Titolo: La furia della marea
Saga: Poldark #7
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Saga Poldark:
2)Demelza
7)La furia della marea
8)Lo straniero venuto dal mare
9)La danza del mulino
10)La coppa dell'amore
11)Una lama nel cuore
12)Bella Poldark
I suoi sentimenti e il suo corpo erano congelati, condannati ad una solitudine sterile. Questo ricordo dominava per completo i suoi attuali sentimenti, concentrato su una giovane che aveva perso molto tempo prima .
Trama
Il Diciottesimo secolo volge al termine. Ross Poldark è diventato membro del parlamento, eletto nel distretto di Truro in competizione proprio con il suo antico rivale George Warleggan. Divide il proprio tempo tra Londra e la Cornovaglia, mentre il suo cuore è diviso dai sentimenti che prova per la moglie Demelza: le crisi passate hanno lasciato ferite amare, eppure il desiderio di riconciliarsi è ancora vivo in entrambi. Il loro complicato amore sarà presto messo a dura prova da un nuovo corteggiatore di Demelza, un libertino senza scrupoli che Ross non esiterà a sfidare a duello. Intorno a loro, anche gli altri personaggi vanno incontro al proprio destino. L’infelice matrimonio di Morwenna con il turpe reverendo Osborne
e il suo amore adulterino con Drake subiscono improvvisamente una svolta. Così come tragiche novità sono in vista per Elizabeth, tormentata dalla gelosia di George, convinto che il loro figlio sia in realtà di Ross. E intanto – mentre le passioni umane, nel piccolo paesino di Nampara, si agitano come il mare tempestoso della Manica – nuove generazioni si affacciano alla vita e nuovi intrecci contribuiscono ad arricchire, con forze fresche, la saga di Poldark.
"Questa è la differenza tra un uomo e una donna. In realtà, tutta la mia vita con te ho dovuto lottare e non solo contro un'ombra, ma contro un ideale...Elizabeth. Ho sempre dovuto competere."
"Tutto questo è finito da te, ma forse hai ragione. Quello che è cibo per qualcuno, è veleno per altri."
Recensione
Ho concluso da poco la lettura del settimo volume della saga dei Poldark e l'emozione è ancora a fior di pelle, cosa che solo i grandi autori sanno trasmettere, ed in qualche modo è stato un vero e proprio riscatto, dopo i sentimenti contrastanti provati con "I Quattro Cigni". Con questo libro, La Furia della Marea, ho ritrovato tutti gli elementi che fanno di questo scrittore uno dei grandi del secolo scorso, insieme a tutti i personaggi che ho amato, mi hanno deluso, convinto, appassionato. In qualche modo la storia di questa generazione arriva ad una svolta cruciale, ad una forma di chiusura, non solo del XVIII secolo, ma anche di un tempo e di uno spazio della vita.
Il romanzo riprende dove lo avevamo lasciato, ovvero con Ross e Demelza in un certo senso separati a causa della storia di Hugh Armitage. La nuova carica di Ross al Parlamento ha dato la possibilità all'uomo di prendersi il suo tempo, in quanto per lunghi mesi dell'anno vive a Londra, lontano dalla sua amata Cornovaglia e dalla sua stessa famiglia. Eppure il bisogno di Demelza, il desiderio di ricostruire quanto perduto, li porta a ritentare e a cercare di riavvicinarsi.
In qualche modo ed in alcune situazioni sembra quasi di ritrovare la coppia che abbiamo amato, quella strana complicità che erano riusciti a costruire e questo appare evidente soprattutto nella prima settimana del loro viaggio a Londra, quando Ross le chiede di accompagnarlo, insofferente alla solitudine e ad una vita aristocratica fatta soprattutto di frivolezze e poca concretezza. Ritroviamo le risatine complici, lo stupore fanciullesco di Demelza e la tenerezza di Ross.
