Buongiorno, oggi vi parlo del remake americano di Doc - nelle tue mani
Titolo: Doc
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 2025
Genere: medico, drammatico
Stagioni: 1
Puntate: 10
Durata: 42 minuti (episodio)
Lingua originale: Inglese
Informazioni
Doc-Nelle tue mani, ispirata alla vera storia del dottor Pierdante Piccioni, ha conquistato il pubblico in oltre 100 paesi, diventando uno dei titoli italiani più esportati a livello internazionale. Doc ha debuttato negli Stati Uniti nel gennaio 2025 su Fox con ascolti record, risultando il miglior debutto degli ultimi cinque anni per una serie del network.
Un successo inatteso, che ha già portato al rinnovo per una seconda stagione composta da ben 22 episodi. Quelli in onda su Rai 1 il martedì sera (due a settimana) sono gli episodi della prima stagione, 10 in totale.
Trama
Chi è Amy Larsen? Primario di Medicina interna al Westside Hospital
di Minneapolis, la dottoressa Larsen ha competenze professionali eccezionali ma è molto poco empatica coi pazienti: la perdita di un figlio qualche anno prima ha causato la fine del suo matrimonio e l'ha portata a concentrarsi solo sulla propria carriera, diventando una donna chiusa e scostante.
Un incidente d'auto le fa perdere la memoria: quando si sveglia dal coma non ricorda cosa è successo negli ultimi otto anni. L'amnesia le restituirà, tuttavia, anche un lato del proprio carattere, più umano e caloroso, che sembrava perduto per sempre.
Come Andrea Fanti, però, anche Amy dovrà ricostruire il suo presente, professionale e affettivo, e confrontarsi coi cambiamenti e anche le gravi perdite che aveva subito durante il lungo periodo che ha cancellato dai suoi ricordi.
Recensione
Alla base della serie in onda ogni martedì in prima serata su Rai1 c'è un gender swap rispetto all'originale nostrano. Parker interpreta la dottoressa Amy Larsen che, in seguito ad un incidente d'auto perde la memoria, ma vuole provare a tutti i costi a tornare ad essere medico, perché sembra che il lavoro sia l'unica cosa ad esserle rimasta, dato che ha allontanato tutti gli affetti in seguito al trauma. Niente proiettile e niente dodici anni persi del Dottor Andrea Fanti quindi, ma intatto lo spirito tra il rassegnato e il combattivo della protagonista.
Otto anni sono un gap meno ampio di dodici, e la differenza tra 2017 e 2025, anche a livello tecnologico, non è la stessa che tra 2020 e 2008: meno pronunciata e meno invasiva, soprattutto negli Stati Uniti. Non dimentichiamo poi che a rendere così efficace questo racconto c'era il fatto che alla base ci fosse una storia vera, piena di emozioni, di un medico che ha perso la memoria e riacquistato la propria personalità.
Questo Doc - o forse dovremmo dire questa Doc - ha tutti gli elementi in regola per appassionare gli spettatori sulla carta, ma è nella messa in scena che vacilla. La Amy Larsen di Molly Parker è spigolosa e respingente, come in parte era il Dr. Fanti di Luca Argentero, ma nella nostra versione c'era sempre margine per le emozioni, per il barlume a cui aggrapparsi per tornare disperatamente ad essere ciò che era: un medico che crede nel proprio mestiere, nei pazienti, nell'empatia.
Tutte caratteristiche su cui la Larsen sembra soprassedere per riottenere il proprio posto in ospedale, a cui sembra tenere più di qualsiasi altra cosa, eccezion fatta per il rapporto con la figlia oramai adulta. Anche le relazioni con gli altri personaggi risultano meno coinvolgenti ed incisive, soprattutto con una persona (capirete facilmente di chi stiamo parlando) quando prova ad affidarsi ai ricordi per ritrovare quel sentimento perduto.
Oltre alla sensazione di superficialità, di minor carisma ed emotività - anche nei casi medici che in alcune circostanze riprendono quelli nostrani - la parola chiave di Doc sembra essere ritmo a cui potremmo aggiungere esagerato. Nei primi due episodi visti, già si conosce fin troppo del passato della protagonista, puntando quasi meno agli altri personaggi che la circondano, quando la nostra versione era più corale e attenta alle storyline di tutti i personaggi.
Compresa la parte inerente la denuncia sociale del segreto professionale che la memoria di Amy si è portata con sé (che piacere ritrovare Scott Wolf, però). Anche qui qualcosa di più freddo e asettico nel complesso, come l'avanzamento tecnologico con cui la protagonista si deve mettere in pari, con cui gli autori hanno potuto giocare in misura minore. Ciò che funziona paradossalmente è proprio il gender swap perché permette alcune correlazioni - e conseguenti plot twist - che nel nostro non erano possibili. Intrattenimento assicurato, coinvolgimento rimborsato.
La versione americana di Doc con protagonista Molly Parker intrattiene anche chi ha già visto l’originale, poiché presenta alcune sostanziali differenze nella storia che comportano altrettanti sviluppi diversi, a partire dal cambio di genere di Amy Larsen con un impatto diverso sugli altri personaggi. Una serie meno corale, almeno nei primi episodi visti, e meno emotiva e carismatica rispetto all’originale italiano, ma che continua ad avere dalla sua il potere del cambiamento.
Quindi no, questa volta l'America ha fatto un buco nell'acqua e NOI siamo sopra 10.000 spanne, scusate l'onestà; altra cosa: so che questa serie in America è stata rinnovata per una stagione 2 da 22 episodi; mi sono bastati questi 10, grazie; quando e se, la seconda stagione approderà da noi, NON la guarderò.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
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