giovedì 21 novembre 2024

Recensione serie "Le indagini di Cormoran Strike", Robert Galbraith

 

Autore: Robert Galbraith

Titolo: Sepolcro in agguato

Serie: Le indagini di Cormoran Strike #7

Prezzo:  19,00  e-book 14,99

Link d'acquisto: QUI


Serie "Le indagini di Cormoran Strike:

1)Il richiamo del cuculo

2)Il baco da seta

3)La via del male

4)Bianco letale

5)Sangue inquieto

6)Un cuore nero inchiostro

7)Sepolcro in agguato

8)The hallmarked man

9)?

10)?


“… si sentiva come un fantasma che non aveva alcun diritto di conversare con i vivi…”


Trama

L’ormai famosa agenzia Strike ed Ellacott ha risolto molti casi inestricabili. Quello che rimane non risolto è il rapporto trai due soci, segnato da un’amicizia profonda e inquieta, tra slanci imprevedibili e sotterranee gelosie. Quando l’anziano Sir Colin Edensor chiede il loro aiuto per tirar fuori il figlio Will da una setta che lo ha plagiato, i due accettano senza esitare. In nome della lotta per un mondo migliore, la Universal Humanitarian Church allontana i suoi membri dai loro affetti e li induce a elargire enormi donazioni, diventando sempre più potente. Peccato che dietro a un leader dal carisma innegabile ci sia un passato sordido e ben più di una morte sospetta. Entrare sotto copertura nella sede principale, una fattoria sperduta nel cuore del Norfolk, sembra l’unica soluzione, e Robin è pronta a farlo. Ma intelligenza e preparazione potrebbero non bastarle: addentrarsi nel lato oscuro dell’UHC si rivelerà molto rischioso, tra vendette soprannaturali, ricatti ed ex adepti terrorizzati. Uniti come non mai, Robin e Strike dovranno mettere in campo non solo le loro capacità professionali, ma anche le risorse più personali e i ricordi più intimi, in una delle sfide più difficili e coinvolgenti in assoluto. Sepolcro in agguato catturerà i lettori tra le sue pagine, in un epico, indimenticabile nuovo capitolo della storia di Robin e Strike.


“… la paura continuava a bruciare come un pezzo di carbone incastrato sotto il diaframma…”


Recensione

Come nel precedente libro, anche qui la agenzia investigativa Strike-Ellacott gode di grande popolarità e Robin e Cormoran sono ancora alle prese con il loro rapporto non chiarito; a complicare le cose c’è la relazione avviata e stabile tra Robin e Murphy.

Il caso principale è diverso dai precedenti: questa volta l’agenzia non deve indagare su un omicidio, bensì su una setta, la Universal Humanitarian Church (UHC). Sir Colin Endesor chiede infatti a Strike e Robin di aiutarlo a scoprire di più e auspicabilmente fare uscire da lì suo figlio Will: il compito non è facile perché la chiesa in questione sta diventando sempre più potente e soprattutto riesce ad allontanare completamente gli adepti dalle loro famiglie. Quando una famiglia in passato aveva provato a fare uscire forzatamente i membri dalla setta il risultato è stato un suicidio; per questa ragione Robin e Strike dovranno fare grande attenzione e muoversi con cautela, iniziando un'indagine che diventerà sempre più grande.  Robin, per riuscire ad avere più informazioni, deciderà di andare sotto copertura all'interno della setta, ma non sa assolutamente che cosa l’aspetta.

Questo romanzo mi è piaciuto davvero tantissimo perché ha proprio tutto: è un giallo classico, ma ha una parte consistente di indagini del passato in veri e propri delitti irrisolti, ma è anche thriller. Lo ammetto, la tensione arriva alle stelle e io ero decisamente spaventata all'idea di Robin infiltrata lì dentro. Ritmo, storia, approfondimento dei personaggi, tutto è studiato per incastrarsi perfettamente e non permettere al lettore di staccarsi dal romanzo. L’ho divorato, e dire che è davvero lungo (1200 pagine) ma non ve ne accorgerete!

Una parte importante viene dedicata a Lucy e alla famiglia di “origine” di Strike: certo, se n’è sempre parlato, ma in modo distaccato e sostanzialmente infastidito. Qui le cose cambiano e finalmente Strike impara ad apprezzare e capire anche la sorella così diversa da lui. Anche il personaggio di Charlotte farà la sua ricomparsa, questa volta ancora più destabilizzante del solito.

