Gli altri ti vedono cattiva. Ci tieni a mantenere intatta la reputazione.
A TorBella funziona in questo modo. Chi rompe paga, chi piange muore.
E chi è cattivo riesce a sfangare quella stronza della vita.
Lo so, in questo momento non vi sono simpatica. Avreste preferito un lungo
pippone sul valore della gentilezza e della buona educazione.
Vi darò di meglio. Vi farò fare un bagno nella borgata romana.
Ne riemergerete un po’ più zozzi, meno profumati, per nulla gentili.
Ma molto più veri.
E, Dio santo, la realtà è tutto ciò che abbiamo da queste parti.
Lasciate che mi presenti: mi chiamo Diamante Coretti, ma valgo meno di uno
zircone.
E forse non mi piace nemmeno essere cattiva, tuttavia devo.
Perciò mi adatto.
Eccola qui la chiave della periferia romana, il verbo che ti apre ogni porta:
adattarsi.
Anche adesso mi sto adattando. Lo faccio, mentre la mia amica Asia mi propone
una gita a San Basilio.
Trama
Se ti fratturi una gamba camminando nella strada abituale che percorri per tornare a casa per via di
una buca nel marciapiede, il comune non ti risarcisce. “È colpa tua” dicono; sapevi che la strada era
rovinata. Stava a te evitare il trabocchetto.
Vi sembra ingiusto? Loro si pappano i soldi delle tasse e non ti regalano nemmeno un pezzo
d’asfalto intero.
È ciò che m’è successo con lei, la fatina della mia infanzia. Si è rivelata una strega.
Avevo pagato il destino per avere magia, m’è rimasta in mano la realtà peggiore.
Allora mi sono inventato una vita diversa, e l’ho diluita nella droga per dimenticare.
Ora, però, sono sobrio e voglio ricordare. Per riprendermi del tutto devo fare male alla mia nemesi:
Diamante Coretti.
L’ho dimenticato. Chi se lo ricorda? S’è perso negli anfratti del suo bel quartierino Parioli.
Ora ho una vita stupenda, una chitarra che adoro suonare e di fronte un futuro meraviglioso. Ma
quando TorBella si tinge di rosso per il tramonto, ricordo le serate estive a Fregene trascorse
abbracciata al mio principe giallo rosso.
È allora che lo capisco: lui tornerà per vendicarsi.
Sono colpevole.
Sono sola.
Sono Diamante Coretti e lo vedo già avvicinarsi, l’amore della mia infanzia.
Lollo Marchetti.
Nota dell’autrice: Diamanti VS Zirconi è un new adult-bully-suspense romance. I tropes che
affronta sono second chance, found family, life in Roma, forced proximity, hate to love, social gap.
Pur essendo un romanzo per tutti (non è assolutamente un dark romance), se ne consiglia una
lettura responsabile. Affronta tematiche delicate e contiene scene di sesso esplicite. Inoltre si avvale
di un linguaggio scurrile che sfocia nel turpiloquio. Spesso i personaggi usano il gergo tratto dal
dialetto romano. È autoconclusivo. Non è necessario aver letto il primo volume della serie per
coglierne il senso, tuttavia potreste trovare durante la lettura numerosi spoiler su San Basilio VS
Parioli.
È ciò che m’è successo con lei, la fatina della mia infanzia. Si è rivelata una strega.
Avevo pagato il destino per avere magia, m’è rimasta in mano la realtà peggiore.
Allora mi sono inventato una vita diversa, e l’ho diluita nella droga per dimenticare.
Ora, però, sono sobrio e voglio ricordare. Per riprendermi del tutto devo fare male alla mia nemesi:
Diamante Coretti.
L’ho dimenticato. Chi se lo ricorda? S’è perso negli anfratti del suo bel quartierino Parioli.
Ora ho una vita stupenda, una chitarra che adoro suonare e di fronte un futuro meraviglioso. Ma
quando TorBella si tinge di rosso per il tramonto, ricordo le serate estive a Fregene trascorse
abbracciata al mio principe giallo rosso.
È allora che lo capisco: lui tornerà per vendicarsi.
Sono colpevole.
Sono sola.
Sono Diamante Coretti e lo vedo già avvicinarsi, l’amore della mia infanzia.
Lollo Marchetti.
Recensione
Oggi vi parlo di Diamanti e Zirconi, secondo volume della serie "Versus" di J D Hurt; l'ho letto in superanteprima.
Protagonisti di questo volume sono Lollo Marchetti e Diamante Coretti, lei figlia di una donna che fa lezione di inglese proprio a Lollo Marchetti, e infatti è proprio a casa di Lollo che si conoscono e iniziano ad avvicinarsi, piccoli, sì, ma disposti ad essere uno il mondo dell'altra; questo finché non succede una tragedia, che costringe Diamante a sparire dalla vita di Lollo e porta Lollo nel luogo più buio di tutti: quello della droga.
Li ritroviamo nove anni dopo, lui disintossicato, lei preoccupata di quello che potrebbe farle, sapendo perfettamente che le da la colpa per la tragedia di nove anni prima.
Come ogni romanzo di J D, anche questo è pieno di colpi di scena, c'è malavita, c'è voglia di urlare contro i personaggi, c'è voglia di vedere riscatto.
A fare da contorno a Diamante e Lollo ci sono Azzurra e Valerio, che abbiamo conosciuto nel volume precedente, ma anche Asia e il fratello, due personaggi che, a differenza degli altri due, non ho sopportato per niente; mentre Valerio e Azzurra, insieme a una loro amica, fanno di tutto per fare in modo che tra Lollo e Diamante finisca bene, non posso dire la stessa cosa di Asia. Quella si è alleata con il peggiore nemico di sempre; ma per fortuna alla fine viene fuori la verità, una verità che riscatta ai miei occhi SOLO un personaggio legato a Lollo, gli altri proprio no.
Non vi dirò altro, per evitare spoiler, ma spero di poter leggere un eventuale terzo volume, perché credo che Carlotta, l'amica di Azzurra, meriti un libro tutto suo, ma non mi chiamo J D Hurt io, per cui, mi devo accontentare e sperare che esista un volume su di lei, che lo stia scrivendo. Vedremo!
Alla prossima
Luce <3
“Vorrei essere il tuo primo bacio e che tu fossi il mio”.
Diamante mi scruta come se fossi un eroe. E io mi sento davvero immenso mentre
protende le labbra e sospira: “Quando mamma ti farà paura, quando io te ne farò
perché dovrò scegliere lei, ricorda che sei stato il primo bacio e anche l’ultimo.
Nessuno, nemmeno il cantante di una boy-band, sarà mai come te”.
Mi bacia prima che possa confessarle che lei non può farmi paura. Non si può
temere ciò che si ama.
Le sue labbra restano incollate alle mie. Mi respira addosso pezzi di spiaggia,
aria di mare, un pizzico di sale.
La amo, sapevo già d’amarla. L’ho capito fin da quando l’ho vista sulla porta di
casa con la valigia in mano più grande di lei e mamma me l’ha presentata, dicendo:
“Diamante è la figlia della tua insegnante di inglese. Trattala bene, mi raccomando.
Vivrà con noi”.
Forse la amo più di Valerio, certamente più di mamma e papà.
Ora mi sembra d’amarla persino più del mio segreto.
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