martedì 19 febbraio 2019

Recensione "C'era una volta un clandestino", Eltjon Bida

Autore:  Eltjon Bida
Titolo: C'era una volta un clandestino
Prezzo: cartaceo 17,63 e-book 3,74

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Sono partito senza dire niente a nessuno. Una frase di mio padre
mi ha fatto scattare quell’idea. Lui, qualche ora prima, mentre parlava
con un vicino di casa, ha detto che mi vedeva piccolo, ancora fanciullo,
e senza coraggio per emigrare.


Trama
Vi è mai capitato d’immigrare? Di attraversare un mare mosso in un gommone zeppo di persone e con mafiosi pronti a sparare? Avete trovato da mangiare, un lavoro, una casa nella nazione raggiunta? E se i vostri ormoni sbocciano come dei popcorn...? Elty, un ragazzo albanese diciassettenne, ne sa qualcosa. In questo suo affascinante romanzo, basato in una storia vera, il protagonista racconta le sue avventure, dal momento della sua partenza dall’Albania e i successivi due anni in Italia.




Ecco: cinque metri qui avanti, un mese fa, ci ho ammazzato un serpente

che dormiva su un ceppo di pino reciso. Sì, esattamente qui.

Recensione


Buonasera e bentornati sul blog con la recensione del romanzo "C'era una volta un clandestino"; questa è la storia di Elty, ragazzo albanese che migra in Italia, e sì, il nome è lo stesso dell'autore, perché se non ho capito male, è LA SUA storia! E' un romanzo verità, che parla di Elty, ragazzo che conosce l'Italia attraverso la televisione e la raggiunge salendo su un gommone; di certo non è facile per uno scrittore scrivere la propria storia, soprattutto se si parla (e si era) migrati clandestini, ma Eltjion ci è riuscito in maniera spettacolare e ho amato la sua storia; è stato aiutato dalla Caritas di Milano che gli ha dato lavoro e alloggio, come ben si scopre leggendo il libro; come tutti, ha avuto esperienze anche con le ragazze, anche se una, non si è comportata proprio benissimo con lui; questa storia fa riflettere, perché non è facile passare ciò che ha passato lui;se capitasse a noi, reagiremmo allo stesso modo? Forse no.
Ce la sentiremmo di attraversare il mare in gommone, senza soldi, cercare un lavoro senza destare sospetti, per poi trovarlo grazie ad anime misericordiose? Non posso dirvi di più senza spoilerare, ma leggete il libro perché come ho già detto, fa riflettere su ciò che si è, si è stati  e si sarà.


La mia valutazione
5


Cinque giorni prima, avevo sognato che un delfino mi aveva detto

che mi avrebbe portato sulla schiena fino al porto di Bari. L’avevo abbracciato
e, per ringraziarlo, avevo pescato alcuni pesci e glieli avevo
dati da mangiare





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