La vicenda principale comunque è quella di Robin e della sua attività da infiltrata: la setta viene presentata in maniera davvero approfondita e risulta inquietante sotto molti punti di vista, non ultimo il fatto che all’inizio è molto convincente. Vedere la narrazione di Robin così diretta e così coinvolta ha permesso una descrizione dei meccanismi di coercizione e di lavaggio del cervello non banale e non giudicante. Il lettore capisce perfettamente come una persona può venire coinvolta e indottrinata, senza che si crei, come spesso capita, una separazione tra “personaggi intelligenti” e “personaggi stupidi” che si fanno fregare.

Il romanzo ha un solo grande difetto: quando lo finiamo abbiamo la consapevolezza che dovremo aspettare minimo un altro anno per il seguito… ed è difficile leggere qualcosa dopo senza confrontarlo con questa perla.

Se non conoscete la saga di Strike dovete assolutamente recuperarla: i primi due non sono, secondo me, a livello degli altri, ma dal terzo in avanti la serie migliora libro dopo libro e raggiunge livelli altissimi. Cosa state aspettando?


La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3



“… dobbiamo perdonare chi siamo stati, quando non sapevamo cosa facevamo…"

mercoledì 20 novembre 2024

Segnalazione "Le campanelle di Babbo Natale", Chiara Leo

 Buongiorno, oggi vi segnalo una novella natalizia, scritta da Chiara Leo



Titolo: Le campanelle di Babbo Natale

Autore: Chiara Leo

Editore: Literary Romance Kids

Genere: libro per bambini, storie di Natale

Data pubblicazione: 20 novembre 2024

Età: 3+

Pagine: 78

Link d'acquisto: QUI


Trama

Cosa potrebbe succedere se un'elfetta birichina dovesse decidere di fare una ripicca a Babbo Natale,

lanciando da qualche parte sulla Terra, lontano dal Polo Nord, le campanelle della slitta?

Senza campanelle i bambini potrebbero smettere di credere a Babbo Natale, le renne non potrebbero

alzarsi in volo e la notte della Vigilia i doni chiesti nelle letterine non verrebbero consegnati.

Senza campanelle potrebbe non esistere più il Natale...

E se degli elfi, con un piccolo aiuto, iniziassero a cercarle?

Sei pronto ad aiutarli anche tu?

martedì 19 novembre 2024

Recensione serie "Le indagini di Cormoran Strike", Robert Galbraith

 

Autore: Robert Galbraith

Titolo: Un cuore nero inchiostro

Serie: Le indagini di Cormoran Strike #6

Prezzo:  10,86  e-book 12,99

Link d'acquisto: QUI


Serie "Le indagini di Cormoran Strike:

1)Il richiamo del cuculo

2)Il baco da seta

3)La via del male

4)Bianco letale

5)Sangue inquieto

6)Un cuore nero inchiostro

7)Sepolcro in agguato

8)The hallmarked man


“… chi di odio online ferisce, di odio online perisce, o almeno deve essere preparato all’evenienza.”


Trama

L’agenzia di Cormoran Strike e Robin Ellacott – detective privati, soci in affari e autoproclamatisi ‘migliori amici’ – non è certo a corto di clienti. Così, quando una giovane donna dall’aria stravolta si presenta in ufficio, la segretaria la rispedirebbe volentieri indietro, ma l’intuito di Robin le dice di ascoltarla. Mentre stringe la sua costosissima borsa macchiata di inchiostro, Edie Ledwell si presenta come la coautrice di una serie animata di culto che sta per sbarcare su Netflix e implora Robin di aiutarla a scoprire l’identità di una misteriosa figura che la perseguita online. Robin le consiglia di rivolgersi ad altre agenzie specializzate in reati informatici, ma rimane turbata da quell’incontro. E ancora di più la sconvolgerà leggere dell’assassinio di Edie Ledwell poco tempo dopo. Una nuova indagine sta per avvolgere Strike e Robin in una rete invisibile, pericolosa e oscura, in cui le identità si moltiplicano e si nascondono, la verità è più sfuggente che mai e il successo diventa un gioco crudele col destino. Un ingranaggio perfetto, una narrazione trascinante, un altro capitolo irrinunciabile della storia di Robin e Strike.


“… aveva vissuto così a lungo in un mondo virtuale di persone anonime che ogni parvenza di probabilità e plausibilità sembrava scomparsa dai suoi processi di ragionamento.”


Recensione

“Un cuore nero inchiostro” di Robert Galbraith, alias J. K. Rowling, è il sesto romanzo con protagonisti Cormoran Strike e Robin Ellacott, due personaggi ben riusciti che libro dopo libro non hanno mai smesso di suscitare curiosità in chi legge, almeno per quanto mi riguarda. In questa nuova storia non hanno tradito le mie aspettative e mi hanno condotto in un’indagine complessa che oltre che tra persone reali, ruota attorno al mondo dei social e a chi si nasconde dietro una tastiera, strumento prezioso che fornisce quel coraggio, magari e soprattutto per ferire il prossimo, di cui sono sforniti nella vita vera, dove invece non fanno altro che nascondersi e lasciare che sia.
Ho incontrato un po’ di difficoltà nella lettura delle chat e a volte dovevo riprendere il filo dei tanti nomi che compaiono in un libro che è molto lungo ma nel quale la mia attenzione non si è mai smorzata, anche se quello del mondo dei social per quanto interessante e d’attualità non sia tra i miei argomenti preferiti di lettura.

Comunque mi è piaciuto per diversi motivi tra i quali gli spunti di riflessione che emergono dai dialoghi dei personaggi, il crescere e il complicarsi del rapporto personale tra Strike e Robin, tra tensioni, complicazioni ed attrazione, che in fatto di tempismo l’uno verso l’altra sono una catastrofe. Mi è piaciuta la maturità nell’accettare i propri sentimenti anche se manca il coraggio di confessarli. La sicurezza dell’impegno nel proprio lavoro anche se pericoloso. La capacità di accettare i propri limiti anche se vuol dire mostrare agli altri le proprie debolezze. L’impegno messo nel contenere le ondate di odio, personale o razziale, da qualsiasi fronte arrivino come esplosioni. La capacità di persone pure intelligenti di credere a tutto. Il tentativo di vivere accettando il presente, nell’unica certezza dell’oggi.


La mia valutazione


Alla prossima
Luce <3


“Tu parli di franchezza, ma non sei franco, porca miseria, non con me, e nemmeno con te stesso!”



lunedì 18 novembre 2024

7 blog per 1 autore: ROBERTA F.I. VISONE

Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?


Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - BUONA LETTURA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO


Tutto sul romanzo
COVER + TRAMA + ESTRATTI
Raccontaci come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta.
Allega un estratto card e la cover del romanzo



Cover:
Ho affidato la creazione della cover a una mia cara amica, @t.s.melony (Tatiana Sabina Meloni). Ci siamo confrontate su come raccogliere al meglio i simboli più importanti del romanzo (un diario, un lettore MP3, un giglio, foto istantanee, una caffettiera), dopodiché le ho inviato alcune foto di Londra che avevo scattato durante il soggiorno fatto nel 2007 con la scuola e due foto create con Canva ritraenti una donna anziana e un’adolescente, ossia le due protagoniste del romanzo. Lei ha trovato foto royalty free su Napoli nel 2006 e durante le Quattro Giornate, così ha unito queste alle mie e realizzato una delle parti della copertina, per poi aggiungere i suddetti simboli.
Vedi allegati “cover 18.11.2024” e “cover solo fronte 18.11.2024”.
Trama:
Lo sguardo di Siria, la vita di Rosa è un romanzo di formazione rivolto sia a un pubblico attualmente adolescente sia alla generazione millennial cresciuta a pane, lettori MP3, trilli di MSN e telefilm. 
I temi portanti della narrazione sono il bullismo e le insicurezze che caratterizzano i rapporti tra i giovani in un’età dedicata alla scoperta del proprio sé estetico e interiore, la resistenza da un punto di vista storico ed emotivo, il caregiving nei confronti di una persona autistica e la violenza di genere.
Il fattore scatenante del romanzo è l’incontro intergenerazionale tra due donne che hanno vissuto le rispettive gioventù durante le Quattro Giornate di Napoli (Rosa) e l’anno scolastico 2006/2007 (Siria).



Napoli, 2006.
Protagonista della storia è Siria Iodice, diciassettenne alle prese con l’ultimo anno di liceo. Siria è la figlia di mezzo, trattata dalla famiglia come adulta fatta e finita; le sue esigenze sono spesso messe in secondo piano a causa delle attenzioni necessarie a Sandro, il fratello piccolo con autismo. Il senso del dovere nei confronti dei propri parenti spinge Siria a tacere circa il bullismo che subisce dalle compagne di scuola a causa dei bei voti e di un aspetto ancora acerbo e tondeggiante. Questo suo essere irta e respingente le impedisce di aprirsi con le persone che la vedono per l’anima bella che è: la nuova amica Maria e Andrea, il nuovo arrivato che prova a farle la corte con pessimi risultati.
Chiusa a riccio, Siria reputa il suo unico conforto la possibilità di scrivere sul proprio diario, in cui riversa pensieri, speranze e spesso anche giudizi piuttosto taglienti.
Quando la prozia Rosa si sente male, tocca a Bianca, madre di Siria, prendersene cura, ed è così che la ragazza entra in possesso del diario della donna. Nasce così un’esperienza di confronto continuo tra il carattere buono ma deciso che Rosa ha mantenuto nel tempo con le insicurezze che fanno di Siria un personaggio particolarmente chiuso. 
La prozia Rosa, nata alla fine degli anni Venti, è adolescente quando l’Italia viene scossa dalla Seconda Guerra Mondiale. Ha imparato fin da subito l’arte di arrangiarsi e di essere felice con poco, senza trascurare i bisogni del prossimo. Rosa si pone fin da subito per la pronipote come un vero esempio di resilienza, sempre fiduciosa nel futuro. Dopo il disastroso matrimonio con l’alcolista Antonello, in un’Italia che ancora non concepisce divorzi, trova lavoro come governante nella casa del Grande Ufficiale Enrico Di Giacomo, con cui vive un amore silenzioso e cortese, quasi d’altri tempi, fino al momento dell’inevitabile e sofferto congedo. La gentilezza di Rosa rimane tale anche quando, anziana e con problemi di memoria, lascia che la famiglia della sorella Rita le rubi oggetti preziosi nella sua stessa casa.
Siria non può che prendere a cuore la situazione di Rosa e si impegna per starle il più vicino possibile, ricevendo come premio di volta in volta qualche dettaglio in più circa la vita della prozia. 
Traendo forza dalle esperienze di Rosa, Siria non soltanto imparerà ad accettare se stessa, ma anche a superare i propri blocchi emotivi e le proprie insicurezze.

Estratto: 
vedi allegato “estratto card 18.11.2024”.
QUARTA DI COPERTINA
A Napoli, nel 2006, la vita di Siria non è così semplice: all’ultimo anno di liceo, la giovane deve prepararsi agli esami di maturità e insieme destreggiarsi tra gli atti di bullismo delle compagne di classe e una famiglia non semplice in cui sembrano dominare i bisogni del piccolo Sandro, il suo fratellino autistico.
Taciturna e riflessiva, Siria sembra rassegnata a vedere di sé soltanto ciò che la rende insicura, quando accetta di accudire la prozia Rosa. Ciò che la ragazza non sa, però, è quanto Rosa sia speciale; capace di farsi ponte tra presente e passato, l’anziana donna sembra comprendere Siria più di ogni altro, fino a spingerla riconsiderare se stessa, ad alzare la testa per vedere il mondo da un’altra prospettiva.
Per la ragazza tutto cambia, ma riuscirà ad accettarne le conseguenze?




domenica 17 novembre 2024

Hanno ucciso l'uomo ragno - La leggendaria storia degli 883 - serie tv (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo della nuova serie Sky, Hanno ucciso l'uomo ragno



Titolo: Hanno ucciso 'l'uomo ragno -  la leggendaria storia degli 883

Paese: Italia

Anno: 2024-in produzione

Formato: serie tv

Genere: commedia, musicale

Puntate: 8

Durata: 50 min (puntata)

Lingua originale: italiano



Informazioni

Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 è una miniserie televisiva italiana diretta da Sydney Sibilia con protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar GiuggioliLa serie racconta gli esordi della band 883 nella Pavia degli anni Novanta.



Trama

La storia racconta il primo incontro tra Max Pezzali e Mauro Repetto e di come hanno ottenuto il successo creando il gruppo degli 883.



Recensione

Se mi avessero detto che Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 si sarebbe dimostrata una serie più clamorosa di altre andate in onda finora, probabilmente non ci avrei creduto. Il rischio che pensavo di correre quando ho iniziato la visione, era che la nuova serie Sky Original prodotta insieme a Groenlandia fosse un prodotto a uso e consumo dei fan degli 883 e di un certo tipo di cultura e di musica deliziosamente anni Novanta. Non mi sarei potuta sbagliare di più, considerando che gli otto episodi di Hanno ucciso l'Uomo Ragno sono un capolavoro di scrittura e di interpretazione capace di trascinarci non tanto all'interno della storia degli 883 quanto nella rivincita di due ragazzi di provincia che, da divertirsi in tavernetta, si ritrovano presto a gestire un successo che avrebbe travolto chiunque. La serie, la prima scritta e diretta da Sydney Sibilia a dimostrazione che certe pieghe narrative possono essere raccontate con precisione e perizia in Italia soltanto da lui, parte da due giovanissimi Max Pezzali e Mauro Repetto, interpretati magistralmente da Elia Nuzzolo e Matteo Guggioli, che si incontrano tra i banchi di scuola e iniziano a provare una certa alchimia l'uno con l'altro anche se sembrano di due cifre opposte, accumunati come sono solo dalla scarsa voglia di studiare.


Se Mauro è intraprendente e ambizioso, Max è più timido e frenato, anche se la vera spinta a provare a fare musica nell'estate della sua bocciatura è dettata dalla voglia di fare colpo su una ragazza, Silvia (Ludovica Barbarito), che lo sfida a scrivere una canzone per lei. Ma come possono due ragazzi che si vestono male e sembrano allergici alle responsabilità unire le forze per smarcarsi da Pavia e conquistare le classifiche musicali di un intero Paese? Hanno ucciso l'Uomo Ragno ce lo mostra con una sapiente dose di ironia e irriverenza, infilandoci molti personaggi che molto presto sarebbero esplosi a livello di notorietà esattamente come gli 883 - da Maria De Filippi a Jovanotti, passando per un giovanissimo Fiorello che non sa se accettare di condurre un programma che si chiama Karaoke nelle piazze italiane - e, soprattutto, un cuore e un calore capaci di rapire lo spettatore e di immergerlo in un tunnel dove per telefonare occorrevano le monetine e per registrare un demo occorrevano le musicassette.
Hanno ucciso l'Uomo Ragno la recensione della serie Sky sugli 883
Max e Mauro che di notte vanno in cerca di un rospo perché pensano che possa avere dentro di sé una sostanza allucinogena non meglio identificata, ma anche Max e Mauro che capiscono che per sfondare avrebbero dovuto rinunciare all'inglese e parlare non solo nella loro lingua ma anche di quello che conoscono (la provincia, la noia, l'amore, la conquista e una certa euforia giovanile rappresentata da birre scure da ordinare e da notti brave da onorare) sono la sintesi di un modo di raccontare le storie che non perde mai di vista l'emozione e il crescendo narrativo. Tutto in Hanno ucciso l'Uomo Ragno - dall'accoppiata esplosiva di Nuzzoli e Giuggioli a Edoardo Ferrario, Davide Calgaro e Roberto Zibetti rispettivamente nei panni di Pierpaolo, il manager degli 883, Cisco, il migliore amico di Max, e Claudio Cecchetto, Pigmalione della band - si incastra e collima a dimostrazione che certi autori italiani - la serie è scritta da Sibilia con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone e diretta sempre da Sibilia con Alice Filippi e Francesco Ebbasta - hanno evidentemente una marcia in più. Onore agli 883, per aver dato la loro benedizione, pur senza partecipare al progetto creativo, a Sydney Sibilia per averla pensata e a Sky per averla mandata in onda.



La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3





sabato 16 novembre 2024

Recensione serie "Sisters of the Salt", Erin A Craig

 


Autrice: Erin A Craig

Titolo: La casa di radici e perdizione

Serie: Sisters of the Salt #2

Prezzo: 14,15   e-book 7,99

Link d'acquisto: QUI


Serie "Sisters of the Salt:

1)La casa di sale e lacrime

2)La casa di radici e perdizione

3)La casa di ?


“Devi andartene. Oggi stesso. Non lo avverti il pericolo? Ne sei circondata. Si aggira nell’ombra, in agguato.
Persino l’aria è avvelenata in quella casa.”

