Autrice: Nicolette Andrews
Titolo: Okami - retelling di Cappuccetto Rosso
Serie: Tales of Akatsuk #3
Prezzo: e-book 0,99
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Serie Tales of Akatsuk:
1)Kitsune - retelling de "La Sirenetta"
2)Yuki: retelling de "Biancaneve"
3)Okami: Una piccola rivisitazione di Cappuccetto Rosso
Un prigioniero in cerca di libertà.
Una donna scelta dagli dèi.
Per liberarsi dalla sua schiavitù secolare deve catturarla.
Trama
Un prigioniero in cerca di libertà.
Una donna scelta dagli dèi.
Per liberarsi dalla sua schiavitù secolare deve catturarla.
Shin ha rinunciato a tutto per amore. Incurante di vivere o morire, quando cattura una spia nella terra del suo padrone, la lascia fuggire. Shin non aveva però fatto i conti con la crudeltà del suo padrone: se non riuscirà a catturarla lo rinchiuderà per l’eternità nelle tenebre.
Akane, fingendosi una donna, si infiltra in un tempio per sole donne. È una spia forte, determinata e non ha alcuna intenzione di fidarsi di Shin. Ma quando il destino li unisce nella ricerca di una ragazza rapita, sono inesorabilmente attratti l’uno dall’altra.
Quando si innamora di lei, Shin trova una nuova ragione di vita. Ma se non riuscirà a consegnarla al suo padrone, non vedrà mai più la luce del giorno.
Una donna scelta dagli dèi.
Per liberarsi dalla sua schiavitù secolare deve catturarla.
Shin ha rinunciato a tutto per amore. Incurante di vivere o morire, quando cattura una spia nella terra del suo padrone, la lascia fuggire. Shin non aveva però fatto i conti con la crudeltà del suo padrone: se non riuscirà a catturarla lo rinchiuderà per l’eternità nelle tenebre.
Akane, fingendosi una donna, si infiltra in un tempio per sole donne. È una spia forte, determinata e non ha alcuna intenzione di fidarsi di Shin. Ma quando il destino li unisce nella ricerca di una ragazza rapita, sono inesorabilmente attratti l’uno dall’altra.
Quando si innamora di lei, Shin trova una nuova ragione di vita. Ma se non riuscirà a consegnarla al suo padrone, non vedrà mai più la luce del giorno.
Si addentrò nel folto del bosco seguendo la traccia dello strano lupo,
laddove il sole faticava a penetrare nell’intrico dei rami e l’oscurità
ingoiava ogni cosa. La nebbia ammantava il suolo e gli impediva di vedere
distintamente; Shin però conosceva a menadito quel luogo e l’avrebbe
potuto percorrere a occhi chiusi.
La pista si perdeva lungo la sponda di un fiume, laddove la nebbia si
ritirava rivelando nel fango un’unica impronta, umana. Vi premette contro il
naso, l’odore di lupo era intenso. Una femmina di lupo.
Che cosa ci fai qui?
A giudicare da ciò che riusciva a distinguere tra la nebbia, non doveva
neppure essere lontana.
Fu in quel momento che una freccia gli sibilò accanto.
Lo mancò per un pelo e si conficcò, vibrando, nel tronco di un albero lì
vicino. Shin ringhiò e i peli sul suo dorso si rizzarono, arruffati, mentre
scrutava la foresta alla ricerca dell’intruso.
««Vieni fuori, codardo. Basta con i giochetti,» ringhiò.
Una figura sbucò da dietro un albero non troppo lontano: era una donna
e indossava il rosso e il bianco di una miko2.
I capelli castani le scendevano sulla schiena legati in una treccia ed
erano nascosti da un cappello di paglia. Sulla spalla portava una faretra, una freccia era di nuovo incoccata nell’arco, puntata dritta contro di lui.
Shin annusò l’aria; era lei il lupo che stava inseguendo, un lupo in abiti
da sacerdotessa? Ora le aveva viste proprio tutte.
Si trasformò, lasciando le sembianze del lupo che era per diventare un
uomo, e alzò le mani in segno di resa. «Ferma. Che bisogno c’è della
violenza?» Non voleva combattere contro un altro Okami, specie se stava
dalla parte del Drago.
«Mi stavi pedinando,» ribatté lei.
Voltò la testa seguendo i suoi movimenti, quando si spostò per cercare
di vederla meglio.
Un tempo li conosceva tutti, i branchi di lupi, ma nulla in lei gli sapeva
indicare a quale appartenesse, ed era certo che non si fossero mai incontrati
prima. La donna strinse gli occhi, esaminandolo.
«Ti porgo le mie scuse, se ti ho spaventata.» Tenne i palmi delle mani
sollevati come per dimostrarle che non era sua intenzione farle alcun male.
