Titolo: Ombre e ghiaccio
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Sono nata con il raro potere dell’Evocazione, e
negli ultimi anni sono riuscita a familiarizzare
con esso. Prima di me, soltanto due antyani sono
nati con questo particolare e rarissimo potere.
«Principessa, dovete rientrare.»
La voce esile di Tasia, una delle mie ancelle,
risuona nel silenzio.
Sospirando, rientro nella mia camera, e lei si affretta a chiudere la porta-finestra. È una ninfa,
come ogni umile servitore di Antyar. Queste
creature, nate nell’isola di Karmish, hanno una
splendida pelle ambrata e vellutata; non hanno
la minima idea di cosa siano i calli o le
screpolature. Inoltre non avranno mai le rughe.
Trama
Sybel Fenim, principessa del regno di Antyar, possiede il raro potere dell’Evocazione, e per questo dovrà recarsi ad Agaden allo scopo di richiamare il Cristallo Bianco, dove gli elfi vi hanno racchiuso il potere della sua gente duecento anni prima, durante la guerra fra i due popoli. Il compito di Sybel è di portare il cristallo nel suo regno e liberare il potere antyaco, così da sterminare gli Astax, creature oscure che invadono Antyar ad ogni tempesta. Durante il viaggio sulla Nave Reale, Sybel e i guerrieri Hydan vengono attaccati dal Troket, un’orripilante creatura marina. Dopo una dura lotta, la Nave Reale affonda, e le acque del mare di Herdal trasportano Sybel nel regno di Agaden. Quando un elfo la trascina al cospetto del re, riesce a evocare il cristallo, ma le viene impedito di fuggire via con esso, e inoltre viene privata del potere dell’Evocazione. La principessa si lascia pervadere dalla disperazione, e attende la sua fine. Ma ciò non avviene. Per quale ragione gli elfi la tengono in vita?
OMBRE E GHIACCIO è un romanzo autoconclusivo. NO SERIE.
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Una sera avremmo dovuto incontrarci nel
borgo di Danland, ma lui ha declinato l’invito
all’ultimo minuto, dicendo di non stare bene,
quindi ho pensato di andare a trovarlo nella sua
abitazione. Ma lui non c’era. Mi aveva mentito.
Ho deciso di aspettarlo in giardino, seduta su
una panca, al riparo di un albero sempreverde.
Poco dopo il tramonto, ho udito delle voci, e mi
sono sporta per vedere di chi si trattasse. Il mio cuore è andato in frantumi… di nuovo. Ivàr era in
compagnia di un’altra fanciulla, si stavano
baciando, le sue mani le scorrevano lungo la
schiena. Aveva intenzione di sollevarle il vestito.
Con lo sguardo fisso su quella scena
stomachevole, ho trovato il coraggio di uscire
allo scoperto. La fanciulla è stata la prima ad
accorgersi di me. Ivàr, vedendola immobile, si è
voltato, le sue labbra erano gonfie a furia di
baciare la sua nuova conquista.
Queste e molte altre risposte, come sempre, le troverete solo leggendo il romanzo.
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