Migliaia di anni fa, gli umani erano preda delle potenti razze dotate della magia silvana. Fino a quando non venne siglato il patto: ogni cento anni gli abitanti del villaggio di Capton avrebbero fornito agli elfi una Regina Umana - l'unica donna dotata di magia - e la pace sarebbe stata preservata.
Essere la prescelta è sempre stato considerato una disgrazia, e Luella è ben lieta di essere giunta a diciannove anni senza avere mai manifestato alcuna particolare facoltà: ormai è al sicuro e può continuare a dedicarsi alla sua attività di erborista e guaritrice.
Fino a quando non arriva il Re degli Elfi. Per lei. E Luella si rende conto che tutto ciò che credeva di sapere sulla vita, e su se stessa, era falso.
Trasportata in un mondo magico e costretta a divenire la nuova sposa del glaciale, eppure bellissimo, Re degli Elfi, Luella scopre che un mondo sta morendo, e lei è l'unica a poterlo salvare.
Il suo cuore è diviso tra il paese incantato di Midscape, la sua casa e la sua gente. Ma ciò che davvero la travolgerà è una passione che non ha mai cercato.
CI SONO SOLO DUE MOTIVI PER CUI GLI ELFI ARRIVANO NEL NOSTRO
MONDO: LA GUERRA E LE MOGLI. In entrambi i casi essi portano morte. E
oggi arriveranno.
Recensione
Un Patto con il Re degli Elfi è un fantasy dalle
tinte rosa stand-alone,
dunque autoconclusivo, ma che fa parte
della “A married to magic” saga.
In "Un Patto con il Re degli Elfi" le
vicende ci vengono narrate dal punto
di vista di Luella, una ragazza di
appena diciannove anni, proprietaria di
una piccola bottega dove prepara unguenti
e medicine per gli abitanti del suo villaggio. Un villaggio semplice e comune, ma
con una particolarità: ogni cento anni gli
elfi si avventurano nel mondo degli umani
per portare con sé una giovane ragazza,
colei che diverrà la Regina Umana.
La Regina Umana è l’unica, tra tutti
gli abitanti, ad avere poteri magici,
che possono manifestarsi in momenti e
in modi differenti, di regina in regina.
Ma, paradossalmente, essere la Regina non
è visto come una benedizione né come
un dono, bensì come una condanna a morte. Le regine sono destinate a vivere per
sempre dall’altro lato della barriera,
quella che divide il mondo degli elfi da
quello degli esseri umani, facendovi r
ritorno solo per pochi giorni in estate,
private per sempre della propria
famiglia (diciamo che possono essere
viste come una sorta di "Persefone"
nel mondo di Ade).
Nella narrazione di questo romanzo,
sono passati più di cento anni
dall’ultima volta in cui gli elfi
hanno reclamato a sé una nuova
Regina Umana, e questo perché
nessuna donna del villaggio ha
manifestato poteri magici. Luella, dal
canto suo, ha dedicato la sua vita
allo studio dell’erbologia, diventando
l’unica nel villaggio capace di curare
gli abitanti; ha una famiglia, un amico di cui
è sempre stata innamorata, un popolo
che l’ammira, un lavoro che ama…
ha una vita di cui è fiera. Tutto ciò però
viene distrutto nel momento in cui il Re
degli Elfi arriva nel villaggio di Luella, pretendendo la sua Regina che…
guarda caso sarà proprio Luella, i cui
poteri erano rimasti celati persino a sé
stessa a causa di un cimelio antico
donatole dal suo migliore
amico, perdutamente innamorato di lei.
Non vi sconvolgerà sapere che per Luella
una tale rivelazione sarà
totalmente devastante.
Tutto il suo mondo verrà capovolto da
un momento all’altro, costretta
ad abbandonare tutti i suoi averi e affetti.
Verrà catapultata nel magico mondo
di Midscape, costretta a rispettare regole, costumi e aspettative con cui non aveva
mai avuto a che fare fino a quel momento. Ma, soprattutto, dovrà imparare a
conoscere colui che diverrà suo marito, Eldas, il gelido Re degli elfi che, in realtà, potrebbe non essere realmente così gelido.
Luella, invece, è il personaggio che, ahimè, ho sopportato meno; è ovvio che, se ci mettiamo nei suoi panni, ci rendiamo conto che la sua, non è una delle situazioni migliori, e andando avanti con la storia capiremo sempre di più le difficoltà che questa ragazza ha nell’indossare le vesti di qualcosa che non avrebbe mai immaginato di essere. Il problema è che questo è un libro di appena 300 pagine e per la maggior parte di queste siamo portati a leggere dei suoi pensieri, delle sue riflessioni, dei suoi millemila drammi che, attenzione, ci sono, ma che espone in una maniera talmente drammatica che alla lunga, ahimé, stanca. Per farla breve, è un personaggio non poco lagnoso e molte volte mi ha fatto alzare gli occhi al cielo e sbuffare.
Eldas, invece, è un personaggio più coerente e che veste perfettamente i panni del ruolo che gli sono stati assegnati, anche se avrei voluto un Re elfo più glaciale di quello che ci hanno fornito. Più duro, più cattivo e malefico. Questa parte mi è un po’ mancata.
La dinamica enemies to lovers all’interno di questo libro è carina, per carità, ma procede in maniera un po’ troppo scontata e prevedibile per i miei gusti. E’ gradevole, ma manca quel phatos necessario a renderla, diciamo, un po' più brutale.
Secondo me qualche pagina in più avrebbe aiutato, soprattutto perché il libro si sviluppa in maniera interessante soprattutto nella seconda metà del libro, in cui troviamo tutte le risposte ai mille dilemmi presentati per la maggior parte del libro. Una divisione degli eventi che lascia un po’ desiderare, insomma.
A parte questo, "Un Patto con il Re degli Elfi" è comunque molto gradevole ed è una perfetta parentesi in cui rifugiarsi in quei momenti della giornata, in cui manderemmo tutto e tutti al diavolo, ma anche per spezzare la pesantezza che può venirsi a creare quando passiamo da un libro-mattoncino ad un altro. Scorre velocemente e si divora in uno-due giorni. Per cui, se cercate qualcosa del genere, questo libro fa al caso vostro.
Se invece cercate qualcosa di più memorabile e di non visto, probabilmente potreste avere ben più di qualcosa da ridire davanti a questa storia. In ogni caso, è comunque una bella lettura per gli amanti del mondo elfico come la sottoscritta. È sempre un piacere leggere storie su di loro.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
«Sembra che tu non abbia dormito molto. E sei stato
sottoposto a un’enorme quantità di stress, considerata la giornata che ti
aspetta. Lascia che ti prepari un corroborante e qualcosa da prendere
stasera per dormire.»
«Non ho dormito perché stavo preparando la nostra partenza, prima
che scoppi la guerra.» Luke si tira su, poi si abbassa per infilarsi sotto il
portello del bancone. Sono messa alle strette: da un lato il bancone,
dall’altro gli scaffali con le erbe, davanti a me Luke e nessuna via d’uscita
dietro di me. «Voglio portarti via. Voglio tenerti al sicuro.»
«Luke» dico cautamente, quasi implorando. Vorrei fingere che fosse
uno scherzo, ma mi rendo conto che è serio come non mai. «Non posso
semplicemente andarmene.»
«Sì che puoi, certo che puoi.» Il tono della sua voce mi fa esitare. Il
modo in cui mi guarda mi lascia senza fiato. Devo ricordarmi di respirare.
«Voglio portarti via e passare il tempo con te, solo con te, Luella.
Sicuramente lo saprai… io ti amo ormai da tanto.»
Apro la bocca e la richiudo più volte, senza riuscire a parlare. Sì, lo
sapevo. E lo amo anche io. Lo amo tanto da aver sognato questo
momento. Ma nei miei sogni indossavo qualcosa di più carino del mio
grembiule da lavoro, e non puzzavo di olio di lavanda.
La sua espressione cambia rapidamente, sulla scia del mio silenzio.
«Oh, capisco… E io che pensavo che anche tu…»
«Anch’io ti amo.» Non appena pronuncio queste parole, le sensazioni
ritornano. Il formicolio svanisce dalle dita dei miei piedi. Tutto il mio
corpo ride. «Ti amo da quando ero bambina.»
«Allora scappa con me, Luella.» Luke mi prende le mani. Mi accarezza
le nocche con i pollici.
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