Lei sbuffò una risata e tirò la corda dell’arco, finché non fu ben tesa. «Ti sembro stupida? Cosa vuoi?» Scandì bene ogni parola.
Non staccò gli occhi da lui nemmeno un secondo, mentre si ostinava a
tenergli puntata contro l’arma.
Era coraggiosa, questo glielo doveva riconoscere. «Credo che dovrei
essere io a farti questa domanda.»
«Lavori per Akio?»
Odiava essere definito come uno dei tanti tirapiedi di Akio, visto che
lavorare per lui non era stata una sua scelta.
Aveva dovuto farlo per proteggere Rin, ma non lo avrebbe di certo
rivelato a quella Okami. Sorrise mettendo in mostra i canini. «Credo che la
vera domanda sia: per chi lavori tu?»
«Non sono obbligata a dirti nulla,» ribatté lei. Faceva la voce grossa, ma
le tremavano le mani.
Recensione
Oggi vi parlo del capitolo conclusivo di questa trilogia (i libri sono tutti autoconclusivi).
Akane è una guardiana del tempio e ha una sola missione: proteggere una ragazza e aiutarla nel suo destino ma in realtà dietro c'è molto di più, perché il personaggio di Akane è assai complesso. E' una yokai ma odia esserlo per via del suo passato, non vuole proprio cambiare forma nonostante senta il desiderio di farlo, questo fino a quando tempi disperati richiamano mezzi estremi che non solo costringeranno Akane a cambiare, ma anche ad allearsi con persone di cui non si fida, in particolare Shin. Shin è un personaggio che già avevamo conosciuto in "Kitsune", dove era un personaggio secondario. Qui ha modo e tempo di farsi conoscere e di ottenere il suo riscatto.
Shin infatti è uno yokai che per aiutare una persona a lui cara (se avete letto Kitsune sapete chi), decide di diventare schiavo di una persona che lo sfrutta per i suoi scopi personali, annullando così anche la sua identità visto che deve vivere solo per servirlo. Purtroppo il suo nuovo obiettivo sembra essere proprio Akane e Shin non può non eseguire gli ordini, ne nonostante non si conoscano e sembrino essere uno l'opposto dell'altra, decidono di allearsi anche se con tanti problemi di fiducia e soprattutto tante cose non dette, tanti segreti e bugie che una volta svelati potrebbero anche salvarli oppure distruggerli e allontanarli per sempre. Preparatevi perchè questi personaggi vi entreranno sottopelle: Shin è sicuramente il personaggio di cui aspettavo qualcosa in più e la sua caratterizzazione è riuscita benissimo, non è perfetto ma è un personaggio che sa come farsi apprezzare nonostante tutto. Per quanto riguarda Akane è sicuramente un personaggio che ha tanto in sospeso, soprattutto a livello personale e che deve affrontare i suoi demoni prima di lasciarsi andare, ma è davvero una protagonista interessante che riesce a tenere testa a Shin.
Okami è il terzo e ultimo romanzo di questa serie retelling di fiabe in chiave orientali che devo dire mi ha stupito sempre di più. Shin è stato valorizzato, com'era giusto che fosse. Anche Akane mi è piaciuta molto soprattutto per l'odio per se stessa e per la sua forza e per il modo in cui affronta i suoi demoni.
Ho amato anche il rapporto che nasce tra Akan e Shin che non viene lasciato al caso ma ha un suo perchè, insieme possono distruggersi oppure salvarsi e come finirà lo lascio vedere a voi.
Io posso dirvi che le parole chiave di questo romanzo sono amore, bugie e tradimenti e che rispetto agli altri due è forse quello più oscuro, ma va bene così perchè era la storia a chiederlo.
Okami fa parte di una trilogia e infatti Shin è un personaggio che già avevamo conosciuto, ma può essere letto anche in modo indipendente perchè comunque ogni libro ha protagonisti diversi e Nicolette Andrews storia dopo storia si è davvero superata, dando vita ad una trilogia che non è mai banale, è incredibilmente originale e soprattutto merita assolutamente più attenzione!
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
Quando li trovò, avevano circondato la giovane Okami e, a turno, la
spintonavano e la strattonavano, mentre lei cercava di reagire; ma l’avevano
circondata e non poteva usare arco e frecce. Stavano usando quello
svantaggio per giocare con lei, fingendo di aprire varchi tra i loro ranghi per
poi richiuderli subito dopo e indurla a indietreggiare. Finché non cadde a
terra e scoccò loro un’occhiata assassina, gli occhi che brillavano di rosso e
le zanne ormai in vista.
Sprigionava a ondate uno strano potere; doveva essersi trattenuta,
prima, anche lui all’inizio l’aveva sottovalutata; aveva pensato che non
prendesse la forma del lupo perché era debole.
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