Titolo originale: A Beautiful disaster
Data d'uscita: 5/5//2023
Genere: Drammatico
Durata: 105 minuti
Trailer
Trama
Tratto dal libro di Jamie McGuire, definito il nuovo "50 sfumature di grigio". Il film racconta la storia di Abby Abernathy, una virtuosa che non cade vittima del demone del bere, o lascia che la sua bocca venga insudiciata da cattive parole. Incontra il sensuale cattivo ragazzo, Travis Maddox, col quale fa una scommessa, se lei vincerà, lui dovrà astenersi dal sesso per un mese. Se lui vincerà, lei dovrà trasferirsi da lui per lo stesso periodo di tempo.
Recensione
Ho adorato ogni singolo libro di questa saga, e sapendo che usciva il film, l'ho visto il giorno stesso d'uscita.
Tratto dall’omonimo romanzo young adults, scritto da Jamie McGuire per adolescenti, ma divenuto nel tempo fenomeno editoriale trasversale, Uno splendido disastro, diretto da Roger Kumble e su Prime Video dal 5 maggio 2023, ha per protagonisti Abby e Travis: la prima, biondina acqua e sapone, s’iscrive al college determinata a fare qualcosa di edificante nella vita e a lasciarsi così definitivamente alle spalle un passato di genio del poker a servizio (e a difesa) di un padre non esemplare; il secondo, macho tutto tatuato, alla vita ‘solare’ da studente alterna la carriera notturna di picchiatore. Bad boy meets good girl e sappiamo tutti com’è che va: impossibile contrastare l’attrazione, quando questa insiste e trova occasioni e forme sempre nuove di manifestarsi.
Uno splendido disastro è un film che si rivolge agli adolescenti e sarebbe quindi improprio applicare lenti troppo adulte tanto alla sua fruizione quanto alla valutazione della sua qualità intrinseca. È un prodotto di consumo inserito pienamente nella tradizione americana in cui gli opposti finiscono per attrarsi – lui rischia la pelle sul ring; lei vorrebbe dimenticare un passato doloroso investendo sul suo futuro accademico e professionale –, ma sia adotta sia ribalta i cliché a cui risale, esplorando, come dimensione estetica prevalente, la categoria del buffonesco: i toni comici finiscono per prevalere su quelli drammatici e, tuttavia, non manca neanche una digressione crime di più cupa atmosfera. Gli interpreti freschi e molto ‘americani’, un po’ over-age rispetto ai personaggi – ma non è nulla di nuovo –, si mostrano a loro agio tanto negli stilemi quanto nei controstilemi; la regia è in controllo di ciò che vuole rappresentare; la fotografia iper-pop si omologa agli standard estetici adottati dai film analoghi.
E per concludere davvero: ammetto che ho letto i libri anni fa e che mi ricordavo poco, ma mi sembra sia stato tutto reso troppo in fretta e pure banale... Le parti fondamentali sono state buttate a caso, i personaggi non c'entrano una cippa con quelli di carta...E meno male che la McGuire era dietro la cinepresa a controllare tutto!
La mia valutazione
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