venerdì 11 novembre 2022

Cover reveal "René e i gatti di Richelieu", Cristiano Pedrini

 Buongiorno, oggi partecipo al cover reveal del nuovo romanzo di Cristiano Pedrini


Autore: Cristiano Pedrini

Titolo: René e i gatti di Richelieu

Genere: Narrativa 

Formato cartaceo 14x21 

Formato ebook: epub/mobi e pdf 

Pagine 215 

Pubblicato con Youcanprint 

ISBN: Prossimamente 

Prezzo di copertina: Ebook € 2,99 Cartaceo: € 18,00



Sainte-Eulalie appariva come lo rivedeva nei suoi pensieri, avvolto in quella lieve foschia che nascondeva le sue dolci colline, come se la mano dell’Onnipotente volesse celarne una parte, timoroso che l’uomo potesse intaccarne la bellezza. Agli occhi di René quel mondo era un piccolo capolavoro che sentiva come la sua vera e sola casa.


Trama

René Fontaine ritorna al villaggio di Sainte-Eulalie per l’iniziare una nuova vita accanto al suo amato Maxime. L’annuncio del loro fidanzamento rende tutti gli abitanti euforici, ma l’arrivo di Jacques Labordè, eminente studioso dell’Università di Arles, convinto che il piccolo bordo di Leman, da tempo ritenuto disabitato, celi un tesoro riconducibile al cardinale Richelieu, costringe Renè a cambiare i suoi programmi. L’incontro con gli unici due abitanti di Leman, il vecchio Jules e il nipotino Sebastien, è una sorpresa che rafforza la convinzione di René ad opporsi ad ogni tentativo di Leman di sfruttare gli esiti della sua ricerca per stravolgere l’esistenza del borgo. La presenza del piccolo Sebastien, con la sua carica di vivacità, incuterà in René un desiderio capace di bruciare molte tappe della vita che si immagina accanto al compagno, ma sa di non essere solo, la presenza della sua amata quercia, dove venne ritrovato, ancora in fasce, dalle suore dell’abbazia di Saint-René d'Angers, e le fugaci apparizioni del misterioso lupo che ha chiamato Buck, e lo accompagna nel suo viaggio alla scoperta dei misteri di Leman, lo aiuteranno a non perdere di vista suoi valori e le sue convinzioni. Sainte-Eulalie appariva come lo rivedeva nei suoi pensieri, avvolto in quella lieve foschia che nascondeva le sue dolci colline, come se la mano dell’Onnipotente volesse celarne una parte, timoroso che l’uomo potesse intaccarne la bellezza. Agli occhi di René quel mondo era un piccolo capolavoro che sentiva come la sua vera e sola casa. Estratto dal Capitolo Primo René sfiorò con la mano la corteccia della sua quercia, un timido contatto per farle sapere della propria presenza. Alzando lo sguardo, si ritrovò a contemplarne le fronde simili a un’immensa corona, come se la quercia volesse ricordargli di essere la sola regina della sua vita. E ora, davanti a lei aveva deciso di compiere quel passo così importante. Nei giorni passati si era domandato più volte se non avesse corso troppo, se quella decisione non fosse stata solo il frutto del suo affrettato desiderio di rafforzare tutto ciò che aveva voluto crearsi a Sainte-Eulalie. “Eccomi qui”, pensò, accarezzando il tronco del vecchio albero. “Sei felice che io ti voglia accanto a me in questo giorno?” La mano di Maxime si posò sulla sua, stringendogliela. I loro sguardi si incontrarono, sancendo, con il semplice silenzio, di essere pronti. «Vogliamo andare? Tutti ci stanno aspettando», gli sussurrò, baciandolo sulle labbra. Sainte-Eulalie era sempre come lo rivedeva nei suoi pensieri, avvolto in quella lieve foschia che nascondeva le sue dolci colline, come se la mano dell’Onnipotente volesse celarne una parte per il timore che l’uomo potesse intaccarne la bellezza. Agli occhi di René quel mondo era un piccolo capolavoro che sentiva come la sua vera e sola casa. Si voltò a osservare Maxime che, alla guida della sua vecchia Land Rover, proseguiva lungo la strada che portava al borgo di Saint Jeanne. Erano