Autore: Winston Graham
Titolo: La danza del mulino
Saga: Poldark #9
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Saga Poldark:
2)Demelza
8)Lo straniero venuto dal mare
9)La danza del mulino
10)La coppa dell'amore
11)Una lama nel cuore
12)Bella Poldark
''Nessuno sa come mi sento' disse Ben bruscamente. ' Forse non sono abbastanza per Clowance. Questo è facile da capire...ma lui...Questo è quello che ferisce come un coltello nelle ossa ogni momento del giorno....ogni singola ora.
Trama
Cornovaglia, 1812. Il nuovo anno si apre con un duplice scenario, di guerra e d’idillio: sul continente ancora infuria il conflitto contro Napoleone, mentre Ross e Demelza, che finalmente hanno ritrovato la serenità, attendono a Nampara la nascita del loro quinto erede. Ma sono ormai le nuove generazioni a occupare la ribalta, soprattutto i due figli di Ross: Clowance e Jeremy. Lei è sempre più attratta dal tenebroso e ambiguo forestiero Stephen Carrington, anche se il loro fidanzamento naviga su acque agitate, forse diretto verso una tempesta. Il fratello, invece, cerca di conquistare il cuore di Cuby Trevanion, la quale però, più che all’amore, appare interessata a sposare un uomo ricco. Ferito nei sentimenti, Jeremy rischia di lasciarsi andare e farsi trascinare da Stephen in un’impresa losca e avventata, che potrebbe costargli cara. Questi giovani cuori, che cominciano appena ad affacciarsi sul teatro delle passioni, con i loro sogni e le loro ambizioni, imprimono una rinnovata energia al racconto. In questo nono episodio, l’inconfondibile penna di Winston Graham, tracciando gli infiniti fili che uniscono una generazione all’altra, eleva la saga di Poldark a una più mirabile dimensione epica.
E quei due, i genitori di Clowance: lui con la sua faccia scarna e ben disegnata, lei con quegli occhi! Non sempre tranquillo, Ross Poldark, si diceva. Una volta era quasi stato impiccato per insurrezione o qualcosa del genere. E di lei si mormorava che era la figlia di un minatore. Di questo dubitava. Non aveva mai visto nessuna mocciosa figlia di un minatore in giro che le somigliasse...Davvero un peccato.
Recensione
E siamo al capitolo 9...
La lettura di Lo straniero venuto dal mare aveva lasciato aperte un sacco di domande e rendeva obbligatorio il passaggio successivo a "La danza del mulino" nono volume della saga dedicata alla famiglia dei Poldark. Se questo nuovo libro in qualche modo arricchisce la storia della coppia centrale, con l'arrivo di un nuovo figlio, devo dire che la mia impressione generale sui due più grandi, Jeremy e Clowance, sfortunatamente non migliora, in quanto quelle che erano a mio parere le debolezze della nuova generazione, restano tali e si rafforzano anche in questo volume.
Certo avere un padre come Ross Poldark inibirebbe qualsiasi figlio, nel senso che nel confronto è sempre difficile tracciare una propria strada, ma per un lettore affezionato come si può dimenticare lo spessore di questa figura narrativa e lasciarsi coinvolgere nelle vicende personali e sentimentali di un ragazzino che si invaghisce di una donna che preferisce il denaro all'amore, che viene trascinato dalle iniziative di un avventuriero senza né arte né parte.
Se da un lato il contraltare maschile di Ross, ovvero Jeremy, mi lascia alquanto perplessa (pur seguendo le sue avventure con un barlume di speranza che possa in qualche modo riprendersi), dall'altro lato abbiamo Clowance Poldark, ragazza che ci viene descritta da Graham in un primo momento come una donna piena di possibilità, in qualche modo avvolta di quel potere magico che Demelza ha sempre posseduto, ovvero quello di conquistare l'attenzione degli uomini senza quasi rendersene conto. Basti pensare allo stesso George Warleggon, risvegliato innegabilmente dal letargo del lutto per la perdita di Elizabeth da un incontro con la figlia del suo peggior nemico.
Anche a distanza di anni, dopo che George si è deciso a risposarsi scegliendo una moglie altolocata, la figlia di un Duca, Harriet, completamente diversa da Elizabeth e quindi spiazzante e neanche lontanamente adatta ad un uomo come lui, rivedere Clowance Poldark su di lui esercita sempre una strana fascinazione che lo disgusta. È come se lei fosse in grado di risvegliare l'uomo istintivo che c'è in lui e che George preferisce decisamente dimenticare. Basti pensare alla festa in cui la ragazza partecipa invitata da Valentine.
Ovviamente si tratta solo di un sentimento interiore di George. Graham non arriva mai a prospettare l'indicibile, ovvero una possibile relazione tra George e Clowance che sicuramente scatenerebbe una guerra tra lui e Ross peggiore di quella nata anche per colpa di Elizabeth. Clowance è troppo giovane e circondata da pretendenti. È solo una presenza che inquieta l'animo di George.
