Buongiorno, oggi vi recensisco una serie drammatica, che trovate su sky
Titolo: The Gilded Age
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 2022 - in produzione
Formato: serie tv
Genere: drammatico, in costume
Stagioni: 1
Episodi: 9
Durata: 46-81 minuti (episodio)
Lingua originale: inglese
Informazioni
The Gilded Age è una serie televisiva statunitense creata da Julian Fellowes e ambientata durante la Gilded Age degli Stati Uniti, nel decennio degli anni '80 del 1800 a New York. Originariamente annunciata nel 2018 per NBC, nel maggio 2019 è stato comunicato il suo trasferimento su HBO. La serie ha debuttato il 24 gennaio 2022.
Trama
La trama ruota attorno a Marian Brook, figlia orfana di un generale sudista che va a vivere dalla zia a New York. Accompagnata dalla misteriosa Peggy Scott, una donna afro-americana travestita da domestica, la ragazza rimane coinvolta nelle allettanti vite della ricca famiglia che vive nella casa accanto alla sua, composta dal magnate delle ferrovie George Russell, dal figlio Larry e dall'ambiziosa moglie Bertha.
Recensione
In questa nuova serie in costume, Fellowes ci porta nella New York del 1882: l’America si è lasciata la guerra civile alle spalle e attraversa un momento particolarmente florido dal punto di vista economico con le ferrovie a trainare il progresso. Ed è proprio con l’espressione The Gilded Age, coniata in origine da Mark Twain, che gli storici sono soliti riferirsi all’ultimo trentennio del diciannovesimo secolo, così decisivo nell’ascesa e affermazione del capitalismo moderno.
Marian Brook, un’eroina moderna alla ricerca di libertà ed emancipazione, è da poco rimasta orfana, così lascia la Pennsylvania per raggiungere New York dove la attendono le sorelle del padre: la rigida zia Agnes, esponente degli antichi valori aristocratici e la più moderata zia Ada. Proprio di fronte alla loro abitazione, in un nuovo e sfarzoso palazzo dal gusto discutibile, si trasferisce la famiglia Russell: i nuovi vicini sono di ben più modeste origini ma, attraverso la loro ricchezza, rappresentano i nuovi valori di una società in evoluzione. L’ambizione dei coniugi George e Bertha Russell fa da contraltare alle norme sociali inamovibili delle zie e di tutta la loro casta: Marian dovrà dunque decidere se sottostare a una tradizione che le sta stretta o abbracciare il nuovo che incombe. In questo viaggio sarà accompagnata da Peggy Scott, un’aspirante scrittrice di colore, perfetta incarnazione del sogno americano: dopotutto, perlomeno all’apparenza, “per una newyorkese tutto è possibile”.
Come in Dowton Abbey, anche qui sbirciamo dal buco della serratura per vedere cosa accade sia ai piani alti sia ai piani bassi di due palazzi emblematici di proprietà di due mentalità agli antipodi, ma in procinto di studiarsi e scontrarsi in un testa a testa. Dalle premesse del primo episodio (nove in totale) The Gilded Age risulta dunque un prodotto di evidente buona fattura con l’impressione generale di un enorme déjà vu.
Questa è una vera opportunità per osservare cosa abbia da dire uno sguardo tanto lucido e mai banale sull’altrettanto (se non più) complessa America. Gli appassionati delle pungenti espressioni di Maggie Smith in Downtown Abbey ritroveranno parte di quell’arguzia nelle parole della zia Agnes, affidata alle cure di Christine Baranski. Alla sorella Ada presta invece il volto Cynthia Nixon, in tutt’altre vesti rispetto a quelle di Sex and the City, alle quali deve principalmente la sua notorietà. Meno noti i volti degli altri personaggi, ma attenzione alla giovane Marian di Louisa Jacobson nelle cui vene scorre il sangue di un’autentica fuoriclasse: sua madre è infatti la ben nota Meryl Streep.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
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