domenica 14 dicembre 2025

Recensione "Un incantevole aprile", Elizabeth Von Arnim

 


Autrice: Elizabeth Von Arnim

Titolo: Un incantevole aprile

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Trama

In un club della Londra anni Venti due signore inglesi scoprono di essere accomunate da una vita amorosa insoddisfacente, molto diversa da quella che avevano sognato il giorno del matrimonio. Mrs Wilkins, timida e repressa, è sposata con un avvocato ambizioso che «lodava la parsimonia tranne quando si trattava del cibo che finiva nel suo piatto»; Mrs Arbuthnot, estremamente religiosa, è sposata a uno scrittore di biografie sulle amanti dei re: per una donna come lei, una cosa davvero sconveniente. Insieme decidono di rispondere a un annuncio per l'affitto di un castello a San Salvatore, piccola cittadina della Liguria, per tutto il mese di aprile. A loro si uniscono Mrs Fisher, un'anziana signora che incarna appieno la morale vittoriana nel portamento, nelle amicizie e nella rigida etichetta che esige sia rispettata, e Lady Caroline, giovane ereditiera di una bellezza sopraffina in cerca di requie dalla vita mondana e dagli innumerevoli spasimanti. Le quattro donne, che si conoscono a malapena, si lasciano così alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra per godersi un mese di vacanza in Italia. Immergendosi nel calore della primavera italiana e nella bellezza placida del luogo, avvolte nei profumi dei glicini e dei narcisi che aiutano a mettersi a nudo, le signore imparano ad apprezzarsi, mentre ognuna, a turno, sboccia e ringiovanisce, riscoprendo l'amore e l'amicizia, ritrovando la speranza


Recensione

Quattro donne, insoddisfatte per motivi differenti, cercano una fuga dal grigiore di Londra e, incontratesi per caso in un club per donne, si uniscono per affittare per un mese, ad aprile, un castello in Liguria.

Mrs. Wilkins, la protagonista principale e motore della storia, fugge da un uomo che pensa solo al lavoro e che si comporta in modo tirchio, sminuendola e facendo sì che lei stessa non si consideri più per niente.
Mrs. Arbuthnot, la mente, scappa da una vita passata seguendo rigidamente i dettami della chiesa, tradita nella sua fiducia dal marito che è diventato famoso per scrivere romanzi indecenti che lei non può assolutamente accettare, creando di fatto una frattura incolmabile tra i due.
L'anziana mrs. Fisher cerca silenzio e tranquillità, un luogo in cui riposare pensando al suo amato passato e a tutte le persone importanti che aveva conosciuto, lontana dall'idiozia delle persone moderne.
E infine lady Caroline, la bellissima Caroline, benedetta e maledetta da una bellezza totale e assoluta che le rende impossibile apparire brutta o odiosa a chicchesia, che ammalia tutti con ogni gesto involontario, vuole fuggire da tutto questo per riposarsi dalle attenzioni della mondanità.

Quattro perfette sconosciute che vedono nel sole e nei glicini della primavera italiana sul mare ligure la soluzione ai loro problemi.
E per Elizabeth von Arnim proprio i glicini, assieme a tutto il paesaggio ligure, ai parchi, ai fiori, al sole e al mare, sono la cura pefetta e ideale. Qui l'atmosfera ha un qualcosa di magico, contrapposto al grigiore spento e triste dell'Inghilterra, e anche se chi ci è nato ne è immune dandolo per scontato, le nostre protagoniste ne vengono sconvolte, cambiate nel profondo.

E così la timida mrs. Wilkins diventa l'anima della vileggiatura, spavalda e sensibile, capace di avvertire cose celate anche più di prima, quasi una sensitiva, pervasa dallo spirito del luogo al punto da volersi riappacificare con il marito.
L'amica Rose, contagiata dall'irruenza di lei, piano piano comincia a prendere le distanze dalla vita vissuta prima e cerca di sistemare i propri problemi.
E anche le due persone più problematiche mutano: lady Caroline riflette su sé stessa e sul senso di come ha vissuto finora, mentre mrs. Fisher si ammorbidisce, mette da parte la rigidità con la quale ha sempre vissuto e la severità usata per giudicare gli altri, e si riscopre sola e bisognosa di affetto, di amicizia.

Dei mutamenti miracolosi avvenuti quando drasticamente e quando gradualmente, poco per volta.
Mutamenti che hanno effetto anche sui due mariti, una volta giunti dalle rispettive consorti, pur se con importanti distinguo.

Mr. Wilkins appare mutato perché ha degli scopi molto concreti per quella visita, e il trattamento differente che riserva alla moglie è dovuto alla sua utilità materiale. Poi da questo trattamento differente nasce un circolo virtuoso che li rende vicendevolmente migliori, ma vista la base di partenza c'è da chiedersi se questo mutamento durerà anche una volta tornati a Hampstead, lontani da quell'atmosfera magica e dalle due nuove amiche della moglie, o se invece lei tornerà a essere grigia e succube della personalità del marito.
Mr. Arbuthnot invece inizialmente è sconvolto e si limita a reagire, temendo lo scandalo. Poi andando avanti accantona il sogno di lady Caroline e si concentra sulla moglie, sorpreso di trovarla così differente dalla rigida bacchettona che lo ha sempre giudicato e sfruttato, più simile alla ragazza innamorata e vitale che aveva sposato. Anche qui si parte quindi da una finzione, e resta da vedere quanto questa nuova intesa possa durare una volta tornati a casa, con lui che tornerà a scrivere biografie di amanti di re e lei che tornerà a venire contattata dagli ambienti religiosi che aveva sempre frequentato e guidato.
Lady Caroline poi, che in chiusura sembra destinata a cedere alle insistenza del padrone di casa, come potrà realmente innamorarsi di questa persona vittima del suo fascino sovrannaturale (ecco, questo fascino magico e perverso in grado di ammaliare tutti è un po' una noia, va detto) così come tutti gli altri? Mr. Briggs riuscirà a sconfiggere l'incantesimo e a mostrarsi con lei la stessa affascinante persona che hanno conosciuto le sue amiche? Non si saprà mai, ma le possibilità sembrano scarne.
Mrs. Fisher potrebbe essere la beneficiaria dei maggiori cambiamenti: scoprendosi meno acida di quanto vorrebbe, magari a Londra avrebbe mostrato più rispetto per le amiche finora bistrattate, avrebbe frequentato le sue nuove amiche di questa primavera magica e sarebbe forse stata più serena, meno oppressa dai fantasmi di un passato che ormai è sfumato.

Un libro scorrevole e allegro, una visione dell'Italia davvero magica, anche le parti descrittive dei paesaggi sono meno pesanti di quanto avrei temuto.
Però mi lasciano perplesso il fascino arcano di Caroline e soprattutto i dubbi relativi ai "lieti fine" delle varie storie, espressi prima.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3

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