Demelza, andando a Londra, scopre un mondo nuovo, pieno di luci e di ombre, con accanto l'amica Caroline pronta a traghettarla tra le insidie della società inglese. La sua spontaneità però la renderà oggetto di attenzioni e situazioni alquanto sgradevoli, frutto anche dell'intromissione di George Warleggan, deciso in tutti i modi a conquistarsi un posto in quel mondo in cui Ross si muove per carisma e nascita. La scommessa fatta con Monk Adderley sul fatto che l'uomo non riuscirà a sedurre Demelza Poldark è una mera provocazione, istigata da solito astio che George nutre nei confronti di Ross. Vorrebbe mettere in crisi il matrimonio dell'uomo, dimostrando che si è scelto una donnaccia come compagna di vita. Non sarà però il matrimonio del rivale a naufragare travolto da questa nuova tempesta.
Anche se la situazione degenererà in un duello fatale che comprometterà nuovamente la serenità e la sicurezza della coppia, in qualche modo la vicenda segnerà soprattutto il destino degli altri personaggi. La serenità riconquistata da George ed Elizabeth infatti sarà frantumata in mille pezzi da un commento smaliziato fatto poco dopo dal giovane Geoffrey Charles (ritornato da poco da una visita a Ross ferito), che farà notare alla sua famiglia come il piccolo Valentine crescendo stia diventando la copia di Ross. Da quel momento la felicità coniugale dei Warleggan sarà condannata e l'infelicità ed il sospetto trascineranno la coppia verso il disastro.
Ho adorato la parte di Londra, malgrado l'oggettiva bellezza della Cornovaglia, ma questa nuova ambientazione offre una quadro più ampio e ci regala infinite emozioni: amore, tensione, drammaticità. Splendida la descrizione dell'arrivo a Londra, con la notte che scende, le luci che si accendono visti attraverso lo sguardo incantato di Demelza. Ho amato particolarmente le iterazioni tra Caroline e Demelza e tra Ross e Dwight, che ancora una volta si rivelerà un amico fedele e fondamentale nel salvare la vita di Ross in tutti i modi possibili ed immaginabili.
Alla fine l'amore tra Ross e Demelza trionferà contro le intemperie della vita, le incomprensioni e le difficoltà, in una scena finale commovente che chiude il secolo ed il libro, laddove il dolore per un grande amore perduto del passato diventa solo uno specchio di un timore futuro, più grande, di una possibile perdita insopportabile.
Se la coppia principale in qualche modo si riscatta dell'allontanamento passato, si soffre per Dwight e Caroline, per la loro perdita. La piccola Sarah non ce la fa a sopravvivere e i due reagiscono a questo lutto in maniera diversa. Il loro allontanamento, con la partenza di Caroline per Londra, è difficile da sopportare per un'amante della coppia come lo sono stata io, ma per fortuna sembra che si tratti solo di un bisogno di spazio da parte di Caroline che pur avendo negato il desiderio di maternità, alla fine ha amato Sarah con tutta la passione che la caratterizza e superare la sua perdita risulta decisamente complicato. Il suo ritorno in Carnovaglia, dopo la parentesi londinese, in qualche modo la restituisce a Dwight.
Trionfa anche l'amore difficoltoso ed infelice di Morwenna e Drake. Nella saga dei Poldark, onestamente questa storia è stata tra quelle che più hanno fatto patire. Il matrimonio di Morwenna con l'odioso Ossie viene sviscerato in tutte le sue componenti, con le violenze subite dalla donna, fisiche e psicologiche, i maltrattamenti e l'odiosa condizione di oggetto in cui si trovavano molte mogli.
Intanto Drake cerca timidamente di ricostruirsi una vita, continuando la sua professione, accettando di corteggiare Rosina, come suggerito da Demelza e Sam. Ma l'amore, quello vero, è ben altra cosa e quando il destino porrà fine all'incubo del matrimonio di Morwenna con Ossie, Drake romperà il fidanzamento ad un passo dall'altare per correre dall'unica donna che abbia mai amato.
