Buongiorno, oggi vi parlo di una nuova serie tv Netflix, in onda dal 23/11/2022
Titolo originale: Wednesday
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 2022
Formato: serie tv
Genere: orrore, commedia
Stagioni: 1
Episodi: 8
Lingua originale: inglese
Informazioni
Mercoledì (Wednesday) è una serie televisiva statunitense del 2022 creata da Alfred Gough e Miles Millar.
La serie è una commedia di tipo mistery-soprannaturale e segue le avventure del personaggio di Mercoledì Addams, interpretato da Jenna Ortega. Tim Burton è il regista e uno dei produttore esecutivi insieme a, tra gli altri, Alfred Gough e Miles Millar, creatori della serie televisiva Smallville.
Trama
Mercoledì Addams, studentessa liceale della Nevermore Academy, imparerà a padroneggiare i suoi poteri psichici per fare luce sugli antefatti che hanno colpito la sua famiglia 25 anni prima e per sventare una serie di omicidi che colpiscono la cittadina.
Recensione
Quante versioni della famiglia Addams avete visto? Io neanche una, finché non è uscita questa serie di Mercoledì scritta e diretta (4 episodi su 8) da Tim Burton; sia chiaro: il fatto che non abbia visto niente, non significa non sapessi chi fosse Mercoledì e quindi la sua intera famiglia.
La trama è costruita sapientemente, l’atmosfera dark è incantevole e visivamente la serie è un vero e proprio gioiello. Il tutto è però impreziosito da una stella che brilla più di tutte, che è quella della sensazionale Jenna Ortega, che si cala alla perfezione nei panni di un personaggio che sembra davvero esserle stato cucito addosso. Lei e Tim Burton sono i grandi artefici di un successo che non era affatto scontato, considerando tutti i tranelli che si nascondevano dietro Mercoledì. Missione superata però, a pieni voti, tra tantissimi elementi positivi e qualche passaggio a vuoto decisamente trascurabile.
Jenna Ortega, classe 2002 (ve lo faccio notare in caso non sapeste quanti anni ha), per me E' Mercoledì, nel personaggio ci si cala alla perfezione. So bene che ha alle spalle l’eredità di Christina Ricci, l’iconica Mercoledì Addams nei film degli anni ’90, che probabilmente ha avuto parecchio peso sull'attrice protagonista, ma Jenna non solo è riuscita a onorarla, ma ha finito per riscrivere il personaggio.
La sua è una nuova Mercoledì, figlia del XXI secolo. Una sorta di versione 2.0. Per lei è stato disegnato un personaggio teen alle prese con la classica evoluzione adolescenziale, che in questo caso riguarda principalmente i suoi sentimenti e le relazioni esterne. Jenna si cala talmente tanto nel personaggio che finisce per evolvere insieme a lei, sbocciando piano piano come fa Mercoledì e finendo per dominare e incantare la scena per tutti gli otto episodi. La sua espressione “triste” è un tratto riconoscitivo fortissimo e l’attrice è molto brava nel mantenerla per tutto il tempo, non mancando però di conferire uno spessore emotivo importante al suo personaggio.
Mercoledì nella sua avventura alla Nevermore Academy impara alcuni valori importanti come l’amicizia e l’amore. Si apre all’affetto degli altri, capisce che la solitudine non è sempre un bene. Queste evoluzioni però non vanno a intaccare il suo carattere ombroso, quell’oscurità che ha reso Mercoledì un personaggio iconico. Jenna Ortega è strepitosa nel destreggiarsi tra questi mutamenti, nel rendere la sua Mercoledì più socievole, pur mantenendo il suo spirito solitario.
L’incredibile riuscita del personaggio sta proprio nella capacità di creare una sovrapposizione tra Jenna Ortega e Mercoledì Addams. Questo ruolo forse le rimarrà incollato per un po’, soprattutto se la serie dovesse andare avanti, ma costituisce un trampolino di lancio importantissimo. È il caso di dirlo: Netflix ce l’ha fatta di nuovo, ha lanciato una nuova giovane stella nel firmamento delle serie tv.
Jenna Ortega è la stella che illumina Mercoledì e tutta la serie ruota intorno a lei. L’altro lato della medaglia di una riuscita così esemplare del personaggio principale è forse il minor peso dato ai secondari, ma al fianco di Mercoledì ci sono alcuni personaggi comunque molto interessanti. Il migliore è senza dubbio quello di Enid, la compagna di stanza della giovane Addams. Lei è una sorta di negativo colorato di Mercoledì, una sua controparte esatta, sempre allegra e sorridente, con chiari capelli biondi e amante del gossip e delle chiacchiere. Una coppia più improbabile sarebbe difficile da immaginare, eppure Mercoledì ed Enid funzionano alla grande insieme. La licantropa è la molla che fa scattare l’evoluzione personale della protagonista e mentre il suo buon cuore fa breccia nell’oscurità di Mercoledì, lei stessa cambia, fino a farlo fisicamente con la trasformazione nell’ultima puntata.
