martedì 12 febbraio 2019

Recensione "Con il casco azzurro verniciato a spruzzo", Alessandra Giorgi

Autrice: Alessandra Giorgi
Titolo: Con il casco azzurro verniciato a spruzzo
Prezzo: cartaceo 10,54 e-book 2,48

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Così io e Clara avevamo iniziato ad andare a
trovarlo più volte durante l’anno, ma in periodi
diversi. Un po’ era per raddoppiare le visite e un po’
perché ognuna di noi due aveva un rapporto diverso
con lui, ognuna i suoi vissuti, come pure era diverso il
rapporto di nostro padre con le nostre rispettive
famiglie, ed eravamo diverse noi: pur avendo in
comune la stessa storia familiare, pur condividendo
così profondamente tanti avvenimenti, a volte
avevamo elaborato soluzioni simili e avevamo la
stessa profonda comprensione, altre volte soluzioni
emotive così diverse... diverse come un Don
Chisciotte e un riccio, ecco, forse rende l’idea: su certi
meccanismi familiari saltava fuori una distanza in cui a
volte ci ferivamo a vicenda, pur se non lo avremmo
voluto.


Trama
Questa è la storia di un uomo, un padre e un marito, con un carattere non comune, non sempre facile, ma curioso del perché di ogni cosa, forse anche per quella deformazione professionale di un chimico di laboratorio: egli vive intensamente la sua vita tra moglie, figlie, nipoti, lavoro e la passione per le motociclette. Malato da qualche decennio, dentro e fuori dagli ospedali, più e più volte con la vita appesa a un filo , il protagonista consuma pian piano le sue nove vite, come le nove vite di quei gatti che ammira e che non a caso fanno parte del suo quotidiano; intanto porta avanti una sua riflessione personale sul senso della vita, e sul modo di affrontare l’arrivo inevitabile della morte. Per anni pensa e medita, “impara a vivere”, fin quando sente che è arrivato il momento in cui può accettare di morire.



«Vai a prenderti un po’ di coccole dal tuo papi?»
«Già...»




Recensione


Buongiorno e bentornati sul blog con una nuova recensione; oggi vi parlo di "Con il casco azzurro verniciato a spruzzo", un libro che parla della voglia di vivere fino all'ultimo, perché è questo ciò che fa il protagonista della storia: vive la sua vita fino all'ultimo, come l'ha sempre voluta vivere, per poi lasciarsi andare, in compagnia della famiglia che ama. 
Non conosciamo il suo nome, conosciamo solo i nomi delle figlie, ma a dirla tutta non credo sia importante il nome di questo padre, che ha sempre voglia di vivere, andare in moto con il casco azzurro riverniciato a spruzzo, ed è così che viene definito quando salta sulla moto: quello con il casco azzurro riverniciato a spruzzo, che sta di lato sulla moto; lo vediamo lottare per la vita, con i nipoti al fianco, a cui racconta le storie, ma soprattutto con le figlie, quelle che gli sono vicino, anche verso la fine; una non è del tutto pronta a lasciarlo andare, ma chi di noi è PRONTO  a lasciar andare le persone a cui teniamo? Nessuno, la verità è che non ce la facciamo, ma andiamo avanti comunque, perché così dev'essere; questa storia insegna molto sulla voglia di vivere, sul lasciarsi andare fino all'ultimo, fare cose spericolate, perché poi non le faremo mai più. Ho adorato questo vecchietto, per il suo modo di fare, per il rapporto stretto con le figlie, con i nipoti; la voglia di lottare contro tutto, dentro e fuori dagli ospedali, ma che riesce sempre a cavarsela; Alessandra Giorgi è riuscita a farmi emozionare.
Se anche voi volete farvi emozionare da una storia così, leggete questo libro e non ve ne pentirete.



La mia valutazione
5

Alla prossima
Luce <3



Uno di quei viaggi. Lo rivedo come fosse adesso: è
appisolato nel furgone parcheggiato in cortile. A volte
passa la notte dormicchiando seduto sul sedile del
passeggero perché sta più comodo, non riesce più a
stare sdraiato perché si sente soffocare. La testa è

appoggiata sul braccio, il braccio sul finestrino aperto

3 commenti: