martedì 10 dicembre 2019

Recensione "Notre Dame de Paris, Victor Hugo

Autore: Victor Hugo
Titolo: Notre Dame de Paris
Prezzo: cartaceo 9,35  e-book 0,99

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“L'amore è come un albero: germina da sé, getta profondamente le sue radici in tutta la nostra vita, e continua spesso a verdeggiare sopra un cuore in rovina.”

Trama
Esmeralda, una giovane zingara di grande avvenenza, è solita danzare sul sagrato della chiesa di Notre-Dame, cuore della Parigi medievale. L'arcidiacono Frollo è attratto dalla giovane donna e, pur fra sentimenti contraddittori, cerca di farla rapire dal campanaro Quasimodo, un essere deforme fino alla mostruosità. Ma il capitano Phoebus de Châteaupers la trae in salvo e conquista il suo amore. Una vicenda melodrammatica, tetra, grottesca, che ha commosso lettori di tutti i tempi e spesso ispirato il mondo del cinema.






Una mattina, svegliandosi, vide sulla finestra due vasi pieni di fiori. Uno era un vaso di cristallo molto bello e lucente, ma incrinato: ne era uscita l'acqua di cui lo avevano riempito, e i fiori erano appassiti. L'altro era un vaso di coccio grossolano e rozzo, ma aveva conservata tutta l'acqua e i fiori erano rimasti freschi e vermigli.

Non so se lo fece con intenzione ma la Esmeralda per il mazzo appassito e lo portò tutto il giorno sul seno.
Quel giorno non udí la voce cantare nella torre.




Recensione

Buongiorno e bentornati sul blog con un classico della letteratura, Notre Dame de Paris; pensate di conoscere la storia, avendo visto il cartone??? Mai pensiero più sbagliato vi passa per la testa! I personaggi sono sempre loro: Quasimodo, Esmeralda, don Claudio Frollo e tanti altri che nel cartone hanno, volutamente, bocciato, un esempio? La vecchia pazza, chiusa dentro una cella per anni, a cui le zingare hanno rubato la figlia. Victor Hugo ha creato una storia cupa, degna degli anni in cui l'ha scritta; Notre Dame de Paris narra le vite dei personaggi, di come si intrecciano tra loro, il tutto contornato da una Parigi dove ogni cultura si mischia alle altre creando non poche tensioni.
Il susseguirsi degli eventi è veloce, non fai in tempo a leggere del rapimento di Esmeralda, che ti ritrovi il suo innamoramento per Febo (che francamente ho trovato d'un odioso insopportabile, uno che, ammettiamolo! Non sa cosa vuole); Claudio Frollo che perde la testa per Esmeralda, e fa di tutto per averla, anche se alla fine non ci riuscirà; Quasimodo che venera la zingara; poi passiamo a cose ben più dolci, come il riavvicinamento di madre e figlia, o il matrimonio di Quasimodo.
La cattedrale, con i pinnacoli, i mosaici, il rosone, le ampie navate e gli angoli nascosti nella penombra, fa sentire tutta la sua imponenza, intensa e vibrante, quasi come se fosse viva anche lei; è il luogo di protezione per due personaggi della storia, in primis Quasimodo, che la tratta come una figlia, poi per Esmeralda. E' anche il luogo di ogni scena fondamentale, soprattutto per la scena sofferta e indimenticabile del finale, dove si compie la sorte di buona parte dei personaggi. Il finale, epico, travolgente, pieno di vendetta e dramma, che porterà il cuore di Quasimodo ad appartenere in maniera indissolubile all'amore. 

La mia valutazione




 "Sapete che cos'è l'amicizia? - le chiese.
- Sì, - rispose l'egiziana. - Essere fratello e sorella, due anime che si toccano senza confondersi, le due dita della mano.
- E l'amore? - continuò Gringoire.
- oh! l'amore! - lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. - E' essere due e non essere che una persona sola. Un uomo e una donna che si fondono in un angelo. E' il cielo"



3 commenti:

  1. Stai leggendo tutti i classici, brava! Vorrei farlo anch'io, a poco a poco recupererò ;)

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    1. Tutti, tutti proprio no.. però effettivamente ne sto recuperando qualcuno!

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  2. Mi stanno praticamente tutti dicendo di leggere questo libro e la tua recensione è l'ennesima conferma che devo assolutamente recuperarlo! Mi spaventa un po' la mole, lo ammetto.

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