Enid e Mercoledì sono una sorta di Yin e Yang vivente, che insieme creano un equilibrio che finisce per far evolvere entrambi i personaggi. Funziona decisamente meno la sottotrama amorosa, un po’ banale, anche se relegata a un ruolo molto secondario e quindi poco incisiva ai fini del risultato globale. Giganteggiano, com’è giusto che sia, due profili di spicco come Christina Ricci e Gwendoline Christie nei panni dalla malvagia Marylin Thornhill e della preside Larissa Weems, mentre le due special guest, Catherine Zeta-Jones e Luis Guzman sono mere apparizioni nei panni di Morticia e Gomez Addams.
Il personaggio che proprio non ha valore nè spessore è quello di Bianca, che parte bene, promettendo di caratterizzarsi come antagonista di Mercoledì, ma piano piano sbiadisce e nemmeno il suo dramma personale riesce a risollevarlo. Un peccato, perché le potenzialità c’erano, ma magari in caso di seconda stagione può subire una rivalutazione.
Mercoledì e il resto dei personaggi s’inseriscono in una trama costruita sapientemente, dove i ritmi sono costanti e incalzanti, con un’ottima alternanza, soprattutto nei primi episodi, anche tra la trama verticale e quella orizzontale. Il mistero è costruito su più strati, possiamo paragonarlo a una sorta di cipolla, da sbucciare col passare delle puntate. Prima abbiamo le visioni di Mercoledì e la storia della sua antenata, poi l’omicidio di Gomez, quindi l’identità dell’Hyde e infine la rivelazione della grande burattinaia. Mercoledì si cala progressivamente in questa catena di misteri, ognuno legato con gli altri, fino alla rivelazione finale, che è un po’ ovvia, se non addirittura banale, ma comunque narrativamente funziona.
Il voler affrontare un tema alla volta ha evitato di intricare troppo la trama, mantenendo aperte diverse porte fino alla risoluzione finale, che con ordine riesce a mettere a posto ogni tessera del puzzle. Ad arricchire una trama costruita con grande efficacia ci sono le atmosfere dark molto care sia a Netflix che a Tim Burton. A tal proposito, Mercoledì ricorda molto per quel che riguarda i contenuti Le terrificanti avventure di Sabrina, ma alla mano di Netflix si sovrappone quella di Tim Burton, che lascia il suo segno con diversi elementi, su tutti l’Hyde il cui aspetto è in pieno stile di Burton stesso. Un mix riuscitissimo, a cui si aggiunge una colonna sonora molto efficace.
La costruzione di Mercoledì è avvenuta sul sottile filo tra l’omaggio (alla Mercoledì degli anni '90) e l’innovazione, mantenendo dei riferimenti al passato, ma aggiornandoli ai nostri tempi. Rimane in Mercoledì quell’inno alla diversità che l’aveva resa un’eroina di genere nello scorso secolo. Qui però il ragionamento si fa più ampio, si generalizza. Wednesday ragiona molto sul tema della diversità, imperniando il discorso sul binomio umani/reietti. Mercoledì rimane quella ragazza fiera di essere sé stessa, libera dal peso del giudizio altrui, ma si fa anche simbolo di un orgoglio molto più vasto.
Tutta la serie di Netflix, nel suo complesso, demolisce quel binomio sopracitato, capovolgendo la morale comune, rendendo cattivi due personaggi “normali” e vittime quegli spaventosi mostri che tanto sono temuti in città. Mercoledì lotta per la sua identità come fanno altri personaggi nella serie, da Enid che cerca di svincolarsi in ogni modo dalle pressioni familiari a Xavier, anche lui oppresso dal peso delle aspettative. La diversità viene svincolata nella serie e resa relativa: non esistono “strani e normali”, esiste solo la differenza, che è tale a seconda del punto di vista, non è assoluta.
Mercoledì Addams è molto simile a Willy Wonka, perché entrambi riescono a trovare il loro posto in società.
Per finire, Mercoledì è semplicemente una serie molto ben riuscita. Abbiamo parlato delle tante cose che funzionano, ma il punto di forza più grande della serie è proprio la sua capacità di aggiornarsi, di citare la tradizione, ma di oltrepassarla. Non mancano mai i riferimenti al canone, dall’apparizione di zio Fester alla centralità di Mano, che inoltre rappresenta un altro grande elemento a favore della serie. Al fianco di queste citazioni però c’è la forza di svincolarsi dal passato e di presentarsi in modo diverso sia a livello personale che contestuale.
Mercoledì si caratterizza come un’eroina e un’adolescente dei giorni nostri. È un inedito concentrato di poteri e girl power che deve molto alla narrazione seriale e cinematografica contemporanea, molto diversa da quella degli anni ’90. Allo stesso tempo si presenta come una vivida esponente della generazione Z, con schemi di pensiero tipici di oggi e anche questi diversi da trent’anni fa. Questi aggiornamenti hanno anche favorito l’affermazione di Jenna Ortega, facilitandola nel liberarsi dell’eredità di Christina Ricci e favorendo la sua identificazione nel personaggio. La nuova Mercoledì è un personaggio in cui la nuova generazione può rispecchiarsi.
Tanto presente, dunque, in Mercoledì. Ma ci sarà spazio anche per il futuro? Con Netflix questo è un tema sempre incerto, come ben sappiamo i rinnovi dipendono spesso da dati oggettivi, come gli ascolti, e quindi bisognerà attendere. Sicuramente, spunti per un eventuale continuo del racconto ci sono e sono anche interessanti, per il momento, però, non ci resta che attendere novità e goderci questa bellissima prima stagione di Mercoledì.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
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