martedì 18 ottobre 2022

Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere - serie tv (recensione)

 Buongiorno, oggi vi parlo di una nuova serie tv in onda su Amazon Prime Video



Titolo originale: The Lord of the Rings The Rings of Power

Paese: Stati Uniti d'America

Anno: 2022 - in produzione

Formato: serie tv

Genere: azione, avventura, drammatico, fantastico

Lingua originale: inglese


Informazioni

Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere (The Lord of the Rings: The Rings of Power) è una serie televisiva statunitense creata da J. D. Payne e Patrick McKay, tratta dai romanzi di J.R.R. Tolkien.




Trama

Migliaia di anni prima degli eventi raccontati ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, durante un periodo di relativa pace, nel corso della Seconda Era della Terra di Mezzo, si assiste alla forgiatura degli Anelli del Potere, all'ascesa dell'Oscuro Signore Sauron, alla caduta del regno insulare di Númenor e all'ultima alleanza tra Elfi e Uomini.




Recensione

Una cosa è sicura: questa serie divide in due il fandom della trilogia principale; tutte le otto puntate attraversano con grande efficienza fantastico e prosaico, religione e folclore, passando coerentemente tra i registri a seconda ci siano di mezzo le tradizioni di questa o quell’altra schiatta: gli elfi, per fare un esempio, abitano una dimensione di solenne alterità che giustifica scelte apparentemente controverse come l’ingresso a Valinor, praticato attraverso luce e musica, ma soprattutto la nuotata di Galadriel, assolutamente pertinente nell’ottica “eroica” del personaggio, nonché capace di evocare un vero e proprio spazio mitico, deliberatamente iperbolico e vincolato a esigenze narrative, prima ancora che alla fisica o alla geografia. Sempre da questo punto di vista ho trovato pertinenti la gestione del rapporto tra i nani e gli abissi rocciosi - legato ancora una volta al suono, in perfetto pendant con la cosmogonia di Tolkien - e tra pelopiedi e boschi, espresso attraverso i costumi e un’iconografia vagamente teatrale nell’accezione più shakespeariana della faccenda. Soprattutto, ad avermi convinto è stata la caratterizzazione del misterioso Straniero interpretato da Daniel Weyman, forse il personaggio più intrigante per le implicazioni sovrannaturali che si porta appresso, quanto per come vengono espresse a livello visivo e


narrativo. 
Oltretutto, lo Straniero rappresenta il primo tassello di un gioco di svelamento ai limiti del giallo esteso progressivamente anche ad altri personaggi, e che per quanto mi riguarda ha contribuito moltissimo al fascino di questa stagione: trovo sempre stimolante quando una serie approfitta della propria, ehm, serialità per mettersi a giocare col pubblico, a maggior ragione se detto pubblico attraversa uno spettro variabile tra i casual di Jackson e i filologi tolkieniani pronti a strapparsi i capelli al grido di “IMPOSSIBILE SIA GANDAAALF, SIAMO NELLA SECONDA ERAAAA!”.

Come avrete capito, Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere propone una struttura corale lungo la quale scivolano diversi archi narrativi e altrettanti gruppi di personaggi, e come spesso succede in questo casi alcune situazioni funzionano meglio di altre. Mi sono piaciute le vicende dei pelopiedi affidate principalmente a Markella Kavenagh, nei panni di Nori, e al suddetto Weyman; con gli amichevoli bisticci tra Elrond e Durin , ma devo dire che alcune cose non mi hanno convinta del tutto (e non posso entrare nei particolari senza spoilerare).

In sostanza? Qualcosa da sistemare c'è, ma non si può dire che la serie sia da buttare, anzi, secondo me vale la pena guardarla, soprattutto per Nori :D



La mia valutazione



Alla prossima

Luce <3



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