Trama

Nonostante sogni avventure ben oltre le coste delle isole Salann, la diciassettenne Verity Thaumas è rimasta nella tenuta di famiglia, Highmoor, con la sorella maggiore Camille, mentre le altre ragazze Thaumas si sono divise per Arcannia. Quando Mercy comunica loro che la duchessa di Bloem è interessata a far dipingere a Verity un ritratto del figlio Alexander, lei si mostra subito entusiasta, ma Camille non è d’accordo e prova a impedirglielo rivelandole un segreto taciuto per anni: Verity è in grado di vedere i fantasmi. Sconcertata, la giovane fugge da Highmoor diretta a Bloem, dove viene conquistata dal paesaggio florido e lussureggiante e dall’affascinante e spiritoso Alexander. Ben presto, però, Verity inizia a intravedere il lato oscuro della tenuta, nascosto con cura dietro una facciata così vigorosamente stucchevole.

Un capolavoro moderno dalle tonalità gotiche dell’autrice Erin A. Craig, che racconta di un amore segnato dal destino, di un’ambizione pericolosa e di quei fantasmi che non smettono mai di perseguitarci.


Sarei andata a Bloem. Sarei partita per il continente. Quella notte. Non mi importava se avessi dovuto remare fino alla costa da sola. Non ce la facevo a trascorrere un secondo di più in quella casa, con le ali tarpate non soltanto da mia sorella, ma anche dal mio stesso passato. Me ne sarei andata. Immediatamente.


Recensione

House of Roots and Ruin — Erin A. CraigLa storia ha inizio ad Highmoor, sulle Isole Salaan dove Verity Thaumas vive nella tenuta di famiglia assieme a sua sorella e ai suoi nipoti. Verity è desiderosa di avventure oltre il suo ambiente familiare e si trova alle prese con un’opportunità inaspettata quando la duchessa di Bloem – notando i suoi splendidi quadri e dipinti – le chiede di dipingere un ritratto del suo affascinante figlio, Alexander. Tuttavia, sua sorella maggiore Camille le rivela un segreto inquietante: Verity ha la capacità di vedere fantasmi. Questo spinge Verity a fuggire verso Bloem, dove scopre una nuova vita innamorandosi di Alexander, con tutte le difficoltà del caso. Ma un oscuro segreto si cela dietro la facciata della bellezza dei fiori e delle belle cose. 

Cosa si nasconde a Chauntalalie? Cosa succederà ora che Verity sa di vedere i fantasmi e cosa cambierà nel corso della sua vita? Cosa accadrà una volta che Verity arriverà a Bloem e cosa l’aspetterà?

Ecco perchè a diciassette anni, quasi diciotto, ero ancora a Highmoor a rincorrere i miei nipoti, a vederli crescere, a guardare la vita di Camille andare avanti mentre la mia sembrava appassire dietro le quinte. Lei aveva bisogno di me. Aveva bisogno che rimanessi l’. E così avevo cercato di chiudere in un cassetto tutti i miei sogni di viaggi e d’avventura, le mie ambizioni e i miei desideri. Ma loro non si erano arresi con tanta facilità.

La trama riporta essenzialmente ciò che la storia ha da comunicarci in maniera semplice e diretta. Il mistero si scoprirà solamente una volta che si entra nel vivo della storia e sono stupita del fatto che non sia stato spoilerato nel corso della trama stessa. E’ ben scritta e ben strutturata.

La copertina è visivamente affascinante e cattura immediatamente l’attenzione. I colori scuri e i dettagli intricati richiamano l’atmosfera gotica e misteriosa del romanzo. L’immagine di una serra imponente, circondata da elementi naturali, suggerisce sia la bellezza che il potenziale pericolo che si nasconde all’interno della storia e rappresenta molto di ciò che avviene all’interno del volume, quindi ritengo che non poteva esserci immagine migliore per rappresentare il volume. In più il fatto che sia stato mantenuto come l’originale ha il suo perchè. Il titolo del volume è evocativo e simbolico. La “casa” rappresenta non solo il luogo fisico di Highmoor, ma anche le radici familiari di Verity e le tradizioni che la legano. Al contempo, il termine “rovina” suggerisce sia il decadimento che i segreti oscuri che permeano la storia. Questo contrasto tra stabilità e fragilità riflette le esperienze di Verity e il suo viaggio di scoperta, rendendo il titolo appropriato e intrigante.

una coppia di donne in piedi l'una accanto all'altraL’ambientazione passa dalle Isole Salaan a Bloem dove nella villa di Chauntalalie un cambiamento aspetta Verity Thaumase l’epoca non è definita ma dai vestiti, dai modi e dalla storia non è assolutamente moderno e sembra essere ambientato nell’ottocento.