Ma Morwenna non è più la ragazza da lui incontrata. È una donna che ha subito violenze continue, che aspetta un altro figlio da un marito appena morto, con una suocera appena arrivata a continuare l'opera di demolizione portata avanti dal vicario. Così lo respinge, in una scena straziante, che fa a pezzi le ultime speranze di Drake. Per fortuna sul finale Graham ricompensa il patimento della coppia di innamorati (e quello di tutti noi lettori) presentandoci una scena di riconciliazione estremamente emozionante, quando la ragazza, mesi dopo, trova il coraggio di abbandonare tutto e tutti per correre da lui, per cercare di spiegargli il perché del suo rifiuto, raggiungendolo a piedi, sotto la pioggia, la timida, sfinita Morwenna, che trova dentro di sé, tra i residui di quello che resta della sua anima, il coraggio per un'ultima ribellione.
E Drake l'accetta così com'è, senza pretese, con tutte le ferite che altri hanno inflitto su di lei e le nozze organizzate e volute in fretta, per evitare che i Warleggan o chiunque altro possano intromettersi, con un vestito prestato da Caroline, riadattato da Demelza, offrono momenti di massimo romanticismo.
E la parte finale che chiude il romanzo, segna la fine di un personaggio come Elizabeth, l'algido e gelido primo amore di Ross. Personaggio alquanto complicato, a volte comprensibile nelle sue scelte, molte più volte semplicemente trascinata dagli eventi o dalla sua indecisione. Elizabeth se ne va, scegliendo di portare la sua menzogna sull'identità di Varlentine Warleggon fino alle estreme conseguenze, riuscendo nell'inganno (ovvero quello di far credere a George che anche la piccola Ursula è nata prematura), ma pagherà con la vita l'inganno intavolato ad arte.
Romanzo da leggere tutto d'un fiato, pieno di eventi emozionanti, di scene cruciali: basti pensare a quella del duello tra Ross e Adderley, quello in cui George lancia a Ross le monete che Adderley in punto di morte chiede di dare a Warleggon come pagamento della conferma della fedeltà di Demelza, mentre George sospetta ormai di quella di sua moglie, quella della corsa disperata di Drake, che cerca ovunque Morwenna, durante la tempesta, timoroso che abbiano potuto convincerla ancora una volta a rinunciare a lui, o la corsa disperata e stordita dal dolore di Ross che si arrampica sulle scale di Trenwith, attraversa i suoi corridoi grondati di ricordi, per dare il suo ultimo addio ad Elizabeth.
Grandi qualità narrative, con un paesaggio che domina le vicende con la sua forza espressiva, e storie quanto mai emozionanti. Perfetta anche la ricostruzione storica, con gli eventi che travolgono l'Europa, con la marcia trionfale di Napoleone, ma anche con le eroiche imprese della sua nemesi, ovvero dell'ammiraglio Nelson, inserite nelle conversazioni dei personaggi, tra una scena ed un'altra, trasmettendoci un'atmosfera storica vibrante nella quale si muovono, senza però appesantire il testo. Romanzo quindi da leggere, appassionante capitolo della saga. Sono curiosa di scoprire cosa succederà ai membri di questa famiglia nel prossimo secolo, o meglio dieci anni dopo, in Lo straniero venuto dal mare, ottavo volume della saga.
Ma anche.. anche, per Dio, appartengo a queste terre maledette dove i miei antenati hanno costruito Trenwith secoli fa e questo mondo include Saint Anne e Grambler, la rumorosa chiesa di Sawle e il brontolone di Jud Paynter, Sam Carne il predicatore e Tholly Tregirls il monco, la dolce Beth Nanfan, la figlia di Char Nanfan e molti, molti altri. Ma tra tutti loro, la persona a cui richiedo fiducia e amicizia illimitate è il fabbro Carne, della bottega di Pally nella valle vicino a Saint Anne. E questo è tutto...Lo prendi o lo lasci...Che dici?
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