La ragazza non sembra rendersi conto del potere che ha, o forse non vi attribuisce importanza, malgrado tutti la corteggino e siano pronti a chiederla in sposa. Lei ha perso il cuore per il peggiore di tutti (a mio modesto parere), ovvero Stephen Carringhton, che continua a non piacermi.
Graham ce lo presenta come un uomo problematico, un ragazzino senza famiglia, finito in prigione per aver rubato delle mele, adottato poi da un'altra famiglia, diffidente e avventuriero. Anche se posso provare simpatia per certi aspetti del suo carattere, la verità è che non sopporto il modo sprezzante con cui entra nella famiglia Poldark, le sue considerazioni su Ross e Demelza, le bugie continue, il suo approccio nei confronti della stessa Clowance, o il modo in cui finisce per coinvolgere Jeremy nelle sue disavventure.
Clowance prova per lui un'attrazione più forte di qualsiasi logica del cuore. Ovviamente Graham parla di amore, ma la verità è che un lettore di oggi facilmente coglie un coinvolgimento fisico della ragazza, più che un sentimento completo e assoluto. Quando Demelza si innamora di Ross, non vede solo un uomo attraente che la fa sentire donna. Dona il suo cuore ad una persona che l'ha salvata, che pur facendo parte di una classe sociale molto più in alto della sua, mai si permette di considerarsi superiore agli altri. L'amore diventa un sentimento completo che con gli anni si arricchisce. Non è solo attrazione fisica, ma qualcosa di più profondo.
Clowance non approva Stephen, il modo in cui vive, come si comporta con il prossimo, la pessima fama che ha per via delle tante donne, ma quando lo vede l'ormone smarrisce qualsiasi logica e finisce per perdonargli qualsiasi cosa. Poco importa che il tradimento con Violet ci venga presentato da Graham quasi come un atto di pietà esercitato dall'uomo nei confronti di una ragazza che sta morendo e se ne vuole andare conoscendo anche l'amore fisico. Stephen è sempre pronto a rinfacciare a Clowance il fatto che non voglia concedersi prima del matrimonio in nome di valori che lui non condivide. Pur dicendo di amarla sinceramente, non si riesce a capire se la sua è solo una fascinazione fisica.
Clowance finirà per rompere il fidanzamento in seguito ad un bruttissimo litigio tra lui e Ben Carter, che confesso è tra i pretendenti della ragazza uno dei miei preferiti. Lei però non ricambia il suo amore, non sentendosi minimamente attratta dal figlio di Jinny e Jim Carter e quindi, nonostante lei abbia rotto con Stephen, dopo che l'uomo ha ferocemente offeso il ragazzo, preda della gelosia quando li vede uscire da soli dalla miniera (in realtà i due erano emozionati ed entusiasti per aver scoperto la presenza di reperti antichissimi che avrebbero potuto risollevare le sorti del posto), non ho molte speranze che possano diventare una coppia.
Ross arriva ad un accordo con Stephen, dandogli la possibilità di restare ancora tre mesi nella casa dove i due avrebbero dovuto andare a vivere dopo il matrimonio. Se la figlia cambierà idea, potranno sposarsi, altrimenti l'uomo dovrà lasciarla in pace e andare via. Al momento Clowance non ha ancora cambiato idea, si è allontanata per un po', cercando di incontrare altra gente, ma sospetto che il suo cuore (o ormone) la riporterà di nuovo tra le braccia di Stephen.
Questi nel frattempo pensa di arricchirsi con una rapina, coinvolgendo anche un addolorato Jeremy. Questi infatti si era ripreso, rivedendo Cuby, sperando di riconquistare la ragazza, che non sembra del tutto indifferente. Pur decisa a rispettare la volontà del fratello, che la vorrebbe vedere sposata con un uomo pieno di soldi, prova innegabilmente dei sentimenti per Jeremy. Questi, prima tentato di partire per la guerra, quando scopre che è stato organizzato il matrimonio tra Cuby e Valentine Warleggan, viene accecato dal dolore e finisce per lasciarsi trascinare da Stephen in un'impresa assurda, quella di una vera e propria rapina.
Ross aveva più volte violato la legge, preda di situazioni che lo costringevano ad operare sul limite e a volte a varcarlo, ma il lettore riusciva sempre ad immedesimarsi o a capire le sue scelte. Confesso di non essere stata in grado di capire il gesto di Jeremy. Il dolore e la ferita per la perdita di un amore è comprensibile, lo abbiamo visto con Ross quando perde Elizabeth al suo ritorno dalla guerra, con Drake quando costringono Morwenna a sposare l'odioso vicario, ma mai abbiamo assistito ad una reazione senza né capo e né coda come questa. Sono delusa da Jeremy e mi auguro che si riprenda nel prossimo volume.
Per fortuna a dare tono al libro ci sono due eventi importanti: l'arrivo di Harry Vennor Poldark, il nuovo figlio di Ross e Demelza, e il possibile prossimo ritorno di Geoffrey Charles, che tra tutti i giovani è quello che mi suscita più simpatia al momento.
La mia valutazione
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