personaggi sono ben sviluppati e contribuiscono notevolmente alla trama. Riprendono quelli che abbiamo già conosciuto nel volume precedente "La casa di Sale e Lacrime" sviluppando la storia sulla più piccola delle sorelle Thaumas, Verity. Camille, la sorella maggiore, incarna una figura protettiva, il cui segreto aggiunge tensione alla storia. E’ un personaggio forse troppo austero ma è protettivo nei confronti delle sorelle. Alexander, il giovane duca, è affascinante e carismatico, ma nasconde anche complessità che si svelano nel corso della narrazione. I personaggi secondari, come Mercy, arricchiscono ulteriormente il contesto, contribuendo a creare un ambiente ricco e dinamico.

Verity è una protagonista forte, il cui desiderio di avventura e libertà è palpabile. La sua vulnerabilità e la sua crescita personale sono al centro della narrazione. E quando scopre il suo potere la cosa si complica e cambia drasticamente. E’ un personaggio innamorato della vita e spera di avere anche lei una vita bella e dolce come quella delle sue sorelle, quindi come non fuggire dalla sua amata isola?

«Non dovremmo» dissi, mentre la mia mano sfrecciava come impazzita per immortalare quel momento sulla carta. Volevo catturare l’esatta inclinazione della tua testa, la passione e la convinzione che gli coloravano il viso, il fioco che gli faceva brillare gli occhi. Eccolo. Era quello l’aspetto che avrebbe avuto il ritratto di Alexander.

Il perno centrale della storia è Verity che scopre se stessa e l’accettazione dei suoi poteri oltre all’amore. La sua capacità di vedere i fantasmi non è solo un dono, ma anche una maledizione che la costringe a confrontarsi con la sua identità e il passato della sua famiglia. Questa è solo la minima parte di una storia che la vede al centro di un misterioso e oscuro presagio che si addensa nella casa di Chauntalalie, a Bloem, proprio tra le braccia del duca Alexander. E’ la stessa Verity ad essere una forbice in cui si addentra il pericolo e la salvezza, la verità e il mistero.

serra in metallo biancoLo stile utilizzato dall’autrice è caratterizzato da una scrittura dettagliata e immersiva, capace di evocare paesaggi e atmosfere con grande efficacia. La sua narrazione è fluida, impostata in prima persona dal punto di vista di Verity che seguiremo lungo tutto il suo percorso di cambiamento e di crescita. La sua abilità nel descrivere le emozioni dei personaggi e nel creare tensione è notevole ed emergono maggiormente in questa storia rispetto a "La casa di Sale e Lacrime" che è la prima pubblicata della serie e che segue le vicende di un’altra delle sorelle Thaumas. Anche se le storie non sono collegate tra loro se non dai personaggi e sono due storie completamente a se stanti, trovo che questo volume sia maggiormente dettagliato e oscuro, pericoloso e ricco di intrighi da tenere incollato il lettore al libro. 

La mia esperienza di lettura è stata parziale: ho trovato alcuni aspetti molto affascinanti, ma la lentezza in alcune sezioni ha limitato l’impatto complessivo della storia. Resta comunque un’opera intrigante, adatta a chi ama le storie di scoperta e il fantastico, con elementi gotici ben integrati.

Per la prima volta, da quando ero arrivata a Chauntalalie, mi sentivo in pace. Mentre mi assopivo, osai credere che il bene avrebbe trionfato e che io e Alex avremmo potuto dimostrare che persino gli déi si sbagliavano.

Il libro è un romanzo che offre un’interessante miscela di avventura, mistero e esplorazione dell’identità. E’ un romanzo che si associa al volume precedente solo per i personaggi e ci narra un’aspetto fantasy e magico di una delle sorelle Thaumas celando anche un retrogusto quasi thrilleresco. Consiglio la lettura del volume a chi ama il genere e a chi, si spera, ha già letto il volume precedente. 

Ora non mi resta altro da fare, se non aspettare il 2026 per il volume 3 (anche se in quell'anno  è prevista l'uscita inglese, quindi non so da noi quando uscirebbe).



La mia valutazione



Alla prossima
Luce <3


Per la prima volta, da quando ero arrivata a Chauntalalie, mi sentivo in pace. Mentre mi assopivo, osai credere che il bene avrebbe trionfato e che io e Alex avremmo potuto dimostrare che persino gli déi si sbagliavano.