lettura, colta e di bell'aspetto, pronta al suo debutto in società, ma cela una passione fanciullesca che non si è mai tolta di dosso veramente: la passione per il prestante Eldon Bethenncourt, del quale si è invaghita a dodici anni e al quale ha scritto un'appassionata lettera piena di sentimento, che ha rinchiuso nella sua scrivania. Almeno fino a un certo punto, ovvero fino a quando proprio Eldon se la ritrova tra le mani.
Mettersi nei panni di Lottie provando il suo stesso imbarazzo è inevitabile perché  la narrazione di questo libro, ci porta a immedesimarci assolutamente e quindi vivere tutto ciò che vive la giovane! Ah che turbamenti, che vergogne e che batticuori... e che rabbia: tanti sono i sentimenti che attraversano il cuore della bella protagonista durante tutto il romanzo e noi ne veniamo colpiti insieme a lei. Ma andiamo per ordine.

Smise di fantasticare, e alzò lo sguardo sull'uomo che si era appena fermato davanti a loro e che ostentava un sorriso amichevole e genuino.
Poi Lottie morì.
Poi risorse. Urlò internamente senza emettere alcun suono e morì di nuovo.

Ovviamente la lettera arrivata al bel Eldon non può che portare delle conseguenze. Prima di tutto c'è da affrontare il bel rampollo di persona, cosa non affatto semplice, e poi che fare visto che lui non solo non ignora la lettera, ma risponde pure??
E' da qui che si viene a instaurare una fitta corrispondenza che però è reale solo in parte.

Il bel Eldon, infatti, non è proprio capace di rispondere alla lettera della bella miss e incarica il cugino, tale Capitano Hareton Bethencourt, di prendersi la briga, fingendosi lui ovviamente, in modo tale da poter iniziare a costruire un rapporto tra i due che poi si concreterà attraverso passeggiate, balli, ricevimenti e chi più ne ha e più ne metta. Ma perché proprio Hareton? Beh prima di tutto perché è presente all'arrivo e alla lettura della lettera e poi perché, destino ha voluto, che durante un ballo lui si fosse imbattuto casualmente in Lottie e avessero avuto un confronto molto acceso, questo voleva dire che lui già sapeva qualcosa di lei ... ovviamente tutto ciò secondo la mente semplice e basica di Eldon!
Ma chi poteva sapere che oltre a Lottie, anche Hareton sarebbe rimasto vittima delle sue stesse parole scritte nero su bianco? Chi avrebbe potuto immaginare che delle semplici lettere, fingendosi un altro, avrebbero potuto "scalfire" il cuore del burbero Capitano? Il rapporto tra Hareton e Lottie, di persona, è un rapporto di "odio" reciproco, un rapporto fatto di provocazioni, di battibecchi continui, di tenersi testa senza cedere mai... chi mai potrebbe immaginare che il rapporto tra i due possa evolvere in altro? (Io di sicuro, perché sono abituata a personaggi che si odiano, per poi capitolare e cambiare sentimenti).

Sempre antipatica, sempre bellissima. Sempre irosa e impeccabile, Medusa meravigliosa e temibile, dolce e irresistibile. Diamine! Sul serio?

Lottie ha occhi e orecchie solo per Eldon. Il fatto di dover sopportare il Capitano per poter stare vicina al suo bel cavaliere, è una sfida da superare, è un qualcosa d'intralcio che però è tenuta a fare sia per mantenere la facciata di signorina per bene, sia perché conquistare il bel Eldon è il fine ultimo. E Lottie è disposta a fare questo e altro pur di vedere realizzato il suo sogno di ragazza... eppure come mai la presenza del Capitano a un certo punto non è più un disturbo, ma anzi, diventa quasi un sollievo?

A quel punto accadde di nuovo. E di nuovo, Lottie si sentì trafiggere da un pungiglione bollente e velenosissimo, fin dentro al cuore, nel posto che finora aveva ignorato esistesse, e che mai come in quel momento le dava l'impressione di respirare davvero, per la prima volta.
Hareton Bethencourt sorrise.

La narrazione si svolge tra lettere e avvenimenti della società e quindi i rapporti tra Eldon e Lottie, Lottie e Hareton, si sviluppano su più fronti, quasi a più livelli. La trama, anche in questo libro, è costruita nei minimi dettagli, cosa inevitabile stante l'intreccio che si viene a creare. E se la dinamica tra Lottie ed Eldon non evolve mai veramente, tanto da subire anche svariate battute d'arresto (e per fortuna, oserei dire), tutt'altro accade tra Lottie e Hareton.
Il bel Capitano, costantemente sulla bocca della società a causa di uno scandalo passato del padre che scopriremo piano piano, è ben consapevole di intrattenere la corrispondenza serrata con la signorina Lottie e i suoi sentimenti iniziano a mutare proprio a causa di questa: se di persona i due non si possono sopportare, ma tuttavia non fanno niente per evitarsi, le lettere mostrano a Hareton una Lottie diversa da quella che si ritrova davanti nelle varie occasioni, e questo lo porta a guardarla e percepirla in modo diverso.

La sentì ridere, stringere appena di più la presa. Hareton provò un bisogno crudele di sfilarle il guanto per sentire davvero che consistenza avesse la mano di Charlotte Everleigh dentro la propria.

La trama è fittissima ve lo garantisco e il libro si legge da solo. I battibecchi di Hareton e Lottie sono divertenti, incalzanti, stimolanti e se ne diventa quasi dipendenti. Inoltre, nel vedere il loro rapporto cambiare a causa di varie vicissitudini, non si vede l'ora di scoprire come arriveranno a risolvere la problematica delle lettere, perché sì, a un certo punto la corrispondenza diventa un problema non solo per Hareton ovviamente, soprattutto perché, con quella, spinge sempre di più Lottie nelle braccia di Eldon, ma anche per Lottie che, confusa a causa dei propri sentimenti, non saprà più cosa fare.

"Odiare è semplice. Amare è devastante." Ho adorato lo sfondo di Hareton: la sua storia, i suoi crucci, i suoi tormenti sono stati emozionanti e veramente intensi. Vedere la sua corazza sgretolarsi e, finalmente, vederlo libero è stato bellissimo. Ho apprezzato molto il fatto che, spesso, Lottie fosse lì.
Inoltre, nonostante inizialmente trovassi Lottie quasi sempliciotta e un po' immatura, non posso dire che alla fine ho davvero apprezzato il suo trasformarsi, il suo crescere e cambiare: in realtà il suo carattere, forte e caparbio, mi piaceva già dal volume precedente, quindi mi aspettavo grandi cose da lei e, infatti, non sono rimasta affatto delusa da tutto il suo processo.

Forse qualcuno potrebbe non apprezzare i tratti epistolari della storia, in quanto potrebbe sentirsi "meno coinvolto", invece io li ho amati da morire: trovo che le lettere donino una sorta di intimità tra i due scrittori unica, è come se si creasse una connessione solo loro all'interno della quale noi siamo, effettivamente, solo degli spettatori e questo rende il loro rapporto esclusivo, si crea uno spazio all'interno del quale no, noi non possiamo entrare. Quando Lottie scopre che non c'è Eldon dietro le lettere, comprende, nonostante si senta tradita e presa in giro, di essere sempre appartenuta solo e unicamente ad Hareton. Ed è proprio qui la bellezza della corrispondenza, no?

"E d'improvviso, Lottie capì.
Fu dapprima come svicolare in un baratro caldo di sollievo, puro e salvifico. La consapevolezza inequivocabile di essere stata innamorata di lui dal primo momento.
...
Era stata una battaglia di carta e inchiostro e lei era stata sconfitta, fatta prigioniera, dissanguata."

Ho trovato questo romanzo forse più intenso del primo, del resto Lottie e Hareton sono due personaggi pieni di ardore, di passione, di fermento: la loro storia è intensa, toglie il fiato con l'eleganza dei detti e dei non detti durante le chiacchiere, dei gesti da interpretare durante dei semplici spettacoli dell'opera, gli sguardi da cogliere durante le passeggiate, le emozioni da riconoscere fra le maschere durante i balli, ma si spinge anche oltre... cosa non affatto scontata per il periodo che ci viene raccontato, ma non vi dirò di più! Dovete leggerlo, anzi dovete leggerla tutta questa serie!

Io resto in attesa dell'uscita del terzo, prevista per fine mese, ma lo leggerò una volta tornata dalle ferie, ad agosto.


La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3


Dunque... corteggia la ragazza al posto del tuo caro cugino e permettigli di godersi questa Stagione senza

inutili costrizioni o drammi! In cambio, prometto di non interferire più nella tua vita, e di lasciarti continuare la

tua noiosissima esistenza da orso musone ed eremita.»

Hareton alzò un sopracciglio.

«Si tratta pur sempre di un inganno...»

«A fin di bene. Per la futura felicità del tuo caro cugino, che ami e che ti ama come un fratello!»

lunedì 28 luglio 2025

Recensione serie "Married to Magic", Elise Kova

 

Autrice: Elise Kova
Titolo: Un Duello con il Signore dei Vampiri
Serie: Married To Magic #3
Prezzo: 25,00  e-book 12,99
Link d'acquisto: QUI


Serie Married To Magic:
3)Un Duello con il Signore dei Vampiri 
4)Un Duetto con la Duchessa Sirena
5)Un'Alba con il Cavaliere Lupo


Se mi
toccasse, si guadagnerebbe quantomeno una frustata; il suo
buonsenso è ormai offuscato dall’ebbrezza. Non potrebbe nemmeno
fingere di non conoscermi. Tutti sanno chi sono, in questo piccolo
borgo. È facile riconoscermi per le mie mani ruvide e macchiate di
fuliggine. Per le maniche risvoltate che rivelano le mie braccia
punteggiate di cicatrici. Il mio mestiere è considerato perfino più sacro
di quello degli stessi cacciatori. Poiché sono e sarò io ad armarli e
corazzarli, negli anni a venire. Io sola conosco i segreti della
forgiatura.
Io sono la custode dell’acciaio e dell’argento.


Trama
Floriane è la rispettata vergine della forgia della Contrada dei Cacciatori: con la sua arte arma e protegge i cacciatori di vampiri. Sa qual è il suo ruolo e serve fedelmente il mastro cacciatore e l'intera comunità almeno fino alla notte della Luna di Sangue, quando vede suo fratello colpito a morte dal Signore dei Vampiri, Lord Ruvan. Floriane decide di combattere in prima persona, ed è disposta a morire se ciò significa uccidere Ruvan. Ma lui non vuole la sua vita: vuole lei. Rapita e rinchiusa nel castello dei vampiri, stringe un patto di sangue con il loro signore, legandosi anima e corpo al suo peggior nemico. Solo che adesso Floriane scopre che i vampiri non sono esseri malvagi come le hanno sempre raccontato, ma un popolo fiero tormentato da una crudele maledizione. E proprio lei, secondo Ruvan, potrebbe essere la chiave per spezzarla. Tutto ciò che Floriane desidera è difendere il proprio paese. Ma la sua lealtà viene messa a dura prova mentre verità e menzogna, odio e passione si confondono sempre più. Quando la ragazza si troverà a puntare il suo pugnale al petto di Ruvan, riuscirà a strappare il cuore dell'essere che ha rubato il suo?



