venerdì 13 dicembre 2024

[Review Party] Recensione "Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda", Paolo Gulisano

Buongiorno, oggi partecipo al review party di un nuovo libro su Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda; ringrazio il blog gliocchidellupo per avermi coinvolta.


Autore: Paolo Gulisano
Titolo: Re Artù e i Cavalieri della tavola rotonda
Prezzo: 12,90   e-book 4,99
Pagine: 180
Editore: Newton Compton Editori
Genere: fantastico


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Chi era davvero Artù dei britanni? Si tratta di un personaggio storicamente esistito, di una leggenda come Robin Hood, di una figura ancora più antica e misteriosa, una "vaga ombra avvolta nel grigio manto del nascondimento", come cantarono di lui i bardi gallesi? E se visse davvero, di chi si trattava? Un britanno certo, ma - qualcuno ipotizza- con origini romane, e naturalmente nobili.


Trama

Un sovrano, la sua spada, una saga indimenticabile

Nel cuore dell’Inghilterra medievale, tra i boschi e le rocce della Cornovaglia, sorge il castello di Camelot. È tempo di dame e cavalieri, di castelli e di draghi, di spade magiche e calici incantati. Sul trono c’è Re Artù, il sovrano coraggioso e giusto, circondato dai suoi leali cavalieri che siedono assieme a un tavolo dove non esistono capi né gerarchie. Segui le loro gesta eroiche, le epiche battaglie e le sfide personali che ciascuno dovrà affrontare; scopri l’amore di Artù per la regina Ginevra e l’amicizia con il prode Lancillotto, la saggezza del misterioso mago Merlino, i duelli e le avventure di Sir Galahad e Sir Parsifal. Tra storia e mitologia, il racconto appassionante di un mondo in cui l’onore, il coraggio e l’amore trionfano su ogni avversità.

Lealtà e amicizia, amori e tradimenti, gesta eroiche indimenticabili: il romanzo cavalleresco per eccellenza


La luce della stella di Artù si accende nell'ora più oscura per la Britannia: il declino del potere di Roma nel corso del IV secolo, fa sì che dopo un lungo dominio le insegne imperiali abbandonino l'isola per sempre, lasciando i britanni a sé stessi.


Recensione

Sarò onesta: quando ho accettato, l'ho fatto pensando di trovarmi davanti qualcosa di simile a "Excalibur" di Bernard Cornwell, quindi un libro in cui Artù, i Cavalieri, Ginevra e i cari vecchi personaggi arturiani, avessero una sorta di "voce in capitolo", o che quantomeno parlassero.

Invece no, questo romanzo, diviso in più parti (non ricordo quante), in realtà altro non è che una sorta di insieme di ricerche fatte dall'autore, che ci parla di un eventuale "Artù storico", forse esistito, forse no, mischiandolo con quello delle leggende che conosciamo tutti; ovviamente, insieme ad Artù troviamo anche Merlino, Ginevra, Lancillotto e gli altri Cavalieri, anche in questo caso, messi a confronto con persone realmente esistite e il mito a cui siamo abituati.

Non dubito che l'autore abbia fatto un lavoro certosino, andando a cercare queste informazioni, ma non mi puoi paragonare Artù con Aragorn del Signore degli Anelli, per dire (sì, ha tirato in ballo pure lui), perché secondo te Tolkien per far "nascere" Aragorn, si è ispirato a un uomo che potrebbe essere Artù.

Mi dispiace ma io non mi aspettavo una cosa simile; come detto, mi aspettavo un qualcosa di simile ai romanzi di Cornwell (che lui manco ha citato, mi sa che non lo conosce), o a quelli di T. H. White (QUI la recensione se l'avete persa).


Se volete leggere qualcosa su Artù, leggete tutto, ma non questo, temo che vi annoierà parecchio, come purtroppo, è successo a me.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


Nel fitto mistero di Artù si interseca l'altrettanto misteriosa vicenda del mago suo protettore, consigliere, quasi patrigno: Merlino il profeta, Merlino il pedagogo, Merlino memoria di antica saggezza, mentore di un giovane re destinato a guidare i più grandi cavalieri del regno. Un mago che fa di un ragazzo un sovrano, e di una spada il suo simbolo di regalità. Infine Merlino che come il suo protetto non muore, ma vive occultato nella terra, nella foresta bretone di un Broceliande, in attesa di un possibile risveglio e ritorno.

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