martedì 31 gennaio 2023

Recensione "L'uomo dei campi", Patty Li Vecchi

 

TITOLO: L’uomo dei campi
AUTRICE: Patty Li Vecchi
EDITORE: Self Publishing
DATA D’USCITA: 20 gennaio 2023
PAGINE: 352
GENERE: Biografia
COSTO: 2,69 € kindle; 10,00 € cartaceo

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C'era anche Salvatore che aveva salutato il giovane Capitano, arrivato da poco.

"Buongiorno Maresciallo. Come state? Come stanno vostra moglie e vostra figlia, tutto a posto?"

"Capitano, sono capitano Don Totò. La mia famiglia sta bene, domando a Vossia."

Il giovane Capitano dei Carabinieri della stazione adiacente alla piazza Canale ricambiò il saluto di Salvatore che stava giungendo in quel momento, con il suo inseparabile ombrello nero.

Portava la coppola blu in testa, dono del suocero che lo aveva sempre preso a ben volere e dalla quale non si separava mai.

Anche durante la stagione estiva, non usciva di casa se non ce l'aveva in testa.

Salvatore Li Vecchi, piccolo di statura non arrivava nemmeno a 150 cm.


Trama

“Sono un contadino. Voglio vivere nella mia terra e prendermi cura di essa”. Era la frase che ripeteva spesso Salvatore, alla gente che gli chiedeva cosa volesse fare nella vita. Nato e vissuto a Monreale in provincia di Palermo. Ha avuto una bella famiglia numerosa, cercando di prendersi cura dei propri cari, nonostante il suo handicap fisico a volte glielo impedisse. In una Sicilia che tanto gli ha dato e altrettanto gli ha tolto, viene ricostruito il percorso della sua vita: fatti, avvenimenti, narrati dalla voce della figlia Patrizia. Un tributo speciale a un uomo che ha saputo vivere con coraggio l’incognita del domani senza un futuro certo. Una vita fatta di stenti e piccole gioie, colmata dall’amore incondizionato di quattro figli e dai loro sorrisi. L’amore di una figlia per un padre. Perché anche nella semplicità di zappare la terra esiste la maestosità di un grande uomo.

La sua giovane vita era già abbastanza dura. Non gli era stato nemmeno concesso di prendere la licenzia media e fare quello che gli piaceva maggiormente, cantare, perché era considerata una grande perdita di tempo.

Aveva tredici anni quando si ammalò seriamente. Fu in seguito alle percosse e alla vita di stenti che gli avevano fatto fare.

La madre non poteva difenderlo. Era troppo sottomessa alle stesse percosse del marito e alla soggezione che aveva di lui.

Recensione


Oggi vi parlo del nuovo romanzo di Patty Li Vecchi, che a differenza dei precedenti, è autobiografico, visto che "L'uomo dei campi", altri non è che Salvatore Li Vecchi, il padre della nostra autrice.

Come ho detto, questo è un romanzo biografico, quindi avrete modo di conoscere la vita di Patty e di suo padre, proprio attraverso questa lettura; vi avviso che ci sono parti che, Patty non uccidermi grazie! mi hanno fatto accamponare la pelle. E no, non vi dico quali perché sapete che non amo spoilerare; "L'uomo dei campi" era un bambino, un ragazzo che non ha vissuto un'infanzia facile, proprio per niente, era un ragazzo che ha iniziato a lavorare presto e che è stato costretto a crescere in fretta (anche se è comunque rimasto basso di statura); quando ha iniziato a lavorare, l'ha fatto per mantenere una famiglia, che ha tenuto lontana dalla sua d'origine per motivi validissimi, e crescere quattro figli, non è mica facile, soprattutto se sei solo un contadino, un "uomo dei campi", come il titolo stesso ci fa notare.

Scopriremo una Patty piccola, poi adolescente e pure ribelle (qualcuno l'avrebbe detto, conoscendola come autrice? Io onestamente NO!), una Patty alla ricerca di amore materno, che però le viene negato, una Patty che scappa di casa e da lì qualcosa si rompe per non ricucirsi più. I fratelli Li Vecchi sono uno diverso dall'altro (3 femmine, di cui una Patty e un maschio); un rapporto fraterno che si spezza, ma non con tutti, per fortuna, e che a distanza di anni ancora se ne risente, perché ho la netta sensazione che, Patrizia Li Vecchi, di tentativi per ricucire i rapporti ne ha fatti parecchi, negli anni, ma solo il fratello è stato disposto a non rompere il loro legame, altrettanto non si può certo dire delle sorelle o della madre (non voglio parlare male dei morti, sia chiaro), che hanno chiuso quella porta, la porta dell'affetto tanto agognato da una ragazzina, per non riaprirla mai più (e pur avendo finito il libro, ancora non capisco il PERCHE' di questa scelta).

"L'uomo dei campi" è un romanzo autobiografico, pieno di dolore, un dolore uscito dall'anima dell'autrice, riversato su pagine bianche destinate a diventare nere d'inchiostro; e chi lo sa, forse oltre a noi anche Salvatore, sta leggendo il libro.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


Salvatore era nato in un'epoca molto povera, nell'anno 1923. Era venuto al mondo il 16 novembre di quell'anno, in casa.

Sua madre aveva partorito con solo la levatrice ed era stato un parto semplice, veloce.

Era stato un bravissimo bambino, fin da subito, una gioia per gli occhi e il cuore.

Aveva avuto anche numerosi fratelli e sorelle ma aveva praticamente rotto i ponti con tutti, non perdonando il padre per quello che gli aveva fatto.












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