Ci sono tre verità fondamentali da sapere sui misteriosi e assetati
vampiri.
La prima è che si cibano unicamente di sangue umano per
sopravvivere e per alimentare la loro oscura magia. Per questo, la
guerra tra esseri umani e vampiri si combatte fin dalla notte dei tempi.
Senza l’ausilio della fortezza e delle solide mura che circondano tutta
la Contrada dei Cacciatori, la loro sete di sangue e morte avrebbe
sopraffatto il mondo.
La seconda è che i vampiri hanno un’unica debolezza: l’argento.
Qualsiasi altro strumento non serve che a rallentarli, o a concedere
una rapida morte alle loro vittime. Ferire un vampiro con una lama
d’argento significa ucciderlo all’istante. L’argento è la nostra sola
arma di difesa, ed è per questo che la Contrada dei Cacciatori venera
coloro che sono in grado di forgiarlo.
L’ultima verità è che i vampiri condividono un’unica mente. Le
belve che ci tormentano ogni mese non sono altro che automi,
sottoposti al volere del loro signore. Se il Signore dei Vampiri venisse
abbattuto, tutta la sua progenie subirebbe la stessa sorte. Ma egli è
protetto dall’Invisibile, e si muove soltanto una volta ogni cinquecento
anni, seguito dai suoi cavalieri oscuri, per attaccarci nella notte della
Luna di Sangue, quando l’Invisibile s’indebolisce ed egli può condurre
i suoi eserciti al gran completo



Recensione

Oggi vi parlo del terzo volume della serie "Married to Magic"; la prima volta abbiamo avuto a che fare con gli Elfi, la seconda con le Fate, questa volta ci sono i Vampiri e come al solito, niente è ciò che sembra.

La protagonista, Floriane, è una figura forte e devota, cresciuta con un solo scopo: proteggere la Contrada dei Cacciatori e forgiare armi per combattere i vampiri. È rispettata, disciplinata e fedele ai suoi valori…questo  fino alla notte della Luna di Sangue. Quando suo fratello cade sotto i colpi del temuto Lord Ruvan, Signore dei Vampiri, Floriane decide di non restare più in disparte. Ma il suo desiderio di vendetta prende una piega inaspettata: viene catturata, non per essere uccisa, ma per diventare parte di un patto che cambierà tutto il suo mondo.

All’interno del castello di Ruvan, Floriane scopre una verità scomoda: i vampiri non sono i mostri che le hanno sempre descritto. Sono un popolo antico e orgoglioso, vittime di una maledizione spietata. E proprio lei, con la sua eredità e la sua determinazione, potrebbe essere la chiave per spezzarla.

Il legame che nasce tra Floriane e Ruvan è il cuore pulsante del romanzo. Non è solo un'attrazione fisica, anche se palpabile fin dalle prime pagine, ma un incontro di anime in guerra. Elise Kova costruisce lentamente la tensione tra i due, alternando scontri verbali, momenti di vulnerabilità e gesti che parlano più di mille parole.

Il romanzo è ben bilanciato tra azione, worldbuilding e introspezione, con un’ambientazione gotica affascinante e un ritmo incalzante che tiene incollati fino all’ultima pagina.

Ma ciò che lo rende davvero speciale è il viaggio interiore di Floriane: da combattente cieca alla causa, a donna capace di mettere in discussione tutto ciò in cui ha creduto, anche se questo significa mettere in pericolo la propria patria e il proprio cuore.

Un duello con il signore dei vampiri è una storia di lealtà messa alla prova, verità nascoste e amore inaspettato, perfetta per chi cerca un enemies-to-lovers ricco di intensità emotiva, colpi di scena e un pizzico di magia oscura.
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Hai mai desiderato odiare qualcuno.. per poi finire a ritrovarti innamorata persa di lui? Questo ed altro vi aspetta in "Un Duello con il Signore dei Vampiri".


La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3



«Se lui non era la fonte, eri forse tu? Dimmi dov’è. Dimmi come
spezzarla.» La sua voce è come ferro incandescente in acqua. Non può
provenire dalla creatura che ho dinanzi... Quella voce... quel suono
primordiale sembra provenire da tutte le direzioni
contemporaneamente. Non sembra essere uscito dalle sue labbra, è
come se si fosse improvvisamente manifestato nell’universo. Le parole
mi trapassano i timpani e stridono nella mia mente, facendo del mio
cranio la loro tana. Riesco quasi a percepirlo, a percepire il suo puro
potere scivolare in fondo ai miei pensieri più reconditi.