trascorsi due mesi dalla sua ultima visita e il ragazzo non vedeva l’ora di ritornarci. Tutto era accaduto così velocemente che ancora si chiedeva se non avesse dimenticato qualcosa. «Di solito sei meno silenzioso», osservò Maxime girandosi verso il ragazzo e incontrandone il sorriso imbarazzato. «Il viaggio non è andato bene?» «Oh no, tutto perfetto, è solo che pensavo alla nostra festa. Sei sicuro di volerla? Io non…» Maxime scosse il capo, tornando a fissare la strada. «Ammetto che non avrei mai pensato a qualcosa del genere. Per la verità, non riuscivo neppure a immaginarmi accanto a una persona come te. Ogni tanto una vocina cerca di dissuadermi dal credere che tutto questo sia reale.» «Per favore, ferma la macchina!» La reazione di René sorprese Maxime, che rallentò il fuoristrada fino a fermarsi sul ciglio della strada. Spense il motore e battendo le dita sul volante assentì. «Bene, e ora?» René si sporse verso di lui e allungò la mano per voltargli il viso. «So che restarmi vicino non è sempre facile. Quante volte, spesso al telefono, perché ero lontano, ti ho chiesto se ti andasse bene tutto questo. Mi hai sempre spinto a proseguire nella mia professione, e all’inizio mi andava bene, perché potevamo raccogliere somme sufficienti per restaurare Saint Jeanne, ma ora non c’è più questa necessità.» «Ti costringo a fare veri e propri tour de force. Ogni volta che hai qualche giorno libero ti precipiti qui, come se avessi paura che restare lontano ti renda diverso ai miei occhi o a quelli degli altri abitanti del villaggio. Te lo dirò un’altra volta…» Maxime fece una lunga pausa, posando l’indice sulla fronte del ragazzo. «Hai reso tutti noi felici, ci hai dato un futuro che possiamo toccare con mano, ti sei innamorato di uno che passava gran parte del suo tempo da solo a scolpire in una casa in mezzo ai boschi e lo hai reso l’uomo più felice del mondo. Ora perché non lasci che un po’ di questa felicità che hai trasmesso agli altri ti avvolga e ti faccia sentire davvero accettato?» René deglutì a fatica. Quante volte in quell’ultimo anno aveva cercato di ammettere a sé stesso che non voleva indurre Maxime a vivere in un mondo che sapeva non appartenergli. La vita di uno dei modelli più famosi e richiesti di Francia, con tutto quello che ne conseguiva, era qualcosa che voleva risparmiargli. Ma ora quel passo, a lungo ponderato, poteva cambiare le cose. «Sei sempre convinto di voler annunciare il nostro fidanzamento?», chiese al giovane intagliatore. Una domanda che ottenne in risposta un bacio sulle labbra. Maxime accarezzò il volto di René, sentendosi trasportato dall’inesauribile magia scatenata da quegli occhi gentili, vero specchio della sua anima. Uno specchio che non esitava a mostrarsi sempre limpido quando si trattava del loro rapporto. «Voglio che tutti vedano quanto siamo felici, e immagino anche che molti mi invidieranno. Ebbene, non posso dargli torto!», rise Maxime, rimettendo in moto il fuoristrada. «Se non ti conoscessi bene…», osservò perplesso René. «Ho come l’impressione di essere un trofeo da esibire. O mi sbaglio?» Maxime allungò il braccio, trascinando il ragazzo contro di sé. «Ecco, vedi, ci vuole davvero poco per far venire alla luce le tue splendide contraddizioni: un momento prima fai il timido e l’impacciato, cosa che peraltro mi sorprende visto il lavoro che fai, e poi arricci il naso e fai il sostenuto.» René non volle replicare. Si sentiva semplicemente bene, stretto al braccio di Maxime. Il profumo dei suoi abiti e della sua pelle lo accompagnava verso quella parte di mondo nella quale poteva sentirsi davvero libero, senza preoccuparsi che ogni sua parola e ogni suo gesto potessero generare commenti o pettegolezzi.

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