lunedì 30 settembre 2019

Recensione "Il Giardino Segreto", Frances Hodgson Burnett

Autore:  Frances Hodgson Burnett
Titolo: Il Giardino Segreto
Prezzo: cartaceo 7,22

Link d'acquisto: QUI















«Uno di quei giardini è chiuso. Da dieci anni non ci va più nessuno».

«Come mai?», chiese Mary quasi inavvertitamente. Ecco un’altra porta chiusa che andava ad aggiungersi alle cento di quella misteriosa casa.
«Mr Craven lo fece chiudere quando sua moglie morì all’improvviso. Era il giardino che lei preferiva, e lui non vuole che nessuno ci metta piede. Così, chiuse la porta, poi scavò una buca e seppellì la chiave… […]»




Trama
Mary è cresciuta dalla sua bambinaia e dalla servitù indiana, diventando una ragazzina insensibile, scorbutica e solitaria. Quando, per un'epidemia di colera, muoiono entrambi i genitori e tutta la servitù, per Mary comincia una nuova vita presso lo zio. Nuovi amici e una sorpresa l'attendono sulla soglia di un segretissimo giardino. I Classici tascabili: una nuova collana che propone ai ragazzi i romanzi più amati e famosi di tutti i tempi insieme a perle da riscoprire. La grafica di copertina, affidata alle mani di Edwin Rhemrev, giovane illustratore olandese, avvicina le giovanissime generazioni a libri intramontabili, troppo spesso ritenuti lontani dall'immaginario contemporaneo. Età di lettura: da 10 anni.






Fino a quel momento [Mary] non aveva compreso che sentirsi sola era una di quelle cose che la rendevano così scostante e arrabbiata: parve rendersene conto solo quando il pettirosso la guardò e lei guardò il pettirosso.



Recensione


Buongiorno e bentornati sul blog con la recensione del libro "Il Giardino Segreto"; questa storia parla di una bambina di 10 anni rimasta orfana a causa del colera, costretta a trasferirsi dall'India dove è nata, nello Yorkshire, nel castello dello zio. Mary Lennox, questo il nome della protagonista, è una ragazzina viziata, che non sa mettersi nei panni degli altri, è sempre stata servita e riverita, e per questo è sempre sola, con un carattere INSOPPORTABILE. Però, il suo arrivo nello Yorkshire sarà la pillola necessaria a cambiare, crescere e capire che le persone le vogliono bene; Mary pian piano si ambienta nel castello, ma sarà soprattutto l'idea che ci sia un giardino segreto (da qui il nome del romanzo e del film), chiuso da 10 anni, a darle la forza necessaria per uscire all'aria aperta, dove tra l'altro, conoscerà prima un pettirosso, poi Ben il giardiniere e successivamente Dickon, uno dei fratelli di Marta, ragazza alla pari, che lavora al castello.


Un giorno Mary, sente piangere qualcuno, inutile dire che Marta cerca di convincerla che non è così; Mary è talmente determinata a cercare la fonte di quel pianto (perché lo sente altre due volte, e capisce di avere ragione), che una sera gira per le stanze del castello, pur sapendo di non doverlo fare, e si ritrova nella stanza di un ragazzino, malato, pallido come un cadavere, che le dice di continuo, che prima o poi dovrà morire. Chi è quel bambino? Il figlio di suo zio, quindi suo cugino; i due pian piano si conoscono, si avvicinano, e Mary sarà la giusta "medicina" per il cugino, visto che riesce a convincerlo ad uscire, e che non è affatto in punto di morte, né rischia di avere la gobba, come suo padre.
Il Giardino Segreto, è quindi un romanzo di formazione, di cambiamento per tutti i protagonisti, anche se Colin fa più affidamento sulla cugina per convincersi che la malattia è frutto della sua immaginazione, e quando se ne convince, riesce a diventare un bambino sano e in grado di camminare e fare tutto ciò che ci si aspetta da un bambino della sua età.
Quel giardino, oltre che segreto, è quasi magico: là, Mary e Colin sono bambini come gli altri che ritrovano la spensieratezza e la voglia di vivere. Il contatto con la natura, il rapporto d’amicizia cambiano i ragazzi che, con il loro entusiasmo, rallegrano l’intera dimora.


La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3




Ci devono essere un monte di incantesimi al mondo», disse un giorno con aria saggia, «ma le persone non li conoscono o non sanno come realizzarli. Forse basterebbe ripetere di continuo che alcune cose buone devono accadere fino al momento in cui non si riesce a farle accadere davvero.







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